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Non è una Crisi Economica... è un Piano di Dominio

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Questa non è una crisi economica, ma è uno strumento, un processo voluto e pianificato per arrivare a sostituire la zootecnia alla politica, ossia per poter governare la popolazione terrestre con la padronanza e prevedibilità con cui si governa il bestiame nella stalla o i polli in batteria. E per arrivarci con la collaborazione della gente, facendole credere che le riforme siano tutte scelte scientifiche razionali e magari anche democratiche (l’aspetto didattico-ideologico, la dottrina dei mercati sani e disciplinanti).
 
Questo processo è stato avviato dalla metà degli anni ’70, mediante una serie di precise scelte: un preciso modello economico, una serie di riforme legislative, di lungo respiro (soprattutto la deregolamentazione del settore bancario, l’indipendenza delle banche centrali, la privatizzazione del rifinanziamento del debito pubblico), che si sapeva benissimo che cosa avrebbero prodotto, ossia una società e un’economia reale permanentemente in balia dei mercati e ricattabili dagli speculatori finanziari. Una crescente concentrazione di quote di reddito, quote di ricchezza, quote di potere, nelle mani dei pochi che decidono.
 
Renzi e Mattarella

Tutti gli altri soggetti (cioè Stati, imprese, famiglie, pensionati, disoccupati…) permanentemente con l’acqua alla gola, impoveriti, costretti ad obbedire, ad accettare, come condizione per una boccata d’aria o di quantitative easing, dosi ulteriori di quelle medesime riforme.
 
Dosi ulteriori di concentrazione di ricchezza e potenza, di oligarchia tecnocratica irresponsabile e senza partecipazione dal basso, senza controllo democratico. Senza garanzie costituzionali. Era tutto intenzionale. Infatti, nessuno dei meccanismi finanziari che hanno prodotto e mantengono l’apparente crisi è stato rimosso, dopo, visti i danni che faceva, nemmeno la possibilità per le banche di giocare in Borsa coi soldi dei risparmiatori. Anche l’euro si sapeva benissimo che cosa avrebbe prodotto, in base a ripetute esperienze precedenti con il blocco dei cambi tra paesi economicamente dissimili.

Tutto questo non è un incidente, una crisi, un cigno nero, bensì un’operazione di potenziamento e razionalizzazione tecnologica del controllo sociale; non mira banalmente al profitto economico, il quale ormai è un concetto superato da quando la ricchezza si produce con metodi contabili ed elettronici nel gioco di sponda tra banche e governi, che possono creare tanto denaro quanto vogliono. Mira all’ottimizzazione tecnologica e giuridica del dominio sociale. Non è una crisi, e soprattutto non è una crisi economica, signori economisti; sicché affannarsi a proporre ingegnose soluzioni sul piano economico e monetario è incongruo, improduttivo.
 
Non è qualcosa di accidentale, non si sta cercando di uscirne, è un processo guidato verso un obiettivo preciso e già ampiamente conseguito, un processo a cui nessuna forza politica o morale può opporsi efficacemente, dati i rapporti di forza, e l’unica speranza sta nella possibilità che esso sfugga di mano ai suoi strateghi e ingegneri, per la sua stessa complessità e dinamicità.

La fascistoide riforma costituzionale ed elettorale di Renzi – diciamo di Renzi, ma sappiamo che le riforme strutturali in Italia le detta Francoforte, nell’interesse di padroni stranieri, e che da qualche tempo i primi ministri italiani agiscono su suo mandato – è un tassello italiano di questa strategia zootecnica, disegnato per consentire la gestione dell’intero paese attraverso un’unica persona, un unico organo istituzionale, il primo ministro, che assommerà in sé i poteri politici senza contrappesi e controlli indipendenti.
 
