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Paul Bennewitz e le Leggende dei Mondi sotterranei

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Nel profondo centro-nord del New Mexico esiste la quieta cittadina di Dulce, la capitale della riserva Apache dei Jicarilla.

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Per quanto possa essere considerata piccola e insignificante, Dulce, con i suoi 2600 abitanti, all’inizio degli anni ’80 è diventata il centro di dibattiti e polemiche, quando Paul Bennewitz, fisico e inventore, sostenne di avervi scoperto l’esistenza di una base segreta sotterranea occupata degli extraterrestri.

La storia di Bennewitz si diffuse rapidamente attraverso le comunità ufologiche sparse negli Stati Uniti. Secondo quanto raccontò il ricercatore, la base era impegnata in diverse attività, tra le quali il rapimento di esseri umani da parte degli alieni e lo sviluppo di tecnologie avanzate tra cui la manipolazione genetica.

Secondo i teorici della cospirazione, il loro piano sarebbe quello di manipolare i governi mondiali e ottenere il controllo finale della Terra attraverso l’instaurazione del famigerato Nuovo Ordine Mondiale, grazie alla collaborazione di alcune società segrete quali gli Illuminati, il Gruppo Bilderberg e la Skull and Bones.

Dulce, benchè sia uno dei luoghi più conosciuti dai teorici della cospirazione, non sarebbe l’unico posto dove esistono queste basi segrete. Installazioni sotterranee si troverebbero in svariate parti del pianeta, con importanti avamposti  negli Stati Uniti, Australia, Antartide e Sud America. Tutte le basi sarebbero collegate da un’intricata rete di tunnel, uno dei quali addirittura condurrebbe ad una base attiva posizionata sotto il Vaticano, uno dei centri di controllo più antichi del pianeta.

Tutte queste informazioni rasentano la trama di un romanzo di fantascienza e la nostra percezione del reale si rifiuta di credere a tali ipotesi. Sono solo voli pindarici della fantasia di qualcuno in cerca di notorietà?

Oppure, storie distorte dall’interpretazione di si è imbattuto in un qualche nucleo di verità? Nel caso più estremo, se tutto ciò fosse vero, la nostra percezione della realtà cambierebbe, oppure continueremmo a rifiutare l’evidenza dei fatti respingendole come “bufale” di dimensioni cosmiche? Saremmo capaci di convivere con verità così sconvolgenti?

Eppure, nel corso dei millenni, l’umanità ha sempre prodotto una quantità impressionante di informazione su questi argomenti. Basta dare uno sguardo a tutto il materiale mitologico prodotto dalle religioni mondiali sul ‘mondo sotterraneo’.

E’ interessante notare che quanto tramandato dai miti e quanto rivelato dalle comunità ufologiche, viene trattato dai razionalisti allo stesso modo, come informazioni prodotte dalla fantasia e non da fatti reali.

Per quanto riguarda i miti, perchè i nostri antenati hanno sentito l’esigenza di dover tramandare ai posteri (a noi!) storie di mondi sotterranei o di divinità discese dal cielo sulla Terra? Quali esperienze hanno fatto, così drammatiche, da doverle registrare in scritti che si sono tramandati per millenni?

Storie di regni sotterranei abitati dagli ‘dei’ pervadono la mitologia planetaria. A seconda della cultura, questi luoghi sono stati chiamati Ade, Tartaro, Xibalba, Duat, Patala e Inferno. Non sempre queste ‘Case degli Dei’ sono collocate nelle profondità della Terra; in alcuni casi si trovano all’interno di una montagna (o al di sopra di essa, come l’Olimpo), oppure collocata nelle profondità degli oceani terrestri.

Le leggende collocano gli accessi a questi domini all’interno di grotte o vulcani. Ma trovare le entrate di questo mondo pare proprio che sia impossibile perché solo agli iniziati e illuminati è possibile vedere le entrate.

Si dice che i luoghi principali di accesso si trovino ai poli, mentre altre entrate siano collocate nel deserto del Gobi, in Mongolia, tra le montagne del Tibet, nelle caverne del Kentuky, nel Mato Grosso in Brasile, sotto la grande piramide di Cheope o forse la Sfinge. Altre ancora in centro e sud America e addirittura in Italia, sul monte Epomeo a Ischia.

Ma è probabile che altri ingressi si trovino in prossimità dei tanti luoghi megalitici del mondo come Stonehenge, Angkor Vat, o l’Isola di Pasqua. Questo spiegherebbe l’esistenza dei grandi templi e l’assenza invece delle città che dovrebbero circondarli.

Infatti non si spiega perché in tutti questi grandi siti archeologici siano rimasti soltanto i templi, mentre delle antiche abitazioni neanche le fondamenta; dove viveva tutta la gente? Di certo non nei templi. E se pensiamo alle piramidi di Giza, erano veramente dei monumenti funerari? E soprattutto la civiltà Maya, dove è sparita all’improvviso senza lasciare traccia?

Gli accessi a questi regni apparirebbero in maniera istantanea, per poi sparire senza lasciare nessuna traccia. Soprattutto perchè gli abitanti dei sotterranei non vogliono essere visitati. Solo a pochi eletti è stato concesso il privilegio di poter vedere questi luoghi.

Nella tradizione greca, uno degli ingressi all’Ade si trovava nel paese dei Cimmeri, che si trovava al confine crepuscolare dell’Oceano, e proprio in questa regione remota Odisseo dovette recarsi per discendere all’Ade ed incontrare l’ombra dell’indovino Tiresia.

Per accedervi bisognava superare prima Cerbero, poi attraversare l’Acheronte versando un obolo al terribile Caronte e raggiungere i tre giudici Minosse, Eaco e Radamanto i quali emettevano il loro verdetto.

Ma anche il testo maya Popol Vuh descrive la visita al mondo sotterraneo da parte dei fratelli Hunhun-Ahpu e Vukub-Hanapu. Il testo narra di una ripida discesa nella casa dei signori di Xibalba e delle molteplici sfide che hanno dovuto affrontare i due eroi.

Allo stesso modo il Libro dei Morti egiziano e il Vishnu Purana indiano descrivono i numerosi ostacoli per coloro che desideravano visitare il mondo degli inferi. Anche il mito babilonese di Gilgamesh descrive la discesa dell’eroe nel buoi fitto delle viscere della Terra, fino al suo arrivo alla dimora degli dei.

I domini sotterranei vengono descritti come luoghi pieni di case e di vaste sale dove migliaia di individui potevano incontrarsi. Fontane, piante, alberi e animali di ogni tipo riempiono questi regni.

Alcuni indios dell’Amazzonia raccontano che all’inizio del XX secolo entrarono in queste grotte camminando per almeno quindici giorni prima di arrivare fino all’interno. Nel percorso era presente un forte vento che soffiava per cinque giorni verso l’esterno e cinque verso l’interno come se si trattasse di una sorta di respiro della Terra.

C’erano uomini grandi fino ai 3-5 metri. Più scendevano in profondità e più continuavano a perdere peso, come se mancasse la forza di gravità. Raccontavano che volavano leggeri come astronauti al punto che dovevano aggrapparsi alle pareti.

Arrivati poi al centro dove ritornava la gravità, era sempre giorno, il sole splendeva rossastro e non vi era mai notte. Quando poi raccontarono tutto ai conquistatori inglesi, gli uomini del regno sotterraneo arrabbiati con loro fecero crollare l’entrata delle gallerie, nascondendole per sempre.

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Leggende o esiste un fondo di verità? Le ricerche fatte da alcuni studiosi sembrano confermarlo. Tra questi, l’esploratore polacco Ferdinand Ossendowski nel 1923, in un suo viaggio in Asia, affermò di aver avuto delle informazioni fondamentali da parte di alcuni Lama e di un principe mongolo di nome Ciultun Bejli.

Queste informazioni descrivevano un regno sotterraneo, un mondo fatto di lunghissime gallerie che sono situate principalmente sotto tutta l’Asia nelle zone del Tibet, in Mongolia, sotto il Deserto del Gobi e che si estendono poi per il mondo intero le cui varie entrate, ben occultate, si trovano in diversi luoghi del pianeta; questo sarebbe il famoso regno sotterraneo di Agharti. Esistono tante storie che narrano di questo misterioso popolo di Iniziati governati dal Re del Mondo, il mitico sovrano di Agharti.

Ossendowski raccontò di aver sentito un Lama dire che tutte le caverne sotterranee dell’America sono abitate da antiche civiltà che scomparvero sotto terra. I due grandi oceani del mondo un tempo furono dei continenti e quando questi scomparvero i loro abitanti si trasferirono nel mondo sotterraneo.

Ciò fa presumere che questi si riferisse ai leggendari continenti di Atlantide e Mu le cui genti non sarebbero tutte estinte ma ancora oggi esisterebbero nascoste in queste gallerie sotterranee illuminate da una particolare luce verdastra. La capitale di questo regno si chiama Shamballa, famosa perché ricercata da tanti esploratori, perfino Hitler si mise alla caccia di questa città allo scopo di riuscire a comunicare con il Re del Mondo.

Anche tra gli eschimesi esistono storie che narrano di una grande apertura a nord e dei loro antenati che compirono un viaggio in una terra paradisiaca. Questa terra era illuminata perennemente e non esistevano notti, il clima sempre mite e c’erano grandi fiumi e laghi che non ghiacciavano mai.

Quando Bennewitz parlò per la prima volta della base sotterranea di Dulce, affermò che in quel luogo entità non terrestri eseguivano esperimenti di manipolazione genetica. Secondo le sue dichiarazioni, nel 7° livello della base, il più basso, esisterebbero dei laboratori avanzatissimi dove queste entità svolgono curiosi esperimenti.

Anche in questo caso, la mitologia sembra supportare le ipotesi degli ufologi. Le tribù native d’Amoerica tramandano numerose informazioni su questo argomento. La tribù dei Jicailla Apache (il cui insediamento è proprio vicino a Dulce), i Navaho e gli Hopi nelle loro mitologie tramandano che l’uomo è stato creato nelle profondità della Terra e poi posto in superficie: “Così il mondo sotterraneo era diventato troppo pieno di cose viventi, pieno di creature orribili che abitano questo regno sotterraneo, pieno di creature incompiute che strisciano a terra come rettili”.

Ma i nativi d’America non sono isolati in questa materia. Beroso, un sacerdote babilonese, anche lui racconta di creature orribili che vivono in questo luogo. Egli descrive uomini che avevano due teste e un solo corpo, alcuni altri con le zampe e le corna di una capra.

In breve, ci sarebbero creature nelle quali sono stati combinati arti di diverse specie animali. Secondo i teorici della cospirazione aliena, tra i quali David Icke, gli esperimenti sarebbero condotti da un gruppo di alieni dalla forma rettiloide.

Anche in questo caso, la mitologia sembra fornire argomenti paralleli a quelli forniti dagli ufologi. Nella cosmologia induista, i Naga (serprenti) una volta vivevano sulla Terra, ma il grande dio Brahma li scacciò mandandoli a vivere nel settimo livello del ragno sotterraneo chiamato Patala.

La mitologia Maya conosce una figura molto importante: il dio Quetzalcoatl (serpente piumato). Secondo le narrazioni, questa divinità avrebbe insegnato al popolo Maya i segreti dell’agricoltura, della metallurgia e dell’astronomia: il ruolo di questo personaggio si sovrappone a quello di Enki nella cultura Sumera, al serpente biblico, al mito di Prometeo. Le rappresentazioni di Quetzalcoatl sono alquanto inquietanti, in quanto vedono il dio maya intento a divorare un uomo.

Quella Sumera è la prima civiltà sedentarizzata comparsa sul nostro pianeta che possiamo definire civilizzata, infatti il significato della parola sumer dovrebbe essere "luogo dei signori civilizzati". La mitologia sumera registra la presenza di un personaggio particolare: il dio Enki che in alcune rappresentazioni, appare come un essere metà uomo e metà serpente.

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E’ difficile determinare se i creatori di queste teorie abbiano basato le loro congetture sulla mitologia e le leggende del passato oppure se si tratta di una ‘inquietante’ coincidenza. L’impressione, comunque, è che gran parte delle informazioni fornite dai Teorici della Cospirazione Aliena siano parallele a quelle contenute nei miti dei popoli antichi.

Come considerare queste informazioni? Semplici vaneggiamenti di persone che interpretano la realtà ‘curiosa’ che viviamo alla luce di miti del passato? Possiamo considerarla una sorta di ‘mitologia contemporanea’? E se le mitologie del passato avessero un nucleo di verità?

E se i nostri antenati avessero descritto come ‘divinità’ individui dotati di tecnologia avanzata che vivono sul nostro pianeta da tempo immemorabili? A ciascuno di noi decidere. Vale a pena ricordare le tre leggi di Arthur Clarke, straordinario autore di fantascienza e inventore britannico.

Prima Legge di Clarke
"Quando un scienziato famoso ma anziano dice che qualcosa è possibile quasi certamente ha ragione. Quando dice che qualcosa è impossibile molto probabilmente ha torto."

Seconda Legge di Clarke
"L’unico modo per scoprire i limiti del possibile è avventurarsi un poco oltre, nell’impossibile"

Terza Legge di Clarke
"Ogni tecnologia sufficientemente avanzata è indistinguibile dalla magia."


Atlante dei Cieli "Chimici"

Il Segreto di Roswell si nasconde a Berlino

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E’ una strana sensazione la soddisfazione che un uomo prova nel trovare la tessera del puzzle che ti permette di collocare nel posto giusto quelle che eri riuscito a selezionare precedentemente e che non riuscivi a posizionare nel posto corretto. A volte ne basta una, trascurata da tempo, per completare una porzione significativa dell’intero puzzle.

E’ quello che ho provato l’altro giorno, quando osservando un documentario su Roswell ho avuto come una sorta di ‘colpo di genio’ e sono riuscito a collegare alcune delle tessere del “Mosaico della Verità”; tessere apparentemente scollegate tra di loro, relative a temi diversi, ma unite da una linea sottile: quella chiave di lettura che ci consentirebbe di posizionare i tanti tasselli in nostro possesso al posto giusto rivelandoci l’immagine del Mosaico, rivelandoci l’immagine della Verità. Ma andiamo con ordine.

Le origini dell'ufologia moderna sono fatte risalire convenzionalmente al 24 giugno del 1947, quando l'americano Kenneth Arnold avvistò per la prima volta una formazione di quelli che sarebbero stati universalmente conosciuti come "dischi volanti".   Arnold, titolare di brevetto di volo per aeroplani da turismo e membro dell'Associazione Piloti da ricerca e salvataggio dell'Idaho, partì dell'aeroporto di Chehalis nello stato di Washington intorno alle 15 alla ricerca di un aereo da trasporto C-46 Commando dell'esercito, sparito un mese e mezzo prima con 32 persone a bordo senza lasciare traccia.

Giunto nei pressi del Monte Rainier, Kenneth avvistò una formazione di 9 oggetti volanti luminosi di forma discoidale con coda tronca in formazione, che secondo i suoi calcoli avevano un diametro di circa 30 metri e volavano a 3mila metri d'altezza ad una velocità stimata di 1500 km/h circa. Kenneth non potè ovviamente seguire col suo piccolo aereo la formazione di quegli oggetti che volavano a ad una velocità così alta e che sparirono subito dalla sua vista. Quando atterrò all'aeroporto di Yakima, non lontano dall'altro da cui era partito, ad attenderlo c'era la stampa americana pronta a ricevere notizie sull'aeroplano disperso. Arnold invece raccontò la sua esperienza di avvistamento Ufo e fu allora che il termine "Flying Saucers" o "dischi volanti", come lui li aveva battezzati, divenne sinonimo di tutti gli oggetti volanti di forma circolare, e dunque non convenzionale, avvistati da quel momento in poi.

Kenneth Arnold e la copertina della rivista che parlò del suo avvistamento

Alcune settimane dopo l’avvistamento di Kenneth Arnold il quotidiano "Roswell Daily Record" riportò la notizia di un Ufo precipitato nei pressi di Socorro, nel campo di un agricoltore di nome Mac Brazel e non lontana dalla zona della cittadina di Roswell in New Mexico. Alcuni testimoni raccontarono di aver visto dei corpi recuperati insieme ai rottami del disco fatti poi sparire dai militari dell'esercito americano, con a capo il maggiore Jesse Marcel. La versione ufficiale fu che si trattava di un pallone sonda precipitato nella proprietà dell'agricoltore e che i corpi recuperati non erano altro che manichini. Questa notizia fece subito il giro del mondo, nonostante tutti i tentativi dell'esercito degli Stati Uniti di smentire la notizia.

La notizia sullo schianto di un oggetto volante non identificato a Roswell fu data l’8 luglio 1947 dall’ufficio di informazioni al pubblico della Roswell Army Air Field (RAAF), una base aerea dell’Aeronautica militare statunitense a circa 5 chilometri di distanza dalla città. Nel comunicato si spiegava che i militari della base avevano recuperato da un ranch vicino a Roswell diversi rottami, appartenenti a un “disco volante”. La notizia fu ripresa da un giornale locale, il Roswell Daily Record, e successivamente ebbe copertura nazionale.

L’incidente di Roswell, in realtà, si era verificato diversi giorni prima, tra la fine di giugno e i primi di luglio, in un arco temporale difficile da definire. Lo schianto si verificò intorno al 3 luglio del 1947 a diversi chilometri di distanza da Roswell, una cittadina abitata da meno di 30mila persone, tra allevatori e soldati della base aerea.

Pochi giorni prima, dalle parti di Roswell, erano circolate voci circa l’avvistamento di strani oggetti volanti simili a dischi. Anche per questo motivo il comunicato della RAAF dell’8 luglio sull’incidente di Roswell suscitò molto interesse tra la popolazione, e spinse l’esercito a diffondere il più rapidamente possibile una smentita.

Il 9 luglio 1947 la versione del ritrovamento di un disco volante fu categoricamente smentita dal governo e dall’esercito degli Stati Uniti. I rottami trovati al ranch di Brazel vicino a Roswell erano stati portati a Dallas, in Texas, per essere controllati e analizzati. Gli esperti identificarono l’oggetto come un pallone sonda, utilizzato da una stazione meteorologica del luogo per rilevare la velocità e la direzione dei venti ad alta quota. Il personale della base aerea di Roswell non era a conoscenza della sua esistenza, e probabilmente per questo motivo nacque il fraintendimento. Alcuni giornali pubblicarono le foto dei rottami, a dimostrazione del fatto che si trattava di un pallone sonda. Il caso fu risolto e in poche settimane i media persero interesse per l’incidente di Roswell.

Oltre 30 anni dopo, l’ufologo Stanton T. Friedman tornò a occuparsi dell’incidente di Roswell, intervistando alcuni testimoni dell’epoca. Ottenne un’intervista con Jesse Marcel, il maggiore dell’esercito nel 1947 che aveva mostrato alla stampa i rottami rinvenuti nel ranch. Marcel confidò a Friedman che la versione del pallone sonda era un falso, creata appositamente dall’esercito e dal governo per nascondere la verità su ciò che era realmente precipitato a Roswell.

Insieme con altri autori, nel 1980 Friedman pubblicò l’intervista e documenti nel libro “The Roswell Incident”, in cui si ipotizzava che i rottami trovati nel ranch di Rowsell fossero di un’astronave esplosa in volo. Il libro sosteneva anche che in un’altra località fossero stati ritrovati i corpi di alcuni alieni, che facevano parte dell’equipaggio del disco volante. Le ipotesi di Friedman fecero molto discutere e contribuirono a riportare di attualità l’incidente di Rowsell. Furono pubblicati diversi altri libri negli anni seguenti, con l’aggiunta di nuovi particolari sul presunto incidente di un’astronave aliena.


La versione ufficiale dell’esercito statunitense, piuttosto solida e ben documentata, è da anni osteggiata da buona parte degli ufologi che si sono occupati dell’incidente di Roswell, e che hanno rilevato – spesso pretestuosamente – alcune incongruenze nelle conclusioni delle due inchieste e dei relativi rapporti. Alcuni ufologi sostengono che l’UFO avrebbe perso parti mentre era in volo sul ranch e si sarebbe schiantato poi a diversi chilometri di distanza. I sostenitori di questa tesi dicono che sul luogo dell’incidente furono ritrovati alcuni corpi alieni e che sarebbero stati poi trasportati presso l’Area 51, nel Nevada.

Nella prima metà degli anni Novanta circolò anche un filmato che mostrava la presunta autopsia di un alieno ritrovato a Roswell. Fu messo in circolazione da un produttore britannico, Ray Santilli, e fu trasmesso da diverse televisioni in giro per il mondo (in Italia dalla RAI nel 1994). Un’attenta analisi dimostrò che il filmato era un falso, realizzato anche alquanto rozzamente e con diversi anacronismi rispetto al 1947. Lo stesso Santilli qualche anno dopo confermò che il suo filmato era fasullo.

A distanza di più di 60 anni Roswell rappresenta ancora oggi un interrogativo senza risposta. Proviamo allora a osservare i nostri tasselli del mosaico da una altra angolazione. Lasciamo il New Mexico e andiamo in Germania.

Dieci anni prima che una nave aliena precipitasse nella proprietà del rancher Mack Brazel, vicino a Roswell un disco volante ha perso il controllo ed è caduto nella campagna della Germania nazista. Questa incredibile storia, coperta dagli Stati Uniti e dall’URSS da oltre settanta anni, si suppone sia la vera motivazione per l’intensa ricerca effettuata dai nazisti sugli aerei senza ali e a forma di disco; l’ossessione di Hitler e Himmler per gli UFO e il mistero ha portato a straordinari esperimenti effettuati dalle SS conclusi con la costruzione di veri e propri dischi volanti e della famosa “Campana”: un bizzarro motore multidimensionale che neutralizzerebbe la forza di gravità, provocando una spaccatura nel continuum spazio-temporale stesso e creando sorprendenti effetti.


Dobbiamo ricordare, come più volte affermato da Pierluigi Tombetti di come l’apparato bellico tedesco risentì particolarmente delle idee ariosofiche che si manifestarono scientificamente attraverso la cosiddetta   fisica ariana, il concetto secondo cui la razza influenzava la validità e le qualità di un ricercatore; teorie senza alcun fondamento come la Terra cava e soprattutto la Welteislehre vennero addirittura insegnate all’università mentre le idee di Nikola Tesla furono salutate come una conferma dell’esistenza e dello sfruttamento dell’energia cosmica Vril.

Il caso più eclatante è quello rappresentato da l’austriaco Viktor Schauberger (1885 – 1958) che creò un motore ad aspirazione basandosi su una teoria che nasceva dall’ osservazione del comportamento dell’acqua nel fiume presso la sua abitazione. Studiando le possibilità del moto colloidale dell’acqua, nel 1941 applicò un motore d’avviamento d’aereo su una macchina basata su questa concezione; il motore elettrico serviva per far girare le pale di una turbina all’interno di un cilindro di un metro e mezzo di diametro al cui centro era fissato un cono vuoto con base aperta. Il cilindro fu riempito con acqua vivente, o caricata di energia vitale, e la turbina venne messa in moto raggiungendo velocità straordinarie nelle pareti interne del cilindro ed esternamente al cono. Il risultato fu un tornado in miniatura che fu incanalato in una turbina più piccola collegata ad un rotore sulla sommità del cono. L’apparato di levitazione ad acqua funzionava e solo con una turbina che sfruttava semplicemente acqua e aria.


Le idee di Schauberger vennero riprese da un gruppo di scienziati, tra cui Rudolf Schriever, che era capitano della Luftwaffe e pilota - collaudatore oltre che progettista di aerei sperimentali. La rivista Der Spiegel nel numero del 30 marzo 1950 3 riportò un intervista rilasciata da Schriever il quale affermò che nei pressi di Praga nei primi anni ’40 vi era una fabbrica della BMW che produsse alcuni dei velivoli noti come flying saucers o dischi volanti. In questo impianto lavoravano scienziati come Klaus Habermohl, l’ingegnere italiano Giuseppe Belluzzo e Walther Miete (il quale aveva fatto parte del progetto V-2 ma che poi si era occupato di progetti a disco) che seguirono gli studi di Schriever su un prototipo di disco volante.

Secondo alcune voci non confermate, la misteriosa società Vril avrebbe costruito nel 1934 un prototipo legato alla forza cosmica con un principio naturale di levitazione secondo le idee di Schauberger, che lo stesso anno discusse le sue teorie con Hitler.

Il velivolo sarebbe stato denominato Vril 1, anche se alcuni autori ipotizzano che si trattasse invece di un altro nome del prototipo che svilupparono Miethe e Schriever a Breslavia; il Vril 1 sarebbe infatti il famoso Haunebu che sfruttava un motore a nuova concezione sviluppato sul progetto Schauberger ma dai tecnici della società Vril.

Quanto detto non è solo una teoria. Diverse fonti accreditate dimostrerebbero l’esistenza di questi progetti e confermerebbero la presenza e il ritrovamento di veri e propri prototipi di “flying saucers”. 

George Klein dichiarò di aver visto con i propri occhi un velivolo durante il test che raggiunse un’altezza di 30.000 piedi in tre minuti e che poteva viaggiare a centinaia di miglia all’ora. Un agente CIA, Virgil Armstrong 7affermò:” scoprimmo che Hitler non solo aveva un’arma segreta che oggi chiameremmo UFO o veicolo spaziale” e aggiunge le stesse caratteristiche menzionate sopra.

Ma soprattutto una delle affermazioni più interessanti è quella rilasciata dal colonnello Philip J. Corso, a capo della US Army ‘s Foreign Technology Division e membro del National Security Council del Presidente Eisenhower il quale confermò una connessione tra gli avvistamenti UFO e le tecnologie segrete dei nazisti con le seguenti parole:
“Nel mio team c’erano scienziati tedeschi. Ebbi modo di parlare spesso di questo con Oberth e von Braun Io facevo parte del Project Paperclip con il generale Trudeau. C’erano dei crash dovunque ed I tedeschi avevano raccolto anch’essi del materiale. Loro ci stavano lavorando. Non riuscivano a risolvere i problemi dell’apparato propulsivo e fecero migliaia di esperimenti con i dischi volanti. Ne avevano uno che saliva a 12.000 piedi. Ma dove tutti , noi e loro, hanno fallito, è stato il sistema di guida. La forma così inusuale del disco ricordava le ali Horten che i nostri piloti avevano visto alla fine della guerra; questo ci fece sospettare che i tedeschi si erano imbattuti in qualcosa che noi non conoscevamo ancora.” 

Da sinistra: O’Connors, Corso, Trudeau e Fediay

L’Operazione Paperclip ebbe inizio nel novembre 1945 e consistette nell’importazione di ex-nazisti, circa 2.000 fra scienziati tedeschi e loro familiari, tra il 1945 ed i primi anni settanta. L’obiettivo era sottrarre all’URSS durante la guerra fredda l’acquisizione dei progressi scientifici compiuti dalla Germania nazista. 

Il Presidente Truman autorizzò l’operazione a patto che gli scienziati non fossero stati membri del partito nazista e più che nominalmente partecipi nelle sue attività, o sostenitori attivi del militarismo nazista. 

In molti casi però il servizio creato appositamente per gestire l’operazione il (Joint Intelligence Objectives Agency, JIOA) branca del JIC Joint Intelligence Committee ritoccò i curricula degli scienziati per permetterne il reclutamento nonostante i crimini dei quali si erano macchiati durante gli anni del regime hitleriano. Le nuove identità degli scienziati venivano allegate ai fascicoli con delle graffette, da cui il nome dell’operazione.

Operazione Paperclip: gli scienziati posano insieme

Stalin, alla fine della seconda guera mondiale si infuriò nell’apprendere che il suo esercito non aveva catturato neppure uno dei maggiori scienziati tedeschi esperti in missili. “E’ assolutamente intollerabile”, si lamentò con uno dei suoi generali: “abbiamo sconfitto le armate tedesche, abbiamo occupato Berlino e Peenemunde; ma gli americani si sono presi gli ingegneri nucleari”. In mezzo al caos provocato dal crollo del Terzo Reich, infatti, il servizio segreto americano, sceso in gara con gli inglesi, i francesi e i russi per i cosidetti “risarcimenti intellettuali”, riuscì ad accaparrarsi ben seicentoquarantadue scienziati tedeschi. Il Programma che ne scaturì, con il nome in codice di Operazione Paperclip, terminò solo quando Wernher von Braun e i suoi collaboratori mandarono in orbita il primo satellite americano. O almeno così siamo soliti credere.

Corso affermò infatti che le sue conversazioni con von Braun e Willy Ley ad Alamogordo nei giorni successivi al crash di Roswell erano inerenti a una storia nascosta e molto più profonda dietro alla faccenda dei flying saucers.

Sicuramente la maggior parte di noi ricorderà il film Sette anni in Tibet, in cui un ottimo Brad Pitt nei panni dello scalatore Heinrich Harrer trascorreva un periodo di tempo alla corte del Dalai Lama, il capo spirituale della religione Buddista. In pochi però sapranno che la vera storia di Heinrich Harrer nasconde particolari di una delle pagine più misteriose della storia dell’umanità.

L’Ahnenerbe occupa un posto di primo piano nell’insieme delle aberrazioni più misteriose della storia del regime nazista. Questo gruppo operativo fu costituito ufficialmente il 1 gennaio 1935 ad opera di Heinrich Himmler, uno dei gerarchi nazisti più potenti, con il nome di “Deutsche Ahnenerbe – Società di studio sulla storia antica dello spirito”, ma presto divenne nota con il nome di “Eredità Ancestrale”.


Nel periodo di massimo splendore, l’Ahnenerbe contava 43 dipartimenti più o meno importanti e dedicati ad una grande varietà di studi, quali antropologia, botanica, astronomia, erboristeria, geografia, geofisica, danze popolari, canzoni tradizionali, archeologia, sociologia, magia e occultismo. Quest’ultimo campo di studi è quello a cui l’Ahnenerbe deve la maggior parte della sua fama: capitanato da Friederich Hielscher, si occupò di ricerche negli angoli più sperduti del globo, quali Tibet, deserto del Gobi, Amazzonia, Africa, nonché della caccia ad oggetti di elevato valore mistico, quali il Sacro Graal, la lancia di Longino e il tesoro dei Templari, e luoghi misteriosi quali la Terra Cava e Shamballa, la capitale di Agharti. L’importanza dell’associazione era talmente alta che annoverava nelle sue file persino degli scienziati di origine ebrea. Godette di autonomia più completa sino al 1944, quando passò direttamente sotto il controllo delle SS. 

Gli obiettivi dell’Ahnenerbe erano molteplici:
• Investigare la sfera di influenza territoriale e spirituale della Germania.
• Riscattare e ricostruire le tradizioni tedesche.
• Diffondere la cultura tradizionale germanica nella popolazione.

L’Ahnenerbe si occupava anche della ricerca dei cosiddetti “Oggetti del potere”, che secondo la credenza popolare permettono al loro padrone di dominare la Terra ed il cui possesso tanto ossessionava Adolf Hitler. Le investigazioni dei membri della società univano in una sorta di simbiosi metodi di ricerca scientifica ed ideologie di partito.

L’ordine simbolico ed esoterico delle SS, voluto con precisione iniziatica dallo stesso Himmler, ebbe una sorta di Santuario nel Castello di Wewelsburg in Westfalia. La curatrice degli Archivi del Castello di Wewelsburg, Kirsten John-Stucke, ha di recente dichiarato che: “Himmler era molto affascinato dalla leggenda di Atlantide, tanto da mandare una spedizione sia in Perù che in Islanda per cercare tracce della civiltà dei sopravvissuti dell’Isola inabissata: forse la mitica Thule.”

Nel luglio del 1943, in concomitanza con l’inizio dei bombardamenti degli Alleati sopra la Germania, tutti gli oggetti ed i documenti dell’Ahnenerbe furono trasferiti in una paese della Franconia chiamato Waischenfelf, dove giacquero sino al momento della loro distruzione, avvenuta prima della disfatta finale. I gerarchi dell’associazione vennero giustiziati in base alle decisioni del processo di Norimberga, portando con sé per l’eternità tutti i segreti e le scoperte a cui questa associazione venne a capo. A meno che non siano stati trasferiti anch’essi con il Progetto Paperclip al di là dell’Oceano!

Nel febbraio del 1946 gli Alleati interrogarono nuovamente il dr. Ernst Schäfer, naturalista, così com'era avvenuto l'anno precedente, sui suoi stretti rapporti con Heinrich Himmler, le SS e l'Ahnenerbe.

Certamente Schäfer (1910-1992) era ben conosciuto per aver fatto parte dell'Organizzazione SS per l'Eredità Ancestrale ed anche dell'Istituto Sven Hedin ivi collegato, ma anche e soprattutto per avere organizzato la famosa spedizione dell' Ahnenerbe SS in Tibet del 1938-1939. Himmler stesso era rimasto molto colpito dalle già promettenti doti del giovane SS Schäfer, il quale aveva già effettuato ben due spedizioni in Tibet (nel 1931-32 e nel 1934-36) sotto la guida dell'esploratore americano Brooke Dolan per conto dell'Accademia delle Scienze Naturali di Filadelfia.

La Teoria dell'Universo di Ghiaccio di Hörbiger, disse Himmler a Schäfer, era sicuramente esatta, l'unica che spiegasse in modo sufficientemente scientifico i corsi ed i ricorsi storico/catastrofici sul pianeta Terra, compreso l'ultimo diluvio universale.

In più Himmler era personalmente convinto che la razza "ariana" non si era evoluta come le altre razze inferiori secondo le teorie di Darwin, ma derivava da un popolo semi-divino (i Tuatha De Danaan) disceso dal cielo e che si era stabilito in Atlantide. Prima della distruzione finale, gli Atlantidi ariani erano migrati in varie parti del Mondo e senz'altro avevano creato ancora un grande Impero nell'Asia Centrale (area Tibet - Deserto del Gobi). 

La svastica, simbolo ancestrale ariano per eccellenza, era ancora profondamente presente in quelle regioni remote, nelle due forme sinistrorsa e destrorsa pertanto, Himmler concluse, era necessario che Schäfer potesse organizzare un'altra spedizione in Tibet, questa volta completamente tedesca e sotto gli auspici dell'Organizzazione Ahnenerbe, per ripercorrere spiritualmente il tragitto migratorio verso l'Asia effettuato dagli ariani primigeni, in fuga dall'Atlantide sconvolta dal diluvio, ed esplorare ancora il Tibet. 

Tra le scoperte che i tedeschi fecero si presume ci fossero stati dei testi sanscriti molto complessi, i quali non solo parlavano di Vimana, ma addirittura ne elencavano i progetti ingegneristici uno per uno mostrando dettagli tecnici illustrati ad arte, e spiegazioni dettagliatissime. Alcuni di questi progetti furono recuperati e tradotti dagli scienziati fedelissimi del reich, i quali in due distinti gruppi di studio, si diedero da fare per riprodurli; un gruppo studiò i manoscritti e cercò di creare dischi, trottole volanti ed altro, seguendo questi progetti ed applicandovi tecnologie del momento (come le turbine a jetto della bmw, i motori porsche, ecc.).
Si realizzarono così dei dischi volanti ibridi tecnologicamente, con motori a reazione, e velivoli a decollo verticale tramite eliche, ovvero elicotteri discoidali super maneggevoli. Il secondo gruppo si occupò di retro ingegneria aliena, cercando di decifrare le tecnologie rinvenute in due incidenti distinti: quello italiano (di cui esistono i file fascisti che lo studiarono, e che il governo Mussolini ed il suo staff di scienziati ed agenti segreti cedettero ad i tedeschi), e quello rinvenuto dai tedeschi stessi in territorio germanico.


Sembra che i tedeschi avessero fatto miriadi di scoperte grazie anche agli studi condotti in ambito esoterico-occulto, alcune delle quali oggi di consumo comune; per esempio molte componenti elettroniche, gli inneschi per le bombe ad alto potenziale come le armi nucleari, i motori a reazione oggi usati da tutto il mondo, le turbo eliche presenti in tutti gli elicotteri di concezione moderna, la tecnologia stealth degli aerei militari, il supercannone, i missili intercontinentali, usati anche come vettori spaziali, ed un incredibile elenco di oggetti e progetti, anche semplicemente di uso comune dei civili. Tecnologie che, come usava dire Hitler, appena sarebbero entrate in azione avrebbero totalmente cambiato le sorti della guerra, ovviamente a favore dell’asse.

Lo stesso nome dato ai velivoli, Ha(u)nebu, che ricorre anche per gli Aerei Rotondi sperimentali dei Nazisti, costruiti alla fine del secondo conflitto mondiale che sembravano sfruttare come sistema di propulsione una ipotetica forza anti-gravitazionale che sfruttava l’Energia Vril ha a che fare con Atlantide.

Questa forza o energia era alla base delle dottrine Iniziatiche e Misteriche degli albori del Nazismo, sorte alla fine del primo Conflitto Mondiale nella Società Thule e nella segreta Società Vril. 

Gli studiosi di questi aspetti tecnologici degli “Aerei ad Ala Rotonda” dei Nazisti sono molto in imbarazzo nello spiegare perché venne dato loro il nome “Haunebu”. Alcuni pensano che possa essere correlato al termine tedesco “Nebel” = “Nuvola” o “Fumo”, altri si buttano in un fantomatiche “Divinità Teutoniche”, ma in realtà non hanno la più pallida idea del perché fu dato a questi aerei sperimentali questo nome! 

In realtà ora sappiamo che “Haunebu” era in origine il nome che gli Antichi Egizi davano agli Atlantidei e alla loro Isola nel mezzo dell’Oceano Atlantico (Shin Wr). I loro progenitori erano strettamente connessi al Cielo, alla Divinità e alla Costellazione del Toro. Il loro mezzo di trasporto, presumibilmente celeste, corrispondeva alla “barca Hanebu”, e da qui agli Aerei ad Ala Rotonda = “Haunebu” dei nazisti, la coincidenza è perfetta.

Ecco che i tasselli del Mosaico si incastrano perfettamente l’uno con l’altro: il segreto indicibile che si nasconde dietro il caso di Roswell e che non può assolutamente essere rilevato è che il governo americano aveva proseguito, in accordo con diversi criminali di guerra nazisti salvati dagli Alleati alla fine della guerra con l’Operazione Paperclip, quegli esperimenti di retroingegnerizzazione della tecnologia atlantidea iniziati proprio in Germania sotto il regime di Hitler.

Più facile, o quantomeno maggiormente preferibile per l’esercito USA, seppur paradossalmente, far credere all’opinione pubblica, anche attraverso sapienti manovre di depistaggio, cover-up e debunking, si trattasse ora di alieni, ora di palloni sonda, ora di UFO provenienti dalle profondità dello spazio, piuttosto di rischiare che Roswell facesse emergere l’idea che i nazisti avessero scoperto l’esistenza di Atlantide, e di conseguenza delle origini dell’Uomo, e che stessero retroingegnerizzando quelle tecnologie che caratterizzavano il tempo dell’età dell’Oro. Quelle stesse tecnologie che costarono la vita a Nikola Tesla e chissà a quanti altri uomini desiderosi di scoprire la Verità a vantaggio dell’intero genere umano.

Quanti degli avvistamenti UFO a cui assistiamo o che vengono registrati nelle notizie di cronaca sono frutto di velivoli “terrestri” top-secret sviluppati su tecnologia antidiluviana retroingegnerizzata dai nazisti? Chi li pilota e perché? Cosa scoprirono i nazisti sul misterioso passato dell’uomo e di un tempo antidiluviano durante le missioni dell’ Ahnenerbe? Cosa sapevano di così tanto segreto da venire occultato in modo così radicale?
Molti altri tasselli attendono di essere posizionati al posto giusto.


Fonti:

- “Archeologi di Himmler” di Marco Zagni

Campane Tibetane

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L'uomo è un'antenna che, come ogni antenna, riceve ed emette contemporaneamente e funziona come un corpo assorbente e accumulatore.

In ogni cellula del corpo che è Tempio dello Spirito, vi è una memoria che viene trasmessa influenzando le altre che sono interconnesse.

Ciascun organo emette su una frequenza o lunghezza d'onda propria ed e' influenzato da uno specifico suono. Tutte le sue cellule funzionano in base ad un modello elettromagnetico specifico basato sulla polarizzazione Una cellula sana attira ciò di cui ha bisogno per osmosi elettromagnetica e respinge ciò che le nuoce.

Un disturbo della polarizzazione è causa di malattia e dolore.

Anche il DNA ha un suono, ribattezzato subito "Il suono della vita", una musica che è prodotta dalle vibrazioni, dai movimenti del Dna stesso che è stato registrato e fatto ascoltare da un team italoamericano guidato dal docente di Biologia molecolare dell'Università di Bologna Carlo Ventura e dal fisico James Gimzewski dell'università di Los Angeles in California.

La trasmissione dei SUONI TAOISTI stimola per Biorisonanza l'attività cellulare cerebro-organica del ricevente nelle stesse frequenze.

L'attività elettromagnetica del DNA - RNA dei neuroni cerebrali delle cellule alterate del ricevente viene riattivata dal terapista del Suono con un'azione di Biorisonanza trasmessa per induzione.

Ogni sistema ha un suo suono appropriato ed e' una chiave di accesso e di ricongiunzione col Sé Divino.
Questa chiave ci può guidare nel riconoscimento di uno squilibrio o nel risveglio del nostro potenziale di guarigione.

Avvalersi dei suoni taoisti di guarigione produce cambiamenti profondi, struttura l'energia, uniformandola al Sé superiore.

Il suono oltre ad aprire porte sconosciute, ri-unisce.

I Suoni Taoisti di Guarigione sono antichi, erano segreti, servivano la guarigione ed erano parte della filosofia Taoista.

Antichi perché risalenti al tempo in cui l'uomo viveva in armonia con se stesso e la Natura; erano segreti perché tramandati da maestro a discepolo, erano di guarigione, perché avevano il fine di rendere l'uomo integro nel corpo mente e spirito; taoisti, perché ispirati agli insegnamenti di coloro che ricercavano in tutti i campi per realizzare un rapporto armonico con la Natura.

Cosi', seguendo l'antichissimo codice dei Suoni Taoisti ,potremo comunicare con i nostri organi, farli vibrare ed equilibrarli, operando una vera e propria trasformazione energetica delle emozioni.

Cominciando dalla nostra realtà fisica interiore, impareremo a contattare quello che i Taoisti chiamavano il "Bambino Immortale" o Essenza Spirituale, amore e coscienza presente in tutti noi a livello subatomico, e riflesso, in maniera olografica, nelle nostre cellule, tessuti e organi di tutto il corpo.

Si possono far risuonare campane tibetane, campane di cristallo sui vari chakra, ma Il suono della nostra voce è il mezzo più immediato per creare una risonanza con gli organi del nostro corpo, attivando un processo di auto-guarigione e di riequilibrio.

Grazie ai Suoni Taoisti, avverra' una trasformazione energetica delle emozioni secondo il circuito di reciproco nutrimento esistente tra gli organi e tra essi e la natura. Gli elementi interni e quelli esterni creeranno cosi un reciproco nutrimento.

La musica dei suoni taoisti arriva in profondita' cambia la persona dall'interno. Volgere l'attenzione all'interno significa cogliere la "musica" del proprio Sè superiore e la musica degli organi.

Possiamo avvalerci dei Suoni Taoisti di Guarigione con Mantram e bija per una cura olistica: corpo mente e spirito.

Con uno speciale apparecchio si è potuto constatare che le cicale "cantano l'OM", che tutto l'universo risuona di questa vibrazione, ed ognuno di noi è un'armonica che risuona con l'Uno nella sua totalita' il puro intento, la percezione risvegliano il suono interiore e ci riportano al nostro puro Silenzio, una meditazione profonda e benefica.

In ogni tradizione spirituale gli uomini hanno ascoltato il SUONO INTERNO collegato al SUONO COSMICO.

Ognuno di noi è in grado con Maestria, donata dal puro intento e dalla coerenza cuore-cervello di scegliere quali suoni far risuonare nelle persone che vengono a noi per trovare un nuovo equilibrio. Siano essi dati dalla voce, dalle campane tibetane, da quelle di cristallo, dai mantram.

L'uomo dell'antichità era molto spesso in ascolto del cuore, ora ci viene insegnato, anche dalla scienza l'importante

coerenza cuore-cervello il cervello intuisce il cuore risponde.

L'esperienza Taoista del suono è profonda, e contempla molte tecniche, molti suoni, ciascuno dei quali agisce ad un livello particolare I suoni Taoisti relativi agli Organi costituiscono un metodo efficace per purificare l'organismo, alleviare la tensione e il dolore, modificare l'umore, e aprirci alla percezione dei mondi spirituali.

Sono arti di cura molto appropriate anche per il corpo, ma ciascuno dovrà interiorizzarli, sperimentarli profondamente, per liberarsi da cio' che non serve e non nutre ed al tempo stesso accogliere l'Unità dentro di sé.

L'ascolto di tali suoni è indicato per tutti ed e' molto efficace per quanti soffrono di stress, stanchezza cronica, mancanza di energia, malattie a lungo termine,poiche' essi ristabiliscono il flusso energetico eriequilibrano i due emisferi cerebrali e, soprattutto perchè, per noi assieme al suono viene "accarezzato il corpo" con il massaggio-messaggio, attraverso un adeguato movimento fisico che libera molte endorfine.
L'uso appropriato del suono consente quindi di modificare la struttura cellulare e fortificare la natura fisica.

In generale possiamo dire che attraverso questi suoni vi è un ricongiungimento del Sé Divino col Sé Organico e questo è benefico, consolatore e attivatore.

L'uso dei Bjia e' simile all'uso dei Suoni Taoisti.

Le Vocali sanscrite, con il loro potere antico, aprono le porte energetiche interne ed esterne, cioè ripuliscono o energizzano i chakra.

Ogni suono evoca una qualità Divina, ed ogni accordo genera un campo vibrazionale di risonanza. Così si può ricostruire o costruirsi una nuova realtà.

Possiamo così parlare anche dei Mantram che impareremo a scegliere appropriatamente per ogni situazione.
Il Mantra OM è il primo e può essere usato molto profondamente, come suono primordiale, suono d'Origine, che apre la porta del Divino.

Questo suono è una cifra, chiude in sé un'infinità di suoni, che sono spettri di Luce, di cui noi ne percepiamo solo alcuni.

Invece di ascoltare l'esterno, insegneremo alle persone che verranno a noi ad ascoltate il loro cuore, ed ogni organo dentro di loro.

Modificando la loro percezione concepiranno di essere connessi ai suoni cosmici che curano e guariscono.

Non tutti i suoni sono adatti ad ognuno così mettendoci anche noi in ascolto coglieremo l'armonia interiore ed esteriore attraverso il puro intento della coerenza cuore-cervello e agiremo con correttezza e competenza.

Il Suono è Luce, Materia e La frequenza è l'aspetto variabile, ed è ciò che differenzia le diverse realtà.

Se " colpiremo" uno squilibrio di un organo con un'onda sonora molto armonica potremo ristrutturarlo, cioè fortificare i legami molecolari al suo interno.

Perciò se modificheremo la vibrazione o armonica di un corpo noi modificheremo la sua realtà, la ricreeremo....

Nessun suono è privo di conseguenze, nessun Suono è inerte alla vita.

Le cellulle sono ciò che sono in quanto risuonano.

Quindi ci è dato di sperimentare la maestria del suono per guarire, ringiovanire, espellere le sostanze dannose e riorganizzare la nostra materia e la nostra mente.

Non soltanto gli accordi, ma le note musicali hanno un potere sulla vostra struttura molecolare, e sulla vita.

Potremo quindi usare, come abbiamo gia' detto, su alcune zone del corpo DELLE CAMPANE DI CRISTALLO,O DELLE CAMPANE TIBETANE DEI CHAKRAS (noi lavoriamo con quelle).

Le Campane tibetane, producono il suono primordiale di 'AUM': L'enunciato fondamentale della metamorfosi energia in materia.

QUELLE DEI CHAKRA RISUONANO SECONDO LE VIBRAZIONI DI OGNI CHAKRA APPORTANTO RIEQUILIBRIO E DOLCE RILASSAMENTO.

Il loro sound sincronizza le onde cerebrali senzienti e crea un effetto terapeutico sul corpo / mente per una ottima realizzazione.

Essi alterano lo spazio, la mente e il tempo, il risveglio della memoria cellulare e la guarigione del corpo energetico.

I maestri esoterici e spirituali sanno da millenni che il nostro corpo si può programmare con il linguaggio, le parole di potere, i suoni e il pensiero.

Ora questo è stato provato e spiegato scientificamente.

Per secoli sono stati utilizzati i Suoni per la guarigione e trasformazione della coscienza.

Siamo ora alla scoperta della scienza che sta dietro questa modalità antica e potente che è così efficace per la guarigione dioggi. La medicina moderna può ora misurare e quindi confermare la pratica del suono come mezzo per guarire.

il suono e il canto sono ancora in uso nelle culture sciamaniche e questo perche' il suono induce stati di trance di coscienza propizio alla guarigione.

Certamente la frequenza deve essere quella corretta.

La persona deve lavorare con i propri processi interni e la maturità per poter stabilire una comunicazione cosciente con il Corpo-cellule del ricevente.

I suoni, i Bija e mantram che verranno insegnati sono LUCE-PAROLA che in-formano (danno significato, forma ed essenza alla realtà), essendo vibrazioni, sono anche suono e colore.

E' questo il caso, ad esempio, del mantram OM -Il SUONO ORIGINARIO-che contribuisce a scuotere e liberare l'essere, a farlo vibrare in un rinnovato stato di salute.

Non è facile decodificare i suoni che sono opportuni per noi, ma i Bija e alcuni Mantram ci vengono in aiuto.
Il mantra, letteralmente "proiezione della mente" protegge la mente.

Ci sono molti mantra, ognuno con le proprie qualità ed i suoi effetti le cui combinazioni di suono, ritmo e risonanza producono uno stato alterato di coscienza che regola lo schema per il flusso dei pensieri CHE AIUTA LE CELLULE NELLA GUARIGIONE.

Abitualmente avvertiamo delle differenze tra una cosa ed il suo nome, questo perché i nomi sono etichette arbitrarie. Ma il mantra non è un'etichetta arbitraria: è una corrente sonora in relazione al suo oggetto.

Quando una vibrazione sonora corrisponde a un "suono archetipale" o in qualche modo riproduce ciò a cui si riferisce, è un linguaggio sacro.

I corpi hanno la loro sacralità.

Salmodiare questi linguaggi crea l'unione vibratoria tra noi stessi ed il Creatore. Apporta cambiamenti nella mente e nelle cellule.

Useremo il suono della voce per instaurare un rapporto amichevole con gli organi del nostro corpo, indirizzandoci ad essi come ad esseri coscienti dotati di una loro intelligenza,che i taoisti chiamarono SHEN, o spirito dell'organo.

LO YOGA DEL SUONO COMPRENDE:

Mantra Yoga ( ripetizione di sacre sillabe mistiche) e il Nada Yoga (lo Yoga del suono sottile). Per portare il corpo-mente-spirito verso un bilanciamento armonioso, queste forme devono essere coltivate CONTEMPORANEAMENTE.

Le vibrazioni armoniche sottili dei Mantra cantati, sia mentali che vocali,agisce come agente di pulizia e purificazione della nostra coscienza.

GLI YOGYN RISHI- I SAGGI VEGGENTI DELL'INDIA PREISTORICA, scoprirono che certi suoni causavano in loro gioia e estasi, alcuni illuminavano la mente, altri erano portatori di ELEVATI poteri psichici,altri apportatori di profonda tranquillità o energia inesauribile,libertà dalla paura, o guarigione mentale e fisica.

In India non è inusuale che medici taoisti prescrivano specifici Mantra invece che i rimedi usuali, ciò non è semplicistico come potrebbe sembrare ad una mente razionale.

Da centinaia di anni in Africa si è risaputo che certe frequenze ritmiche di percussioni servono per fermare la febbre.

Metodi simili sono usati oggi da praticanti radionici avanzati che usano sofisticati strumenti al posto dei tamburi, e anche negli ambienti allopatici, la musicoterapia comincia ad essere utilizzata in trattamenti di problemi sia fisici che mentali.

Solo recentemente nel mondo occidentale si è scoperto che certe onde di suono hanno la capacità di attivare la guarigione cellulare e questi suoni hanno dimostrato la capacità di promuovere e velocizzare la guarigione perfino in metodi ortodossi.

È così che anche la scienza medica comincia a rivendicare le scoperte dei saggi di millenni fa. Che cos'è dopotutto una dose di medicina allopatica? È una sostanza composta di molecole atomiche in uno stato denso di vibrazione.

Attraverso il potere ritmico del mantra decidiamo a quale livello di coscienza vogliamo riferirci, ma l'efficacia del mantra dipende dal nostro livello di coscienza.

PURO INTENTO E CONSAPEVOLEZZA

Secondo la scienza dello Yoga del suono, ci sono cinque categorie di suono distinti in base alla loro efficacia, in base allivello da cui sono originati ed i loro effetti: Bakri è il suono emesso dalla lingua.

Comunicare a questo livello è completamente privo di efficacia, è parlare a vuoto. Se parlate in questo modo ad una persona, quello che dite gli "entrerà in un orecchio ed uscirà dall'altro; Khanth è il suono generato dalla gola. È il suono che si forma mentalmente quando si legge in silenzio, è il suono subvocale che si sente come se fosse realmente proiettato fisicamente.

Comunicare a questo livello dà maggiore impatto alla vostra comunicazione ma non tutto quello di cui avete bisogno. Se parlate in questo modo ad una persona quello che dite colpirà i timpani e creerà un suono efficace.

Hardhav è il suono formato al centro del cuore. Noi lo chiamiamo IL SUONO SENZA SUONO. È il desiderio che la madre manda al figlio,che il chela (discepolo) manda al guru. È una comunione attraverso il linguaggio silente del pensiero.

Se salmodiate un mantra dal chakra del cuore lo sentirete automaticamente anche nelle vostre orecchie, senza nemmeno cantare.

Se salmodiate ad una persona non dovete nemmeno proferire parola: c'è il linguaggio del corpo, voi e la parola, andrà dentro l'altra persona e sarà "messo in memoria".

Anahatha è il suono che non ha fine, infinito. È il Suono-Non-Suonato che riverbera profondo in tutti i livelli di coscienza ed esistenza.

Questo è anahat nad, o suono prodotto senza l'eccitamento vibratorio di qualsiasi oggetto fisico, non è percepito attraverso i sensi ma con la sottile sensibilità di un'alta consapevolezza.

Questo suono è udito dai bambini fino a circa due anni di vita, poi con tutto l fracasso della coscienza che la società industrializzata produce, gradualmente perde la sua emergenza nella mente ed è comunemente non più udito e dimenticato verso i tre anni. E' possibile riattivarlo.

Nabhi è il suono centrato all'ombelico. È il suono più potente.

Se indirizzate la voce dal punto dell'ombelico l'altra persona sarà colpita al centro del cuore ele vostre parole rimarranno nella sua testa.

È attraverso la pratica del mantra, del suono dell'Infinito Creativo, che si può rivitalizzare e sviluppare nuovamente questo potenziale perduto.

La capacità di guarire con i suoni sacri.

Tutti questi livelli di suono sono sviluppati ed integrati da una buona sadhana.

Alla fine la pratica del mantra è perfezionata cosicché tutto il mantra è japa.

Ja significa suono, Pa significa risuono.

Japa significa "risuonare il mantra".

Nel japa il mantra è proiettato verso il cosmo infinito e riflesso indietro verso di noi.

Lo si può udire senza sentire che lo si sta pronunciando e producendo.

È l'esperienza di un milione di voci che fanno eco al mantra. È l'intimo e creativo.

Japa conduce a tapa: il calore psichico che pulisce e rinvigorisce i nervi.

Nella ripetizione, o canto di mantra, è importante muovere bene la bocca, non borbottare, e muovere la lingua con precisione come verrà indicato

I SUONI E IL 6°CHAKRA

Nel puro intento e nel SUONO lavoriamo con l'aiuto del 6° chakra che ci aiuta a conoscerci ad essere centrati per un ottimo lavoro sugli altri.

Nel cammino della vita di un essere umano, prima arrivano i suoni e poi i suoni vengono colmati di sensazioni e percezioni, poi vengono le parole, quindi i pensieri ed infine le credenze ed i sistemi complessi e teorici.

Cosa accade ?

Ci si allontana sempre di più dal centro !

Vi siete mai chiesti perché i pensieri non ci spaventano come le sensazioni ? Semplice.

Le sensazioni e le percezioni ci possono destabilizzare, ci possono portare nel caos incontrollabile. Per entrare nelle sensazioni ci e' di grande aiuto la recita dei mantra.

I suoni infatti evocano le sensazioni.

Esiste un movimento circolare : dai suoni alle sensazioni, dalle sensazioni alla percezione e nuovamente ai suoni.

Circolare perché tutto ha origine dal suono ed il suono è circolare, non lineare.

I suoni arrivano in cerchi e tu sei il centro, la persona che viene "accarezzata dai suoni"è il centro.

Molti maestri hanno detto che per i suoni "tu sei sempre Dio", il centro dell'Universo.

Ma cosa incredibile ... al centro non esiste alcun suono. Il centro è privo di qualsiasi suono, per questo puoi sentire tutti i suoni, altrimenti non potresti.

E ancora più incredibile non è la testa a recepire il suono. Le orecchie sono solo uno strumento.

Il suono viene interpretato e percepito dalla pancia !

Ecco perchè il nostro massaggio associato ai mantram e al Reiki, è così efficace!

Le emozioni e sensazioni vengono "dalla pancia".

I giapponesi che sono maestri nella scuola del suono lo sanno molto bene.

La percezione è quel "centro della vita" che si manifesta quando in un attimo la tua consapevolezza si volge all'interno, per ricadere nel tuo essere e ritrovare il tuo Divino Sé Superiore.

Comprendiamo allora che nessuno si è mai allontanato dal Divino.

Chi è arrivato a conoscere il Divino non dirà mai di averlo trovato ma dirà : "non è stato mai smarrito! Ora so di essere dove già ero !".

E così anche i doni del 6 chakra, chiaroveggenza, chiaroudienza, telepatia, ... sono sempre stati a nostra disposizione, non sono mai stati smarriti.

Vuoi utilizzarli anche per questa arte di cura?

Il primo elemento necessario è avere una mente che indaga e non una mente che crede.

La ricerca spirituale è volta ad una esperienza e non ad una risposta.

Il secondo elemento è essere disponibili a lasciarsi andare, non abbandonando ciò che si ha, ma scomparendo rispetto ciò che si è.

Il terzo elemento, il più importante, avere una pazienza infinita.

Siamo disposti ad aspettare continuando con amore e semplicità a fare il lavoro ?

E quando giungeranno i Dono del 6 chakra non interpretiamoli!

Se la "visione" diventa interpretazione stiamo cercando di creare la Verità.

Limitiamoci ad essere testimone di ciò che accade !

NADA YOGA: LO YOGA DEL SUONO

Il Nada Yoga, lo yoga del suono, è un aspetto dello yoga che utilizza il suono, i mantra e la musica al fine di raggiungere la meta dello yoga: l'integrazione della personalità, la ri-connessione con il Divino.... per la guarigione olistica.

Nelle Upanishad, letteratura vedica immediatamente posteriore ai Veda, si trovano molti riferimenti al suono primordiale: OM (AUM).

OM è anche detto Nada Brahma, cioè suono creatore.

Nella tradizione musicale indiana le melodie (Raga) e i cicli ritmici (Tala) possono provocare svariati tipi di emozioni, reazioni fisiologiche, agire sui fenomeni atmosferici, sono inoltre indicate in determinate stagioni o in differenti periodi del giorno o della notte.

In India esiste tutto l'impianto teorico musicale, codificato da secoli, riguardante l'uso dei suoni, melodie e ritmi collegati a stagioni, orari, stati fisici e psichici e a tutte le circostanze della vita dell'uomo e della Natura.
"I Veda sono per definizione Ascolto. Il loro nome tecnico è Shruti che vuol dire: ciò che si ascolta. Il Veda quindi si ascolta, non si legge, lo si apprende ascoltando.

Le Upanishad, che sono il corpo filosofico dei Veda, sono ciò che si ascolta ai piedi del Maestro. L'ascolto ha sicuramente un ruolo di primo piano. Il luogo dove si ascolta è l'Atman, il Sé, per dirla in termini junghiani.

Le Upanishad dicono che l'orecchio non ascolta, come l'occhio non vede e come la pelle non sente. E' il Sé ad esserne testimone. Il luogo dell'ascolto è sicuramente il Sé.

Le principali categorie di suono nei Veda:

Nada: indica il suono primordiale, il suono nella sua essenza, energia ed emanazione del Brahman, la potenza creatrice che genera l'universo.

Ci sono scoperte dell'astrofisica moderna che si stanno avvicinando sorprendentemente alle definizioni degli scienziati vedici su questo fenomeno della creazione.

Shabda: significa genericamente "suono". Accostato alla parola "pramana" (prova), dai Maestri, da altre dimensioni e quindi il suono "udito" dai mistici.

Dhvani: suono proferito e udibile (in opposizione a suono interiore). Ciò che viene insegnato ma non è ancora giunto a destinazione.

Svara: suono specifico delle note musicali. Tono musicale. Ciò che risuona. Unione di luce e suono.
Shruti: ciò che è stato udito, insegnamento giunto a destinazione. Nel linguaggio musicale definisce i microtoni.

Nada Brahma Yoga

L'antica disciplina indiana del Nada Yoga ci aiuta a scoprire chi siamo veramente dal tono della voce e a liberare, con il canto e con la musica, le emozioni represse.

Che tipo sei? La risposta è nella voce o meglio nella nota personale.

Ad ogni nota personale infatti corrisponde un tipo di personalità.

Così il tipo RE è un curioso dotato di grande senso pratico, il LA ha la stoffa del leader, il SOL desidera fortemente un amore spirituale.

Lo dice il Nada Yoga, o yoga del suono, disciplina che utilizza la vibrazione del suono per aiutare l'uomo a migliorarsi.

Recentemente, a metterlo a punto attingendo alle antichissime tradizioni dei Veda, i testi sacri indiani, è stato un maestro contemporaneo, Vemu Mukunda, fisico nucleare e famoso musicista indiano.

Coniugando i suoi studi scientifici con la tradizione millenaria del suo paese ha elaborato una lunga indagine sul corpo umano e le sue risposte fisiche e psichiche al suono, arrivando alla conclusione che ogni essere vivente è un suono.

La sua formazione scientifica in fisica nucleare gli ha permesso di sviluppare l'attitudine a verificare sperimentalmente tutto quello che la millenaria tradizione musicale indiana ci ha tramandato. Il suo metodo terapeutico utilizza il suono come fenomeno vibratorio che può agire direttamente su specifici punti del corpo. Questi punti sono collegati a stati emozionali, quindi, il suono utilizzato con attenzione, può indurre modificazioni sia psichiche che fisiche nella direzione desiderata.

La possibilità di indurre trasformazioni nel campo della materia rende questo metodo assai differente dalla moderna musicoterapia del mondo occidentale che invece impiega la musica prevalentemente come strumento di comunicazione.

Da qui nasce la necessità di ritornare alla fonte, a Shabda Brahma, il Suono Creatore, con l'aiuto del Nada Yoga.

Il principio base del Nada Brahma Yoga, descritto nei testi vedici, afferma che dapprima è necessario purificare la mente riportandola sotto controllo, quindi regolare le percezioni sensorie per avere una vita più armoniosa.

Successivamente è possibile irradiare vibrazioni sonore e utilizzare specifici passaggi e determinati movimenti
musicali per permettere al paziente di curarsi da solo O DI ESSERE AIUTATO, nell' autoregolazione dei vari sistemi dell'organismo.

Voce, strumenti, note ed emozioni

Ogni essere umano, dice Mukunda, raggiunta l'età adulta assume una vibrazione che lo distingue e lo rende nota unicae caratteristica del grande concerto cosmico. Scoprire quale è la propria nota personale e come vibra dentro il corpo che fa da cassa armonica, aiuta a riarmonizzare le energie per stare meglio nel proprio corpo, nei luoghi e con le persone con cui si vive in tutti gli ambiti.

Scoprire la propria nota personale o fondamentale vuol dire anche andare alla radice della personalità, scoprirne lati oscuri e sorprendenti. Oltre alle parole infatti la voce nasconde in sé risonanze profonde di ciò che siamo quando siamo realmente noi stessi. E come il corpo anche la voce invia messaggi che vanno al di là delle parole.

Studiando i dati relativi alle frequenze percorse dalla voce SI NOTA che una persona parla e canta fondandosi su una determinata frequenza che tende a rimanere costante. Un mutamento di questa nota fondamentale si ha quando siamo in presenza di forti emozioni o di agitazione mentale. La nota fondamentale corrisponde al chakra dell'ombelico ed esprime i caratteri generali della persona.

Il maestro H. Mitrà afferma: "La nota fondamentale di una persona rappresenta sotto forma di suono il cordone ombelicale che la collega all'esistenza. Essa definisce che cosa è fondamentale, irrinunciabile, essenziale nella sua vita".

La voce dunque ci porta a conoscere gli stati emotivi che, sempre secondo Mukunda, si possono collocare con precisione nei chakra, i centri energetici posti idealmente lungo la colonna vertebrale, dal coccige al centro della testa.

Ogni chakra vibra ad una frequenza sempre più alta man mano che si sale dalla base della colonna alla sommità del capo.

Le note più cupe e profonde provengono dalla corda che vibra più lentamente, quelle più acute dalla corda che vibra più velocemente.

In pratica come si fa l'analisi della personalità con lo yoga del suono? La ricerca della nota personale si fa attraverso incontri individuali in un ambiente il più naturale e rilassato possibile. Alla persona si chiede di stare in silenzio per almeno 20-30 minuti prima della seduta, per favorire la concentrazione. Quindi, seduto comodamente davanti all'insegnante, l'interessato comincia a parlare di tutto quanto le passa per la mente mentre un frequenzimetro rileva le frequenze della voce. L'importante è concentrarsi sul proprio respiro e di volta in volta sui 3 punti precisi del corpo cioè l'ombelico, il centro del petto e la fronte, dove hanno sede i chakra più importanti, quelli in cui vibra anche la nota cosmica. Entro mezz'ora, al massimo 45 minuti, si può individuare la nota dominante e fare un quadro della personalità.

Nell'essere umano la voce è il canale attraverso il quale la coscienza si manifesta esteriormente; è l'anello di congiunzione fra la mente e le emozioni di una persona a quelli di un'altra. Tutte le cose che vibrano sono sensibili tra di loro, quindi potremmo dire che il suono è l'anello di congiunzione fra tutti i fenomeni.
Secondo gli antichi insegnamenti dell'India il più perfetto di tutti gli strumenti è la voce umana. Nessun altro strumento esprime, in modo così perfetto, le sfumature del pensiero e del sentimento.

Il prof. Ferrini, eminente studioso, parla del potere trasformante della parola e del suo rapporto con il sacro:
"La musicalità strumentale è inferiore rispetto a quella della parola. La verità è musica di per sé, è la musica divina trasformante, che trasforma l'ambiente e le persone.

Oggi la musica si consuma, non la si utilizza come un mezzo trascendentale.

Bisogna ritornare al tempo in cui La musica serviva per accompagnare un atto sacro, per trasformare in sacro ciò che sacro non era. Oggi si usa la musica per stordire e ipnotizzare.

L'antico termine sanscrito "Nada" indica che il suono trae origine dall'unione tra l'energia del respiro (na) e quella del calore (da) ed è proprio l'attrito del fiato contro le corde vocali che fa scaturire la voce. Il primo effetto si ha infatti nell'utilizzo di sistemi e tecniche vocali per attivare un'azione del respiro sull'energia vitale, il Prana.

Il secondo effetto è quello dell'attivazione dell'elemento calore, che nei Veda è associato alla coscienza (Cit-Agni). Il suono riesce quindi ad evocare tale energia, il calore percepito durante il canto è un indicatore di questa attivazione.

Nel caso di emozioni "trattenute" siamo di fronte ad energia ghiacciata, cristallizzata, in quanto privata della sua forza dinamica, e che è necessario scioglierla ed elaborarla. Sappiamo che parlare dei propri problemi già aiuta a scongelare queste energie bloccate e di conseguenza i sentimenti e le emozioni collegate.

La voce ed il respiro possono essere dei potenti strumenti di trasformazione, liberando i canali dell'energia vitale dalle tossine interiori che oltre a condizionare ed inquinare la mente, possono creare conseguenze anche a livello fisico.