I tempi forzati in cui detta riforma deve venire attuata sono verosimilmente in relazione al tempo per cui la situazione italiana può reggere, prima che vengano meno le condizioni esterne molto favorevoli oggi presenti, prima che arrivino pesanti scadenze finanziarie, prima che si dissolva l’impressione popolare di incipiente ripresa e che si renda necessario imporre nuovi e impopolari sacrifici.
 
Renzi e Draghi

Quando ciò avverrà, si scateneranno forti tensioni sociali e si calcola di poterle reprimere e contenere grazie a una riforma costituzionale di tipo autoritario. Renzi non è un dittatore, è solo un esecutore teleguidato, costruito col marketing.
 
Ma sta preparando il posto di comando per il dittatore che verrà dopo di lui. Ecco il perché della fiducia posta dal governo sull’Italicum, una riforma elettorale che andrà in vigore nel 2016, sicché non ci dovrebbe essere fretta ad approvarla; ma in realtà c’è molta fretta, perché proprio nel 2016 finirà il quantitative easing assieme agli effetti benefici della svalutazione dell’euro, e allora il quadro potrebbe saltare, bisogna avere tutto pronto.

Per rispettare questi tempi, e a conferma del fatto che il suo governo come i precedenti rappresenta l’alleanza (asimmetrica) tra gli interessi della casta italiana e quelli del padrone straniero, il governo Renzi deve mantenere l’appoggio degli interessi parassitari legati alla politica e necessari per avere i voti in parlamento, il che spiega perché non ha toccato i centri di spreco e ruberie come le famose società partecipate e non ha proceduto alla spending review, quantunque queste siano vere urgenze.
 
Se l’avesse fatto, la sua maggioranza si sarebbe squagliata subito. Invece il 29 e 30 aprile ben due terzi dai suoi apparenti oppositori interni gli hanno votato la fiducia sulla legge elettorale. Funziona sempre, questa irresistibile attrazione delle poltrone che resteranno a galla quando il paese affonderà
 

Il Reiki "occidentalizzato"... Arma occulta dei Gesuiti

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E così, il tempo dei samurai era giunto alla fine. Le nazioni, come gli uomini, si dice talvolta, hanno un loro destino. Quanto al capitano americano, non se ne ebbe più notizia. Per alcuni è morto per le ferite, per altri invece è tornato al suo paese. Ma a me piace pensare che abbia trovato, finalmente, quel poco di pace che tutti cerchiamo, e che solo alcuni raggiungono.

Io ho sognato, un Giappone unificato, in una nazione forte, indipendente e moderna e ora noi abbiamo ferrovie, cannoni e abiti occidentali, ma... non possiamo dimenticare chi siamo, ne da dove veniamo.

Le frasi sopraccitate, tratte dal film "L'Ultimo Samurai" con Tom Cruise mi permettono di introdurre il seguente testo riportato dal sito amico e fortemente consigliato

http://ningizhzidda.blogspot.it

Questo è un capitolo tradotto da “minigob” e corretto da “alonindark” che si trova nel libro in francese non ancora tradotto in spagnolo e disponibile in rete con il titolo “Jésuites” a cura del “Centro di Studi dell’Ordine Mondiale - Le Centre de Recherches sur l'Ordre Mondial”.


Il suo contenuto è discutibile, ma nell’ottica di una società sempre più incline a tutto ciò che arriva da “Oriente”, senza metterlo in discussione soprattutto, quando si veste opportunamente di “amore, luce e guarigione”, vale la pena di prenderlo in considerazione e di valutare i rischi che ci assumiamo, quando ci immettiamo nell’apprendimento o quando i nostri corpi cedono all’applicazione di tecniche la cui vera origine ci è sconosciuta e diamo tutto per buono senza alcuna resistenza.

Come fu conquistato il Giappone

Il Reiki forma parte di una delle tecniche di cura della “Nuova Era” che sembra uscita dal nulla e di cui nessuno comprende il funzionamento. La maggior parte dei sistemi terapici cadono rapidamente in disuso o si concentrano nelle mani di un piccolo gruppo di curatori che, avendo messo fede e denaro, non vogliono “cedere” ad altri.