Quando il conflitto interiore viene risolto, l'armonia ristabilita si riflette sul piano mentale ed emozionale permettendo anche l'accesso ai piani più elevati dell'essere.

Il processo che porta ai piani elevati dello spirito deve prima armonizzare i piani emozionali e mentali Ecco perché canti, suoni e musiche sacre hanno spesso proprietà guaritrici.

Attualmente,esistono ancora almeno due suoni incondizionati primitivi uguali in tutto il mondo: la risata e il pianto.

Tutti gli altri suoni primitivi sono quasi scomparsi. Dunque, il suono emesso dalle emozioni è un suono puro.

Altri suoni, nati da un processo mentale di identificazione, possono cambiare da luogo a luogo. Uno dei fondamenti teorici e pratici della concezione musicoterapeutica del Nada-Yoga è quello relativo alla possibilità di porre un soggetto nello stato di "mente neutra", rendendolo calmo e quieto sia mentalmente che fisicamente, e ciò per mezzo del suono.

Il suono udibile, come abbiamo visto, è dovuto ad una vibrazione dell'aria e nella tradizione indiana viene detto Ahata Nada, la musica si basa su questo nada. Questo suono è manifestato dalle vibrazioni naturali mediante urto o sfregamento.

Il suono non manifesto ed impercettibile ai sensi fisici umani, invece, viene detto Anahata Nada e corrisponde ad una vibrazione che non è prodotta da alcun agente fisico in movimento.

Il pensiero è anahata e per tutti i pensieri esiste un modello sonoro nella mente. Il suono anahata può essere udito o sperimentato mediante la concentrazione sul centro sottile chiamato Anahata Chakra, situato nella regione del cuore: è il chakra che contiene dodici petali e ognuno dei quali ha incisa una delle prime dodici lettere dell'alfabeto Devanagari.

L'OM.

Quando parliamo liberiamo delle vibrazioni che colpiscono i nostri timpani, ma il suono va ben oltre. Continuando il suono ad espandersi, la frequenza diventa sempre più piccola. Queste parole diventano frequenze sempre più piccole, si espandono nel cosmo ed entrano in quello che noi chiamiamo Etere o Akasha e lì rimangono. Qualsiasi suono che liberiamo all'inizio è una vibrazione fisica e alla fine diventa una vibrazione cosmica. Per esempio, quando il vento soffia molto forte si ha come un forte massaggio sulla pelle e la nostra mente non è a proprio agio. Quando però il vento si espande in modo leggero e ci accarezza il corpo, allora ci sentiamo bene. Quindi la pressione sul corpo ha un effetto sulla mente.

Una persona equilibrata può controllare e far uscire i suoni (parole) solo quando decide di farlo.

E questa uscita dovrebbe essere supportata da pensieri positivi ....Questi sono i motivi per cui alcune terapie mirano a convertire, a trasformare le energie negative in positive prima di essere liberate all'esterno, oltre che a farci comprendere i meccanismi generativi e le cause, consci ed inconsci. Questo è l'obiettivo principale delle tecniche del Nada Yoga.

Il suono e la cura anche sul corpo fisico

Per comprendere lo Yoga del suono, è necessaria una pratica personale attenta e una raffinata sensibilità d'ascolto, non solo uditivo; come è stato già detto, bisogna sentire il corpo e sentire come il suono si sposta nel corpo, i punti risonanti, gli ostacoli, le oscillazioni di frequenza e tutte le sfumature che possono schiudersi ad un'attenzione aperta e presente. Lo scopo è di permettere all'energia di trasformarsi secondo il proprio percorso naturale, che passa attraverso tutti gli stati emotivi necessari prima di essere convertita in una pace di ordine più elevato, di natura spirituale e di vibrazione più sottile.

E' importante educare anche il nostro ricevente ad ascoltare ....col cuore.....

Il professor Ferrini, eminente studioso, definisce così l'ascolto:

"L'ascolto attiene a vari stati di coscienza. Esistono diversi modi di ascoltare. L'ascolto è una modalità dell'essere. Quando noi vogliamo che qualcosa entri profondamente dentro e ci pervada, ascoltiamo in un modo. Quando invece cerchiamo solo un'informazione banale, di limitata utilità, ascoltiamo superficialmente. Se vogliamo cogliere un insegnamento profondo, una verità sulla quale siamo pronti a strutturare la nostra vita, per dare un senso alla nostra esistenza, allora ascoltiamo con differente attitudine. L'ascolto dunque ha varie profondità che corrispondono all'interesse che ci anima. Quando l'interesse è alto, sicuramente l'ascolto è molto profondo.Purtroppo vediamo che la gente ha perduto non solo l'arte dell'ascolto, ma anche l'opportunità di essere educata ad ascoltare. La preghiera è ascolto, la meditazione è ascolto, più meditiamo in profondità, più ascoltiamo i nostri bisogni veri che sono quelli spirituali, ontologici...curativi.... La "nostra" personale melodia , la nostra nota che ci fa stare bene".....

Ad ognuno dei sette chakra corrisponde un tipo di musica. Così se una melodia ci piace significa che quel chakra ha bisogno di quella musica, se invece ci infastidisce vuol dire che ci sono problemi. Cercheremo di comprendere qual'è quella del nostro ricevente.

Primo Chakra: collegato all'energia vitale. Governa il plesso sacrale e il coccige. Strumento: tamburo, batteria. Musiche corrispondenti: ritmi tribali.

Secondo Chakra: è il chakra della sessualità. Colore arancione. Governa i genitali. E' stimolato da musiche che implicano movimenti del bacino tipo le danze sudamericane.

Terzo Chakra: è il centro della forza di volontà e dell'autoaffermazione Organi governati: il plesso solare. Strumento: pianoforte, violino, chitarra. Ritmi corrispondenti: brani solenni di musica classica o rock dal ritmo incalzante..

Quarto Chakra: è il chakra del cuore e del sentimento. Strumento: la voce.

Quinto Chakra: è il chakra della gola, della parola, della comunicazione.. Strumento: la voce. Lo alimentano le musiche universali di Mozart.

Sesto Chakra: corrisponde alla mente, all'intuizione, alla chiaroveggenza. A livello fisico governa l'ipofisi. Strumento: tamburi, campane tibetane. Lo stimolano musiche da meditazione come canto gregoriano, canto indiano, Bach, free jazz.

Settimo Chakra: Strumento: arpa. La sua musica è il silenzio.

Ognuno di noi, secondo Vemu Mukunda, vibra come uno strumento musicale risuonando in base ad una delle 12 possibilità della scala cromatica: le 7 note base più le altre 5 note alterate o diesis. Possono risuonare in un puntoqualsiasi delle tre ottave sonore in cui è diviso il corpo umano e cioè nell'ottava bassa, dall'alluce all'ombelico, nell'ottava media, dall'ombelico alle sopracciglia (il terzo occhio) e infine nell'ottava alta, dal terzo occhio al centro del capo (fontanelle). A ciascuna di esse corrisponde un tipo di personalità.
Tipo SOL: è la nota cosmica, della spiritualità. Chi appartiene a questa categoria è una persona tranquilla, armoniosa. Il suo compito: indicare la via verso l'infinito.

Tipo SOL DIESIS: freddo, cerebrale è diviso tra desiderio di concretezza e la spinta verso l'alto. Il suo compito: mediare tra energie spirituali e terrene.

Tipo LA: attivo, dotato di senso pratico e capacità organizzative, ha la stoffa del LEADER. Il suo compito: trovare lo spirituale nella quotidianità.

Tipo LA DIESIS: solitario, ambizioso desidera affermarsi attraverso lo studio e la ricerca. Il suo compito: ricercare per il bene dell'umanità.

Tipo SI: egocentrico, bugiardo anche con se stesso, a volte geniale, tende a prevaricare per desiderio di
autoaffermazione. Il suo compito: imparare a essere più umile e più sincero con se stesso e con gli altri.

Tipo DO: generoso, idealista, compassionevole, armonioso. Il suo compito: ricordare che il Cielo può esistere anche sulla Terra.

Tipo DO DIESIS: artista e sognatore, auspica il ritorno a una vita semplice, naturale. Il suo compito: trasferire sul piano del reale i sogni più belli e le aspettative migliori del genere umano.

Tipo RE: concreto, stabile, consapevole dei suoi limiti e dei suoi pregi. Il suo compito: riconciliarci con la Terra che abitiamo.

Tipo RE DIESIS: dinamico, curioso, ma anche invadente. Il suo compito: seminare il dubbio, smuovere gli immobilismi.

Tipo MI: personalità forte, dominatrice fino alla prepotenza. Il suo compito: ridimensionare il suo Ego smisurato.

Tipo FA: intuitivo, può essere un sensitivo naturale. Il suo compito: mediare tra il rumore della quotidianità e il silenzio della preghiera e della meditazione.

Tipo FA DIESIS: socievole, amante della vita all'aria aperta, creativo in qualunque campo. Il suo compito: creare qualcosa di nuovo per l'umanità.

Curare con IL SUONO

Questo lavoro di scoperta del proprio strumento interiore ha effetti benefici anche sulla salute. Infatti, facendo vibrare i chakra secondo frequenze particolari, si stimolano gli organi e le funzioni corrispondenti, risvegliandone le energie.

Non è certo facile trovare la vibrazione giusta per curare una certa zona del corpo perché bisogna individuarne con esattezza timbro, altezza e durata.

Il canto carnatico è una musica che si modula sull'onda dell'espirazione, con effetti molto profondi a livello psichico ed emotivo. Non si basa sul nostro sistema musicale ma sulle 72 raga, che sono le scale indiane. I raga (in sanscrito significa colore, tono musicale) sono alla base dei canti sacri legati ai vari momenti della giornata.

Il potere curativo del suono era noto in tutto il mondo antico. Del resto il corpo umano è stato il modello per molti strumenti musicali, con tanto di manico (spina dorsale), cassa armonica (gabbia toracica) e corde (vocali).

Ogni giorno accumuliamo energie emozionali sia positive che negative e queste possono rimanere bloccate a livello dei Nadi.

Questi blocchi emozionali, anche se a livello inconscio, danno origine a disarmonie mentali e fisiche.I 22 Nadi sono correlati a note musicali chiamate Shruti.

Se le energie emozionali, bloccate in tali punti, possono essere raggiunte per mezzo di un attento uso delle note, allora le persone affette da turbe psichiche potranno convertire le energie emozionali disarmoniache in energie di serenità ed avvicinarsi alla comprensione delle cause dei loro problemi e a liberarsene, se l'anima è pronta.

Ognuno di noi possiede la propria nota base o tonica, che è la manifestazione sonora della nostra essenza profonda, che può essere determinata partendo dal suono della voce, mediante un particolare metodo di rilevazione.

Lavorando sui punti di energia emozionale bloccata è possibile influenzare i processi fisiologici e aiutare la mente a sciogliere le sue complessità.

Secondo il Nada Yoga è importante individuare la nota, l'intervallo e la scala musicale adatti ad esercitare un'azione corretta. Ci sarà infatti una certa nota che, inserita in una determinata combinazione di altre note e intervalli, sarà in grado di armonizzare un determinato chakra e sciogliere le tensioni nella relativa zona. Come le note possono essere bemolle o diesis, cioè avere un aspetto debole e uno forte, analogamente i chakra possono essere ipertonici o ipotonici. Bisognerà distinguere se sia preferibile dare un rinforzo attraverso un suono forte oppure agire omeopaticamente con un suono che rappresenti in forma musicale il problema energetico dell'individuo.

I Raga indiani furono concepiti proprio sulla base di questi principi, per cercare di sfruttare tutte le possibili combinazioni di note ed intervalli allo scopo di armonizzare le energie psico-emozionali dell'essere umano. E' nota infatti la connessione tra i Raga, le note che li compongono e le emozioni. Ogni scala modale è ritenuta in grado di esprimere ed elaborare una determinata tipologia di emozione (Rasa) tramite differenti combinazioni di note e intervalli, con una nota "tonica" di base fissa.

Questi microtoni sono chiamati "Shruti", che significa "ciò che risuona", e il loro numero è stabilito in 22. Essi formano la scala su cui si posizionano le sette note della gamma per formare i differenti modi o "raga".

E' importante osservare come aspetti "omeopatici" e "compensativi" siano presenti nei Raga. I Raga sono suoni mantrici non legati a fattori culturali come nel caso dei Mantra tratti da linguaggi verbali, bensì sono universali come lo è la musica.

Esiste un testo vedico molto antico completamente dedicato alla musica e alla scienza dei suoni, il Gandharva Veda, di cui è giunto fino ai nostri giorni soltanto l'indice.

Nel Gandharva Veda furono riuniti un gran numero di testi che si riferivano anche ad applicazioni artistiche, magiche e terapeutiche dei fenomeni sonori.

ALCUNI MANTRAM DI GUARIGIONE

Nel Vangelo secondo Giovanni si legge: "In Principio era il Logos, e il Logos era presso Dio e il Logos era Dio" e in seguito abbiamo la descrizione del processo della Creazione; il termine greco Logos è oggi abitualmente tradotto con Parola o Verbo, ma nell'antichità si privilegiava un'altra traduzione di questo vocabolo: Suono.

Al di là di qualunque traduzione, nel Vangelo è espresso chiaramente il concetto che, prima della creazione materiale delle cose, Dio emanò una vibrazione - mentale, verbale o musicale - origine di Tutto Ciò che Esiste.

Secondo l'Induismo il suono originale è assimilabile al bija mantra "AUM", cioè al "mantra radice" OM
(ripreso dal Cristianesimo nell'AMEN e dall'Islamismo nell'AMIN), la sua corretta e prolungata modulazione vocale permetterebbe di purificare completamente la natura inferiorizzante dell'uomo, concetto simile a quello ebraico secondo cui la corretta pronuncia del nome divino YHVH permetterebbe la fusione con Dio.
La conoscenza approfondita delle leggi che regolano l'armonia musicale può dunque svelare i segreti del cosmo e già Platone, nel Timeo, afferma che il Creatore dell'Universo - il Demiurgo - ha posto un principio di mediazione tra lo spirito originario e la materia originata detto "Anima Mundi", le cui leggi sono dettate da principi matematici e musicali.

Essendo l'essere umano formato in parte dallo spirito incorruttibile e in parte dalla materia corrotta può, attraverso l'alchimia musicale, purificare la propria natura e tornare all'Essenza Prima (Dio).

La parola "mantra"è formata da due radici: "man" che significa "contemplazione" o "meditazione" profonda, o, secondo altri, "mente" e "tra" che vuol dire "illuminare" o "espandere" o, secondo altri, "protezione" protezione della mente.

Un mantra è una formula da ripetere a voce, con particolari melodie.

Il mantra viene ripetuto a lungo per sviluppare concentrazione e un certo tipo di energia: è un metodo d'autorisveglio praticato da millenni in India. Ma canti, cantilene, "nenie" o vocali ripetute, sono utilizzati da sempre dai popoli aborigeni per curare le persone.

Attraverso correnti sonore interiorizzate, il mantra comunica con i centri energetici profondi dell'uomo: l'uso della ripetizione di suoni (fonemi) è molto antico e comune a molte culture.

Si ripetono nomi mistici, preghiere, mantra cantati e non, sussurrati o solo mentali, quasi sempre formule sacre tratte dai vari testi sacri....

La tradizione sostiene che i mantra ci sono stati dati dai rishi, grandi saggi, veggenti e maestri del passato che avrebbero percepito i suoni a livello eterico e li avrebbero poi tramandati.

I saggi dell'India, in ogni caso, come già affermato, hanno dedicato molto tempo allo studio del suono e ai suoi effetti sul corpo e sulla psiche scoprendone, tra l'altro, proprietà di guarigione.

Il mantra è uno strumento per focalizzare la mente che altrimenti si disperde.

Non c'è differenza sostanziale tra la meditazione e la pratica del mantra yoga. Tutte e due le pratiche portano al silenzio e alla calma mentale.

Tra i suoni, di cui si fa uso in questa disciplina, vi sono alcuni fonemi di potenza, chiamati BIJA Mantra:
"bija" significa "seme" vale a dire costituiscono le basi di tutti gli altri mantrae che salmodiati vanno a lavorare sui vari organi del corpo umano.

I Bija mantra racchiudono un significato trascendente e, se correttamente eseguiti, possono produrre degli stati di coscienza profondi, attraverso le vibrazioni che raggiungono le cellule nervose, penetrando fino all'inconscio.

Il Mantra OM è il Bija mantra per eccellenza, è il mantra dei mantra. Potremo salmodiare mentre massaggiamo alcune zone malate alcuni di questi Bija o altri mantra a seconda del bisogno:
- Il Mantra che riequilibrano l'energie dei chakra: il Mantra Gayatri che rafforza Muladhara
- Il Mantra di Mira per infondere gioia nella propria vita
- Il Mantra di Protezione
- Il Mantra della guarigione e della purificazione

TESTIMONIANZE:

Ricerche mediche di una Università di Parigi, hanno trovato che certi suoni ripetitivi rivolti ad una cellula cancerogena, la distruggono.

"Negli ultimi anni ho avuto parecchi casi di cancro in studenti dei miei corsi di mantra", dice Muz Murray" E ho cominciato a ricevere lettere di persone che avevano evitato l'asportazione chirurgica, una signora che doveva subire una ASPORTAZIONE AL SENO, dopo 5 giorni di seminario sul mantra trovò che il suo tumore era diminuito , cosicché l'asportazione del tumore non era più necessaria.

Cinque anni dopo canta ancora e ha ancora il suo seno.

Un'altra donna con un cancro alla gola, con grosse difficoltà a parlare ha avuto una remissione e una stabilizzazione con miglioramento della voce. Chiaramente qualcosa di potente accade".

Se un suono elettronico senza vita ripetitivo può disintegrare una cellula cancerogena in laboratorio, quanto più effetto può avere per la guarigione il suono della propria voce ripetuto dal vivo?

Siccome è riscontrato che molti tumori hanno origine da sentimenti non vissuti o bloccati anche dall'infanzia, il mantra ( con il suo massaggio interno) spesso permette a queste pene e alle lacrime di essere rilasciate.

Sebbene sia di aiuto avere praticato prima di iniziare il lavoro con i mantra qualche altra forma di yoga, questo non è unrequisito necessario.

Ognuno può beneficiare delle vibrazioni.

Mentre alcuni provano come una pulizia primaverile che permette ai loro sentimenti bloccati di venire a galla e di dissolversi, altri trovano nel mantra un immediato senso di ritorno a casa, oppure di essere cullati dall'universo o provano una gioia infinita come quella della meditazione profonda.

Scoperta Russa sul DNA: le parole e le frequenze influenzano e riprogrammano il DNA

Il DNA umano è un Internet biologico, superiore, sotto molti aspetti, a quello artificiale. La più recente ricerca scientifica russa spiega, direttamente o indirettamente, fenomeni quali la chiaroveggenza, l'intuizione, gli atti spontanei ed a distanza di cura, l'auto-guarigione, le tecniche di affermazione, la luce o aure insolite intorno alle persone (concretamente, dei maestri spirituali), l'influenza della mente sui modelli climatici e molto ancora. Inoltre, ci sono segni di un tipo di medicina completamente nuova nella quale il DNA può essere influenzato e riprogrammato dalle parole e dalle frequenza SENZA sezionare e rimpiazzare geni individuali.

Solo il 10% del nostro DNA viene utilizzato per costruire le proteine. Questo subcomplesso di DNA è quello che interessa i ricercatori occidentali che lo stanno esaminando e catalogando. L'altro 90% è considerato "DNA rottame". Tuttavia, i ricercatori russi, convinti che la natura non è stupida, hanno riunito linguisti e genetisti per intraprendere un'esplorazione di quel 90% di "DNA rottame". I loro risultati, scoperte e conclusioni sono semplicemente rivoluzionarie!Secondo loro, il nostro DNA non solo è il responsabile della costruzione del nostro corpo, ma serve anche da magazzino di informazioni e per la comunicazione.

I linguisti russi hanno scoperto che il codice genetico, specialmente nell'apparentemente inutile 90%, segue le stesse regole di tutte le nostre lingue umane. Per questo motivo, hanno confrontato le regole della sintassi (il modo in cui si mettono insieme le parole per formare frasi e proposizioni), la semantica (lo studio del significato delle parole) e le regole grammaticali di base.

Hanno scoperto che gli alcalini del nostro DNA seguono una grammatica regolare e hanno regole fisse come avviene nelle nostre lingue. Così le lingue umane non sono apparse per coincidenza, ma sono un riflesso del nostro DNA inerente.

Anche il biofisico e biologo molecolare russo Pjotr Garjajev e i suoi colleghi hanno esplorato il comportamento vibratorio del DNA. (Per essere breve, qui farò solo un riassunto. Per maggiori informazioni, per favore, andate all'appendice finale di questo articolo). La linea finale è stata: "I cromosomi vivi funzionano come computer "solitonici/olografici usando la radiazione laser del DNA endogeno". Questo significa che hanno fatto in modo di modulare certi modelli di frequenza con un raggio laser e con questo hanno influenzato la frequenza del DNA e, in questo modo, l'informazione genetica stessa. Siccome la struttura base delle coppie alcaline del DNA e del linguaggio (come si è già spiegato) sono la stessa struttura, non si rende necessaria nessuna decodificazione del DNA. Uno semplicemente può usare parole e orazioni del linguaggio umano! Questo è stato anche provato sperimentalmente.

La sostanza del DNA vivente (in tessuto vivo, non in vitro), reagirà sempre ai raggi laser del linguaggio modulato e anche alle onde radio, se si utilizzano le frequenze appropriate. Infine questo spiega scientificamente perchè le affermazioni, l'educazione autogena, l'ipnosi e cose simili possono avere forti effetti sugli umani e i loro corpi. E' del tutto normale e naturale che il nostro DNA reagisca al linguaggio. Mentre i ricercatori occidentali ritagliano geni individuali dei filamenti del DNA e li inseriscono in un altro posto, i russi hanno lavorato con entusiasmo con dispositivi che possono influenzare il metabolismo cellulare con le frequenze modulate di radio e di luce per riparare difetti genetici.

Per esempio il gruppo di ricercatori di Garjajeva ha avuto successo nel provare che con questo metodo si possono riparare i cromosomi danneggiati dai raggi X. Sono anche riusciti a catturare modelli di informazione di un DNA specifico e lo hanno trasmesso ad un altro, riprogrammando così le cellule su un altro genoma. In quel modo, hanno trasformato con successo, per esempio, embrioni di rana in embrioni di salamandra, semplicemente trasmettendo i modelli di informazione del DNA!

In quel modo, l'informazione completa è stata trasmessa senza nessuna delle disarmonie o effetti collaterali che si manifestano quando si fa l'ablazione e si reintroducono geni individuali del DNA! Questo rappresenta una rivoluzione e sensazione incredibili, che trasformerà il mondo! Tutto ciò applicando semplicemente la vibrazione e il linguaggio al posto dell'arcaico processo d'ablazione! Questo esperimento punta all'immenso potere della genetica delle onde, che ovviamente ha più influenza, sulla formazione degli organismi, che i processi biochimici delle sequenze alcaline.I maestri esoterici e spirituali sanno da millenni che il nostro corpo si può programmare con il linguaggio, le parole e il pensiero. Ora questo è stato provato e spiegato scientificamente. Certamente la frequenza deve essere quella corretta e a questo si deve il fatto che non tutti hanno lo stesso risultato o possano farlo sempre con la stessa forza. La persona deve lavorare con i processi interni e la maturità per poter stabilire una comunicazione cosciente con il DNA. I ricercatori russi lavorano con un metodo che non dipende da questi fattori, però funziona SEMPRE, sempre e quando venga usata la giusta frequenza.

Però, quanto più è sviluppata la coscienza individuale, meno c'è la necessità di qualsiasi tipo di dispositivo! Si possono ottenere quei risultati da se stessi e la scienza finalmente smetterà di ridere di tali idee e potrà spiegarne e confermarne i risultati. E non finisce qui. Gli scienziati russi hanno anche scoperto che il nostro DNA può causare modelli di perturbazione nel vuoto, producendo così "cunicoli" magnetizzati!

I "piccoli buchi" sono gli equivalenti microscopici di quelli chiamati ponti Einstein-Rosen nella vicinanza dei buchi neri (lasciati da stelle consumate).

Questi sono dei tunnel di connessione, fra aree completamente differenti dell'universo, attraverso i quali si può trasmettere l'informazione fuori dallo spazio e dal tempo. Il DNA attira quei frammenti di informazione e li passa alla nostra coscienza.

Questo processo di ipercomunicazione è più efficace in stato di rilassamento. Lo stress, le preoccupazioni e l'intelletto iperattivo impediscono il successo dell'ipercomunicazione o ne distorcono completamente l'informazione rendendola inutile. In Natura, l'ipercomunicazione è stata applicata con successo da milioni di anni. Il flusso di vita strutturato in "organizzazioni stato" di insetti lo prova drammaticamente. L'uomo moderno lo conosce solo ad un livello molto più sottile come "intuizione". Però anche noi possiamo recuperarne a pieno l'uso.

Un esempio in Natura. Quando un formica regina è lontana dalla sua colonia, la costruzione continua con fervore e in accordo con la pianificazione. Tuttavia, se si uccide la regina, nella colonia tutto il lavoro si ferma. Nessuna formica sa cosa fare.

Apparentemente, la regina invia i "piani di costruzione" anche da molto lontano per mezzo della coscienza gruppale dei suoi sudditi. Può stare lontana quanto vuole, fintanto che sia viva. Nell'uomo l'ipercomunicazione si attiva quando uno improvvisamente riesce ad avere accesso ad un'informazione che è fuori dalla propria base di conoscenze.

A quel punto questa ipercomunicazione viene sperimentata e catalogata come un'ispirazione o intuizione. Il compositore italiano Giuseppe Tartini, per esempio, una notte sognò che il diavolo si sedeva vicino al suo letto suonando il violino. La mattina seguente, Tartini potè trascrivere il brano a memoria con esattezza e lo chiamò la Sonata del Trillo del Diavolo.

Per anni, un infermiere di 42 anni sognò una situazione nella quale era connesso ad una specie di CD-ROM di conoscenza. Gli veniva trasmessa conoscenza verificabile da tutti i campi immaginabili e alla mattina poteva ricordare. Era tale la valanga di informazioni che sembrava che di notte gli trasmettessero tutta una enciclopedia. La maggior parte delle informazioni era fuori dalla sua base di conoscenze personali e arrivava a dettagli tecnici di cui lui non sapeva assolutamente niente.

Quando avviene l'ipercomunicazione, si possono osservare fenomeni speciali nel DNA, così come nell'essere umano. Gli scienziati russi hanno irradiato campioni di DNA con luce laser. Nello schermo si è formato un modello di onde tipico. Quando hanno ritirato il campione di DNA, i modelli di onda non sono scomparsi, sono rimasti. Molti esperimenti di controllo hanno dimostrato che il modello proveniva ancora dal campione rimosso, il cui campo energetico apparentemente è rimasto di per se stesso. Questo effetto ora si denomina effetto del DNA fantasma.

Si presume che l'energia dello spazio esteriore e del tempo, dopo aver ritirato il DNA, fluisca ancora attraverso i "cunicoli". La maggior parte delle volte gli effetti secondari che si incontrano nell'ipercomunicazione, anche degli esseri umani, sono campi elettromagnetici inspiegabili nelle vicinanze della persona implicata. In presenza dei quali i dispositivi elettronici, come attrezzature per CD e altri simili, possono essere alterati e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve lentamente, le attrezzature funzionano ancora normalmente. Molti curatori e psichici conoscono questo effetto dovuto al loro lavoro. Più si migliorano l'atmosfera e l'energia dell'ambiente più frustante è che in quel preciso istante l'attrezzatura di registrazione smette di funzionare e di registrare. Il riaccendere e spegnere dopo la sessione non ne ristabilisce ancora la funzionalità totale che però il giorno dopo ritorna alla normalità. Chissà forse leggere ciò risulta tranquillizzante per molti, in quanto non ha niente a che vedere con l'essere tecnicamente incapaci, ma significa semplicemente che sono abili per l'ipercomunicazione.

Gli scienziati russi hanno irradiato diversi campioni di DNA con dei raggi laser e su uno schermo si è formata una tipica trama di onde che, una volta rimosso il campione, rimaneva sullo schermo. Allo stesso modo si suppone che l'energia al di fuori dello spazio e del tempo continua a passare attraverso gli tunnel spaziali attivati anche dopo la rimozione del DNA. Gli effetti collaterali più frequenti nell'ipercomunicazione sono dei campi magnetici vicini alle persone coinvolte. Gli apparecchi elettronici possono subire delle interferenze e smettere di funzionare per ore. Quando il campo elettromagnetico si dissolve, l'apparecchio ricomincia a funzionare normalmente. Molti operatori spirituali conoscono bene questo effetto.

Grazyna Gosar and Franz Bludorf nel loro libro Vernetzte Intelligenz spiegano queste connessioni in modo chiaro e preciso. Gli autori riportano anche alcune fonti secondo le quali gli uomini sarebbero stati come gli animali, collegati alla coscienza di gruppo, e quindi avrebbero agito come gruppo. Per sviluppare e vivere la propria individualità, tuttavia, avrebbero abbandonato e dimenticato quasi completamente l'ipercomunicazione.

Ora che la nostra coscienza individuale è abbastanza stabile, possiamo creare una nuova forma di coscienza di gruppo. Così come usiamo Internet, il nostro DNA è in grado di immettere dati nella rete, scaricare informazioni e stabilire un contatto con altre persone connesse. In questo modo si possono spiegare i fenomeni quali telepatia o guarigioni a distanza.

Senza un'individualità distinta la coscienza collettiva non può essere usata per un periodo prolungato, altrimenti si ritornerebbea uno stato primitivo di istinti primordiali. L'ipercomunicazione nel nuovo millennio significa una cosa ben diversa.

I ricercatori pensano che, se gli uomini con piena individualità formassero una coscienza collettiva, avrebbero la capacità di creare, cambiare e plasmare le cose sulla terra, come fossero Dio! E l'umanità si sta avvicinando a questo nuovo tipo di coscienza collettiva.

Il tempo atmosferico è piuttosto difficile da influenzare da un solo individuo, ma l'impresa potrebbe riuscire dalla coscienza di gruppo (niente di nuovo per alcune tribù indigene). Il tempo viene fortemente influenzato dalla frequenza risonante della terra (frequenza di Schumann). Ma queste stesse frequenze vengono prodotte anche nel nostro cervello, e quando molte persone si sincronizzano su di esse, o quando alcuni individui (p. e. maestri spirituali) concentrano i loro pensieri come un laser, non sorprende affatto che possano influenzare il tempo. Una civiltà moderna che sviluppa questo tipo di coscienza non avrebbe più problemi né d'inquinamento ambientale, né di risorse energetiche; usando il potere della coscienza collettiva potrebbe controllare automaticamente e in modo naturale l'energia del pianeta.

Se un numero abbastanza elevato di individui si unisse con uno scopo più elevato, come la meditazione per la pace, si dissolverebbe anche la violenza.

Il DNA sembra essere anche un superconduttore organico in grado di lavorare a una temperatura corporea normale. I conduttori artificiali invece richiedono per il loro funzionamento delle temperature estremamente basse (tra -200 e -140°C). Inoltre, tutti i superconduttori possono immagazzinare luce, quindi informazioni. Anche questo dimostra che il DNA sia è grado di farlo.

Vi è un altro fenomeno legato al DNA e ai tunnel spaziali. Normalmente questi minuscoli tunnel sono altamente instabili e durano soltanto una frazione di secondo. In certe condizioni però si possono creare dei tunnel stabili in grado di formare delle sfere luminose. In alcune regioni della Russia queste sfere appaiono molto spesso. In queste regioni le sfere a volte s'innalzano dalla terra verso il cielo, e i ricercatori hanno scoperto che possono essere guidati dal pensiero. Le sfere emettono onde a bassa frequenza che vengono anche prodotte dal nostro cervello, quindi sono in grado di reagire ai nostri pensieri. Queste sfere di luce hanno una carica energetica molto elevata e sono in grado di causare delle mutazioni genetiche. Anche molti operatori spirituali producono queste sfere o colonne di luce, quando si trovano in uno stato di profonda meditazione o durante un lavoro energetico. In alcuni progetti per la guarigione della terra queste sfere vengono catturate anche nelle foto. In passato di fronte a questi fenomeni luminosi si credeva che apparissero degli angeli. In ogni caso, pur mancando le prove scientifiche, ora sappiamo che persone con queste esperienze non soffrivano affatto di allucinazioni. Abbiamo fatto un grande passo in avanti nella comprensione della nostra realtà. Anche la scienza "ufficiale" conosce le anomalie della terra che contribuiscono alla formazione dei fenomeni luminosi. Queste anomalie sono state trovate di recente anche a Rocca di Papa, a sud di Roma.

L'articolo intero (in inglese) si può trovare sulla pagina www.fosar-bludorf.com (Kontext - Forum for Border Science). Su questa pagina è anche possibile contattare gli autori.

Nel suo libro "Vernetzte Intelligenz" (Networked Intelligence: Intelligenza trasmessa dalla rete), Grazyna Gosar e Franz Bludorf spiegano queste connessioni chiaramente e precisamente. Gli autori citano anche fonti supponendo che in tempi primitivi l'Umanità, come gli animali, è stata fortemente connessa alla coscienza gruppale e agiva come gruppo. Tuttavia, per sviluppare e sperimentare l'individualità, noi umani abbiamo dovuto dimenticare l'ipercomunicazione quasi completamente. Ora che siamo abbastanza stabili nella nostra coscienza individuale,possiamo creare una nuova forma di coscienza gruppale, concretamente una, quella in cui abbiamo accesso a tutte le informazioni per mezzo del nostro DNA senza essere forzati o controllati a distanza rispetto a quello che dobbiamo fare con quell'informazione.


Coscienza e Anima nel Mondo Animale

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Un gruppo internazionale di scienziati eminenti ha sottoscritto la Dichiarazione di Cambridge sulla Coscienza (The Cambridge Declaration on Consciousness) nella quale proclamano il loro sostegno all'idea che gli animali sono coscienti e consapevoli allo stesso livello degli esseri umani - una lista di animali che comprende tutti i mammiferi, gli uccelli, e persino il polpo.

Ma questo sarà sufficiente a farci smettere di trattare gli animali in modi totalmente disumani?