Questo però non è il caso del Reiki: 30 anni dopo la sua introduzione in occidente, 5 milioni di persone lo hanno praticato e solo in Francia si parla di 100.000 aderenti. Non discutiamo in questa sede il fatto che possa fare “miracoli”, vogliamo solo dimostrare che si tratta in realtà di una tecnica vicina alla magia nera praticata dagli iniziati gesuiti con una finalità ben precisa.

Per dimostrare quanto asserito dobbiamo andare alla storia del Giappone e seguire “la pista gesuita” ed alla conoscenza profonda delle loro tecniche di manipolazione. Allora con tutta probabilità trasparirà dal nucleo dei miti e leggende sul Reiki, il vero volto del suo fondatore, Mikao Usui.

La storia inizia il 15 agosto del 1549, quando il padre francescano Francisco Javier sbarca in Giappone. Egli sarebbe potuto arrivare prima, però volle attendere quel determinato giorno che segna non solo l’ascensione della Vergine Maria ma anche e soprattutto perché era l’anniversario della fondazione della Compagnia di Gesù da parte di Ignazio da Lodola e dei suoi sei compagni (vedremo anche che questa data “sacra” è importante per la storia del Giappone).

Senza indugi il buon padre inizia il suo lavoro da missionario che è anche un lavoro d’infiltrazione progressiva che quella nuova cultura offriva al suo sguardo attento. Con la sicurezza acquisita dopo l’esperienza in India, prende rapidamente potere fino ad ottenere la protezione del signore della provincia di Nagasaki dove stabilisce il suo feudo cristiano.

Le cose vanno abbastanza bene all’inizio fino al momento in cui, stanco degli inganni dei gesuiti, credendo poco nella loro facciata umanista – cristiana dietro la quale si nascondono, l'Imperatore del Giappone ordina la loro espulsione dall’isola e finalmente proibisce il culto cristiano. La storia ci dice che molti padri morirono da martiri.

Il Giappone si chiude definitivamente alle influenze straniere. Siamo nel 1628.

Durante il XIX secolo il cristianesimo continua ad essere proibito. Sono accettati solo i cristiani olandesi, ma che agiscono solo per motivi umanitari e non per fare proselitismo. Sotto questa copertura nel 1859 sbarca in Giappone un certo Guido Verbeck. Sbarca giusto a Nagasaki, luogo da cui Gesuiti dovettero ritirarsi.
 
Guido Verbeck non è ufficialmente un gesuita, ma ne possiede tutte le caratteristiche. Come ogni gesuita aveva seguito un lungo studio di ingegneria prima di entrare finalmente al seminario di Aubum nello Stato di New York, dove divenne pastore protestante. Se fosse stato gesuita i Giapponesi (che conoscono molto bene la storia del proprio paese) lo avrebbero cacciato e non gli avrebbero concesso di arrivare alle posizioni importanti cui ambiva.

Simboli invertiti del Reiki usati da diversi “maestri”.

Nel 1863, Verbeck inizia a dare lezioni nella Scuola di Studi Occidentali, sempre a Nagasaki. Non predica la Bibbia (in quanto proibita), studiava con i suoi alunni (alcuni di loro avranno incarichi importanti nel governo) i Diritti dell’Uomo e la Costituzione americana. Pubblicherà anche il primo dizionario anglo – giapponese che è una delle priorità dei gesuiti, quando si infiltrano in una cultura.

Il 15 agosto (!) dello stesso anno gli Inglesi attaccano il Giappone per via di un’offesa legata ai samurai. Bombardano Kagoshima, proprio il posto dove era sbarcato Francisco Javier tre secoli prima. Dopo questa guerra lampo, il Giappone è obbligato a pagare un grave indennizzo.

Nonostante questo incidente Giappone ed Inghilterra si riavvicinano e l’Inghilterra sosterrà l’imperatore poiché quest’ultimo entrerà in guerra con i samurai, la nobiltà feudale del suo paese. (E’ la guerra Boshin, riportata dal film “L’ultimo imperatore”). 

Una marionetta dei Gesuiti

Siamo nel 1868; sale al trono l’imperatore Meiji che ha solo 15 anni.

Egli sarà il responsabile di tutte le riforme che apriranno il Giappone all’Occidente. Parallelamente a questa liberalizzazione, imporrà alla corte un sistema retrogrado di culto alla sua persona che si chiama “Shintoismo di Stato”. Possiamo vedere che questa contraddizione tra il moderno e l’arcaico ha un senso nel momento in cui si conosce la strategia dei Gesuiti. E' quanto osserviamo nel film con Tom Cruise "L'Ultimo Samurai"

Nel nuovo governo Guido Verbeck avrà un ruolo importante. Insegna nell’Università imperiale di Tokyo dove sarà trasferito l’imperatore per impedire i contatti con i suoi antichi consiglieri. Il futuro primo ministro del Giappone passerà tra le mani di Verbeck, continua così l’antica tradizione gesuita di “formazione della élite politica”.

Un anno più tardi, il 15 di agosto (!) si instaurano sei nuovi ministeri, tra cui il Ministero dell’Educazione dove Verbeck avrà un ruolo importante (ancora oggi è considera il padre del sistema educativo giapponese) e l’Ufficio per le Religioni che organizzerà il famoso “Shintoismo di Stato”.

E’ importante capire cosa sia lo Shintoismo di Stato.

Lo shintoismo originale è simile a ciò che l’induismo è per l’India. E’ un sistema di credenze molto aperto, ma orientato essenzialmente verso il culto degli antenati e dei luoghi santi. Alcuni hanno parlato di sciamanesimo, ma si tratta di uno sciamanesimo naturale totalmente integrato nella coscienza mistica dei Giapponesi.

Lo “Shintoismo di Stato” imposto in questo periodo è un sistema molto più rigido, amministrativo, chiuso. Farà in modo di aprire un’inquisizione contro tutte le pratiche culturali del Giappone con il pretesto di verificare quelle che incorporano bene il culto dell’imperatore.

Questo sarà uno strumento ideale che permetterà ai “cripto gesuiti” di identificare e di prendere il controllo di diversi movimenti religiosi come avevano fatto in Francia con la scusa della caccia agli eretici.

C’è un’altra cosa che già avevano sperimentato in Francia: instaurare un culto alla figura del “Re Sole” (al fine di allontanarlo e renderlo sensibile il più possibile ai suggerimenti dei suoi “consiglieri”).

Anche l’imperatore Meiji sarà isolato e in pochi anni l’antica nobiltà dei samurai sarà schiacciata fino a scomparire del tutto. Invece nel 1873 si instaura la proibizione al cristianesimo. Dopo 14 anni di lavoro di “geniere”, Verbeck otterrà infine la libertà di evangelizzare.

Però il suo ruolo finisce qui, poiché la sua origine occidentale non gli permettono di avere un ruolo più importante nella società giapponese ancora molto attaccata alle sue tradizioni.

La pista gesuita continua

Il ruolo sarà ripreso da un giapponese che poco dopo l’arrivo di Verbeck il Giappone, farà la sua formazione in Occidente, includendo gli Stati Uniti dove frequenta le migliori università. Convertito al cristianesimo prende il nome del ricco armatore che lo ha introdotto in occidente: Joseph Hardy Neesima.

Un anno dopo dell’apertura del Giappone al cristianesimo, le cose si mettono bene e Ne’esima, divenuto sacerdote, riesce a convincere un comitato americano a fondare una scuola cristiana in Giappone. Questa scuola si trasformerà nella famosa università Doshisha che ancora oggi gode di moto prestigio.

Qual è la relazione tra tutti questi intrighi e Mikao Usui, il fondatore del Reiki?