Anche se potrebbe sembrare poca cosa per gli scienziati dichiarare che molti animali non umani hanno stati di coscienza, la grande novità in questo caso consiste nella proclamazione e riconoscimento pubblico. L’evidenza scientifica sta dimostrando sempre di più che la maggior parte degli animali è cosciente allo stesso modo in cui lo siamo noi, e che non è più qualcosa che possiamo ignorare.

Un altro aspetto molto interessante della Dichiarazione è il riconoscimento del gruppo che la coscienza può emergere in quegli animali che sono molto differenti dagli umani, compreso quelli che si sono sviluppati su percorsi evolutivi differenti, ossia uccelli e alcuni cefalopodi.

“L'assenza di neocorteccia non sembra impedire ad un organismo di sperimentare stati affettivi”, scrivono. "Prove convergenti indicano che gli animali non-umani hanno substrati neuroanatomici, neurochimici e neurofisiologici degli stati di coscienza, insieme alla capacità di esibire comportamenti intenzionali”.

“Di conseguenza”, dicono i firmatari, “l'evidenza scientifica indica sempre di più che gli esseri umani non sono gli unici a possedere i substrati neurologici che generano coscienza”.

Il gruppo è composto da scienziati cognitivi, neurofarmacologi, neurofisiologi, neuroanatomisti e neuroscienziati computazionali – tutti quelli presenti alla Francis Crick Memorial Conference on Consciousness in Human and Non-Human Animals (Conferenza Annuale in Memoria di Francis Crick sulla Coscienza negli Uomini e negli Animali Non-Umani). La dichiarazione è stata sottoscritta in presenza di Stephen Hawking, e tra i firmatari ci sono Christof Koch, David Edelman, Edward Boyden, Philip Low, Irene Pepperberg, e molti altri.

La dichiarazione formula le seguenti osservazioni:

Il campo della ricerca sulla coscienza è in rapida evoluzione. Sono state sviluppate abbondanti nuove tecniche e strategie di ricerca sugli animali umani e non-umani. Di conseguenza, si sta rendendo sempre più facilmente disponibile una maggiore quantità di dati, e ciò richiede una rivalutazione periodica dei preconcetti precedentemente detenuti in questo settore. Studi di animali non-umani hanno dimostrato che omologhi circuiti cerebrali correlati all'esperienza cosciente e alla percezione possono essere selettivamente facilitati e interrotti per valutare se sono in realtà necessari a tali esperienze. Inoltre, negli esseri umani, sono facilmente disponibili nuove tecniche non invasive per rilevare i termini di correlazione della coscienza.

I substrati neurali delle emozioni sembrano non essere limitati alle strutture corticali. In realtà, le reti neurali subcorticali stimolate durante gli stati affettivi negli esseri umani sono di cruciale importanza per la generazione di comportamenti emotivi anche negli animali. La stimolazione artificiale delle stesse regioni cerebrali genera un comportamento corrispondente e stati emotivi sia negli umani sia negli animali non-umani.

Ovunque nel cervello in animali non-umani uno evochi comportamenti emotivi istintivi, molti dei comportamenti che ne derivano sono coerenti con stati emotivi sperimentati, compresi gli stati interni del premiare e del punire. Una stimolazione cerebrale profonda di questi sistemi negli umani può generare stati affettivi simili. I sistemi connessi con l’affetto sono concentrati nelle regioni subcorticali dove abbondano omologie neurali. I giovani animali umani e non umani senza neocorteccia conservano queste funzioni cervello-mente. Inoltre, i circuiti neurali che sostengono gli stati comportamentali/elettrofisiologici dell’attenzione, del sonno e del processo decisionale sembrano essere comparsi nella fase iniziale dell’evoluzione così come la radiazione degli invertebrati, evidente negli insetti e nei molluschi cefalopodi (ad esempio, il polpo).

Gli uccelli sembrano offrire, nel loro comportamento, nella loro neurofisiologia e nella loro neuroanatomia, un caso eclatante di evoluzione parallela della coscienza. La prova dei livelli di coscienza analoghi a quelli umani è stata osservata in modo più evidente nei pappagalli africani grigi. Reti emotive mammifere e aviarie e microcircuiti cognitivi sembrano essere di gran lunga più omologhi di quanto si pensasse in precedenza. Inoltre, si è scoperto che alcune specie di uccelli mostrano modelli neurali del sonno simili a quelli dei mammiferi, incluso il sonno REM e, come dimostrato nel diamante mandarino, modelli neurofisiologici che precedentemente si pensava richiedessero una neocorteccia mammifera.

In particolare le gazze hanno dimostrato presentare eclatanti analogie con umani, grandi scimmie, delfini e elefanti in studi di auto-riconoscimento allo specchio.

Negli esseri umani, l'effetto di certi allucinogeni sembra essere associato ad una interruzione del processo corticale di tipo feedforward e feedback. Interventi farmacologici in animali non-umani con preparati noti per influenzare il comportamento cosciente negli esseri umani possono portare a turbamenti nel comportamento simili negli animali non-umani. Negli esseri umani, ci sono prove che indicano che la coscienza è correlata all'attività corticale, che tuttavia non esclude un possibile contributo del processo di elaborazione subcorticale o pre-corticale, come nella consapevolezza visiva. La dimostrazione che le emozioni negli uomini e negli animali derivano da reti cerebrali subcorticali omologhe fornisce la prova convincente e irrefutabile della condivisione a livello evolutivo dei qualia delle emozioni e affetti primari.

Alcune prove concrete potrebbero essere ricavate da alcuni inaspettati comportamenti di alcuni animali.

Ad esempio il culto dei defunti non è una pratica esclusivamente umana, secondo uno studio californiano, alcuni uccelli fanno i funerali per i loro morti.

Le ghiandaie, ad esempio, alla morte di un membro della loro specie, si raccolgono attorno ad esso e smettono di cibarsi per più di un giorno. Il comportamento potrebbe essere spiegabile con la volontà degli uccelli di segnalare agli altri la presenza di un pericolo nelle vicinanze.

I ricercatori, guidati da Teresa Iglesias dell'University of California, hanno realizzato gli esperimenti piazzando una serie di oggetti diversi in giardini e cortili di zone residenziali e osservato come si comportavano le ghiandaie.

Come si legge dalla rivista "Animal Behaviour", dove la ricerca è stata pubblicata, tra gli oggetti sparsi dagli scienziati vi erano pezzi di legno, ghiandaie morte e fantocci di ghiandaie e guri, per segnalare la situazione di pericolo.

I ricercatori hanno scoperto che le ghiandaie ignoravano i segnali, a parte il corpo del loro simile.

All'avvistamento della ghiandaia priva di vita, cominciavano a lanciare un allarme, avvertendo i colleghi più distanti.

Gli esemplari inoltre si raccoglievano attorno al cadavere, lanciando grida cacofoniche per richiamare altri uccelli attorno al cadavere e smettevano di cercare cibo. Lanciavano grida d'allarme, anche quando scambiavano il fantoccio del gufo per un predatore vero,e gli piombavano addosso per spaventarlo.

Secondo i ricercatori, «pur senza aver assistito alla morte del compagno, le ghiandaie considerano la presenza di un uccello morto come un'informazione da condividere rapidamente, esattamente come la presenza di un predatore; e divulgare il messaggio aiuta a tutelare gli altri uccelli, ad allertarli del pericolo e ad attenuare il rischio su qualunque causa abbia ucciso l'uccello morto».

Quindi se per coscienza intendiamo la consapevolezza del sè come entità distinta dall'esterno, ovvero la consapevolezza di esistere e se per animali intendiamo mammiferi, uccelli, anfibi allora direi sì al 100%, e questo ovviamente è concausa del 'mistero della morte' che accomuna l'uomo ad altri esemplari di specie animali diciamo, avanzate, spesso mammiferi.

Qualche dubbio mi sovviene per gli insetti, in quanto ritengo essi possano avere una forma sviluppata di 'coscienza collettiva' ovvero non si rendono conto di sè stessi come individui pensanti separati dal resto del mondo, ma un tutt'uno con gli altri insetti della loro specie.

Forme protozoiche o primitive di vita unicellulare invece non penso che abbiano coscienza di sè, ma in questo caso i miei dubbi sono ancora più notevoli che nel caso degli insetti.

Ma non solo.

E' dimostrato che il cervello felino pensa, sogna e ricorda ed è ammaestrabile per svolgere compiti complessi. Una sorta di legame simile a quello che una ricerca ha reso noto di recente tra il cervello umano e quello dei vermi.


Un primato, dunque, che premia il felino, da anni sempre al secondo posto nell'indice di gradimento dopo il cane. E non solo. Il cervello felino, secondo i moderni studi, sarebbe molto simile a quello umano per struttura e funzione. È il New Scientist a tirare le somme su alcune ricerche ed esperimenti condotti su cani e gatti. E proprio questi ultimi hanno dimostrato di possedere un cervello con il doppio dei neuroni rispetto ai colleghi cani, sebbene più piccolo quanto a dimensioni. Questa particolarità, inoltre, renderebbe molto più semplice la capacità di processare le informazioni, proprio come un potente tablet.

I gatti possiedono circa 200 milioni dir recettori olfattivi, battendo nel numero il migliore amico dell'uomo. E che dire della loro capacità di prevedere gli attacchi di epilessia e i cambiamenti del tempo? Osservateli quando si lavano e il giorno dopo pioverà!

Le straordinarietà del gatto non finiscono qui. Secondo gli scienziati, infatti, avrebbero positivi effetti sull'essere umano. Basti pensare ai potenti effetti terapeutici delle fusa. È risaputo come l'amicizia e la vicinanza di un gatto faccia bene soprattutto alle persone sole e agli anziani. Tuttavia, i risultati cui sono giunti gli studiosi vedono nelle fusa forti poteri curativi e di giovamento alle persone che soffrono di reumatismi. Le fusa, infatti, vibrano tra 1,5 e 6 hertz, ossia la stessa frequenza utilizzata nelle terapie dell'artrite. E poi come negare il forte rilassamento di cui si beneficia avendo un gatto che fa le fusa sulle proprie ginocchia in poltrona o accanto, nel letto? Per quanti soffrono di pressione alta, invece, può rivelarsi utile semplicemente accarezzare il proprio micio per veder diminuire il ritmo cardiaco.

Tornando alla struttura del cervello felino, gli studi hanno dimostrato come sia più semplice aver dialogo con il micio anziché con il cane. Pare infatti che l'uomo comprenda prima il linguaggio di un gatto riuscendo, dunque, ad intavolare una vera e propria conversazione. A loro volta, i felini hanno dimostrato di avere elevate doti di apprendimento. Capacità questa che si è rivelata utile ai portatori di handicap poiché in grado di svolgere persino incarichi domestici. Infine, ma non per questo meno importante, avere un gatto per casa si rivelerebbe un valido rimedio contro lo stress, l'ansia ed i casi di depressione. E, nei casi di insonnia, la sua vicinanza costituisce uno dei più potenti sonniferi naturali.

Questo mi porta a pensare che le capacità sensoriali di un gatto essendo di gran lunga maggiori di quelle degli umani, permettano all'animale di avere maggiore recettività di un mondo "oltre la soglia" per noi difficilmente percepibile.

delfini-nome.jpgL'ultimo caso che riporto ha dello sconcertante. Un team di scienziati dell'Università di St. Andrews, Scozia, ha fatto una scoperta davvero stupefacente. La ricerca ha rivelato che i mammiferi marini utilizzano un 'fischio' unico per identificare i singoli individui.Nello studio pubblicato su Proceedings of the National Academy of Sciences, è riportato gli animali hanno risposto alla chiamata anche quando il suono è stato prodotto dagli scienziati.



“I delfini vivono in un ambiente tridimensionale, in mare aperto, senza alcun punto di riferimento e hanno bisogno di stare insieme come gruppo”, spiega Vincet Janik, del Sea Mammal Research Unit. “Questi animali vivono in un ambiente in cui hanno bisogno di un sistema molto efficace per rimanere in contatto”.

In realtà, da lungo tempo si era sospettato che i delfini utilizzassero i loro fischi distintivi più o meno allo stesso modo in cui gli esseri umani utilizzano i nomi. Ricerche precedenti avevano rivelato che questi suoni erano utilizzati di frequente e i delfini dello stesso gruppo erano in grado di impararli e utilizzarli. Ma lo studio dei ricercatori scozzesi ha messo in evidenza, per la prima volta, il modo in cui i delfini rispondono al suono del loro 'nome'.

Gli scienziati, infatti, hanno registrato i suoni emessi da un gruppo di delfini selvatici, catturando la firma singola di ogni individuo. Hanno poi ritrasmesso i suoni nell'oceano grazie a degli altoparlanti subacquei.
“Abbiamo riprodotto il 'fischio firma' di ogni individuo del branco, abbiamo riprodotto anche altri fischi del loro repertorio e poi fischi di altri individui che gli animali non avevano mai visto nella loro vita”, ha spiegato il dottor Janik.

I ricercatori hanno scoperto che i delfini hanno risposto solo quando hanno sentito fischiare il loro nome, rispondendo con un altro fischio. Il team sostiene che gli animali si comportano come gli esseri umani: quando sentono il loro nome, rispondono.

Secondo il dottor Janik, questa abilità è stata probabilmente sviluppata per aiutare gli animali a stare insieme in un gruppo nel loro vasto habitat subacqueo.

Ricordate l'equazione:

Corpo - Anima - Spirito = Hardware - Sistema Operativo - Software

Semplicemente ci sono Software diversi.. c'è chi monta il Basic, chi il Windows e chi software ancora più evoluti a cui noi non siamo ancora arrivati.

Il vero mistero non è se gli animali hanno o meno coscienza. Il vero mistero è COSA E' LA VITA? Ovvero cosa rende diverso me o un animale da un sasso nonostante entrambi siamo composti da protoni, neutroni ed elettroni (solo per non andare più nell'infinitamente piccolo)

C'è un qualcosa, una discriminante, che rende VIVO un agglomerato di particelle subatomiche e un altro no... quel qualcosa per me è DIO.

Quindi ne consegue che gli animali hanno coscienza, anima e spirito esattamente come vuole la tradizione sciamanica dove si afferma che ogni essere vivente è diviso in 3 parti.

La mente: è la parte dell'anima che è cosciente in questo mondo.

L'anima: è il nostro subconscio,che comunque è legato a questa vita e non si ricorda di quelle passate se non durante i sogni.

Lo spirito: è la parte eterna, lo spirito è puro e innocente come la mente di un bambino ed è perfetto, la vera essenza di ogni creatura, praticamente è la matrice della vita.

La sommatoria di tutti gli "spiriti" ci dà DIO.



http://www.ufoforum.it/topic.asp?TOPIC_ID=9470&whichpage=1


Ufficialmente Truffati

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Euro, arriva la conferma dell’UE: ci hanno sempre truffato!!!

Finalmente arriva la risposta all’interrogazione presentata dall’Europarlamentare Marco Scurria sulla natura giuridica dell’€uro, e finalmente arriva la conferma: ci stanno truffando. Ci hanno sempre truffati. Ma andiamo per ordine.

Marco Scurria aveva chiesto chiarimenti sulla risposta data dalla commissione europea alla prima interrogazione sulla proprietà giuridica dell’euro presentata dall’On. Mario Borghezio, nella quale si affermava chenella fase dell’emissione le banconote appartengono all’Eurosistema, mentre nella fase della circolazione appartengono al titolare del conto sulle quali vengono addebitate. Attenzione perchè le parole negli atti ufficiali e nel linguaggio tecno-eurocratico vanno soppesate per bene. Quindi il commissario Olli Rehn rispondeva a Borghezio che la proprietà delle banconote cartacee (dove troviamo ben impressa in ogni lingua dell’Unione la sigla della Banca Centrale Europea) è dell’EUROSISTEMA. Ma cos’è quest’Eurosistema?

“L’Eurosistema è composto dalla BCE e dalle BCN dei paesi che hanno introdotto la moneta unica. L’Eurosistema e il SEBC coesisteranno fintanto che vi saranno Stati membri dell’UE non appartenenti all’area dell’euro.” Questa è la definizione che si legge sul sito ufficiale della BCE. Quindi le Banche centrali nazionali stampano le banconote e si appropriano del loro valore nominale (ad Es. se stampare un biglietto da 100 ha un costo fisico per chi lo conia di 0,20 centesimi – valore intrinseco – le BCN si appropriano anche del valore riportato sul biglietto stampato). E l’On Scurria chiedeva quali fossero le basi giuridiche su cui poggiava l’affermazione del Commissario Olli Rehn:

In risposta ad un’interrogazione scritta sul medesimo tema presentata dall’on. Borghezio fornita il 16 giugno 2011, la Commissione informa il collega che “al momento dell’emissione, le banconote in euro appartengono all’Eurosistema e che, una volta emesse, sia le banconote che le monete in euro appartengono al titolare del conto su cui sono addebitate in conseguenza”. Può la Commissione chiarire quale sia la base giuridica su cui si basa questa affermazione?

Nei tempi stabiliti dal Parlamento Europeo arriva la risposta:

L’articolo 128 del trattato sul funzionamento dell’Unione europea costituisce la base giuridica per la disciplina dell’emissione di banconote e monete in euro da parte dell’Eurosistema (costituito dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali). La proprietà delle banconote e delle monete in euro dopo l’emissione da parte dell’Eurosistema è disciplinata dalla legislazione nazionale vigente al momento del trasferimento delle banconote e monete al nuovo proprietario, ossia al momento dell’addebito del conto corrente bancario o dello scambio delle banconote o monete.

Olli Rehn non fa altro che ribadire che dopo l’emissione, ossia dopo la creazione fisica delle banconote o più verosimilmente dell’apparizione in video delle cifre sui terminali dell’Eurosistema (totalmente a costo zero, se si esclude l’energia elettrica che mantiene accesi i computers…) la proprietà dei valori nominali appartiene al nuovo proprietario,ovvero a chi ha accettato l’addebito, a chi ha accettato di indebitarsi. Non solo. Olli Rehn, per giustificare l’affermazione secondo la quale rispondeva a Borghezio che l’Euro appartiene nella fase dell’emissione all’Eurosistema, cita l’articolo 128 del Trattato sul funzionamento dell’Unione Europea, dove nel comma 1 si legge:

La Banca centrale europea ha il diritto esclusivo di autorizzare l’emissione di banconote in euro all’interno dell’Unione. La Banca centrale europea e le banche centrali nazionali possono emettere banconote. Le banconote emesse dalla Banca centrale europea e dalle banche centrali nazionali costituiscono le uniche banconote aventi corso legale nell’Unione.

E’ chiarissimo. Non c’è scritto da nessuna parte che la proprietà giuridica dell’euro emesso appartiene alla BCE o alle BCN. C’è soltanto scritto che la BCE può autorizzare l’emissione di euro a se stessa e alle BCN, dovendo controllare l’inflazione nella zona euro, così come stabilito dal Trattato di Maastricht. Ribadisce che solo l’Eurosistema può stampare le banconote o creare elettronicamente i valori nominali. Ma nessun riferimento giuridico, nessun trattato, nessuna legge, nessuna deliberazione, niente di niente ci dice che l’Eurosistema ha la facoltà di addebitare la moneta. E’ evidente che si appropria di questo grande ed esclusivo privilegio.

Ciò che diceva il prof. Giacinto Auriti trova finalmente conferma in un atto ufficiale della Commissione Europea: le Banche Centrali si appropriano del valore della moneta perchè emettono solo addebitando, prestando, e il prestare è una qualità esclusiva del proprietario.Auriti chiamava questo meccanismo la truffa del signoraggio, parola sulla quale oggi si fa volutamente grande confusione, essendo per la massa direttamente associabile alla farfallina di Sara Tommasi e a qualche improbabile personaggio del mondo della politica che fa avanspettacolo che le si accompagna.



Non a caso l’indomito professore dell’Università di Teramo aveva denunciato la Banca d’Italia (organismo privato in mano per il 94% a banche commerciali e fondazioni bancarie) per truffa, associazione a delinquere, usura, falso in bilancio e istigazione al suicidio(grave piaga dei tempi nostri). Infatti la moneta, essendo il mezzo di scambio con il quale i cittadini riescono ad interagire tra loro dando vita al mercato, ovvero riuscendo a scambiarsi reciprocamente beni e servizi prodotti grazie al loro lavoro, deve appartenere esclusivamente a chi lavora, ovvero al popolo. Chi si appropria indebitamente del valore della moneta non fa altro che sfruttare il lavoro del popolo, lucrare sulle fatiche e sulla produzione altrui chiedendo che gli vengano pagati gli interessi sul prestito erogato. Questa è la gigantesca distorsione del nostro tempo, questa è la Grande Usura. E sotto il giogo di questa malefica piaga, sono finiti tutti i popoli d’europa che oggi pagano sulla propria pelle una crisi sistemica e indotta, figlia di un paradigma che dal 1694 (anno di costituzione della prima Banca Centrale, la Bank of England) si è imposto sulla vita dell’uomo.

Il meccanismo dell’indebitamento degli Stati da parte di organismi privati quali sono le Banche Centrali Nazionali è presente quasi ovunque. La Federal Reserve conia negli USA il dollaro, la Bank of England conia nel Regno Unito la Sterlina, la BCE conia l’Euro. Ma per quanto ci riguarda, esiste un’abissale differenza, che rende il sistema ancora più perverso: gli Stati dell’Unione non possono ricevere il credito direttamente dalla BCE (cosa che invece accade in modo diretto e subordinato negli altri paesi, ed Es. negli USA dove il Congresso ordina di stampare e la FED esegue) ma devono finanziarsi sul mercato, la parolina magica con cui ci prendono per i fondelli. In poche parole funziona così: la BCE crea denaro a suo piacimento, lo da in prestito alle banche commerciali (Draghi ha recentemente creato circa 1000 miliardi di euro prestandoli all’1%) e queste possono decidere se acquistare o meno i cosiddetti BOND, i titoli del debito (con tassi che vanno dal 5 al 7%). Non è possibile, quindi, per i paesi della UE attuare una propria politica monetaria, pur volendo accettare il meccanismo dell’indebitamento pubblico.

Tutto è nelle mani della Grande Usura. I signori della Goldman Sachs, banca d’affari targata USA, siedono ai vertici delle grandi istituzioni bancarie, Mario Draghi ne è l’emblema. Ora hanno deciso di gestire direttamente anche le Istituzioni politiche, Mario Monti e Papademos sono i primi alfieri al servizio della Goldman.

La politica è messa sempre più all’angolo, ostaggio del sistema finanziario che controlla partiti, sindacati e mondo dell’informazione.

L’unica soluzione che abbiamo è quella di informare il più possibile. Questi meccanismi perversi devono essere conosciuti da tutti, nonostante il boicottaggio del sistema dell’informazione del regime usurocratico. Lo sforzo deve essere titanico, la volontà e la determinazione non devono piegarsi di fronte a niente.

A tutti noi un in bocca al lupo.


I Comandamenti degli Elohim

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Ogni individuo, ogni popolo, ogni cultura, ogni nazione, sente la necessità di definire la propria morale e regolamentare la propria società attraverso un corpo di leggi imperative, di usi e costumi e di consuetudini atte a consentire la possibilità della sopravvivenza del singolo e della collettività.

Il primo tentativo in tal senso, o meglio il primo conosciuto storicamente è il Codice di Hammurabi, scoperto dall'archeologo francese Jacques de Morgan nell'inverno 1901-1902 fra le rovine della città di Susa, è una fra le più antiche raccolte di leggi. Si conoscono altre raccolte di leggi promulgate da re sumerici e accadici, ma non sono così ampie ed organiche. Venne stilato durante il regno del re babilonese Hammurabi (o Hammu-Rapi), che regnò dal 1792 al 1750 a.C., secondo la cronologia media. Le disposizioni di legge contenute nel Codice sono precedute da un prologo nel quale il sovrano si presenta come rispettoso della divinitá, distruttore degli empi e portatore di pace e di giustizia. Il codice fa un larghissimo uso della Legge del taglione, ben nota nel mondo giudaico-cristiano per essere anche alla base della legge del profeta biblico Mosè. Per fortuna da quel tempo le società umane hanno avuto il tempo di evolversi superando gli ovvi limiti del codice di Hammurabi. 

E’ il senso di tutti i sistemi legislativi e di governo di tutte le nazioni del mondo, compresa la nostra carta costituzionale e l’insieme di leggi che nel corso della storia hanno concorso a realizzare il sistema di diritto nazionale, come in Italia così in tutti gli altri paesi europei e oltre.

Ma prima ancora delle carte costituzionali, delle dichiarazioni di indipendenza e degli altri sommi documenti costitutivi di una nazione esistono delle leggi fondamentali, supreme, intrinseche e proprie dell’essere che valgono come punti di riferimento universali per gli uomini e le donne di quella specifica cultura.

Poche semplici regole di comportamento, tramandate da millenni che ormai fanno parte di noi senza che ce ne rendiamo più nemmeno conto. Norme e usi universali abbiamo detto, ma al tempo stesso specifiche per la cultura che le ha realizzate. Osserveremo di seguito che queste, seppur orientate tutte all’elevazione spirituale dell’Uomo, possono infatti differire anche notevolmente tra di loro in funzione del retaggio culturale da cui sono scaturite. Chi si concentra di più sulle relazioni Uomo-Uomo, chi tra il rapporto Uomo-Natura, chi addirittura Uomo-Anima.

I nativi indiani d’America, prima dello sterminio fisico e culturale, dei migranti dell’ultimo millennio, sono stati forse uno dei popoli più saggi mai evoluti sulla terra, e questo, grazie proprio alla loro comunione con la natura. Questo ha dato loro la saggezza e l’umiltà per scoprire le regole di giusto comportamento senza le quali non possiamo vivere una vita in armoniosa sulla terra.


Quindi non leggi imposte dall’esterno, ma da una profonda autoregolamentazione imprescindibile per vivere, di cui ne presentiamo una sintesi:

- La Terra è la nostra Madre, abbi cura di Lei.
- Onora e rispetta tutti i tuoi parenti.
- Apri il tuo cuore ed il tuo Spirito al Grande Spirito.
- Tutta la vita è sacra, tratta tutti gli esseri con rispetto.
- Prendi dalla Terra solo ciò che è necessario e niente di più.
- Fai ciò che bisogna fare per il bene di tutti.
- Ringrazia costantemente il Grande Spirito per ogni giorno nuovo.
- Devi dire sempre la verità, ma soltanto per il bene degli altri.
- Segui i ritmi della natura, alzati e ritirati con il sole.
- Gioisci nel viaggio della vita senza lasciare orme.

In oriente prevale l’influenza delle grandi religioni induista e buddista. Il Bushido (letteralmente «la via del guerriero») è un codice di condotta e un modo di vita – simile al concetto europeo di cavalleria e a quello romano del mos maiorum adottato dai samurai, cioè la casta guerriera in Giappone. Sebbene risalga al 660 a.C., questo codice fu citato per la prima volta nel Gunkan (1616) e messo organicamente per iscritto, in seguito, da Tsuramoto Tashiro, che raccolse le regole del monaco-samuraiYamamoto Tsunetomo (1659 – 1719) nel noto testo Hagakure. 

Ispirato alle dottrine del buddhismo e del confucianesimo adattate alla casta dei guerrieri, il Bushido esigeva il rispetto dei valori di onestà, lealtà, giustizia, pietà, dovere e onore, i quali dovevano essere perseguiti fino alla morte.


Gi: Onestà e Giustizia
Sii scrupolosamente onesto nei rapporti con gli altri, credi nella giustizia che proviene non dalle altre persone ma da te stesso. Il vero Samurai non ha incertezze sulla questione dell'onestà e della giustizia. Vi è solo ciò che è giusto e ciò che è sbagliato.

Yu: Eroico Coraggio
Elevati al di sopra delle masse che hanno paura di agire, nascondersi come una tartaruga nel guscio non è vivere. Un Samurai deve possedere un eroico coraggio, ciò è assolutamente rischioso e pericoloso, ciò significa vivere in modo completo, pieno, meraviglioso. L'eroico coraggio non è cieco ma intelligente e forte.

In: Compassione
L'intenso addestramento rende il samurai svelto e forte. è diverso dagli altri, egli acquisisce un potere che deve essere utilizzato per il bene comune. Possiede compassione, coglie ogni opportunità di essere d'aiuto ai propri simili e se l'opportunità non si presenta egli fa di tutto per trovarne una.

Rei: Gentile Cortesia
I Samurai non hanno motivi per comportarsi in maniera crudele, non hanno bisogno di mostrare la propria forza. Un Samurai è gentile anche con i nemici. Senza tale dimostrazione di rispetto esteriore un uomo è poco più di un animale. Il Samurai è rispettato non solo per la sua forza in battaglia ma anche per come interagisce con gli altri uomini.

Makoto o Shin: Completa Sincerità
Quando un Samurai esprime l'intenzione di compiere un'azione, questa è praticamente già compiuta, nulla gli impedirà di portare a termine l'intenzione espressa. Egli non ha bisogno né di "dare la parola" né di promettere. Parlare e agire sono la medesima cosa.

Meiyo: Onore
Vi è un solo giudice dell'onore del Samurai: lui stesso. Le decisioni che prendi e le azioni che ne conseguono sono un riflesso di ciò che sei in realtà. Non puoi nasconderti da te stesso.

Chugi: Dovere e Lealtà
Per il Samurai compiere un'azione o esprimere qualcosa equivale a diventarne proprietario. Egli ne assume la piena responsabilità, anche per ciò che ne consegue. Il Samurai è immensamente leale verso coloro di cui si prende cura. Egli resta fieramente fedele a coloro di cui è responsabile.

Il Buddhismo o Buddismo è una delle religioni più antiche e più diffuse al mondo. Originato dagli insegnamenti di Siddhartha Gautama, comunemente si compendia nelle dottrine fondate sulle Quattro nobili verità. 

Con il termine Buddismo si indica più in generale l'insieme di tradizioni, sistemi di pensiero, pratiche e tecniche spirituali, individuali e devozionali, nate dalle differenti interpretazioni di queste dottrine, che si sono evolute in modo anche molto eterogeneo e diversificato. Sorto nel VI secolo a.C. come disciplina spirituale assunse nei secoli successivi i caratteri di dottrina filosofica e di religione "ateistica". 

All'origine ed a fondamento del Buddhismo troviamo le Quattro nobili verità. Si narra che il Buddha, meditando sotto l'albero della bodhi, le comprese nel momento del proprio risveglio spirituale.

A sx Monaco buddhista in meditazione nel Wat Mahathat (Sukhothai,Thailandia). A dx Proselitismo buddhista al tempo del re Athoka (260-218 a.C.), così come descritto dai suoi editti.

Ora vediamo i dieci comandamenti secondo la Sacra Bibbia, la Parola di Dio, secondo i credenti cristiani. Esodo 20:2-17:

1) "Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me.

2) Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 

3) Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano. 

4) Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa' tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo. 

5) Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà. 

6) Non uccidere. 

7) Non commettere adulterio. 

8) Non rubare. 

9) Non attestare il falso contro il tuo prossimo. 

10) Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo"

Quello che non tutti forse conoscono è che i dieci comandamenti traggono ispirazione diretta da una fonte ancora più antica: il Libro dei Morti. Il Libro dei Morti (o più propriamente I capitoli del giorno che viene) era il testo funerario sacro per gli antichi egizi pieno di formule e invocazioni per accedere all'altra vita. 

Il Libro dei Morti veniva sempre sepolto insieme al defunto, così da averlo con se, oppure veniva direttamente disegnato all'interno del sarcofago. Una cosa è certa, mai un'anima avrebbe vagato nell'aldilà senza questo importantissimo aiuto!

Il Libro dei Morti è una raccolta di testi funerari di varia natura, che si diffondono a partire dal Nuovo Regno e che gli Egizi chiamavano: "Formule per uscire nel giorno". I diversi capitoli sono introdotti da un titolo e spesso vengono accompagnati da scene. Fondamentalmente il Libro dei Morti è una sorta di manuale da portarsi appresso nel lungo e difficile cammino nell'aldilà fino a giungere al cospetto di Osiride. Infatti, dopo morti, non si giungeva subito al Paradiso o all'Inferno, ma bisognava affrontare una serie di ulteriori prove che, senza questo libro in aiuto, era quasi impossibile superare. Infatti quasi tutti i sarcofagi vennero internamente dipinti con il Libro dei Morti, o, in alternativa, il papiro veniva posizionato accanto alla mummia del defunto. Lo scopo del testo è per l'appunto, il conseguimento di spirito eletto al quale si giunge attraverso un percorso disseminato di pericoli e insidie, che si possono superare solo conoscendo e recitando le formule magiche appropriate.

Al termine del viaggio si giunge alla prova finale, il giudizio davanti al tribunale di Osiride che rappresenta il momento cruciale per conseguire la piena sopravvivenza ed essere accolto in Paradiso, tra gli dèi. Il defunto viene accompagnato per mano da Anubi di fronte a 42 dei che gli chiedono di confessare 42 peccati terreni. Dopo che il defunto confessa di essere totalmente innocente e di non averne mai compiuto neppure uno, il dio con la testa di sciacallo, posiziona il suo cuore sulla bilancia insieme alla piuma di Maat (la verità). Toth, che ha come testa un ibis, dio della scrittura e della conoscenza, segna su di un papiro il risultato (che guarda caso viene rappresentato sempre positivo! Si tendeva così a portar fortuna...), se il cuore è più leggero della piuma, allora l'anima è pura e Horus, con la testa di falco lo condurrà per mano di fronte a Osiride che, accompagnato dalle mogli e sorelle Iside e Nephtis, lo accoglierà nei cielo. Se invece il cuore pesa più della piuma, allora sarà divorato dal mostro Ammut.


Il tema della "pesatura delle anime" viene ripresa a volte anche dall'iconografia cristiana e viene chiamata "PSICOSTASI". Al posto di Osiride, Iside e tutti gli altri dei abbiamo la seguente raffigurazione: sulla bilancia si trovano due anime, sottoposte a giudizio al momento del trapasso. Il Bene (rappresentato dall’Arcangelo Michele con la spada sguainata) e il Male (rappresentato dal demonio alato) sorreggono la bilancia e si contendono le anime, il che ci riporta alla tesi del documentario Zeitgeist che la religione cristiana affonda le proprie radici nei culti pagani egizi.


Sembra che il Libro dei Morti sia nato in epoche ancora più antiche rispetto al periodo arcaico delle prime dinastie. 