E’ molto semplice: le prime storie del mitico fondatore del Reiki narrano che fu professore (direttore?) dell’università cristiana Doshisha; ed egli fu anche membro dell’ordine dei Gesuiti (secondo le ricerche di Pascal Treffainguy).

Non è incredibile trovare un vero gesuita dopo tutti questi anni tra coloro che sembravano agire come una mano invisibile? Usui ha tutto del gesuita. Per tutto quello che è inerente alla scienza è eccezionalmente dotato.

Appassionato di meccanica fino al punto di scoppiare in lacrime quando vide per la prima volta un motore. Studioso di astrologia, si trasforma anche nella punta di diamante per l’introduzione della medicina occidentale (allopatia) in Giappone, un fatto che dovrebbe far riflettere gli adepti del Reiki che vedono nel dottore un fervente difensore delle medicine naturali.

La sua natura mistica lo spingerà a convertirsi al cristianesimo a soli 16 anni.

Si può immaginare che fino da quel momento sia preso per mano dai padri che lo educano. La favola vuole che un giorno giù di spirito per non aver potuto spiegare ai suoi alunni come Gesù curava con le mani partirà in giro per il mondo alla ricerca della risposta (tra tutti i luoghi anche il Tibet da cui ritornerà con uno scritto conosciuto come il “Tantra del Raggio”).

Usui fu un vero cosmopolita e molto versatile. Lo troviamo come consigliere del governo di Taiwan, giornalista, uomo d’affari, non proprio l’immagine di un monaco di clausura, ma sì quella del padre gesuita formato per infiltrarsi con qualsiasi mezzo.

Sarà finalmente tra il 1914 ed il 1920 che, secondo le diverse versioni che si raccontano nei seminari Reiki, riceve l’illuminazione dopo aver meditato 21 giorni sulla cima di una montagna sacra del Giappone.

Egli vede discendere su di lui una grande forma bianca, i simboli del Reiki appaiono davanti ai suoi occhi, e da quel momento avrà il dono di curare miracolosamente le persone e il dono di trasmettere questo potere.

Le energie dei fantasmi

Fermiamoci un attimo su questa favola.

Ci rendiamo conto che a partire da questo momento i cammini si biforcano: ci sono coloro che vogliono credere nella possibilità di un miracolo e coloro che pensano che tutto questo altro non è che una superstizione e ciarlataneria. Tra le due posizioni un immenso abisso.

E’ come se non ci avessero educati a reagire di fronte ai fenomeni occulti, senza una formazione atta a rifiutarli o a volerci credere disperatamente. Il mondo invisibile però obbedisce a leggi tanto reali quanto quella della gravità, e se i Gesuiti hanno potuto ottenere un tale potere sul mondo non fu solo per i loro stratagemmi, ma per la maestria sulle forze invisibili.

Una prima regola relativa a questi mondi (come nel mondo manifesto) è quella del “niente è gratuito”; in altre parole: ogni energia viene da un luogo. Allora è bene domandarsi da dove è venuta la nuvola bianca che si suppone Usui vide prima di ricevere i suoi doni.

Una prima risposta la troviamo nella etimologia stessa della parola “Reiki”.

E’ evidente che la parola “ki” significa “energia” (“Chi” in cinese), gli occidentali traducono di solito “rei” con “spirito”, allora “Reiki” significherebbe “energia spirituale”. In realtà la parola “rei” (“spirito”) non si riferisce ai nostri doni spirituali, ma a quelli che usualmente si chiamano fantasmi (“spiriti”).

Quindi è l’energia dei defunti che è utilizzata per ottenere miracoli col Reiki.

Questo fatto scioccherà alcuni di voi e lascerà di stucco altri, pensando che il fatto che “i morti possono aiutare i vivi” è qualcosa di nobile; ma come è possibile che le anime disincarnate, ancora errabonde sulla Terra, possano essere d’aiuto ai vivi?