Secondo Wallis Budge la fonte primaria del libro non è di origine Egiziana poichè l’opera, anche nella più antica Recensione, contiene insegnamenti e cognizioni talmente elaborate e sottili non ascrivibili agli indigeni dell’epoca ma sono da ascrivere probabilmente ad una precedente civiltà molto evoluta. In questo Libro ho trovato molto interessante la Confessione Negativa, composta di oltre quarantadue "confessioni" di comportamenti, che il defunto doveva affermare davanti al giudice Supremo Osiride ed ad altri 42 Dei minori invocati come "Signori di Verità e Giustizia". Tali dichiarazioni al negativo ricordano i Dieci Comandamenti, ma a mio avviso alcune sono molto più profonde e presuppongono un alto contenuto di civiltà e saggezza che noi non abbiamo ancora raggiunto. Ne elenco alcune e giudicate voi:

Non ho fatto piangere nessuno
Non ho ostacolato la Verità
Non ho terrorizzato nessuno
Non ho commesso iniquità contro gli uomini
Non ho maltrattato i sottoposti
Non ho maltrattato gli animali
Non ho cercato di conoscere ciò che non si deve .
Non ho calunniato
Non ho affamato nessuno
Non mi sono arrabbiato senza giusta causa
Non sono stato ingiusto
Non ho esagerato con le mie parole
Non ho agito con arroganza
Non ho agito con odio

Poi vi sono altre confessioni tipo Non ho ucciso, Non ho bestemmiato, Non ho rubato ecc che sappiamo bene sono ripresi anche dalla religione cristiana con i Dieci Comandamenti. Ricordiamoci che, secondo la tradizione Mosè, era stato educato alla corte dei Faraoni.

Si può notare come per gli antichi Egiziani sia altissimo il senso della Giustizia e fondamentale la conseguente ricerca della Verità per questo invocavano i loro Dei come "Signori di Verità e Giustizia" . Per loro il mondo non era vivibile se non veniva sconfitta l'ingiustizia e ricercata la verità. Nei Testi delle Piramidi è detto: "Dì ciò che è, non dire ciò che non è, l'abominio di Dio è la falsità della parola".

Il più sublime "Comandamento" tra quelli riportati sopra, penso, sia Non ho fatto piangere nessuno! Che equivale più o meno al messaggio cristiano dell’ama il prossimo tuo come te stesso e il “non fare agli altri ciò che non vorresti fosse fatto a te” che furono dimenticati nella stesura dei dieci comandamenti di matrice ebraica e che Gesù Cristo venne sostanzialmente a integrare diversi secoli dopo.

Possibile che Yahweh, se davvero si trattava del dio trascendente creatore dell’intero creato, si sia dimenticato di alcune leggi universali? Possibile che non si interessasse di questi aspetti? La domanda è ovviamente retorica. Le risposte possono essere trovate nello studio dei cosiddetti vangeli gnostici, ma non è argomento di oggi, almeno non del tutto.

Nel passato, in momenti di crisi delle loro società, eminenti personaggi come Erodoto, Pitagora, Platone, Plutarco, Apuleio ecc hanno cercato un messaggio di verità e certezza nella civiltà e società Egizia che ancora era presente. Oggi, dopo oltre duemila anni, in una società che ha perso ancora di più tutti gli antichi valori, moltitudini di persone, forse anche inconsciamente, si rivolgano, sempre più numerosi, alle antiche civiltà, soprattutto quella egiziana, per trovare delle certezze. Una civiltà che, prima distrutta dalle legioni romane e poi sepolta dalle nuove Religioni, mantiene ancora intatti i sui valori universali che si riassumano in due parole: Verità e Giustizia. 

Più ci si addentra nello studio di questa civiltà così perfetta, più ci si rende conto di quanta falsità, voluta, pervada la nostra società. Una cosa ci inquieta e ci resta da capire: come poteva questa civiltà avere, fin dal suo albore, un senso della rettitudine così elevato? Chi aveva dato loro queste certezze? 

Per capirlo dobbiamo tornare indietro di diversi secoli, quando dopo il Diluvio gli dei si riunirono in assemblea per decidere le sorti dell’Umanità sopravvissuta al terribile cataclisma. Durante questa assemblea gli dei si spartirono i territori e i popoli sopravvissuti di modo da poter ricostruire nei millenni a venire nazioni prosperose sul piano tecnologico e culturale così come lo erano state quelle antidiluviane.

Una suddivisione territoriale originariamente nata a fin di bene pertanto, propedeutica al trasferimento di quelle conoscenze necessarie a guidare la “Rinascita” dell’Umanità dopo la tremenda catastrofe alla quale era stata sottoposta. Conoscenze riconducibili all’allevamento, all’agricoltura, alla metallurgia, e anche alla definizione di un sistema di norme destinato a regolamentare i rapporti Uomo-Natura-Stato-Anima a seconda dell’idea e della filosofia dell’Elohim di riferimento. Conoscenze che venivano concesse secondo un piano temporale ben preciso che doveva evitare il rischio di conferire tecnologie avanzate a popolazioni non ancora in grado di usarle. Fornireste voi il segreto dell’atomo a sparuti gruppi di allevatori-contadini?

Ecco quindi che l’Egitto fu assegnato a uno o più Elohim con il/i suo/i carattere/i, l’area mesopotamica a un secondo Elohim, il mesoamerica a un terzo ancora, l’oriente al successivo e così via.

Alcuni Elohim erano più importanti di altri e furono assegnate loro quelle popolazioni destinate a diventare le prime grandi società urbanizzate della nostra storia, altri Elohim minori ebbero in dote tribù minori. Alcuni territori e gli umani ivi residenti non vennero assegnate… troppi pochi Elohim a disposizione per tutti.

Divinità che secondo diverse teorie alternative non corrispondono all’idea di esseri trascendenti, onnipotenti, ma esseri in carne ed ossa, molto più simili pertanto agli esseri umani, molto più tangibili che immateriali. Richiamiamo qui le teorie di Mauro Biglino, gli studi di Biagio Russo e le teorie degli Antichi Astronauti di Von Daniken e Tsoukalos.

Ma se questi esseri, che per comodità chiameremo Elohim/Anunnaki seguendo i termini riscontrabili nel testo biblico così come nelle epopee sumere tradotte dal Kramer, erano più “umani” che “divini” allora dovevano avere le stesse peculiarità di noi esseri umani: sentimenti, passioni, idee, psicologia, specifiche per ciascuno di loro.

Nel corso dei nostri studi abbiamo identificato due correnti principali:

- Lato A: seguaci degli Anunnaki di Enlil, i quali temono un essere umano ‘potente’ considerato l’aspetto animale implicito nel concetto di ibridazione iniziale;

- Lato B: seguaci degli Anunnaki di Enki, che invece auspicano un percorso di progresso tecnologico parallelo a un percorso di evoluzione spirituale.

Alle quali correnti si aggiunge un terzo incomodo. Già, poiché durante l’Assemblea degli Anunnaki a un Elohim non fu concesso nulla. Non sappiamo il perché. Forse poiché non ritenuto idoneo dai suoi ‘colleghi’ divini. Il suo nome è Yahweh e, colpito dall’offesa ricevuta, decise in cuor suo di prendersi con la forza ciò che gli fu negato andando a cercare una di quelle popolazioni non sotto la tutela di altri Elohim come ad esempio gli Aditi di Ubar o una tribù di Ur nella quale viveva un tale di nome Abramo.

Anche per essi era necessario realizzare un corpus legislativo idoneo a formare il proprio popolo come una nazione, ma nel caso degli Ebrei di Yahweh per farlo dobbiamo aspettare l’arrivo di Mosè e l’Esodo dalla terra d’Egitto.

Torniamo allora ai dieci comandamenti più famosi, quelli su cui sostanzialmente si fonda l’occidente giudaico-cristiano. Ecco che gli stessi non ci appaiono più come regole universali dettate da un dio unico trascendente, immanente, onnipotente e infallibile. Essi sono il tentativo, parzialmente copiato peraltro dalla raffinata cultura egiziana, di formare un popolo e una nazione, prima della conquista del territorio che Yahweh si scelse unilateralmente contravvenendo a quanto disposto in sede di assemblea dagli altri Elohim: la Palestina… e poi il mondo.

Mappa che mostra la diffusione delle religioni abramitiche (color porpora) nei confronti delle Religioni darmiche (in giallo) – quasi 5 miliardi di persone invocano Yahweh come dio unico.

La Longevità degli Hunza

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La popolazione degli Hunza non solo è centenaria, ma non conosce neppure le nostre tanto temute patologie degenerative, il cancro, malattie del sistema nervoso, ecc..


Vivono al confine nord del Pakistan all’ interno di una valle sulla catena Himalayana e sono la popolazione in assoluto più longeva della terra.La nostra èlite medica si vanta di tenere in vita i nostri anziani fino agli 80 anni e oltre. Ebbene, gli Hunza, senza ricorrere ai prodigi della nostra scienza mendica, a cento anni sono vivi, incredibilmente attivi, lavorano ancora nei campi e curano i loro figli con estrema vivacità e vitalità. Le donne Hunza sono ancora prolifiche anche oltre i novant’anni.

Chiaramente per riuscire a concepire a tale età, il loro fisico è ancora piuttosto giovanile e non ha nulla a che vedere con le nostre novantenni.Gli strumenti indiscutibilmente più utili alla loro longevità paiono essere il lungo digiuno a cui sono sottoposti ogni anno, l’alimentazione vegetariana e l’acqua alcalina presente nelle loro terre.

DIGIUNO E PRODOTTI VEGETALI

Gli Hunza vivono infatti dei frutti della natura e soffrono anche un lungo periodo di carestia nei mesi invernali. Adottano forzatamente quello che i naturopati definiscono “digiuno terapeutico”. L’altopiano su cui vivono, in Pakistan, è un luogo in gran parte inospitale e non dà raccolto sufficiente per alimentare i 10.000 abitanti Hunza per tutto l’anno.Coltivano orzo frumento, miglio, grano saraceno e la verdura da orto: pomodori, cavoli, spinaci, rape, piselli e avevano numerosi gli alberi di noci e albicocche, ciliegie, more, pesche, pere e melograni.

Fino a marzo però, quando matura l’orzo, digiunano anche per settimane intere (fino a due mesi in semi digiuno) per poter razionare i pochi viveri rimasti in attesa del primo raccolto.Il bello è che questa “bizzarra” consuetudine, che secondo vecchi concetti di nutrizionismo porterebbe a debolezza, morte e distruzione, al contrario nel corso degli anni ha prodotto nella popolazione straordinarie capacità di vigore.Un Hunza può andare camminare tranquillamente per 200 km a passo spedito senza mai fermarsi.


Le forti doti di resistenza sono conosciute in tutto l’oriente, tanto che nelle spedizioni Himalayane, sono assoldati come portatori.

Il digiuno e’ stata ed e’ una pratica presente in tutte le culture. Nella nostra erano il venerdi’ (1 giorno a settimana) e la Quaresima (40 giorni prima di Pasqua). Pian piano sono scomparsi, ma avevano una funzione importantissima. E’ da migliaia di anni che si sa’ che il corpo necessita di essere pulito internamente. Tutti sentiamo la necessita’ di lavarci perche’ altrimenti oltre al cattivo odore svilupperremmo malattie della pelle.
La stessa cosa e’ per l’interno del nostro organismo. Le persone ricche ed informate di tutto il mondo ormai vanno nelle cliniche igienistiche a curarsi.

IL DIGIUNO NEL MONDO ANIMALE

Anche in molti animali il digiuno è una cosa normale per la sopravvivenza, nei periodi di carenza di prede. In autunno gli stambecchi, camosci e cervi mangiano molto di più per accumulare grasso per l’ inverno, che a causa dell’ altitudine dove vivono, non permette l’ approvvigionamento di cibo sufficiente.

Il bello che i violenti scontri che i cervi hanno tra di loro per l’ accoppiamento e la successiva fecondazione avvengono proprio in pieno inverno, quindi praticamente a digiuno, che non compromette, anzi enfatizza le loro energie. Gli uccelli migratori mangiano a fine estate più del fabbisogno e quando partono verso i luoghi più caldi sono talmente grassi da pesare il doppio del normale.


Ma durante la migrazione, che può arrivare anche a 5000 km, non si fermano mai e a fine corsa il loro perso ritorna normale.

I lupi cacciano per giorni, ma poi possono restare per settimane senza mangiare e nello stesso tempo percorrono grandi distanze per procacciare altro cibo, vivendo con il solo grasso corporeo come del resto quasi tutti i predatori. Anche i pesci digiunano, come per esempio il salmone, che nella sua famosa risalita del fiume non ingerisce nulla, nemmeno nel successivo periodo della posa delle uova. In sostanza il digiuno è una condizione che non è quindi nata da 10.000 anni, ma da milioni di anni della storia stessa dell’uomo/animali ed è per questo che apporta molti benefici.

ACQUA ALCALINA

L’ultimo elemento fondamentale per la forza, e la longevità di questo popolo fu la composizione dell’ acqua. Dopo diversi studi emerse che l’acqua degli Hunza possedeva elevato pH (acqua alcalina), con notevole potere antiossidante ed elevato contenuto di minerali colloidali [il che ci riporta al nostro thread "L'Oro, il Metallo degli Dei" dove appunto parlavamo di 'oro colloidale' come catalizzatore utilizzato dai medici alchimisti del tempo antidiluviano. ndr Progetto Atlanticus]. Effettivamente come sperimentatore e ricercatore indipendente devo dire che digiunare con acqua alcalina è molto più semplice che digiunare con acqua di rubinetto o imbottigliata.

L’acidosi metabolica innescata dal digiuno prolungato viene infatti compensata e il ph rimane più stabile. Per quanto riguarda l’alimentazione ho già spiegato che l’unico frutto a mantenere il ph umano stabile è la mela rossa; nel digiuno invece ci si può aiutare bevendo acqua alcalina, acqua con argilla verde ventilata, o facendo lavaggi interni/esterni con acqua e sale integrale.

Oggi il territorio degli Huntza è stato intaccato dalla società “evoluta” e anche lì sono arrivati cibi spazzatura, farina 0 impoverita, zucchero bianco, sale sbiancato chimicamente, ecc… e con loro le prime carie, le prime problematiche cardiovascolari, i primi problemi reumatici che l’Occidente evoluto conosce bene. In pochi sono riusciti a scampare da questo inquinamento “evolutivo” evitando ogni forma di contagio con usanze e abitudini percepite ad istinto come innaturali e dannose.


CONCLUSIONI

Ragioniamo con calma e chiediamoci se hanno senso le classiche chiacchiere da bar che sentiamo comunemente: “Aveva 80 anni, per lo meno ha vissuto a lungo e ora ha smesso di soffrire”…“Ormai ho 35 anni, mi devo sbrigare se voglio avere un bambino”…“Ho superato i 40 anni, devo stare attento a non esagerare con l’attività fisica”…“Ho 30 anni, ho le ginocchia a pezzi, dovrò smettere di giocare a pallone”, ecc…“Signora, a 60 anni è normale pensare ad una dentiera” ……….


Esiste veramente un orologio biologico incontrovertibile nell’uomo o sono gli stili di vita errati ad accelerare il corso delle lancette? Hanno senso le ansie di alcune donne che toccati i 30 anni iniziano già a temere di non riuscire ad avere figli “in termpo”? E’ veramente fisiologico avere ad una certa età menopausa, andropausa, osteoporosi, artrosi, demenza senile …. ? E’ normale lo scatenarsi di così tante patologie senili, cronico-degenerative, o al sistema nervoso?

Ciò che è normale in una società malata potrebbe essere contro natura o senza senso per un popolo consapevole.





La Maledizione del Numero 11 (prima parte)

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L'11 è un numero esotericamente pregno di significati per "I Burattinai", difatti la data 11 del mese contraddistingue molti avvenimenti (il cinema di Hollywood ci ha fatto anche un film "La paura ha un nuovo numero"):


11 settembre 44: inaugurazione del Pentagono;

11 settembre 73: attacco della CIA al Cile con instaurazione della feroce dittatura militare di Pinochet (preparato nella "scuola delle americhe", creata dall'intelligence USA per sfornare dittatori militari sudamericani e squadroni della morte);

11 settembre 2001: autoattentato a Torri Gemelle e Pentagono.

Uno tra i più potenti terremoti più tsunami mai registrati da un sismografo nella storia si abbatte l'11 03 2011 in Giappone, provocando oltre allo tsunami, anche danni seri con perdite radioattive a varie centrali nucleari.

In più tale terremoto ha spostato l'asse di rotazione della Terra di circa 10 cm, ovvero di un grado (cosa mai accaduta a memoria umana), e contando che l'asse terrestre nelle corso delle ere geologiche ha avuto inclinazione variabile fra i 15 e i 23° (e che il grado di inclinazione è probabilmente connesso con i cicli glaciali e interglaciali subiti dalla terra nel corso delle ere), il fatto che "gli esperti" rassicurino dicendo che tale spostamento non influenzerà in alcun modo clima, venti, maree, magnetismo, mi sembra quanto meno "azzardato" da dire con certezza, anche perchè non abbiamo un metro di paragone con eventi precedenti della stessa entità.

Inoltre chi ci assicura che tale spostamento dell'asse e/o tale super terremoto non possa ad es. facilitare una destabilizzazione di altre zone sismiche provocando o "facilitando" altri eventi sismici? O che possa avere qualche altro effetto inaspettato?

Tornando alle date, tale data (11 03 2011) appare quantomeno un pizzico sospetta, e si adatta all'ipotesi che HAARP abbia "contribuito" a questo terremoto innescandolo in una data precisa e probabilmente "amplificandolo" al massimo.

E di questi tempi, con le tecnologie disponibili, purtroppo distinguere fra "naturale" e artificiale è sempre più difficile (ripeto: HAARP può innescare terremoti SOLO dove è già presente una faglia sismica in tensione).

Speriamo solo che i Folli Burattinai non abbiano intenzione di provocare una serie di eventi sismici di questo tipo nelle zone più a rischio del mondo (ad es. in USA aspettano da oltre un secolo il Big One, cioè un terremoto assolutamente devastante nel sud ovest degli USA, a San Francisco; innescarlo per HAARP sarebbe un giochetto visto che la faglia è pronta e accumula energia potenziale da oltre un secolo).

Intanto i malthusiani plauderanno alle morti (ogni morto è una persona in meno sulla terra "sovrappopolata") e c'è chi sarà ben felice della distruzione di infrastrutture, ottima per ricostruire da zero all'Alba della Gloriosa Nuova Era.

Questo per far capire come l'ipotesi di un terremoto artificiale non sia un "idea folle" per chi vuole il NWO: per loro è un piano assolutamente logico (comunque se come spero il terremoto si dimostrasse isolato, beh, bisognava pur testare la riuscita di un evento simile per sapere se può essere praticabile l'uso di HAARP per innescare terremoti di tale entità a catena).


La Maledizione del Numero 11 (seconda parte)

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I numeri racchiudono il codice segreto per interpretare l’universo. La valenza simbolica dei numeri è data dal loro valore qualitativo e dalle interazioni con tutti gli altri elementi strutturanti l’universo. Tutte le componenti dell’universo sono caratterizzate da una sequenza numerica che stabilisce il rapporto con tutto ciò che la circonda. Le interazioni composte dai numeri vanno al di là di un mero calcolo quantitativo.


L'11 è il primo numero mastro e come tale è molto esigente, è una prova, una sfida per le vibrazioni che favoriscono le grandi decisioni. Domina sull'intelligenza dell'uomo e la governa. Infatti è il numero delle grandi menti, dei creativi. Se ben gestito può condurre al successo improvviso e al plauso delle masse. Ma bisogna sempre cercare di eliminare anche il più piccolo errore, altrimenti altrettanto improvvisa sarà la caduta.

Esso rappresenta l'esuberanza, il dominio imposto con la forza, tuttavia è anche considerato come la via della maturità spirituale e della conoscenza oltre il limite della comprensione umana, di conseguenza, associato a una forte intuizione e una grande apertura mentale. Idealismo e visione d'insieme sono aggettivi propri del numero 11 che è armonizzato con i ritmi del suo numero base, cioè il 2 (11 = 1+1=2). In questo modo si fondono sia la geniale ispirazione propria dell'11 che le forti capacità intuitive tipiche del numero 2.

Questa combinazione erge il numero 11 a simbolo visionario e profetico. Caratterizzato dalla uguale presenza sia di proprietà maschili che femminili è sovente associato a segreti, legami e vincoli. E' il numero degli amori clandestini, degli affari loschi e dei segreti personali. Il numero Undici è numero primo ed è palindromo di sé stesso.

Gli antichi Ebrei consideravano l'11 come il numero di Lilith, quella forza femminile serpentina che indusse Eva alla disobbedienza e che a sua volta indusse Adamo a subirla. L'Arcano Maggiore 11 negli antichi Tarocchi, ovvero "La Forza" mostra quanto sia necessario possedere forza di volontà, forza spirituale, coraggio, fermezza, per controllare la furia del Leone che, nella carta, la fanciulla cerca di dominare.

Negli antichi geroglici l’11 è raffigurato da una donna affascinante, sicura di sé, più disposta a dominare che a servire; un dominio dolce fondato sulla forza interiore più che sulla potenza fisica. Simbolicamente raffigura il passaggio ad una conoscenza superiore delle cose e della natura.

Nella Bibbia, se prendiamo il Salmo 11, notiamo che l'uomo si è allontanato da Dio, è diventato corrotto, colmo di iniquità e di superbia....da qui molti direbbero che l'11 è un numero che rappresenta le forze del male, l'allontanamento da Dio.

L'11 è anche detto il numero delle rivelazioni e chi è sotto il suo influsso ritiene di avere un messaggio da comunicare al prossimo. Dio (l' 1) aggiunto al mondo (10) = 11 è il segno dell'inizio della conoscenza assoluta, cioè dell'ingresso nella vita superiore dei cieli.

Nel Corano l'11 ha una importanza riconosciuta in quanto somma del 5 e del 6, cioè di quella "unione centrale tra terra e cielo" e di conseguenza il numero grazie al quale si costituisce nella sua perfezione la via del cielo e della terra.


Nei Tarocchi moderni l'Arcano numero 11 rappresenta la Giustizia. Nell'immagine potete notare una donna dallo sguardo severo che siede su un ri­gi­do tro­no di pietra, situato fra due colonne. Nella mano destra regge una spada con la punta rivolta in alto; con la sinistra tiene una bilancia in perfetto equilibrio.

La Giustizia suprema fa sì che ogni individuo debba sperimentare le conseguenze delle proprie azioni, nel bene come nel male. La bilancia garantisce che tale con­se­guen­za sia sempre com­mi­su­ra­ta alle azioni intraprese. La spada simboleggia la severità e il rigore con cui il giudizio viene esercitato ed applicato.

Il tro­no della donna raffigurata nell'immagine è di pietra chiara, al­lu­sio­ne alla ma­te­ria nonché alla Ter­ra stes­sa, sede (il tro­no) e stru­men­to (le due co­lon­ne come 11 e come sfondo dei due attri­bu­ti) del­la ma­ni­fe­sta­zio­ne del giu­di­zio. La co­ro­na stes­sa po­treb­be persino evo­ca­re l'imma­gi­ne del “gran teatro”.

Sembra una proiezione dello status critico del nostro pianeta. Trattasi della Giustizia che interviene al compiersi di ogni ciclo, per quella che chiamiamo la “resa dei conti”, resa fatidica dal nuovo 1, che si confronta con il pre­ce­den­te inizio per poi tirar le somme di tutto il ciclo; non la giustizia di matrice umana, giurisprudenziale e re­la­ti­va, ma quella assoluta, eterna nel Potere creativo.

Questo Arcano con il suo valore simbolico e numerico ci insegna a suo modo che tutti i nodi vengono al pettine, al momento dovuto. L'individuo in pace con il proprio de­sti­no troverà conforto nel­l´equità della bilancia; mentre chi ha commesso azioni malvage o de­li­be­ra­to iniquità dovrà temere la lama della spada.

Analizzando astrologicamente l'immagine raffigurata nella carta dei tarocchi, l'inclinazione tra l'elsa della spada ed il perno della bilancia richiama la linea Net­tu­no-Luna; entrambi sono alla base di una struttura cruciforme e se non bastasse, c'è anche Nibiru: quel piccolo cerchio rosso al cuore, ossia af­fian­ca­to al Sole in un punto pre­sta­bi­li­to dall'eclittica accennata dal manto intorno alle spalle della donna. Se poi la corona richiamasse il tridente di Nettuno, scettro di potere, quel quadrato azzurro potrebbe anche ri­fe­ri­re - nell'analogia attuale, beninteso - se non di quei quattro pianeti alli­ne­ati, co­mun­que della formazione della croce cardinale, per la quale l'evento potrebbe liberarsi.

Il numero 11 sembra accompagnare sistematicamente il pro­ces­so di di­stru­zio­ne e rinnovamento; positivo o negativo, dipenderà poi dal contesto.

La prima delle date critiche, a partire dall'anno 11 riguarda Roma, cuore del­la cultura Mediterranea e pietra miliare della civiltà d'occidente. Come tale può essere considerata la culla della storia moderna e dunque la valenza sim­bo­li­ca di un evento che la colpisca nel suo "gran teatro". L'evento non sarà limitato all'aver più o meno devastato un'a­rea circoscrit­ta, ma potrà intendersi come l'annuncio di una Verità capace di colpire ancora. Alla pacifica, equilibrata Bilancia, governata da Venere (e Terra se­con­do me) è contrapposta la mano armata e potenzialmente minacciosa del guerriero Marte-Ariete (Spada).


Il caso dell'11 settembre 2001 (il crollo delle Twin Towers), provocato artificialmente, ha inaugurato un nuovo regi­me di guerre e morte; ma quando è dettato dalla Natura, esso prevede nel filtro della Giustizia suprema il fine della riedificazione e della rinascita, e tale è la fase che tutta la Terra sta per affrontare.

L'11 settembre 2001 ha una serie di congruenze legate al numero 11. Il disastro è avvenuto in una città che ha 11 lettere "New York City", il primo aereo che si è schiantato era il volo numero 11, il quale trasportava 92 passeggeri (9+2=11), contro le due torri gemelle che formavano il numero 11; il totale del numero delle vittime degli aerei dirottati fu 254 (2+5+4=11). L'11 settembre è il duecentocinquantaquattresimo giorno nel calendario annuale (2+5+4=11).


La data americana in cui è avvenuta la tragedia è il 9/11, stesso numero telefonico di emergenza degli Stati Uniti. In film, serie tv, cartoni animati, album musicali (vedi Matrix, Terminator, Fight Club, i Simpson, The Coup, ecc.), viene proposta a più riprese la sigla 9/11 o messaggi subliminali che indicano con precisione quella data.








Tutte queste produzioni sono state preparate prima che avvenisse il fattaccio, lo stesso vale per il gioco degli Illuminati di Steve Jackson in cui sono presenti carte che raffigurano i disastri alle Twin Towers e al Pentagono. (The Pentagon = 11 lettere)


Il presunto terrorista che ha minacciato di distruggere le Torri Gemelle nel 1993 si chiama Ramsin Yuseb, il suo nome ha 11 lettere, le stesse del presunto assassino, presidente degli Usa durante il massacro: George W. Bush... e Bill Clinton? 11! ...e poi Barack Obama? 11 anche lui!


Ora farò un passo indietro per mostrarvi un elenco di altri fatti importanti avvenuti il giorno 11, che hanno caratterizzato nel bene o nel male, ma sopratutto nel male, la storia anglo-americana:

11 maggio 1502 - Cristoforo Colombo salpa da Cadice per il suo quarto e ultimo viaggio nel "Nuovo Mondo"

11 ottobre 1776 - Gli inglesi sconfiggono nuovamente Benedict Arnold nella battaglia navale di Valcour Island (sul Lago Champlain) in quella che è considerata la prima battaglia combattuta dalla marina degli Stati Uniti

11 settembre 1777 - Guerra di indipendenza americana. Vittoria inglese nella battaglia di Brandywine

11 febbraio 1808 - Il carbone di antracite viene utilizzato per la prima volta come combustibile a Wilkes-Barre in Pennsylvania (USA) da Jesse Fell che ha ideato un metodo efficace per la combustione aerea. L'utilizzo del carbone sarà fondamentale per innescare la Rivoluzione industriale statunitense

11 settembre 1944 - Inaugurazione del Pentagono

11 dicembre 1961 - Primo intervento degli USA nella guerra del Vietnam

11 settembre 1973 - Un golpe militare diretto da Augusto Pinochet e CIA rovescia il governo cileno. Il Presidente Salvador Allende si suicida durante l’assalto al palazzo presidenziale

11 gennaio 1991 - il Congresso americano autorizza George W. Bush ad attaccare l'Iraq in quella che sarà ricordata come Guerra del Golfo

11 settembre 1991 - Il Presidente americano George W. Bush dichiara la nascita del New World Order

11 settembre 2001 - Attentato alle Torri Gemelle, muoiono circa 3000 persone. La data verrà ricordata come quella del più grande attentato terroristico di tutti i tempi

2 maggio 2011 (2+5+2+1+1=11) - Il Presidente americano Barack Obama dichiara che è stato ucciso Osama Bin Laden localizzato in Pakistan dalle forze speciali Navy Seal

A distanza di 11 anni in Afghanistan si continua a combattere una guerra soprannominata "missione di pace!" per la fantomatica lotta al terrorismo, il nome di questo Stato quante lettere ha? 11

A seguire una lista di date storiche riguardanti incidenti e catastrofi naturali, ma soprattutto artificiali legate al giorno 11:

11 agosto 1089 - Potente terremoto registrato in Britannia

data sconosciuta 1666 - Un enorme incendio distrugge quasi completamente la città di Londra, che verrà ricostruita per la maggior parte negli anni successivi, adottando severi regolamenti

11 gennaio 1693 - Un devastante terremoto colpisce la Sicilia

11 settembre 1970 - Una grande tromba d'aria investe il padovano e la Laguna di Venezia, dove un tornado F4 cade nella città lagunare lasciandosi alle spalle 36 vittime

11 aprile 1991 - Esplosione a bordo della petroliera Haven presso Genova: 5 morti, 30 feriti, 144.000 tonnellate di greggio in mare

11 dicembre 1991 - Nasce a Maastricht l'Unione Europea (catastrofe?)

11 febbraio 2003 - Il governo di Pechino annuncia ufficialmente il diffondersi dell'epidemia di Sindrome respiratoria acuta grave (SARS)

11 marzo 2004 - Una serie di attentati a treni sconvolge la capitale Madrid: il bilancio in termini di vittime è di 191 morti (1+9+1=11) e oltre un migliaio di feriti

11 novembre 2007 - Disastro ecologico: petroliera affonda nel Mar Nero

11 gennaio 2011 - Allagamenti e frane in Brasile nello stato di Rio de Janeiro uccidono quasi 1000 persone

11 marzo 2011 - Un terremoto di magnitudo 9.0 colpisce la regione di Tōhoku in Giappone. Il terremoto e le onde anomale conseguenti causano circa 11.000 morti accertati. La centrale di Fukushima viene seriamente danneggiata liberando nell'ecosistema materiali radioattivi

11 maggio 2011 - Due scosse di terremoto di magnitudo 4.4 e 5.2 Richter hanno colpito la città di Lorca (Murcia) provocando 8 morti e ingenti danni alla città spagnola

11 novembre 2011 - Il Presidente del Consiglio Berlusconi si dimette, lasciando come Capo dello Stato italiano, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, il quale nomina a Capo del Governo l'economista massone Mario Monti del Gruppo Bilderberg, Goldman Sachs e Aspen Institute (dalla padella alla brace)

29 maggio 2012 (2+9=11) - Seconda forte scossa di terremoto di magnitudo 5.8 sempre in Emilia Romagna con epicentro in una provincia di Modena, che provoca 17 morti

L'ultima data su cui vorrei soffermarmi è il 21 dicembre 2012. Per chi non lo sapesse (dubito che ne sia rimasto qualcuno), dovrebbe segnare il passo alla congiun­zio­ne del Sole in solstizio d´in­ver­no con il centro del­la galassia, la Via Lattea, reiterando il ciclo precessionale di 25.625 anni, con gli annessi e con­nes­si. Ciò avverrà per la cronaca alle ore 11:11 esatte.

Sommando le entità numeriche si perviene ad 11: 2012 + 12 + 21 = 2045 ossia 2 + 4 + 5 = 11

Se non basta, l'ora GMT è quella delle 11 e 11 minuti.

Meditando su queste evenienze, a dire il vero inattese, ho ripercorso alcuni dei dia­gram­mi filtrati per la posizione della croce cardinale e che cosa viene a galla? Le posizioni più critiche di Ascendente e MedioCielo si collocano uno all'inizio di 5° Bilancia, l'al­tro all'inizio di 6° Cancro, laddove Plutone occupa il grado 7º ed Urano il 3º dei rispettivi Se­gni: la loro somma si avvicina ad 11, ciò avviene anche sommando i valori dei quattro vertici significativi e calcolando la media, ci si avvicina in esattez­za al valore 11.

Per concludere il numero 11 può avere due sostanziali significati: dal lato positivo, la forza, il coraggio, l'alto valore morale e dal lato negativo, la paura e il decadimento morale. L'11 rappresenta quindi una sfida da superare con se stesso (1 = 1), nel quale uno dei due (bene e male) potrà prevalere, oppure entrambi si fonderanno per creare un terzo elemento più potente.

L'11 è quindi un simbolo di scissione, che segue il 10, il completamento del ciclo nu­me­ri­co, che contiene tutte le cifre e chiude con lo zero, riavviando il ciclo. L'uno, ag­giun­to allo zero del 10 è quindi l'inizio della nuova decina, come per il 20 etc. La doppia unità è quindi simbolo di se­pa­ra­zio­ne, ma nella sua es­sen­za, anche di ricombinazione.

Resta per tutti un numero di illuminazione, di sicurezza, di un potere magnetico e specialmente nella cabala è considerato positivo, vincente e costante. Del resto se questo numero venisse associato ad un animale, sarebbe il toro, a simboleggiare le forze scatenate in contrapposizione tra quelle spirituali e quelle istintive, in cerca di un equilibrio. Infine esso è anche associato al trionfo dell’uomo sulla natura e all’esaltazione della virilità sul piano naturale ed istintivo.

Nella numerologia l’11 è anche il numero della forza e della potenza, del dominio e del possesso, che se non sono guidati da un’intelligenza illuminata, possono degenerare nella violenza e nella brutalità. Non a caso negli ultimi decenni il mondo è stato governato e continua ad esserlo, da un’èlite di psicopatici, soprannominati illuminati, ma illuminati da quale conoscenza? Analizzando la storia nei fatti sembra che abbiano scelto il lato oscuro della forza.

http://freeondarevolution.blogspot.it/2012/07/il-fattore-11.html

Quale Luce in fondo al Tunnel?

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Non c’è nessuna ripresa in vista. Quel che ci attende è l’Armageddon finanziario. Ormai non c’è nulla che possiamo fare se non attendere che esploda e poi rifiutarsi di rimettere assieme i cocci. Bisogna ripartire su basi nuove, con idee nuove, con un modo completamente diverso di pensare l’economia e i rapporti umani.

http://versounmondonuovo.wordpress.com/2013/06/14/le-uniche-due-riforme-davvero-necessarie-per-un-mondo-nuovo/

“Le economie di Brasile, Russia, India e Cina stanno rallentando: l’Economist prova a spiegare che cosa significa per il futuro dell’economia mondiale”

http://www.ilpost.it/2013/07/27/editoriale-economist-bric/

Sta per esplodere la terza bolla del secolo, dopo quella della new economy (2000-2001) e quella immobiliare-mutui subprime (2006). È la più grande di tutte e riguarda i derivati, che Warren Buffett ha giustamente definito “armi di distruzione di massa”

http://www.forbes.com/sites/stevedenning/2013/01/08/five-years-after-the-financial-meltdown-the-water-is-still-full-of-big-sharks/

http://www.forbes.com/sites/stevedenning/2013/03/17/three-essential-measures-to-make-banks-safe-again/

http://www.repubblica.it/economia/affari-e-finanza/2013/07/01/news/derivati_arma_di_distruzione_di_massa_un_fantasma_da_633_trilioni_tra_usa_e_ue-62174735/

“Secondo gli studi di Societe Generale le tre maggiori bolle degli ultimi 30 anni, sono state alimentate dai tassi ultraribassati. Prima la bolla asiatica nei primi anni ’90, quindi le famose dot-com della fine degli anni ’90 e la grande bolla del credito del 2008. Quella che stiamo vivendo, sarebbe appunto la quarta, ancora non identificata e perciò senza nome. Ed è pronta per scoppiare”.

http://www.trend-online.com/prp/previsioni-mercato-2014/

“Fmi taglia previsioni crescita Cinese, Pil 2013 +7,8%, 2014 +7,7% – Nel rapporto sull’economia globale dell’aprile scorso, lo stesso Fmi indicava un più 8 per cento sul Pil 2013 e un più 8,2 per cento nel 2014”.

http://www.internazionale.it/news/cina/2013/07/17/fmi-taglia-previsioni-crescita-pil-2013-78-2014-77/

“Il sistema ‘Help to Buy’ che sottoscrive il deposito dei proprietari immobiliari è finito al centro delle critiche di un consistente numero di economisti e politici. Alcuni l’hanno definito ‘folle’ e hanno accusato il governo di tentare di creare un elemento positivo da giocarsi in vista delle elezioni 2015. Qualche giorno fa persino il Segretario delle Finanze Vince Cable ha epresso le sue preoccupazioni alla Bbc in diretta Tv: “Sono preoccupato del pericolo di creare un’altra bolla immobiliare”.

http://www.wallstreetitalia.com/article/1611318/mattone/regno-unito-si-teme-bolla-immobiliare.aspx

http://keynesblog.com/2013/04/10/la-prossima-bolla-immobiliare-made-in-uk/

Nei prossimi mesi decine di migliaia di irlandesi rischiano di perdere la propria casa. Nel Paese ci sono infatti oltre 140 mila mutui non pagati a carico di altrettanti contraenti senza protezione dal pignoramento. Senza pagare gli arretrati da qui a fine anno questi mutuatari dovranno presentarsi in tribunale.

http://mutui.blogosfere.it/2013/06/mutui-casa-in-irlanda-rischio-valanga-espropri.html

”La solidità del sistema bancario e’ migliorata ma restano debolezze”, si legge ancora nel rapporto. Soprattutto il Prodotto interno lordo, che è previsto crescere solo dello 0,3% nel corso dell’anno, dimezzato a fronte di una precedente previsione che lo dava allo 0,6%. L’incertezza legata alle prospettive dell’Eurozona “ha portato a un calo dell’export tedesco nella regione oltre che a un forte rallentamento degli investimenti”.

http://www.liberoquotidiano.it/news/economia/1254969/Economia-tedesca-dimezzata–Allarme-del-Fondo-monetario—Rischia-di-finire-come-Italia-.html

“La voragine nei conti di Deutsche Bank. Nel mirino di Stati Uniti e della Consob tedesca. Perquisita dalla polizia e invischiata nel buco Mps. E ora anche in profondo rosso”.

http://www.lettera43.it/economia/finanza/la-voragine-nei-conti-di-deutsche-bank_4367582062.htm

Siemens & Bosch nella tempesta

http://www.ilpost.it/2013/08/05/problemi-siemens/

http://www.repubblica.it/economia/2013/04/15/news/siemens_processo_tangenti_in_grecia-56685924/

http://www.trn-news.it/portale/index.php/mondo/item/277-fotovoltaico-bosch-e-siemens-perdono-miliardi-ma-se-atene-piange

Uno dei problemi principali che pesano sulla congiuntura americana sono gli effetti del “sequester”, cioè i tagli automatici alla spesa entrati in vigore quando il Congresso, pur evitando il fiscal cliff, non è riuscito a trovare un accordo per l’innalzamento del tetto del debito pubblico.

http://www.repubblica.it/economia/2013/07/26/news/fmi_usa_crisi-63768057/

Giappone: brusca frenata dell’economia il prossimo anno, secondo il governo

http://it.ibtimes.com/articles/53917/20130802/giappone-crescita-pil-aumento-tasse-consumi.htm

“I Paesi Bassi affondano poco a poco”

http://www.presseurop.eu/it/content/news-brief/4029671-i-paesi-bassi-affondano-poco-poco

India, crescita +5%: mai così bassa da 10 anni"

http://www.lettera43.it/economia/macro/india-crescita–5-mai-cosi-bassa-da-10-anni_4367597225.htm

Papa Bergoglio condanna lo Gnosticismo

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Questa volta, e per la prima volta da quando è stato eletto al soglio pontificio, Papa Francesco mi ha deluso... 

Dopo aver letto il titolo dell'articolo di cui al link sottostante, ho avuto come un sobbalzo credendo a una impensabile svolta della Chiesa Cattolica verso una visione gnostica, ma poi leggendo l'articolo sono tornato con i piedi per terra comprendendo come il Papa denunci e condanni la tentazione di incorrere nell'interpretazione gnostica dei vangeli e del messaggio cristico, condannando per l'ennesima volta il cristianesimo delle origini.


Papa Bergoglio si scaglia contro la “proposta gnostica” e la visione intima del Cristo come “coscienza” realizzata nell’uomo, bollando tutto come una tentazione dal quale fuggire. Dice - “C’è poi l’ideologizzazione psicologica che riduce l’incontro con Gesù a una dinamica di autoconoscenza. La fede abbandona la sua dimensione spirituale in cerca di un semplice benessere psichico: al centro non c‘è Gesù ma la propria psiche che non esce da se stessa. Sono i cristiani senza la Croce di Cristo.”


Gesù nel vangelo di Tommaso dice che il Regno dei Cieli è dentro di noi, e quando lo fa intendeva precisamente questo, non dice che il Regno dei Cieli è tra di voi, come i teologi contemporanei vogliono farci credere (…): il Regno dei Cieli è dentro e non c’è nessuna ragione di cercarlo fuori”, siamo ai soliti tentativi di riportare le pecorelle smarrite nell’ovile; avendo perso identità e terreno con gli scandali di pedofilia e IOR, adesso con il nuovo maquillage targato “Francesco” cercano di manipolare ancora una volta le coscienze. Il Cristo è intimo, è quando l’uomo diventa una “coscienza”. La “fede abbandona la sua dimensione spirituale” quando diventa il dogma cattolico che tanto professano, e non viceversa. Hanno fatto della croce un simbolo del martirio, mentre si tratta di un simbolismo antico che rappresenta la crescita attraverso la morte di tutto ciò che è animale, umanoide, di tutto ciò che è egoistico ed egocentrico. 

Esaltare la croce in questo modo equivale ad esaltare l’idiozia dell’uomo che incapace di capire il messaggio cristico lo ha crocifisso. La croce non è uno strumento creato da Dio, ma dagli uomini di potere ed arroganti come la chiesa cattolica ha dimostrato in secoli di eccidi e crociate, di soprusi e distruzione, di essere. Hanno usato l’ignoranza e la superstizione per rabbonire i loro seguaci e la forza, la violenza, la tortura e le privazioni per distruggere gli oppositori, … proprio un gran bel quadretto, verrebbe proprio da dire: “ma tu guarda da quale pulpito viene la predica!” – o anche – “il bue che dice cornuto all’asino”. 

L’ipocrisia di una chiesa che pensa ai poveri è l’ultima trovata per rifarsi una facciata. Tiepidi come una tisana, … quegli stessi tiepidi che Gesù vomita dalla bocca. Non hanno diritto di parlare di Cristo, eppure lo fanno, è sempre la stessa storia qualcuno che senza requisiti parla a titolo di tutti. Cosa ne può sapere di Gesù Cristo chi prima lo ha messo in croce e poi gli ha inquinato e distrutto tutto il suo insegnamento?! La proposta gnostica non esiste, esiste la tradizione del cristianesimo primitivo, quello che fu perseguitato per 200 anni e poi riassorbito nel potere dell’impero di Roma per pura utilità ed opportunismo di Costantino. 

Catari, Albigesi, eretici a vari titolo (Giordano Bruno tra tutti). Furono i cattolici, penso ai parabolani del vescovo Cirillo[1], o alla distruzione delle civiltà precolombiane, a spazzare vie le nostre radice, perché senza radici non sappiamo da dove veniamo e restiamo nell’ignoranza. E’ questo il problema di pensare di risolvere tutto seguendo un solo uomo o una dottrina o una religione. Se non impariamo a seguire le nostre intuizioni e usare queste cose come strumenti e non scopi non riusciremmo mai veramente a capire perchè viviamo e cosa ci stiamo a fare qui. Per quanto possano sembrarci misere o puerili, sono le nostre intuizioni, l’embrione di un ragionamento, che il tempo e la vita ci insegnerà a capire, perchè la vita e il tempo sono quello Spirito Santo che opera nell’uomo una grande trasformazione. Tutto inizia con l’uomo e finisce con lui. Imparare dalle nostre esperienze, innanzi tutto, anche se magari 2 dritte fanno sempre comodo, sempre di 2 dritte si parla. 

Cambiare la descrizione del mondo e della vita che ci è stata imposta sistematicamente e meticolosamente dai sistemi, tra cui la chiesa Cattolica ne è pienamente responsabile ed uno di questi, passa per un “lavoro” sistematico tanto quanto lo è stato in condizionamento. Certo abbiamo bisogno di un certo tipo di educazione, ma chiunque è in grado di capire se una cosa lo rende più libero, o più schiavo, … educare significa comunque sempre – “far emergere” – viene da “educere”, portare fuori. Portare fuori quello che c’è, è inutile sentirsi illuminati o saggi, è meglio capire in quali condizioni versiamo, e riconoscere i nostri limiti, nel tempo li potremo spostare. 

“Alcune regole possono essere eluse, altre infrante, adesso scolpiscimi … se ci riesci” (cit. matrix).

Una scuola può essere seguita, come addestramento, ma poi deve essere abbandonata, per iniziare a vedere se quell’addestramento può dare dei frutti nella nostra vita. Il bene di oggi diventa il male di domani se dovendo operare nella vita, restiamo attaccati a quella scuola o insegnamento. Questo significherebbe solo ritardare il nostro sviluppo, è la paura che ci prendere tempo e la mancanza di potercela fare, un una parola di fiducia nelle nostre risorse. Proprio come Neo nel film, non crediamo di poter essere l’eletto, e così non lo diventiamo a meno che la vita non ci metta drasticamente alla prova. 

Per finire, nello stesso articolo si fanno le seguenti affermazioni: “Legata a questa c’è la tentazione gnostica: “è solita verificarsi in gruppi di élites – afferma il Papa – con una proposta di spiritualità superiore, abbastanza disincarnata”, propria dei cosiddetti “cattolici illuminati”: oggi – sottolinea – sono gli “eredi della cultura illuminista”, “cristiani satelliti che hanno una piccola Chiesa a propria misura”, cristiani che seguono le mode del tempo.”


Vorrei dire a Papa Francesco che la cosiddetta 'tentazione gnostica' è una 'moda' che va avanti da migliaia di anni.

Ciò non depone certo a suo favore nell'attribuzione del ruolo di Alfiere del Player B sulla "Scacchiera degli Illuminati"... peccato, per un attimo ci avevo creduto. 

Haunebu e Quarto Reich

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I racconti sugli UFO nazisti sono di frequente collegati all'esoterismo nazista, visto come un'ideologia che ipotizza la possibilità di una restaurazione nazista grazie a mezzi soprannaturali o paranormali, quali presunti contatti con entità extraterrestri.

Le prime affermazioni diverse dalla finzione letteraria sull'esistenza di dischi volanti nazisti comparvero in una serie di articoli a firma dell'esperto italiano di turbine Giuseppe Belluzzo, o riguardanti i suoi studi, pubblicati nel marzo del 1950, e furono prontamente smentite dall'Aeronautica Militare. L'ingegner Belluzzo parlava di alcuni velivoli circolari che sarebbero stati studiati e progettati a partire dal 1942 contemporaneamente da Italia e Germania, dove se ne sarebbero interessati i rispettivi capi di stato, precisando che si trattava dell'applicazione di tecnologie convenzionali che si stavano all'epoca completando in Italia, come la turbina a combustione interna e il turboreattore per aerei.

Una settimana dopo la pubblicazione degli articoli di Belluzzo, lo scienziato tedesco Rudolph Schriever sostenne di aver sviluppato dischi volanti durante il periodo nazista. L'ingegnere aeronautico Roy Fedden notò come i soli velivoli che potessero avvicinarsi alle capacità attribuite ai dischi volanti erano quelli progettati dai tedeschi sul finire della guerra. Fedden aggiunse inoltre che i tedeschi stavano lavorando a svariati progetti aeronautici piuttosto inusuali:
« Ho visto abbastanza dei loro progetti e piani di produzione da comprendere che se (i tedeschi) fossero riusciti a prolungare la guerra solo per alcuni mesi, avremmo dovuto reggere il confronto con una serie di sviluppi nel combattimento aereo del tutto nuovi e mortali »
Fedden comunque non offrì mai ulteriori precisazioni al riguardo.

Il capitano Edward J. Ruppelt, a capo del Progetto Blue Book dell'aeronautica statunitense, rese nel 1956 la seguente dichiarazione:
« Alla fine della seconda guerra mondiale, i tedeschi stavano sviluppando molti tipi innovativi di aerei e missili balistici. La maggior parte dei progetti si trovavano per lo più allo stadio preliminare, ma si trattava degli unici velivoli conosciuti che avrebbero potuto anche solo avvicinarsi alle prestazioni degli oggetti di cui riferiscono gli osservatori degli UFO.»

Dei prototipi di aereo con ala circolare furono effettivamente costruiti in Germania da Arthur Sack, il Sack AS-5 e Sack AS-6 (1944): per la loro forma, in volo avrebbero potuto ricordare un disco volante, ma in realtà si trattava di semplici aeroplani con ali in legno, con prestazioni assai modeste, e anche l'AS-6 faticava a volare.

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Nel 1978 il diplomatico cileno nonché simpatizzante nazista Miguel Serrano pubblicò Adolf Hitler, el ultimo avatara. Nel libro Serrano sostiene che Adolf Hitler è una incarnazione (avatar) di Kalki, e che quindi è in grado di comunicare con gli dei dell'Hyperborea in una base sotterranea nell'Antartide. Serrano predisse anche che Hitler si sarebbe posto alla guida di una flotta di UFO per fondare il quarto Reich.

In un’intervista rilasciata al giornalista e scrittore Hermann Rauschnig, Adolf Hitler confidò queste parole:” Chi pensa che il nazionalsocialismo sia solo un movimento politico non ha capito proprio un bel niente. Il Nazismo è la volontà di creare il Super Uomo.” Il superuomo è l’uomo nuovo dei nazisti. Ma non verrà domani perché è già esistito ieri.

Pensiamo alle civiltà scomparse di Iperborea, Atlantide, Mu e Lemuria. I nazisti ritenevano che i loro abitatori avessero tutti un’origine aliena che gli avvicinava di più a giganteschi insetti intelligenti e non ad ominidi scimmieschi, ipotesi questa valida attraverso l’ accettazione di venature biologiche evoluzioniste darwiniane solo per i popoli di colore e per gli ebrei chè anzi questi venivano ritenuti una forma umanoide mutata da anfibi e rettili. Enormi cataclismi cosmici avevano provocato queste mutazioni. Gli alieni primigenii, l’antica razza dei giganti, la cui civiltà viene ricordata nelle memorie dei miti di tutti popoli della terra, e di cui, secondo il sedicente monaco tibetano T. Lompsang Rampa, il Pothala di Lhasa conserva ancora intatte le loro reliquie, costretta dalle esigenze di sopravvivenza si mescolò agli ominidi che dimoravano nelle regioni boreali e nordiche, formando il nucleo originario della razza ariana e indoeuropea che poi iniziò a diffondersi sia in Eurasia, fondando le grandi civiltà del mondo antico, sia nelle Americhe, attraverso il passaggio di Bering. Nelle Americhe, questo nucleo fondò le civiltà amerindiane.

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Il simbolo che accomunava tutte le civiltà arie era la svastica, che ricordava il sole, ma anche forse il diagramma di movimento rotatorio della navigazione degli haunebu primigeni che atterrarono sulla Terra nella notte dei tempi e che trasportavano gli Alieni.

Su questi temi si era creata in quegli anni nel mondo accademico tedesco una vivace e aggressiva concezione del mondo perfettamente sistematica e coerente, le cui correnti predominanti erano la teoria del “Ghiaccio Eterno”, la “Welteisslehre”, e la teoria della “Terra Cava”. Queste correnti erano a loro volta in guerra tra di loro, mentre le Camicie Brune cominciavano a devastare le scuole cattoliche, steinerianie e intimidire quei professori che rifiutavano di abiurare i metodi scientifici di Galileo, Cartesio, Newton e Einstein, in nome delle teorie cosmogoniche naziste. D’altre parte anche nella Russia di Stalin non si era da meno e le teorie biologiche “bolsceviche” di Lysenko facevano scempio della genetica di Gregor Mendel, ritenuta un parto della degenerescente ideologia borghese.

L’ esponente di spicco della teoria del “Ghiaccio Eterno” era Hans Horbiger. Questa sconvolgente teoria, basata su un fenomeno fisico, che Horbiger stesso osservò su alcune gocce di metallo fuso che cadevano nella neve, sosteneva che nell’universo esistevano solo due forze elementari infinite, sconvolgenti e antagoniste tra loro: il Ghiaccio e il Fuoco. Queste forze interagivano in vortici cosmici di potenza spaventosa, plasmando attraverso il decadimento in forme solide metallifere i vari pianeti e mondi oppure limitandosi a forme gassose come stelle, le comete o altri corpi cosmici gassosi. La Terra ha avuto un’origine solido metallifera e nel suo passato primigenio catturò nella sua orbita almeno 7 o 8 diversi satelliti, anche comete, i quali precipitarono progressivamente sulla Terra stessa per effetto del moto cosmico vorticoso, provocando immani cataclismi. L’ avvicinamento di questi satelliti (per diminuzione della gravità) avrebbe provocato la nascita di stirpi di giganti, di cui parlano appunto le varie mitologie. La cattura dell'ultimo satellite, la Luna, e la caduta sulla crosta terrestre dell’ ultimo satellite precedente ad essa, avrebbe causato l’inabissarsi di Atlantide e Lemuria. La prossima caduta dell’ultima Luna provocherà, probabilmente in futuro, la fine della vita sulla Terra.

La teoria del Ghiaccio Cosmico trovò all'epoca una vasta eco popolare e diede origine ad un vero culto pseudoscientifico ( la WEL) da parte di milioni di persone; fu promossa dal regime nazista per le sue implicazioni razziali. Horbiger, a sua volta, godeva di un forte e profondo ascendente da parte del fuhrer e, quando quest’ultimo osava intervenire mentre esponeva le sue elucubrazioni sulla WEL, Horbiger lo apostrofava subito con un secco “Maul zu!(Stà zitto!), non interrompermi!”

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Sotto la teoria della Terra cava compare invece una serie di diverse teorie ipotizzate da pensatori in varie epoche storiche, secondo le quali il pianeta Terra sarebbe cavo al proprio interno. Secondo alcune di queste teorie, sotto la superficie terrestre vi sarebbero altre superfici concentriche, che potrebbero a loro volta essere abitate o abitabili. Altri autori invece di propugnare la teoria di un globo cavo sul cui esterno giace il mondo come lo conosciamo (teoria della Terra convessa), hanno sostenuto una teoria opposta secondo cui l'umanità vivrebbe nel lato interno nella concavità di una immane massa solida cosmica, dando vita alla teoria della Terra concava. I Soli, pianeti, stelle e altri corpi celesti che compaiono nel cielo sarebbero forme energetiche luminose, gassose o semisolide, rotanti per una sorta di gravità sviluppata all’interno. La superficie della Terra sarebbe così l’interno di una sfera . Cyrus Teed, un eccentrico studioso americano , era pervenuto alla teoria della Terra Cava nel 1869, chiamandola "Cosmogonia Cellulare", fondando addirittura una setta, il Koreshanesimo, i cui membri sostenevano di essere riusciti ad accertare sperimentalmente la concavità della curvatura terrestre usando uno strumento detto "rettilineatore" e facendo delle prove sulle coste della Florida.

Anche diversi autori tedeschi del XX secolo ( Peter Bender, Johannes Lang, Karl Neupert, e Fritz Braun), hanno pubblicato opere in sostegno della teoria della terra concava (Hohlweltlehre). Alcuni studiosi sostengono che anche Hitler stesso fosse stato influenzato da queste teorie. Anzi, vi era una lotta tra i propugnatori della WEL e quelli della Hohlweltlehre, che vedeva schierate le SS e il Partito Nazista e certe frange dell’Esercito tedesco sotto le bandiere della WEL, mentre la teoria della Terra Cava era difesa in toto dalla Marina militare tedesca e dall’ Aeronautica nazista (la Luftwaffe). 

Gli stati maggiori di queste due ultime forze armate non lesinarono addirittura fondi per installare delle potenti stazioni radio emittenti nell’isola di Rugen nel Mar Baltico, di fronte alle coste del Meclenburgo e della Pomerania Occidentale. Uno scrittore di fantascienza derivò da questi eventi una traccia per un racconto dove si narra che alcuni segnali, inviati allo scopo di sperimentare la concavità della Terra, vengono accidentalmente captati da una forma di intelligenza aliena che poi risulta essere una civiltà vivente sul pianeta Marte. 

Siamo alla fine della guerra e il fuhrer dà subito ordine di allestire un’astronave derivata dagli haunebu e di addestrare un equipaggio composto da un astronauta tedesco, uno italiano e uno giapponese. L’ astronave riesce a partire con successo prima della capitolazione della Germania. 

Molti anni dopo, nel 2100, atterra su Marte una missione congiunta terrestre e trova il relitto sfasciato di un enorme disco volante non poco distante dalla zona di atterraggio del modulo di sbarco, vicino ad una specie di edificio in rovina simile ad una sfinge. Gli astronauti si avvicinano e notano con stupore sul relitto i contrassegni tattici dell’aeronautica nazista (svastica e croci nere). Riescono ad aprire uno sportello di accesso e dentro, oltre al disordine seguito allo schianto, trovano i resti di quello che sembra essere un diario di bordo e dopo un’esplorazione attenta, facendosi strada tra i rottami, raggiungono la cabina di pilotaggio e lì dentro scoprono i resti mummificati di tre piloti: un tedesco, un italiano e un giapponese nelle combinazioni di volo delle rispettive forze aeree adattate alla missione spaziale. 

Dal diario di bordo si evince che essi avevano il compito di atterrare su Marte, stringere un patto di collaborazione con gli Alieni per sconfiggere gli Alleati e portare così la Germania Nazista alla vittoria finale, proponendo di mettere a disposizione degli Alieni tutti gli esseri umani deportati nei campi di concentramento (ebrei, zingari, omosessuali, disabili, prigionieri di guerra) per sopperire quale nutrimento ad una grave forma di carestia che in quel momento affliggeva Marte e permettendo agli stessi Alieni (un misto tra piovre e formiche con sembianze quasi umane) di effettuare delle trasfusioni di sangue che sarebbe stato inviato a sua volta sul pianeta di origine da diverse colonie disseminate sulla Terra, sempre con la collaborazione dei nazisti. Purtroppo per loro, però, l’astronave è atterrata su Marte quando questa civiltà si è estinta da qualche millennio e quindi la missione è fallita, il corso della guerra non può più essere mutato e gli astronauti dell’Asse sono costretti a morire d’inedia su un pianeta ormai deserto, senza la possibilità di ritornare sulla Terra perché lo schianto seguito all’atterraggio di fortuna su Marte ha reso inefficiente il propulsore giroscopico.

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Varie fotografie degli UFO sono apparse dopo il 1945 con le sagome tipiche di questi veicoli tedeschi. Qualcuno dice che alcuni di questi furono affondati nel Mondsee austriaco, altri furono spediti in Sud America o smontati e così inviati lì. Un'importante parte di quei progetti fu inserita nel 1983 dal Pentagono nel "Progetto Phoenix", che faceva seguito all "Esperimento Filadelphia" del 1943. Questo era un esperimento di telecinesi, di smaterializzazione e di viaggi nel tempo effettuato dalla US Navy, il quale ebbe un successo tenuto nascosto, a parte qualche diavoleria rimasta nell’ Oceano Atlantico al largo delle Isole Bermuda. Nel 1938, una spedizione tedesca nell'Antartide fu intrapresa con una nave d’appoggio della classe Schwabenland . I marinai tedeschi sbarcarono in una zona libera dai ghiacci, con laghi e montagne che furono dichiarati subito territorio tedesco, la "Neuschwabenland" (Nuova Svevia). Alla fine della guerra, alcune flotte intere di sottomarini si sarebbero dirette in queste regioni antartiche. E in effetti non si spiega ancora oggi la sorte di circa un centinaio di sottomarini tedeschi.

Alcuni di loro adoperarono il sistema “Walter Snorkel”, in sostanza un dispositivo che permetteva al sommergibile di rimanere in immersione per parecchie settimane. Possiamo supporre che essi fuggirono nella Neuschwabenland con i dischi volanti smontati o almeno con i piani per la loro ricostruzione. Fu poi nel 1947 che l'ammiraglio statunitense E. Byrd ricevette l’incarico di effettuare una missione in Antartide. Egli avrebbe avuto disponibili dal Pentagono 4000 marines, appoggiati da una nave da guerra, da una portaerei ed da un sistema di approvvigionamento logistico. Ufficialmente si trattava di un'<esercitazione tattica> accompagnata da rilievi aerofotografici e topografici da compiersi in otto mesi. Si conclusero invece dopo solo otto settimane e con un'alta perdita di aeroplani e soprattutto di vite umane che fu subito tenuta nascosta. Che cosa era successo?

L'ammiraglio Byrd in seguito concesse un’intervista alla stampa ufficiale, ma fu subito censurato : "Ho un'amara realtà da rivelarvi. Nel caso di una nuova guerra ci possiamo aspettare degli attacchi da parte di aerei che possono volare da un polo all'altro. E non sono dei russi. Temo che lì sotto (nell’Antartide) ci sia una civiltà avanzata che padroneggia eccellenti tecnologie insieme alle SS(testuali parole)”

Lo scrittore e giornalista tedesco Norbert-Jurgen Ratthofer nel suo libro "Zeitmaschinen” ci descrive così i luoghi degli sviluppi degli Haunebu.

"L'Haunebu I, II, e III, concepiti come velivoli rotanti spaziali, scomparvero assieme al disco volante spaziale VRIL I, dopo il maggio 1945. In questo contesto è molto interessante notare che dopo il suo diciannovesimo volo di collaudo l'Haunebu III tedesco, secondo una voce ufficiosa, si fosse alzato in volo il 21 aprile 1945 dalla Neuschwabenland, un vasto territorio ufficialmente tedesco nella parte est dell'Antartide, per effettuare una spedizione su Marte, di cui non si seppe più nulla ( vedi il racconto da me citato prima ) . Un anno dopo, nel 1946, si verificano diversi avvistamenti di oggetti brillanti di origine sconosciuta e sicuramente artificiale su alcuni isolate valli scandinave con grave subbuglio tra gli Alleati nell'Est e nell'Ovest. Ancora un anno dopo, nel 1947 e poi negli anni cinquanta, compaiono nei cieli del Nord America un numero crescente di oggetti volanti luminosi sconosciuti, senza dubbio manipolati da esseri intelligenti, per la maggior parte tondi, a forma di disco o di campana, delle volte a forma di sigaro, i cosiddetti UFO."

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Del buon materiale fotografico prova che la versione Haunebu II, soprattutto, fu vista molto spesso dopo il 1945. Ci sono poi casi in cui si ebbero dei contatti personali con persone presunti piloti dei cosiddetti UFO. Nella maggioranza dei casi questi individui erano dei tipi ariani biondi, con gli occhi azzurri e si esprimevano tra loro in tedesco o un'altra lingua con accento tedesco. Caso Adamski del 1952, al caso Cedric Allingham del 1954 e al caso Howard Menger del 1956. Caso italiano dell’avvistamento sul fiume Serchio vicino alla città toscana di Lucca.

Si dice ancora che esistano delle fotografie a colori, riprese negli anni settanta da un guardiano notturno nella allora Germania Ovest, di un disco volante che atterra e riparte e reca “…sulla fusoliera sia… una croce di cavaliere ( cioè quella cosiddetta “di ferro”) sia una svastica”…

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Le immagini delle presunte macchine volanti appena citate sono ben documentate con fotografie e pellicole. Con un documentario di circa 60 minuti intitolato "UFO-i segreti del Terzo Reich", lo studioso Vladimir Terziski nel settembre 1991 tenne un discorso di tre ore alla Conferenza degli UFO a Phoenix, Arizon, illustrando alcune diapositive dei dischi volanti tedeschi, dei loro piani di costruzione e delle basi sotterranee tedesche dislocate nell’antartico. 

Sotto questo punto di vista non possiamo dimenticare il libro del comandante della forza aerea italiana Renato Vesco e il libro di Rudolf Lusar "Die Deutschen Waffen und Geheimwaffen des Zweiten Weltkriegs und ihre Weiterentwicklung" ( Gli Armamenti tedeschi e le armi segrete della Secondo Guerra Mondiale ed il loro sviluppo) edito da J.F. Lehmanns, Verlag, Monaco 1971.

Secondo Herbert G. Dorsey ed altri ricercatori la Vril-Gesellschaft aveva ricevuto dei contatti telepatici dagli extraterrestri ed era riuscita a rintracciare un disco voltante di provenienza aliena che si era schiantato nella Foresta Nera nel 1936, il cui comando fortunosamente rimasto intatto ebbe una grandissima importanza per la tecnologia nazista.

Nel 1945 dal Terzo Reich non sparirono solo bandiere.... sparirono anche decine di migliaia di cittadini tedeschi specialmente persone senza famiglia ed orfani. Le stragi provocate dai bombardamenti alleati su estesi nuclei di popolazione tedeschi ( per esempio quello notturno di Dresda, dove perirono carbonizzati 400.000 civili) fornirono identità di copertura con quelle dei poveri defunti.

Quante bare sono seppellite nei cimiteri tedeschi e non contengono resti umani?

I casi strani sono diversi: 50.000 soldati tedeschi di stanza in Norvegia "sparirono" di punto in bianco dalla faccia della Terra, senza che nessuno abbia mai più avuto alcuna notizia di loro. Gli Alleati non fecero mai commenti rispetto a questo "incidente". Furono divorati dalla terra o si sono disintegrati spontaneamente? Sicuramente si trasferirono a Neuschwabenland, con altri tedeschi dati ufficialmente per dispersi.

Ecco una testimonianza inquietante resa da un reduce : - "Per pochi mesi fummo visitati da un vecchio soldato tedesco, cioè un austriaco che tra il 1939 e il 1945 aveva prestato servizio esclusivamente nei paesi scandinavi. Egli mi disse che poteva andare a Kristiansand dove alcuni sottomarini erano pronti a salpare per evacuarci tutti dalla Norvegia. Io rifiutai dichiarando che ero un soldato della Wehrmacht (l’esercito regolare tedesco) e non avevo commesso nessun crimine: pertanto non dovevo fuggire, preferivo essere fatto prigioniero dagli Alleati e rimanere fedele al mio comandante che ci aveva detto di arrenderci agli inglesi e di non obbedire mai più agli ordini dei superstiti delle Waffen SS . Solo quando lessi alcuni scritti pubblicati dalla casa editrice Hugin, mi accorsi cosa realmente significasse l’imbarco dei miei commilitoni su quei sottomarini."

Il prioritario problema che dovettero affrontare gli eredi del Terzo Reich prima di questa ultima missione verso l’antartico era il carente potenziale umano. Gli “ariani” tedeschi sopravvissuti erano davvero rimasti in pochi, mentre le basi segrete operative che avrebbero dovuto essere disseminate in tutto il mondo per preparare la riscossa erano tante. Lo scrittore Hans Altmann afferma di aver avuto contatti coi tedeschi di questo “Quarto Reich” occulto. Il Nuovo Reich doveva aumentare la sua popolazione e per questo fece trasferire tutte le persone “ariane” ritenute affidabili dal punto di vista ideologico, informandoli che comunque non sarebbero mai più potuti tornare indietro. Aderirono principalmente cittadini tedeschi, ma parecchi furono anche quelli di razza bianca non-tedeschi, i quali offrirono campioni di sperma (da utilizzare in biolaboratori sotterranei specializzati nell’ inseminazione artificiale), potendo così rimanere nei loro paesi di residenza e promettendo di non rivelare a nessuno questo segreto, pena la morte.