Gli affezionati di spiritismo e della canalizzazione che sperano sempre di trovare risposte per i loro dubbi esistenziali comunicando con l’aldilà dovrebbero chiedersi come, visto che l’aldilà, il mondo dei morti, vive solo nel passato e noi non ci può orientare verso il futuro. Sottomettersi a lui è rischiare una grande confusione e una paralisi che altro non è che un sistema di vampirizzazione.

In realtà, il momento in cui iniziamo a toccare l’aldilà entriamo nel regno della negromanzia e della magia nera. Molti adepti del Reiki hanno avuto lutti poco prima dopo aver iniziato le proprie sessioni. A Hawayo Tarata, che portò il Reiki in occidente, morì la sorella pochi mesi prima di essere “ispirato” ad andare a vedere Mikao Usui.

Si può quindi dire che se il Reiki “funziona” per alcuni è dovuto al fatto che ci sono dei fantasmi vicino a lui che lo “aiutano”, però…a quale prezzo?

E quando si sa che qualcuno vicino a noi è morto dopo una sessione di Reiki, non ci possiamo chiedere se non sia stato il Reiki stesso che ha scatenato la morte con il fine di recuperare un’anima in più per il suo sistema occulto?

Quando eravamo piccoli tutti abbiamo letto delle storie in cui il diavolo, un genio malvagio, sente le voci di coloro che hanno stretto un patto con lui. Ma quando diventiamo adulti e un amico di “Nuova Era” ci propone una tecnica di cura miracolosa, siamo predisposti a credergli. Uno pensa che credere in questo ci trasforma in un qualcosa con una “spiritualità” superiore alla media.

La deviazione dallo Scintoismo

La visione chiara di quello che c’è nell’aldilà ci aiuta a comprendere meglio quello che c’è dietro le cure miracolose, ma non ci serve per capire il successo mondiale del Reiki. Sempre sono esistiti “i magnetizzatori” che a partire dalla loro sensibilità hanno stabilito contatti con l’aldilà.

Cosa offre in più il Reiki?

Il sistema del Reiki è controllato dai Gesuiti e questi campioni dell’occulto non sono del tipo di persone che fantasticano con poteri immaginari e nemmeno di quelli che si lanciano in grandi campagne per un prodotto che non funziona.

Non sono qui a disperdere le loro energie, ma per guadagnare sempre di più.

Per far questo delimitano i depositi di energia (gli egregor,…etc.) e li mettono sotto controllo.

NOTA: Si definisce egregor un conglomerato specifico di energie (del piano astrale) condivise da un nucleo collettivo. Ogni Egregor è una Entità “vigilante” (watcher). Un egregor sorge sempre da una collettività. La portata di un egregor è direttamente proporzionale al gruppo di persone che li sostiene con le proprie emozioni e la propria attenzione. Per maggiori informazioni vedi qui.

Quando Francisco Javier sbarcò in Giappone, si rese conto subito che i secoli ed i millenni di devozione e di culto per gli antenati avevano sviluppato un’atmosfera naturalmente mistica all’interno del paese.

Il Giappone non era solo un’isola di pescatori, era una straordinaria cattedrale all’interno dell’aldilà, costruita con un’energia estremamente raffinata. Questa cattedrale di energia era allo stesso tempo una protezione che ricacciava quelli che arrivavano con cattive intenzioni (come era il caso dei Gesuiti).

Due secoli più tardi, quando essi ritornarono in Giappone, lo fecero con molta più prudenza.

Non si trattava di imporre un dogma straniero; al contrario divennero campioni del culto scintoista, fecero di tutto per circondare l’imperatore, allettandolo ed organizzando tutto un culto attorno alla sua persona. Così si assicurarono che una gran parte dell’energia devozionale fosse diretta verso il loro protetto. Non ebbero bisogno di un grande sforzo da parte del popolo nipponico visto che da sempre avevano reso culto ai loro antenati ed ai loro imperatori.

Questa volta però, invece di direzionare la devozione verso l’imperatore, lo fecero verso gli dei ed i mondi superiori (come si fa naturalmente in una società tradizionale) questa energia fu sottoposta al controllo dei Gesuiti.