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C’è una testimonianza pazzesca, resa all'autore tedesco Jan Udo Holey: quella di un cittadino tedesco che giura di essere stato rapito, nel 1960, dall’equipaggio di un UFO che parlava in tedesco e che prelevò il suo sperma, dopo averlo sottoposto ad un completo check-up medico. Alla fine degli accertamenti venne poi riportato sano e salvo nel posto dove era stato prelevato. Molti dei racconti su "rapimenti extraterrestri" ed esperimenti genetici con lo sperma estratto dai rapiti potrebbero avere fondamento in queste operazioni il cui obiettivo era reperire materiale genetico di razza bianco-nordica.

Secondo queste fonti di informazione i “tedeschi del Quarto Reich” avrebbero basi disseminate in tutto il mondo, di cui una, gigantesca, nella regione dell’ Himalaya, mentre nel Neuschwabenland vivrebbero nascosti sottoterra circa tre milioni di “neo-ariani”.

Qualcuno si domanda perche questi neonazisti non attacchino la terra ora....

In primo luogo, l'amore di Hitler per la razza germanica non significava che fosse nemico delle razze non-germaniche. La sua collaborazione cercata con tibetani e giapponesi lo dimostra, e nelle file delle Waffen-SS servirono volontari delle più diverse etnie: cosacchi, turchi, bosniaci, arabi, russi, indiani..., oltre ai volontari di 14 nazioni europee. Hitler non era né "biondo" nè "alto". Può significarci qualcosa? Adolf Hitler forse non aspirava affatto ad una Germania oppure ad una Europa esclusivamente tedesca e nordica. Ma a qualcosa di radicalmente altro: L’Altrove Assoluto. 

Spostare forse il mondo su altri piani o dimensioni aliene, parallele e forse terribilmente spaventose. La cosa fa paura. La stessa paura sotterranea degli alleati per una invasione Ufo del Quarto Reich fu rappresentata da film di fantascienza come "La Guerra dei Mondi" (1953). Per cui non gli extraterrestri, ma questi neo ariani abitatori dell’Antartide, gelidi e spietati come il protagonista alieno di un film degli anni 50, la Cosa da un Altro Mondo, potevano far paura agli Alleati vincitori sulla Germania Nazista. Ma, se esistono, allora cosa stanno tramando?

* Nota curiosa: la Norvegia, fu uno dei territori che, insieme alla costa nord tedesca(Schleswig-Holstein) e la Danimarca che la Wehrmacht ebbe l’ordine di difendere strenuamente fino alla sua capitolazione, mentre il resto della Germania era già in mano agli Alleati. Forse da lì salpò il famoso convoglio di sommergibili U-boat che portava Adolf Hitler verso Neuschwabenland, mentre un sosia si suicidava al posto a Berlino, nel bunker sotterraneo della Cancelleria. I russi trovarono solo resti carbonizzati. Era forse l’involucro umano abbandonato da un “Kalki Avatar” ?

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Alla fine della guerra, USA e Unione Sovietica cercarono di catturare i migliori cervelli nazisti in fuga anche in vista di un possibile futuro confronto bellico ora che l’alleanza si stava pericolosamente incrinando.

I servizi segreti USA trasferirono segretamente negli Stati Uniti circa 1600 scienziati con le loro famiglie. Le tecnologie tedesche basate su idee come la Vril, l'acqua vivente, l'energia vitale, e le macchine volanti discoidali e della fisica “ariana” le quali svelavano una visione naturale del cosmo e della misteriosa essenza che lo circonda, la life-force, convinsero i servizi segreti americani, inglesi e russi che era necessario ingraziarsi gli scienziati nazisti e costringerli a lavorare per loro applicando le loro invenzioni e scoperte nei nuovi programmi pianificati dei loro governi, utilizzando quanto avevano fatto sino ad allora i tedeschi sconfitti. Nella minaccia di un imminente e molto probabile confronto armato tra di loro, privilegiarono esclusivamente le realizzazioni belliche delle scoperte fatte dai tedeschi, trascurando volontariamente ogni risvolto metafisico cultura volkisch, cioè il legame cosmico uomo-ambiente e della multidimensionalità dell’esperienza, che il filosofo tedesco Oswald Spengler definiva “…Un pipistrello sorpreso dalla luce del giorno…”.

I progetti sperimentali russi e americani degli anni '50-'70 avevano il marchio di fabbrica simile all'originale nazista. Sotto questo punto di vista le realizzazioni sono pressoché identiche a quelle degli aeromobili sperimentali nazisti.

La miriade di avvistamenti UFO degli anni '50-'70 ricordano in modo inquietante i progetti degli Haunebu nazisti. Rari filmati d'epoca ci hanno confermato che il motore ad aspirazione ideato da Schauberger e i suoi successivi sviluppi funzionarono alla perfezione.

La fenomenologia UFO potrebbe allora non avere un’ origine aliena come si vuol far credere. Forse questa affermazione pseudo scientifica conviene alle multinazionali del petrolio per occultare tecnologie rivoluzionarie già pronte da anni, le quali, anche se propugnate dai nazisti che si resero colpevoli dei più orribili crimini della storia, applicano concetti antichi e “alternativi” possono trasformare le fonti energetiche. Una volta applicate, darebbero concreti risultati permettendoci di abbandonare l’atomo assieme al petrolio, attualmente in mano a potenze mondiali senza scrupoli. Questa energia pulita e disponibile in quantità illimitate, se utilizzata su scala industriale, provocherebbe tali ripercussioni sull'economia mondiale e sull’assetto stesso dell’Umanità. Ma gli attuali Signori della Terra non vogliono questo.







I Dieci Comandamenti

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Dalla Bibbia, sappiamo che l'osservanza dei comandamenti di Dio è un dovere di tutti i credenti, e che tramite la loro osservanza ci si fa un tesoro nel cielo. Questo tesoro, però, non è la vita eterna, perché essa è il DONO di Dio. Quindi mediante la fede, dopo essersi ravveduti, si ottiene la remissione dei peccati e la vita eterna, e mediante l'osservanza dei precetti di Dio ci si fa un tesoro nel cielo.

Per fare un esempio pratico, credendo in Cristo si viene salvati dal peccato e dall'inferno, mentre dando elemosine ai poveri, aiutando le vedove e gli orfani, visitando gli ammalati, non rendendo male per male, ecc. ci si fa un premio in cielo che in quel giorno Dio farà conoscere a ciascuno di noi. Più abbiamo lavorato al bene del nostro prossimo e più grande sarà il premio. 

Ripetiamo però che secondo il cattolicesimo la salvezza dell'anima è PER GRAZIA, e non possiamo in alcun modo ottenerla per meriti personali o attraverso il battesimo, la preghiera, le elemosine, ecc.

La Bibbia dichiara: "Infatti è per grazia che siete stati salvati, mediante la fede; e ciò non viene da voi; è il dono di Dio. Non è in virtù di opere affinché nessuno se ne vanti" (Efesini 2:8).

"L'uomo non è giustificato per le opere della legge ma soltanto per mezzo della fede in Cristo Gesù" (Galati 2:16). 

Siamo dunque stati salvati solo per fede, per seguire il Signore, e "per fare le opere buone, che Dio ha precedentemente preparate affinché le pratichiamo" (Efesini 2:10).

Uno sguardo ai dieci comandamenti riportati nel catechismo cattolico.

Poche persone sanno che sebbene i comandamenti insegnati nella Sacra Bibbia sono dieci, quelli insegnati nel Catechismo della Chiesa Cattolica sono in realtà soltanto nove! Il secondo, infatti, è stato letteralmente cancellato, e dal decimo ne hanno ricavato due "pezzi", per coprire il vuoto del secondo. Così, ora il secondo è in realtà il terzo, il terzo è il quarto, e così via.

Vediamo ora i "dieci" comandamenti secondo il Catechismo cattolico (dal Catechismo di S. Pio X, per la preparazione ai sacramenti).

Io sono il Signore Dio tuo: 
1. Non avrai altro Dio fuori di me.
2. Non nominare il nome di Dio invano.
3. Ricordati di santificare le feste *.
4. Onora il padre e la madre.
5. Non uccidere.
6. Non commettere atti impuri.
7. Non rubare.
8. Non dire falsa testimonianza.
9. Non desiderare la donna d'altri.
10. Non desiderare la roba d'altri.

[ * Nota sul terzo comandamento - La Bibbia non dice "le feste", ma "il giorno del riposo", "il settimo", ossia la nostra domenica ]

Ora vediamo i dieci comandamenti SECONDO LA SACRA BIBBIA, la Parola di Dio. 
Esodo 20:2-17:

1) "Io sono il Signore, il tuo Dio, che ti ho fatto uscire dal paese d'Egitto, dalla casa di schiavitù. Non avere altri dèi oltre a me.
2) Non farti scultura, né immagine alcuna delle cose che sono lassù nel cielo o quaggiù sulla terra o nelle acque sotto la terra. Non ti prostrare davanti a loro e non li servire, perché io, il Signore, il tuo Dio, sono un Dio geloso; punisco l'iniquità dei padri sui figli fino alla terza e alla quarta generazione di quelli che mi odiano, e uso bontà fino alla millesima generazione, verso quelli che mi amano e osservano i miei comandamenti. 
3) Non pronunciare il nome del Signore, Dio tuo, invano; perché il Signore non riterrà innocente chi pronuncia il suo nome invano. 
4) Ricordati del giorno del riposo per santificarlo. Lavora sei giorni e fa' tutto il tuo lavoro, ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al Signore Dio tuo. 
5) Onora tuo padre e tua madre, affinché i tuoi giorni siano prolungati sulla terra che il Signore, il tuo Dio, ti dà. 
6) Non uccidere. 
7) Non commettere adulterio. 
8) Non rubare. 
9) Non attestare il falso contro il tuo prossimo. 
10) Non desiderare la casa del tuo prossimo; non desiderare la moglie del tuo prossimo, né il suo servo, né la sua serva, né il suo bue, né il suo asino, né cosa alcuna del tuo prossimo"

Potete dunque vedere da voi la differenza. Vi chiederete per quale motivo la Chiesa Cattolica Romana ha alterato i comandamenti, e ha cancellato il secondo. Alcuni sacerdoti cattolici si giustificano dicendo che il secondo comandamento era solo per gli Ebrei (il che non è vero, poiché insieme agli altri nove comandamenti, dati anch'essi agli Ebrei, esso è Parola di Dio ed è un comando rivolto a tutti gli uomini senza distinzioni, e inoltre Dio condanna severamente qualunque aggiunta o cancellazione alla Sua Parola).

Un altro sacerdote ha risposto che in realtà, alcuni fanno una divisione tra il primo e il secondo comandamento, e però uniscono il nono e il decimo, mentre altri uniscono il primo e il secondo, e separano il nono e il decimo. Naturalmente una tale risposta è un'offesa anche al meno istruito degli esseri umani.

Un altro ancora, negando apertamente la realtà, è arrivato ad affermare che la Chiesa Cattolica non ha cambiato i comandamenti, ma che siamo noi che non sappiamo leggere.

Al di là dei sofismi e dei giri di parole, la realtà dei fatti è che se non avesse tolto il secondo comandamento, la Chiesa Cattolica non avrebbe potuto più riempire le chiese e i santuari di statue ed immagini della "madonna" e dei cosiddetti santi, insegnando i fedeli a venerarle, il che è idolatria (Dio condanna sia l'adorazione - "non li servire" - che la venerazione - "non ti prostrerai davanti a loro" - di vivi, morti, oggetti e immagini. La Scrittura dice: "A Lui solo rendi il tuo culto").

Come avrebbero potuto giustificare una tale trasgressione del secondo comandamento? Così, "hanno tolto la legge, e il reato non c'è più". 

In Deuteronomio 4:2, Dio avverte: "Non aggiungerete nulla a ciò che io vi comando e non ne toglierete nulla; ma osserverete i comandi del Signore Dio vostro che io vi prescrivo". 

Possibile allora che queste parole siano REALMENTE la parola di un dio trascendente universale? Soprattutto se leggiamo con attenzione alcuni di questi comandamenti: il primo e il nono in particolare.

E' tutto troppo sbilanciato per essere scritto da un essere onnisciente, onnipresente ecc. ecc. ecc. ma è tutto perfetto se a rispettare quelle leggi deve essere una società maschilista, patriarcale o comunque una società il cui unico obiettivo è la prevaricazione. 

Ci sarebbe da obiettare anche sulla bontà di quei diktat, anche perchè in realtà questi erano rivolti alla comunità (che andava educata e formata, anche con la violenza) e quindi non si vietava ASSOLUTAMENTE di perpetrare quei peccati contro i propri nemici, anzi era lo stesso dio ad invitare ad uccidere uomini, donne, bambini, anziani ed a stuprare gli stessi prima di sterminarli, affinchè determinate terre potessero essere occupate ed il terrore diffondersi nelle comunità limitrofe. 


Homer, nel tentativo di evangelizzare alcuni "selvaggi", ridicolizza il Primo Comandamento. Secondo me questa clip mette in luce l'assurdità del concetto stesso di Dio, così come viene concepito dai cristiani (e più in generale dalle religioni monoteiste). 

Il Dio cristiano è in tutto e per tutto un uomo, con i suoi pregi e i suoi difetti: ha bisogno di essere venerato, di essere amato, di essere creduto, di essere rispettato. Ha facoltà di essere misericordioso, di perdonare, condannare, di mettere alla prova, ecc...

Questo Dio, più che il creatore dell'universo, sembra un signorotto latifondista di epoche passate. L'unica differenza è la sua onnipotenza e immortalità... 

Questo modo di vedere Dio, secondo me, è molto poco profondo, è medievale, poco spirituale, rozzo come d'altronde ci ricorda spesso Biglino con i suoi lavori.

Confonde la figura del Dio trascendente, spirituale, metafisico ricercato dagli gnostici, con quella di una figura molto più materiale più assimilabile all'Elohim di turno (Yahweh) a comando del proprio popolo, che probabilmente si lasciò liberamente ispirare dalle forme sociali conosciute dai colleghi Elohim egiziani.

È interpretazione diffusa della storiografia che i dieci comandamenti di Mosè siano ispirati al libro dei morti egizio: fortissime sono le similitudini tra le due scritture sacre e questo è dovuto alla forte influenza che la cultura egizia ebbe sugli ebrei durante la loro permanenza in Egitto; differenza minima è che ciò che nel Libro dei Morti era una dichiarazione del defunto di fronte al dio "io non ho ucciso", "io non ho rubato" nei 10 comandamenti diventa un precetto "tu non ruberai", "tu non ucciderai" ecc. Anche il monoteismo ebraico sarebbe un ricordo del monoteismo egizio iniziato con Akhenaton ma che in Egitto non ebbe seguito mentre venne ritenuto dagli ebrei. L'argomento è trattato nel famoso saggio storico Mosè e il monoteismo di Freud.

Così come gli Elohim che ebbero in assegnazione il nord-america e le popolazioni indigene, decisamente più vicini a una visione panenteistica propria dell'ideologia enkilita, rispetto al nostro caro Yahweh.


Senza contare poi che quelle stesse leggi dettate da "dio" sul monte sinai furono disattese da lui stesso e dagli ordini che impartì al proprio rappresentante Mosè.

Non desiderare la roba d'altri... ma conquista la terra di palestina dove già risiedono altre popolazioni.

Non uccidere... ma stermina le popolazioni, comprese donne e bambini che ostacolano la conquista della terra promessa.

Forse che quelle regole non erano universali come ci si dovrebbe aspettare, ma solo ad esclusivo uso del proprio popolo eletto?

E quindi che razza di dio è se si riferisce soltanto al particolarismo del proprio segmento di fedeli, adepti o popolo e non all'umanità intera?

Il Dio a cui credo io non è quello degli uomini. L' uomo ha per vizio interpretare a suo piacimento e per sua comodità quello che un personaggio carismatico ha detto o dice, che sia Chiamato Dio, Ghandi, Cristo, Stalin o Hitler.

"...Dio è dentro di te e tutto intorno a te, non in templi fatti di legno e pietra...spacca un pezzo di legno , e io ci sarò, solleva una pietra e mi troverai... Questo è il Dio a cui credo.






Progettare l'Armageddon

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Con i nuovi strumenti presenti sul nostro sito nella colonna di destra sotto la voce strumenti è possibile disegnare e immaginare i catastrofici risultati di una guerra termonucleare valutando gli effetti di diverse tipologie di bombe in uso negli arsenali delle superpotenze mondiali atomiche, Cina compresa, di ieri e di oggi su qualsiasi città del mondo.

Questo si è reso possibile sfruttando le potenzialità di Google Maps e le applicazioni offerte da questo sito.


Fallout from a total nuclear exchange, in watercolors. From the Saturday Evening Post, March 23, 1963.

Vi assicuro che misurare le vittime e gli effetti del fallout nucleare oltre che dei danni provocabili dallo scoppio di un ordigno nucleare sulla propria città è oltremodo inquietante.

A Soviet weapon from the Cuban Missile Crisis, centered on Washington, DC, with fallout and casualties shown.

Soprattutto osservando il mortale fungo, segnale inequivocabile della fine del mondo imminente, disegnarsi sopra edifici conosciuti e a noi famigliari.

That same 20 kiloton cloud, as viewed from airplane height.

Screen captures of the animation for a 20 kt detonation over DC. These screenshots were taken in 10 second intervals, but are accelerated 100X here. The full animation takes about five minutes to run, which is roughly how the cloud would grow in real life.

Ho simulato l'esplosione di una bomba termonucleare su Milano, la città in cui abito. Il risultato è il seguente: più di 1,6 milioni di morti, più di 1,5 milioni di feriti, più di 5 milioni di persone coinvolte nel raggio di azione dell'ordigno...

Fin dove si è spinta la capacità di autodistruzione dell'uomo? Ora possiamo farcene una minima idea... sperando e pregando di non dover mai assistere dal vivo a ciò che possiamo solo simulare sullo schermo di un computer.


Altre Profezie sulla Fine dei Tempi

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«Un segno grandioso apparve nel cielo: una donna vestita di sole, con la luna sotto i piedi e sul suo capo una corona di dodici stelle» (Apocalisse 12,1) ... L'Europa?!

C’è un luogo della nostra terra di maremma evocatore più di ogni altro. E’ la nostra montagna sacra: il Monte Amiata. Dal momento in cui il destino ha scelto per me, permettendomi di servire la memoria di questa terra antica, sono accaduti avvenimenti che hanno assorbito la mia esistenza, spesso coinvolgendo le persone care a me vicine. E’ stato come se qualcosa di potente e sacro avesse permesso di modificare il mio stato interiore perchè potesse connettersi come un’ antenna ad una trasmissione chiara, definita ma di misteriosa provenienza.

Si potrebbe pensare che il Monte Amiata poco c’entri con gli accadimenti che in questi giorni coinvolgono la Chiesa di Roma ma non è propriamente così. Un raggio di luce che entra dalla finestra della nostra camera è lo stesso luminoso raggio che carezza la natura selvaggia di una prateria. Siamo immersi in una matrice strutturata che permea il Tutto e ogni azione distante nel tempo condiziona e coinvolge istantaneamente e a-temporalmente tutti gli altri eventi. Ci sono elementi della nostra vita che riusciamo a comprendere solo dopo che tutte le pedine si sono posizionate: come se gli accadimenti della vita facessero parte di un immenso domino.Il Monte Amiata non proprio casualmente si colloca lungo la via Sacra Michelita che da Mont Saint Michel in Normandia conduce verso la Terrasanta ed è tagliato perpendicolarmente dalla via recentemente denominata “Del Salvatore” che da Sofia conduce verso Finisterre, ultima tappa del Cammino di Santiago. In questo luogo, Davide Lazzaretti ebbe a ricevere quelle visioni che lo portarono a progettare la creazione della Gerusalemme Celeste in terra: la Piamiatangelica.

Forse questa croce immaginaria fatta di linee energetiche percorse dai pellegrini fin dal medioevo e che interseca il nostro sacro monte ha permesso di attivare un processo di risonanza tramite il quale , le persone tra le più sensibili, riescono ad ascoltare il sussurrare della Madre e percepire in anticipo il corso degli eventi.Se per un attimo prendessimo per buona l’ ipotesi che il tempo lineare per come lo conosciamo noi è pura illusione, tutto sarebbe chiaro ai nostri occhi e le parole del Lazzaretti nella sua opera “La mia Lotta con Dio o Libro de Sette Sigilli” risuonerebbero profetiche per gli eventi che stiamo vivendo.In quest’ opera tra i passi più interessanti che ci richiamano al presente leggo: “Tu Cristo eterno sei, e tu sei quegli che per te si deve al cielo e al mondo aprir le vie di congiunzione eterna fra la natura umana e la natura nostra,onde raggiunto venga il suddetto fine arcano di ogni nostro fine eterno”. Cosa afferma il Lazzaretti? Se nonostante le nostre tribolazioni non è possibile riportare il Mondo nella Luce, allora è segno evidente che la Salvezza deve essere affidata all’ azione degli uomini. Soltanto così dal sesto giorno della Creazione si può aspirare al settimo giorno in cui l’ uomo schiaccerà la Bestia per ricongiungersi all’ Ottava Superiore.La Salvezza sarà affidata non all’ uomo illuminato da Dio ma da un peccatore tra i peccatori. Come non pensare alle parole del Santo Padre che afferma, “Non abbandono la Croce, ma resto in modo nuovo presso il Signore Crocifisso. Non porto più la potestà dell’officio per il governo, ma nel servizio della preghiera resto nel recinto di san Pietro” e ancora in maniera piu’ esplicita“ ’‘Il Signore mi chiama a salire al Monte, a dedicarmi ancora di più alla preghiera e alla meditazione. Ma questo non significa abbandonare la Chiesa, anzi, se Dio mi chiede questo è proprio perché io possa continuare a servirla con la stessa dedizione e lo stesso amore con cui l’ho fatto fino ad ora, ma in un modo piu’ adatto alla mia età e alle mie forze”.

Un Teologo come lo è Benedetto XVI non può non sapere che se la Chiesa si trova minacciata da forze oscure materiali ed immateriali, solo per mezzo della “scelta d’ uomo”è possibile “deviare” il corso degli eventi.

Maria Grazia Lopardi nel suo libro edito nell’ anno 2000 “Il colle magico di Celestino” riporta una frase destinata a risuonarmi poi nella mente per anni: ”L’ umanità è slittata in un mondo parallelo, sbagliato. Occorre tornare a quello giusto,subito”. 

Non può non sapere il Santo Padre che per far si che ciò avvenga è stato necessario porre la rinuncia al papato nel momento in cui l’ agire degli astri e quindi del Cosmico avrebbero influito con la loro maggior potenza. Da antichi scritti apprendo infatti che il rito di consacrazione di un sacerdote di Osiride comincia quando il sole è nel segno dei pesci e, dopo i tre giorni della luna nuova, ricompare la falce lunare.

La preparazione dura quaranta giorni e culmina la notte di luna piena prossima all’equinozio di primavera ove candidato diviene Osiride e si eleva al Cosmico entrando in contatto con l’ Angelo- Messaggero di Dio. L’angelo del rito isiaco anticipa l’angelo che nei Vangeli annuncia, presso il sepolcro vuoto, l’avvenuta resurrezione di Cristo. L’apparizione del dio nel rito Isiaco è la stessa di Cristo che ritorna fra i discepoli increduli dopo la morte.

La Pasqua è il Navigium Isidis e come questo è una data variabile, legata alla prima luna piena successiva all’equinozio di prima ed è ciò che resta di una parte della festa isiaca :la resurrezione dell’iniziato. Lo schema narrativo della morte/resurrezione del ciclo solare ovvero il succedersi di equinozi e solstizi sappiamo bene che sta alla base di tutte le religioni e da queste tradotto in mitologie :come Horus, come il Cristo.

Prendendo in esame Il Libro dei Sette Sigilli che il Lazzaretti scrisse alla Certosa di Grenoble stranamente proprio nel periodo di quaresima ,”al 14 marzo 1876 bell’ appunto…per 33 giorni”, nel capitolo XXIV trovo scritto con espressioni permeate della visione apocalittica: ” Essa (..la Sposa vestita di Sole che aveva partorito la Verga..)….attende ansiosa questo felice tempo,poichè ogni altro suo e mio figlio le dà pena, perchè con lei gemono afflitti e sconsolati nell’ incuranza e traviamenti degli adottivi figli che primi membri sono delle mie membra.

Essi ignari di ogni loro dovere,amano solo sé stessi nel piacere e comodo della vita, e l’ amore e la carità e la giustizia più nel suo cuore non regna,perchè resi arbitri delle disordinate passioni e del vizio…….della loro avara ingordigia, delle loro frodi e della loro ipocrisia e le loro lordure hanno infestato quasi tutto il mondo in ogni classe e condizione sociale e depredato i diritti del culto e della legge”.

La sposa di cui parla il Lazzaretti è la riproposizione, come scrive lo storico Mauro Chiappini, del tema della Sposa ,partorita dalla Grande Madre sapienza il cui parto è perennemente insidiato dal Drago dalle 7 teste che si interpone fra la donna vestita di Sole con la luna sotto i piedi e la Terra simbolo dell’ Umanità .” Il pontefice dimissionario in quest’ ottica condurrebbe l’ umanità verso il settenario per far si che si attivi l’ elevazione verso l’otto. Scrive la linguista Sonja Ulrike Klug a tal proposito:

”Sino ad ora sono stati identificati pochissimi luoghi sacri;si suppone però che ne esistano molti: 88.888, poichè 888 è il numero di Cristo:Il reticolo intorno alla terra viene chiamato anche Reticolo di Cristo…..La posizione di queste località non è casuale; essa è stata preordinata da una Coscienza Superiore ed è disposta secondo una struttura geometrica definita…nei “nodi” agiscono forze molto potenti…. e formano centri di forza in corrispondenza di corsi d’ acqua sotterranei irradianti energia verso l’ alto”. Non è un caso che questo numero 8 sia presente ripetuto tre volte come 888 con tutta la sua potenza di luce e di pietra,nel labirinto di Collemaggio, Chiave di Volta della nostra umanità futura. 

Lì riposa Celestino V che rifiutando il papato cercò per primo di far accedere l’ Umanità tutta verso l’ Era della Rivelazione, nel tentativo , come scrive la Lopardi :“ di convogliare la spiritualità popolare verso un’ alternativa all’ istutuzione”.Tuttavia i lupi si travestono spesso da agnelli e il terrificante pensiero che ci assale è l’ipotesi dell’ impotenza di riconoscere il bene nel caos. L’ottenario e le sue emanazioni , seppur metaforicamente e simbolicamente ci tracciano il cammino , il resto forse è solo utopia e illusione.



Il Popolo di Horakthi

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Marte, pianeta silenzioso ai confini dello spazio, reca con sé il mistero delle sue origini. Nel sistema solare è l’unico globo simile alla Terra, schiacciato ai poli, con calotte ghiacciate, e rigonfio all’equatore. L’astronomo italiano Giovanni Schiaparelli, osservando con il telescopio la superficie del pianeta, nel 1877, individuò una serie di linee ondulate, da lui definiti canali, che una volta erano sicuramente corsi d’acqua, fiumi, mari e oceani.

mars 300x185 Il Popolo di Horakhti

Inoltre montagne, valli, deserti e vulcani, fotografati nel corso di numerose missioni spaziali, uniti ad un clima mite e a un’atmosfera gradevole, rendevano Marte un paradiso lussureggiante. Un ecosistema con i requisiti ideali per lo  sviluppo biologico.

La scienza moderna ammette che forme di vita primordiali, ma non intelligenti abbiano potuto abitare il pianeta. Un enigma sempre più intricato sembra, però, contraddire un simile scenario. Nel 1976 la missione Viking trasmise al centro di controllo NASA, immagini di enormi crateri e scarpate nella regione marziana di Mens Cydonia, segni inequivocabili di impatti causati da diversi corpi estranei. A un esame più attento si notano  diversi edifici piramidali affiancati da una struttura rocciosa, in apparenza un fortilizio, e da una tumulo rotondo con una rampa che conduce alla sua sommità. Poco distante la “Città”, termine coniato dai tecnici, si erge un volto di pietra dalle fattezze umane davvero simile alla Sfinge terrestre, con un caratteristico copricapo nemes, tipico dei faraoni egizi.

L’imponenza delle strutture marziane, disabitate e silenziose, e sorprendentemente ancora intatte, solleva interrogativi che difficilmente trovano risposta. Alcune delle costruzioni di Cydonia, trovandosi nei pressi e perfino dentro i crateri, suggeriscono che i misteriosi abitanti costruirono l’intero complesso dopo il cataclisma terminale e non prima. Se così fosse, questi esseri da dove provenivano? Marte sembra partecipare ad una misteriosa comunione con la Terra e con il nostro pianeta condivide una storia antichissima, iniziata meno di 20.000 anni fa.

Il diluvio dell’Èra Glaciale

I frammenti esplosivi di una gigantesca cometa, in viaggio nello spazio da milioni di anni, colpiscono con violenza il suolo marziano, provocando un diluvio immane che trasforma il rigoglioso pianeta in una landa desolata ed informe. Lo sciame meteorico, catturato dall’orbita terrestre, precipita sul nostro pianeta dando luogo alla violenta chiusura dell’ultima Èra Glaciale, nel 15.000 a.C. circa. I ghiacciai si ritirano e con l’entrata del Sole nell’omonima costellazione, ha inizio l’Èra del Leone (10.970–8.810 a.C.).

Un gruppo di superstiti intraprende la costruzione della maestosa Sfinge che scruta l’orizzonte come un guardiano silenzioso. Uno dei suoi nomi era Hu, “il protettore”. Prove geologiche inconfutabili da parte di due studiosi americani, il ricercatore indipendente John Anthony West e il paleontologo Robert Scoch, dimostrano che la Sfinge è stata erosa per migliaia di anni dalle piogge, a partire dall’undicesimo millennio a.C.

Un quadro complesso, acquisito grazie alle ricerche congiunte di numerosi studiosi. Sulla base di quanto esposto, cercheremo di mostrare che dietro una semplice cronologia di eventi in apparenza slegati, si cela un’interessante e sbalorditiva chiave di lettura astronomica.

Il diagramma del manto celeste

Gli Egiziani concepivano il cielo intimamente legato alla Terra e tutto ciò che esisteva in alto si rifletteva inevitabilmente sul nostro pianeta.

La vita dell’intero universo deriva dal dio Sole, Ra, che viaggia sulla “Barca dei Milioni di Anni” tra le distese siderali in un ciclo senza fine, nel suo lento attraversamento della Via Lattea. Nel corso del viaggio raggiunge il nucleo della nostra galassia, a circa 30° dal polo nord galattico, quasi all’esatto opposto della nebulosa di Orione da cui originano, secondo i moderni astronomi, numerose comete. Orione, nell’Egitto arcaico era assimilato ad Osiride, dio della morte e della rinascita. Le piramidi di Giza, ritenute anticamente una porta per le stelle come controparte della cintura di Orione, si trovano a anch’esse a 30° di latitudine nord sulla Terra.

Marte, l’Uomo–Leone

Alcune tradizioni medievali riferiscono che un grande re dell’Egitto, Surid, vissuto trecento anni prima dell’Inondazione, ebbe un sogno di un disastro che sarebbe accaduto sotto la costellazione del Leone. Le stelle precipitavano dal cielo e la Terra si spostava sul suo asse con immenso fragore. Volendo preservare il sapere ancestrale, il re dette ordine di edificare le piramidi; la loro simbologia suona come richiamo e monito per le generazioni future.

Anche la Sfinge, racchiude in sé tale significato. Sotto le sue zampe, così rivelano gli antichi testi, esiste una Camera Segreta, la Sala delle Registrazioni, con gli artefatti tecnologici di una perduta civiltà antidiluviana. La creatura di pietra, metà uomo e metà leone, venerata dagli egizi col nome di Horakhti, “Horus dell’Orizzonte”, era connessa al dio Horus, simbolo del Sole e del pianeta Marte che a volte passa tra i piedi del Leone.

L’eminente egittologo britannico Sir E. A. Wallis Budge affermava che “Horus” – in origine “Heru” – ha in sé il significato di “volto”. Quindi la Sfinge è il “Volto dell’Orizzonte”, con riferimento al volto del disco solare. Immediata la connessione con il viso enigmatico di Cydonia. Gli Egiziani si riferivano a Marte come Hor Dshr, Horus il Rosso. In alcune iscrizioni di tombe nell’Alto Egitto Marte viene definito anche come “Il suo nome è Horakhti” e “la stella dell’est”. Se la Sfinge è orientata a est e il suo nome è Horakhti, la Sfinge è Marte. Per lungo tempo è stata dipinta di rosso, colore della superficie marziana e  possedeva in origine un volto felino. Statuine in foggia di leone dipinte in rosso sono state trovate sepolte sotto la Sfinge in passato a completare la simbologia planetaria .

All’altro capo del globo, la mitologia indù ricorda Marte come Nr–Simha, l’Uomo–Leone, quarta incarnazione dell’avatara–dio Vishnu.  La Sfinge era un portale d’accesso al pianeta rosso? Il ricercatore statunitense Richard Hoagland, nota che la città del Cairo, al confine sud della necropoli di Giza, deve il suo nome agli Arabi invasori, in possesso, forse, di tradizioni esoteriche molto antiche, che nel IX sec. d.C. decisero di chiamarla El Kahira, Marte.

Tali indizi sono un chiaro segno che la casta sacerdotale egizia, in possesso di conoscenze astronomiche superiori a quelle odierne, osservava e registrava con attenzione i segni del cielo, codificando nella pietra tali avvenimenti. La costruzione della Sfinge, quindi, è un riferimento preciso agli eventi occorsi a Marte e alla Terra nell’Èra del Leone, una sorta di calendario che ricordasse la prima, lontana catastrofe.

Il furore di Seth

Ma non fu l’unica. Trascorrono diversi millenni e quando sembrava ormai scongiurato il pericolo di un attacco celeste, dal 2.500 al 2.000 a.C. si abbatte sul pianeta una scarica virulenta di meteore, verso la fine dell’Era del Toro (4.490–2.330 a.C.). I sapienti del Nilo diedero vita ad un corpus mitologico di primo piano tramandando così agli eredi vitali informazioni che presero nuovamente corpo sul terreno.

Il luminoso Horus era contrapposto al perfido Seth dai capelli rossi, la costellazione del Toro, dio delle tempeste e dell’oscurità, del fuoco e dello zolfo, – caratteristiche proprie di una cometa. Una lotta cosmica, da cui dipendevano le sorti dell’equilibrio terrestre sino alla fine dei tempi, quando Horus avrebbe definitivamente vinto, instaurando una nuova Età dell’Oro sulla Terra.

L’unione Horus–Seth–Sfinge diventa così indivisibile. Horus è il Sole che incontrerà Seth, la terribile cometa, la quale colpisce una prima volta Marte e poi la Terra, ciclicamente visitata dai frammenti cosmici, entrambi i pianeti rappresentati dalla Sfinge.

Non è un caso che la località di Dashour, sulla riva occidentale del Nilo, conserva le due grandi piramidi di Snefru della IV dinastia, la piramide “Rossa” e la piramide “Curva”, costruite intorno al 2.500 a.C.

La maestosa costellazione del Toro dominava allora il cielo con la levata eliaca del gruppo stellare delle Iadi; tra di loro spiccano Aldebaran, di colore rosso, ed epsilon Tauri, gli occhi dell’animale. Il maestro Gurdjeff vide nel corso dei suoi viaggi in Medioriente una mappa dell’Egitto prima delle sabbie che mostrava la configurazione stellare sul territorio egizio di Orione e del Toro. Ancora una volta ammutoliamo di fronte alle conoscenze dei nostri antenati, frutto dell’unione silenziosa con il Cosmo.

L’architettura segreta dell’Universo

Sviscerato il complesso mitologema alla base delle costruzioni sacre, rimangono da chiarire le similitudini tra le strutture marziane e i monumenti egiziani. Quale avanzata civiltà costruì le piramidi sul pianeta rosso immediatamente dopo il cataclisma? Era la stessa che scese poi sulla Terra per replicare le strabilianti conoscenze?

Hoagland, che ha compiuto una serie di studi geometrico–matematici approfonditi sulla piana di Cydonia, ha scoperto che la piramide principale del sito è allineata perfettamente lungo l’asse nord–sud del pianeta, mentre l’intero complesso sembra orientato, in maniera quasi cerimoniale, verso la Sfinge. Evidenziando, inoltre, il contrasto fotografico nell’immagine del volto, mediante un particolare assemblaggio, ha ottenuto la rappresentazione di una testa leonina e di un volto dell’Homo Erectus, un ominide risalente a 500.000 anni fa.

Il ricercatore è giunto alla conclusione che il pianeta Marte era abitato in quel periodo da una civiltà evoluta in possesso di una geometria sacra per  edificare templi imponenti, analoghi a quelli terrestri, che racchiudevano il segreto dell’universo. Forse un popolo stellare che praticava il culto del Leone. Lo scrittore britannico Brinsley Le Poer Trench, studioso del fenomeno UFO, collocava sul pianeta rosso l’Eden biblico, affermando che i cherubini posti a guardia del cancello d’entrata, in realtà erano le due lune artificiali di Marte, Phobos e Deimos.

Un mito egizio descrive il luogo in cui vivevano gli dei, “una bella regione fertile, dove il grano bianco e l’orzo rosso crescevano lussureggianti a grande altezza, e dove i canali erano numerosi e colmi d’acqua…“. Un giorno, forse, saremo capaci di sollevare il velo di mistero che circonda Marte, scoprendo magari che noi stessi eravamo parte di quella splendida lontana civiltà, “se solo avessimo l’umiltà spirituale di accettare che anche un pianeta morto può parlarci”.

Bibliografia

Bauval Robert – Gilbert Adrian Il mistero di Orione – La straordinaria rivelazione dei segreti delle piramidi – Corbaccio, 1997
Gilbert Adrian I re pellegrini – Sulle tracce di una tradizione segreta – Corbaccio,1998
Hancock, Graham–Bauval, Robert–Grigsby, John L’enigma di Marte – Segnali d’allarme dal Pianeta Rosso – Corbaccio, 1999
Lawton Ian – Ogilvie–Herald Chris Il codice di Giza – Segreti, enigmi e verità sconvolgenti del sito archeologico più misterioso del mondo – Newton & Compton, 2000

La Misteriosa Tribù di Dan

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Shardana=Sher-Dan? Certo. Alcuni studiosi d’Oltr’Alpe propongono la tesi secondo cui alcuni contingenti mercenari appartenenti ai Popoli del Mare scortarono Mosé nell’Esodo. Per l’esattezza si tratterebbe di Shardana e Tjekker.

Vediamo:

Da Lia nacquero, secondo la Bibbia:

Ruben, Giuda e Simeone. Probabilmente gli appartenenti alle tribù con questo nome sono da classificare come discendenti da quelle tribù semitiche insediatesi in Egitto all’epoca dell’invasione degli Hiksos e quindi odiate dal popolo egiziano, che però se ne serviva per la loro abilità artigianale, soprattutto in campo edilizio. Mosè si rivolse a loro con la promessa di condurli in una Terra più ricca e senza padroni.

Levi. Gli appartenenti a questa tribù sono sicuramente i fedelissimi di Mosè, perché altri non erano che i suoi compagni e fratelli di religione. Mosè li adibì al Culto da lui instaurato anche perché già praticanti la religione egizia di Aton, poi diventata religione di Jahwe. Erano chiaramente egiziani.

Issacar. In questa tribù vennero inclusi mercenari di stanza in Egitto, appartenenti ai Popoli del Mare, Tjeker per la precisione.

Zabulon. Anche in questo caso vennero inclusi mercenari appartenenti ai Popoli del Mare. Gli studiosi parlano di Danai, preferibilmente di Sher-Dan

Da Rachele nacquero:

Giuseppe e Beniamino, per volere di Giacobbe furono inclusi i figli di Giuseppe:

Ephraim e Manasse. Tutti da classificare come discendenti delle stesse tribù semitiche su nominate.

Da Billah, schiava di Rachele, nacquero:

Dan e Nephtali. Nephtali, quindi, di origini semitiche, mentre nella tribù di Dan furono inclusi la maggior parte dei mercenari Shardana amici del principe–generale Mosè.

Da Zelpha, schiava di Lia, nacquero:

Gad e Aser. Gad di origini semitiche, mentre ad Aser si aggiunse un contingente di Tjeker, mercenari appartenenti alla coalizione dei Popoli del Mare, che sappiamo storicamente insediati in Palestina tra la fine del XIII secolo e l’inizio del XII a.C.

Il nome Sher-Dan (SRDN) significa principi di Dan. È una coincidenza strana che essi portassero il nome del figlio di Giacobbe che amava l’arte della guerra. Possiamo solo ipotizzare che i Shardana, come gli Ebrei (Ossia quelle tribù che poi formarono il popolo ebraico), arrivarono in Egitto intorno al 1700 a.C. con l’invasione degli Hiksos, quindi c’era sicuramente un legame fra i due gruppi.

Questo spinse Mosè a convincere i Shardana a unirsi all’impresa, magari con la promessa che una volta giunti a destinazione avrebbero potuto imbarcarsi per far ritorno nella loro patria d’origine: la Sardegna

Tutta l’assortita e indisciplinata moltitudine di razze ed etnie che seguirono Mosè nell’Esodo, il Patriarca-Condottiero cercò di trasformarla in un’unica Nazione e sappiamo con quali difficoltà. Per prevenire le rivolte e le insubordinazioni, per difendersi da attacchi esterni di popolazioni ostili, il furbo condottiero si servì spesso dei mercenari Tjeker e Shardana.

Parte quindi della tribù di Dan, una volta giunti sulla Terra Promessa, raggiunsero i porti di Sidone e delle altre città costiere e si imbarcarono alla volta della loro antica Patria. Arrivati a destinazione fecero come Ulisse una volta rientrato in patria: ripresero il mare per altre avventure! E questa volta si volsero alle terre del Nord. Cosa poteva chiamarli in questi territori, per molti sconosciuti e inospitali, non sappiamo. Certo che per la loro abitudine di lasciare tracce del loro passaggio dappertutto, come il serpente, oggi possiamo almeno sapere dove si stabilirono. 

Sappiamo dagli Egizi che nell’ultima tremenda invasione verificatasi mezzo secolo dopo questi avvenimenti, intorno al 1200 a.C., insieme a Shardana, Thursha, Shakalasa, Liku, Libu ecc., stavolta ci sono altri popoli che vengono dall’estremo nord dell’Europa. i Greci li chiamavano anche Iperborei e dicevano adorassero il dio Apollo, cui dedicavano templi e altari megalitici, a volte di forma circolare, come Sthonenge, ma anche come Circuitus in Sardegna presso Laconi, in una località chiamata stranamente Stunnu, un vocabolo dal suono incredibilmente simile al primo. 

Il nome di questi nuovi alleati: Saksar (Sassoni?) e Danen (Tuatha de Dana), o Danuna. Vedremo che non si tratta dell’unico richiamo al nome di Dan che noi troveremo nelle terre del Nord. Alcuni esempi: Danmark=Traccia di Dan,     Tuatha de Dana=Gente di Dan o Tribù di Dan. 

Questi ultimi erano gli antenati degli Irlandesi e adoravano la Grande Madre, la Dea Danu. La stessa Irlanda è piena di toponimi Dun (Es. Duncan, leggi Dancan), ma anche Dan stesso (Danny boy)…

Sappiamo anche che Mosé affidò a Ooliab di Dan (insieme a Jezalel di Juda) la costruzione dell’Arca, che poi sarà custodita dagli stessi Daniti, prima a Dan e poi a Silo. Con la costruzione del Tempio di Salomone, ad opera di un Danita di Tiro (Hiram Abi). l’Arca verrà portata a Jerusalem. Al tempo di Roboamo se ne perderanno le tracce, ma anche stavolta c’entrano i Shardana e un loro generale divenuto faraone (Shesonk, XXII dinastia), che depredò il Tempio nel 950 a.C…. ma questa è un’altra storia.

IL DRAGONE (O Serpente alato) era il simbolo dei SHER-DAN. Mosè fece issare su un’antenna un “serpente di bronzo” durante un’epidemia scoppiata nell’accampamento. Chi “vedeva” quest’insegna veniva sanato. Era forse l’insegna dell’accampamento dei DAN? Le tribù di Israele conservarono il Serpente di Bronzo, il Nehustan, nel santuario di Dan, facendone oggetto di Culto, finché il re di Juda Ezechia lo fece distruggere.

Alcune Nazioni antiche (Sparta, l’Inghilterra di Artù…) e moderne hanno adottato questo simbolo (il Drago).

La Chiesa Cristiana, considerandolo retaggio del paganesimo, lo considerò l’immagine del diavolo stesso. S. Giorgio e altri santi, oltre che i cavalieri medievali, lo combatterono in “Nome di Dio e della Chiesa”.

Da “Shardana i Popoli del Mare” di Leonardo Melis (IV edizione)

Tecnologie Ooparts Antidiluviane

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Tutti sanno che i Vichinghi erano abili navigatori e che la loro unica bussola fosse il sole: ma come avrebbero fatto, a quelle latitudini, a muoversi senza perdere la rotta nelle giornate in cui il cielo era interamente coperto da una fitta coltre di nubi? Le leggende nordiche parlano di misteriose "sunstones", pietre del sole, utilizzate per la navigazione con qualsiasi condizione climatica.

Un team di scienziati dell’università francese di Rennes, è giunto alla conclusione che queste antesignane delle moderne bussole sono esistite realmente e che il loro funzionamento non avesse nulla di magico. Infatti, per individuare la posizione del sole nascosto bisogna calcolare l'orientamento delle onde di luce lungo il percorso. Anche in una giornata nuvolosa il cielo si presentava agli occhi dei Vichinghi come uno schema di anelli concentrici di luce polarizzata con il sole al centro: sfruttando un cristallo in grado di depolarizzare la luce è possibile calcolare la posizione degli anelli intorno al sole nascosto.

Il cristallo utilizzato sarebbe la calcite, una pietra molto ben conosciuta dai Vichinghi, caratterizzata dalla "birifrangenza", cioè  dalla scomposizione di un raggio di luce in due raggi, che avviene quando esso attraversa particolari mezzianisotropi, a seconda della polarizzazione della luce. In altre parole, la luce che attraversa la calcite è divisa in due "fasci", che formano una doppia immagine sul lato più lontano. La luminosità di ciascuna immagine dipende dalla polarizzazione della luce. Dunque, facendo passare della luce attraverso la calcite e cambiando l'orientamento del cristallo fino a che le proiezioni dei raggi sono ugualmente brillanti, è teoricamente possibile rilevare gli anelli concentrici della polarizzazione e di conseguenza la posizione del sole.

Ma la teoria è una cosa, la pratica un'altra. Per vedere se la calcite è sufficientemente adatta alla navigazione, un team guidato dal professor Guy Ropars, ha provato a costruire una "sunstone" utilizzando un frammento di calcite proveniente dall'Islanda, che hanno inserito in un dispositivo di legno così che i fasci di luce provenienti dal cielo si riflettessero nel cristallo passando attraverso un piccolo foro e venissero proiettate le due immagini su una medesima superficie per confrontarle. Lo stesso esperimento è stato successivamente ripetuto in una giornata completamente nuvolosa prendendo le misure da un punto della Terra in cui conoscevano esattamente la traiettoria dei raggi del sole.

Se i Vichinghi sono stati così abili da utilizzare la calcite come pietra del sole (in alcuni insediamenti e tra i relitti delle navi vichinghe sono stati trovati reperti di calcite) hanno davvero potuto navigare anche nelle giornate nuvolose: il margine di errore nel calcolare la posizione esatta con questo metodo è appena dell'1%.
La pietra del sole dei vichinghi. Un altro esempio di applicazione post-diluviana (nei modi grezzi in cui potevano utilizzare questi strumenti "magici") di una tecnologia Ooparts antidiluviana per scopi civili.

Questo ci porta a esternare il seguente concetto. Gli unici a usare le tecnologie Ooparts per scopi bellici nell'epoca post-diluviana furono i seguaci di Yahweh, l'Elohim Yahweh in lotta con i suoi "colleghi" dopo essere stato escluso dalla suddivisione del mondo post-diluviano.

Presso i vichinghi i druidi erano a conoscenza del martello di Thor, ma non lo avevano più a disposizione o non potevano usarlo.

Presso gli egizi le caste sacerdotali e le famiglie dei faraoni erano a conoscenza dell'energia dello zed e dei poteri dell'Arca, ma non riuscirono più a sfruttarla al 100% probabilmente e comunque non sono noti applicazioni militari di questi strumenti.

In India gli autori dei testi Veda erano a conoscenza dei Vimana, ma non ci fu più un utilizzo massiccio di questi velivoli.. forse solo qualche applicazione segreta o qualche sporadico utilizzo come durante la guerra con l'impero persiano o contro l'esercito di Alessandro Magno.

Gli unici a utilizzare sistematicamente armi derivanti da una tecnologia antidiluviana furono gli israeliti tornati in Palestina dopo l'Esodo documentati nella Bibbia dove "Yahweh" a volte guidava le truppe in battaglia.

Questo fu uno dei motivi per il quale Yahweh alla fine trionfò sui suoi colleghi compromettendo di fatto la strategia Enkilita del Player B per una rinnovata età dell'oro sulla Terra come possiamo osservare nella mappa sottostante dove osserviamo in rosa le nazioni i cui popoli seguono le religioni abramitiche (cristianesimo, islam, ebraismo) venerando Yahweh come dio unico... 4,5 miliardi di persone!



Goodbye England's Rose - I Misteri della Morte di Lady D

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A 5 anni dall'archiviazione del caso nuove indiscrezioni rischiano di riaprire uno dei più scottanti casi degli ultimi decenni. La morte della Principessa Diana.

Lady Diana uccisa dalle forze speciali di Sua maestà? La Corte marziale che giudicava il sergente Danny Nightingale poi condannato per possesso illegale di armi si è trovata per le mani una lettera di sette pagine con un passaggio esplosivo. In una riga il «soldato N» (è conosciuto soltanto così), un ex compagno di stanza del sergente Nightingale e testimone chiave nel suo processo, scrive che le «Sas sono dietro alla morte della principessa Diana».

Io ho sempre pensato che Diana fosse incinta del fratellastro musulmano del futuro Re d'Inghilterra e ciò non poteva essere accettato a Londra. Non avrebbero mai potuto permettere di dover mescolare la propria linea di sangue con i figli di Diana e Dodi Al-Fayed.

Inoltre la Principessa era scomoda di suo. Era una mina vagante e, probabilmente, era a conoscenza di più di quanto avrebbe dovuto sapere. In una intervista parlò di strani rituali e della passione di Carlo per l'esoterismo e l'occultismo.

A conforto di ciò viene anche presa in considerazione la famosa frase di lady Diana che in un' intervista disse di chiamare i membri della famiglia reale "le lucertole".

Perché Elton John definì Lady D “England’s Rose”? Forse perché era bella o perché la rosa ha un profondo significato occulto? Questo articolo esaminerà i simboli esoterici utilizzati nei numerosi monumenti alla memoria di Diana. Per gli occultisti, Diana non era semplicemente una principessa, rappresentava il femminino sacro.



Lady Diana venne spesso considerata dai media come la “principessa del popolo”. Amabile, gentile e bella, possedeva tutte le caratteristiche per diventare oggetto di idolatria. E così fu. Le immagini che la ritraggono assieme ai bambini africani o i suoi discorsi contro le mine antiuomo hanno colpito l’immaginazione dell’intero pianeta. Il Time Magazine disse su di lei:

“Diana era bellissima, con un viso fresco dai tratti inglesi. Sfruttò appieno i suoi grandi occhi azzurri, sciogliendo i cuori degli uomini e delle donne attraverso un’espressione di completa vulnerabilità. Gli occhi di Diana, come quelli di Marilyn Monroe, contenevano un appello indirizzato non ad un singolo individuo, ma al mondo intero. Spesso sembrava sul punto di piangere, alla maniera delle raffigurazioni popolari della Vergine Maria. “

Analogamente alla Vergine Maria, Diana aveva (ed ha ancora) legioni di seguaci, che adorano la sua natura e la sua energia materna. In altre parole, sembra soddisfare il bisogno, insito negli esseri umani, di adorare una divinità femminile, che dona la vita ed è piena di compassione. I mass media svolsero un ruolo chiave nella creazione di questa icona, documentando ogni dettaglio del suo matrimonio da favola, della sua travagliata relazione con Carlo, delle sue attività umanitarie e, infine, della sua prematura scomparsa. 

Che Diana sia stata cresciuta per diventare una sorta di “Dea moderna” venendo infine sacrificata, in conformità con le antiche pratiche pagane? Questo potrà sembrare assurdo ai più, ma non a coloro che conoscono le pratiche occulte del mondo elitario. E’ possibile, inoltre, osservare numerosi indizi e simboli, inseriti da questo gruppo, per commemorare in modo sottile la natura occulta della morte di Lady Di. Non entreremo nei dettagli riguardanti il suo assassinio, ci sono tonnellate di siti e libri che ne parlano. 

Ci concentreremo piuttosto sui simboli che circondarono gli avvenimenti della sua morte e del suo memoriale, i quali portano la firma dell’elite occulta. Sono ben visibili a tutti ma possono essere riconosciuti solo da coloro che hanno “occhi per vedere e orecchie per sentire”.

Diana venne elevata al livello di Dea per diventare l’oggetto del sacrificio rituale. Questa pratica è stata accuratamente progettata da un gruppo segreto di persone illuminate, chiamate dai più “Illuminati”. Questi ultimi contano nelle proprie file leader mondiali, come la monarchia britannica e sono noti per essere profondamente versati nella ritualistica occulta. Se avete difficoltà a crederci, ricordate che i nazisti erano al potere quasi 70 anni fa, mostrando ovunque il simbolo esoterico della svastica, organizzando enormi rituali occulti e ripristinando l’immaginario pagano in Germania.

LA DEA DIANA

Nella mitologia romana, Diana era la dea della natura, del parto, della caccia ed era la protettrice dei più deboli. E’ l’equivalente della dea greca Artemide e rappresenta il Femminino Sacro, l’aspetto femminile della divinità. La Principessa Diana possedeva gli stessi attributi in quanto era una paladina della natura, si prendeva cura dei bambini del terzo mondo e partorì i futuri eredi al trono inglese. 

I boschetti di querce erano particolarmente sacri alla dea Diana. In epoca romana, i boschi e i santuari dedicati a Diana erano sempre situati al di fuori dei confini della città. Tali templi vennero trovati in tutta Europa. Per promuovere la somiglianza con la Dea che porta il suo stesso nome, Lady Diana fu sepolta in un boschetto della sua città natale (ne parleremo più avanti). La Dea Diana è spesso raffigurata con cervi e colombe.


Il principio femminile è spesso rappresentato dalla luna, dove quest’ultima è in opposizione al principio maschile solare. L’energia femminile è comunemente associata al pianeta Venere ed è rappresentata nel simbolismo da un fiore a cinque petali – la rosa. La dea appare inequivocabilmente in tutte le religioni, anche nel cristianesimo, sotto le spoglie della Vergine Maria. 

Questi simboli si riferiscono alla primitiva dea femminile  e vennero conservati/diffusi attraverso i misteri pagani e tramite i misitici insegnamenti giudaico-cristiani. Gli oderni studenti dell’occulto riconosceranno e interpreteranno facilmente quei simboli. In seguito verrà spiegato come siano stati utilizzati per associare Lady D al concetto di femminino sacro.

PONT D’ALMA – IL SITO SACRIFICALE

Come ben sapete, la principessa Diana morì in un incidente nel tunnel del Pont d’Alma, a Parigi. Il suo veicolo venne inseguito dai paparazzi i quali fecero perdere, il controllo all’autista (già abbondantemente ubriaco). Potremo discutere per giorni sulle teorie relative a questi eventi, ma non è lo scopo dell’articolo. La verità si trova nei simboli messi li appositamente perchè gli iniziati li riconoscano. Uno di questi è il luogo in cui Diana perse la vita, il tunnel del Pont D’Alma.

La città di Parigi fu costruita dai Merovingi, una dinastia medievale che governò la Francia per numerose generazioni. Prima di convertirsi al cristianesimo, la religione merovingia era una misteriosa branchia del paganesimo.

"… I re merovingi, dal loro fondatore Meroveo a Clovis (che si convertì al cristianesimo nel 496) furono ‘re pagani del culto di Diana’" - Clive Prince, La Rivelazione dei Templari

Il tunnel del Pont D’Alma era un luogo sacro dedicato alla dea Diana, dove si svolgevano i rituali sacrificali. Durante queste cerimonie, era della massima importanza che la vittima sacrificata morisse all’interno del tempio sotterraneo. L’assassinio di Diana fu una rievocazione di questa antica tradizione pagana. Poco dopo la morte della principessa, Rayelan Allan (un ricercatore di storia esoterica fin dai primi anni 70 sposato pure con Gunther Russbacher, un agente operativo della CIA) scrisse un articolo intitolato “Diana, Regina del Cielo”. L’articolo venne ripreso da numerosi giornali negli Stati Uniti e in Europa. 

Diversi autori che scrissero libri sulla morte della principessa Diana utilizzarono l’articolo di Rayelan come riferimento. Nessuno, tuttavia, comprese pienamente il significato più profondo di questo articolo. Pertanto, Rayelan decise di espanderlo in un libro. Il libro afferma che in epoca pre-cristiana, nella zona del Pont d’Alma sorgesse un tempio pagano dedicato alla dea Diana con collegato un “passaggio” diretto per il regno dei cieli. I re Merovingi (500-751) scelsero questo luogo per combattere i loro duelli: il perdente aveva la possibilità di accedere direttamente al paradiso. “Pont” significa “ponte”, “Alma” significa “anima” e per Merovingi, il sito era un ponte sul “fiume delle anime”. Quindi, il Pont D’Alma, il luogo dell’incidente in cui perse la vita la principessa Diana, significa “Ponte dell’Anima”.

LA TORCIA COMMEMORATIVA DEL PONT D’ALMA


Se conoscete un po’ di simbolismo occulto, una torcia montata su un pentagramma nero farà sicuramente risuonare qualche campanello in voi. La torcia è uno dei principali simbolo degli illuminati (persone che hanno acquisito la conoscenza segreta). Questa torcia, eretta nel 1989, è una replica esatta di quella che regge la Statua della Libertà. Non si tratta dunque di un omaggio alla principessa Diana, ma, nel tempo, divenne il suo memoriale non – ufficiale. 

La torcia raggiunse tale “status” a causa della sua ubicazione, si trova infatti proprio sopra il tunnel del Pont d’Alma. Dopo la morte di Lady Di, il monumento fu riempito di fiori e note commemorative, incoraggiando la popolazione ad adottare questo punto di riferimento occulto come memoriale. Alcuni dicono addirittura che questa torcia venne eretta di proposito in modo da indicare precisamente il punto dell’omicidio. Qualunque sia il caso, il simbolo della torcia o fiamma eterna è stato utilizzato in altre uccisioni di alto profilo, ossia nella lapide di JFK.


I MEMORIALI DI LADY DI E IL SIMBOLISMO DELLA ROSA

Situato a Londra, in Inghilterra, il parco dedicato alla Principessa Diana contiene una fontana di forma ovale e un santuario. Il simbolo più significativo si può tuttavia trovare nel terreno:


Vediamo qui Diana rappresentata da un fiore a cinque petali (rosa), il classico simbolo occulto per rappresentare l’energia femminile. Ecco cosa Wikipedia ha da dire in proposito:

“La Potentilla (dal francese, in cinque parti) è una rosa a cinque petali riscontrabile nella simbologia cristiana medievale. La rosa a cinque petali si trova spesso infissa nella parte superiore degli archi gotici, nelle porte e nelle finestre a forma di vescica pescis e fu concepita per rappresentare il grembo di Maria. Alcuni storici hanno ipotizzato che la rosa nell’architettura gotica sia un simbolo segreto del principio femminile, tra la moltitudine di simboli ermetici che si trovano in queste chiese. 

Il simbolo stesso risale all’epoca romana, in cui veniva chiamato la ‘Rosa di Venere’. La rosa, con la sua caratteristica forma a cinque petali imita il percorso pentagrammale tracciato dal pianeta Venere nel cielo notturno. Questo, combinato con la bellezza naturale del fiore, lo ha reso un simbolo della dea dell’amore. “

Il fiore a cinque petali, la rosa, la stella a cinque punte, la Luna e Venere possono rappresentare il principio femminile quando studiamo simbolismo occulto. Il grande rosone di Notre-Dame a Parigi rappresenta la Vergine Maria (Notre-Dame significa “Nostra Signora”). 

Il simbolo del pianeta Venere (♀) viene utilizzato anche per rappresentare il sesso femminile. Anche la luna è associata con il principio femminile in quanto assorbe la luce del sole ed ha effetti sulle maree (umidità = femminilità). Tali associazioni esistono fin dagli inizi del tempo e affondano le loro radici nel paganesimo antico.

V’è stato un palese sforzo per associare la principessa Diana alla divinità femminile attraverso i simboli utilizzati per commemorare la sua vita. La rosa venne utilizzata per rappresentare Diana in numerosi casi:

Monete commemorative del Royal Mint:


Parco commemorativo a Parigi:

14 febbraio 2001 – Parigi, Francia (CNN) – E’ stato aperto ufficialmente un giardino dedicato alla memoria della Principessa Diana. I funzionari francesi dicono che le aiuole – fioriranno offrendo un luogo dove i bambini potranno imparare molte cose su fiori, piante, ortaggi e sul rispetto dell’ambiente.

Diana – l’ex moglie dell’erede al trono britannico, il principe Carlo – è morta a Parigi il 31 agosto 1997. Era in una macchina che si schiantò violentemente mentre era inseguita dai fotografi. Anche il suo compagno, Dodi Fayed, e il loro autista, Henri Paul, rimasero uccisi. Tuttavia, nella placca, è presente il solo nome di Diana. Un consigliere comunale si è lamentato del fatto che la principessa meritava un onore più grande di un “orto”. I funzionari britannici, però, sono rimasti pienamente soddisfatti dal sito. “Non poteva esserci migliore omaggio alla sua memoria, che un giardino in cui i bambini possono giocare e conoscere la natura”, ha detto Michael Jay, ambasciatore britannico in Francia.

Medaglione commemorativo:

L’associazione della rosa, il simbolo occulto della divinità femminile, alla principessa Diana, venne dunque utilizzato ad-nauseam. Forse è per questo che Elton John definì Lady D “Rosa d’Inghilterra”. Per le persone normali tale connubio è insignificante, ma per gli iniziati, il simbolismo è TUTTO.

IL LUOGO DOVE E’ SEPOLTA DIANA

Diana doveva essere inizialmente seppellita nella tomba di famiglia presso la chiesa locale di Great Brington ma il progetto venne cambiato da suo fratello, il conte Spencer. Disse di esser preoccupato per la sicurezza e che voleva un luogo dove il sepolcro potessere venir curato adeguatamente e visitato nel rispetto della privacy dai suoi figli. In realtà, Diana fu sepolta in un boschetto per promuovere ulteriormente la sua somiglianza con la dea Diana. L’attuale sito di sepoltura si trova su un’isola in un lago ornamentale conosciuto come The Oval nei Pleasure Garden all’interno dell’Althorp Park (ci sarà qualche relazione con la forma ovale della fontana del Memorial Park?). 

Nelle vicinanze si trova un antico arboreto, che contiene alberi piantati dal principe William, dal principe Harry, dagli altri membri della sua famiglia e della principessa stessa. Ecco le immagini del luogo di sepoltura.



Nota: la torcia sulla tomba. Il luogo di sepoltura di Diana cementa definitivamente la sua associazione all’antica Dea Diana venerata in boschi nascosti, al di fuori delle aree urbane.

MEMORIALE DEI NEGOZI HAROLDS

Questo è il primo monumento dedicato alla sfortunata coppia, in mostra ad Harrods – un grande magazzino situato a Londra. Il negozio era di proprietà del padre di Dodi. Il simbolismo qui è estremamente esoterico e significativo. Si merita sicuramente un approfondimento.


La yoni e il fallo erano venerati da quasi tutti i popoli antichi come appropiati simboli del potere creativo di Dio. Il Giardino dell’Eden, l’Arca, la Porta del Tempio, il Velo dei Misteri, la Vescica Piscis o Nimbo Ovale e il Santo Graal sono importanti simboli yonici, la piramide, l’obelisco, il cono, la candela, la torre , il monolito celtico, la guglia, il campanile, l’albero di maggio e la Lancia Sacra sono simboli fallici.

-Manly P. Hall

In primo luogo, vediamo le immagini di Lady Diana e Dodi Al-Fayed in due cerchi intrecciati. Nell’occultismo, il nome per i due cerchi intrecciati è “vescica piscis” e rappresentano l’energia femminile. John Yarker interpreta questo antico simbolo nel suo libro “Le Scuole Arcane”:

La Vesica Piscis, cioè due cerchi interconnessi, è anche conosciuta come “la Yoni”. Il nome “Yoni” si riferisce alla parte centrale dei cerchi intrecciati e deriva dal sanscrito, in questa antica lingua significa infatti “passaggio divino”. La yoni viene anche collegata all’unione tra maschio / femmina.


L’ovale formato dall’intersezione dei due cerchi è un simbolo universale del Femminile Divino e in questo contesto la vescica piscis è la vulva della Dea, circondata da due mezzelune: quella calante e quella crescente. La vescica piscis fu utilizzata dagli antichi pagani per rappresentare la dea Venere, è possibile trovarla anche nelle chiese.

Nella penultima foto vediamo una piramide affiancata da due candele (pilastri). Guardare con più attenzione all’interno della piramide:


Essa contiene il bicchiere di vino – con delle tracce di rossetto – usato da Lady D durante la sua ultima cena. Il simbolo del vaso vuoto all’interno di una piramide è un altra potente immagine rappresentante l’unione dei principi maschile e femminile. Il bicchiere di vino porta lo stesso significato del Santo Graal: il sacro femminile.

Nell’epoca patriarcale, le leggende sul Graal comunicavano con le parti più profonde della nostra anima in una ricerca archetipica degli aspetti femminili della divinità.

Ma ancora, un triangolo rivolto verso l’alto rappresenta il fallo e la mascolinità, mentre un triangolo rivolto verso il basso rappresenta la vagina, l’utero, la ricettività e la femminilità. Pertanto, in questo memoriale abbiamo un simbolo femminile all’interno di un simbolo fallico. La Dea Diana che si unisce al principio maschile – Dodi. Questa unione è inoltre rappresentata dall’anello di fidanzamento (dato da Dodi la notte prima della loro morte) posto sotto il bicchiere di vino.

LA STATUA COMMEMORATIVA AD HARRODS


Questa statua di bronzo è molto strana. Se la causa ufficiale della morte di Diana e Dodi fu un incidente d’auto, perché c’è scritto “vittime innocenti”? Di cosa sono state vittime? Della guida in stato di ebbrezza? O forse sono state vittime innocenti di un malato ed occulto rituale? Decisamente più probabile. Notare che sotto ai piedi di Dodi c’è un uccello morto. Che cosa rappresenta?

CONCLUDENDO

Qual è lo scopo di elevare Diana al livello di divinità attraverso il simbolismo mistico? Numerose teorie affermano che uno dei figli di Diana diventerà l’Anticristo. Hanno trasformato Diana nella Vergine Maria dell’Anticristo? L’assassinio di Diana, la “Dea della Luna” è la risposta a quello di JFK, il “Dio Sole”? Era parte di un rituale di sangue a causa della nobile genealogia della sua famiglia? La regina d’Inghilterra è in realtà una rettiliana in grado di mutare forma diventando una lucertola alta 6 piedi? Potete cercare su google qualsiasi di queste teorie e troverete più materiale di quanto possiate leggerne. 

Non ho nessuna prova in merito a tali argomenti perciò non darò una risposta definitiva. Una cosa è certa, i simboli non mentono. Diana era circondata dalle persone più potenti del mondo e queste persone hanno una profonda conoscenza dell’occulto. Gli iniziati sono pienamente consapevoli del fatto che il simbolismo è l’unico vero linguaggio dell’umanità e può essere compreso solo da coloro che ne sono degni. I monumenti dedicati alla principessa sono pieni di simbolismo e tutti fanno riferimento allo stesso concetto di divinità femminile. I simboli analizzati nell’articolo non erano destinati al popolo, il quale pensa ancora che Diana sia morta in un incidente d’auto. 

Questi codici esoterici fungono agli scopi dell’elite, che esegue rituali in base alla conoscenza segreta che possiede.

Questo articolo è pieno di simboli molto profondi e intricati, ciascuno dei quali può essere ulteriormente studiato. Se avete poca dimestichezza con i concetti discussi qui, fatevi un favore e imparatevi la lingua dei potenti.

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