Quale prova abbiamo al riguardo?

Quando muore, nel 1912, l’imperatore Meiji, non lo fece davanti ai suoi, bensì secondo la leggenda lo fece tra le braccia di Usui – sì Mikao Usui, il fondatore del Reiki!

Solo alcuni anni dopo Usui avrà la sua illuminazione sulla montagna, che il grande fantasma bianco scenderà su di lui e gli concederà poteri straordinari. E come non vedere l’anima dell’imperatore morto in questo fantasma, così carica che non può dare altro che un grande potere alla persona che lo riceve (in questo caso un agente gesuita che ritrovava “per caso” accanto a lui al momento della sua morte.

Quando si conosce l’avidità dei Gesuiti ed il loro intenso desiderio di prendere il controllo sui mondi invisibili (tanto o più forte di quello di altri gruppi di prendere il controllo sul mondo materiale), non dobbiamo sorprenderci che siano stati capaci di prendere il controllo dello shintoismo, attaccando direttamente la testa del sistema: l’Imperatore.

Possiamo invece sorprenderci del fatto che non si siano accontentati di mettere una mano occulta sul Giappone, ma che utilizzino questa vittoria per conquistare il mondo intero con il Reiki!
 
Il Reiki, il nuovo battesimo

Quando ci interessiamo alla storia del Reiki non è possibile non sorprenderci della rapidità con cui abbandona il Giappone. Quando Tarata, la terza persona della linea di Mikai Usui, va nella Hawai nel 1937, si suppone che portasse con sé almeno 2000 adepti, ma dopo la guerra non ne rimane nessuno.

Negli anni ’80, quando il Reiki esplode in America, molti cercano di ritornare alle sue fonti giapponesi, ma lì non trovano niente solo alcune porte chiuse. Alla fine il Reiki dovrà essere reimpostato in Giappone, con la sua versione occidentalizzata; questo è il colmo!
Questo significa che agli occhi dei Gesuiti, il Reiki non era destinato ai Giapponesi. Fin dal principio è il mondo intero che deve essere conquistato. La forza dei morti del Giappone fu adoperata solo come potere di conquista.

Quello che è anche utilizzata è tutta l’aura misteriosa del Giappone, con un passato così complicato, tanto che agli occidentali si può raccontare qualsiasi cosa. Allora le leggende si moltiplicano come le trasmissioni “canalizzate” di Usui. Si finirà col dire che Usui non era completamente cristiano, ma buddista perché questo è molto più alla moda nella “Nuova Era”.

Rimane comunque una base sicura per tutti gli adepti: il memoriale ad Usui, costruito dai suoi alunni dopo la sua morte nel 1927… si sa però che gli operai giapponesi hanno testimoniato che lo avevano costruito nel 1975!

Nonostante tutto i Gesuiti non sono soliti essere disturbati dai dettagli. Sanno che alla gente piace sognare, allora invece di rompersi la testa con una storia coerente, preferiscono creare più aneddoti possibili approfittando anche (per divertirsi) di scivolare su alcune verità della loro impresa.

E’ interessante constatare che, per esempio, nella leggenda ufficiale del Reiki, “il risveglio” di Mikao Usui inizia con una citazione del Vangelo di Marco:
“Andate per il mondo, proclamate la buona novella. Colui che crede e sarà battezzato si salverà; colui che non crede si condannerà.”

Il Reiki quindi diventa il nuovo battesimo della “Nuova Era”.

Un certificato come Maestro di Reiki apre le porte a mille altre iniziazioni, ma anche e soprattutto, a quelle dei “Maestri di Saggezza” che appaiono dai livelli superiori. Una volta che si crede nel Reiki, uno è disposto a credere in qualsiasi cosa.

Il cristianesimo era già troppo stabilito e dogmatico per poter essere veramente universale, cosa di cui si resero conto i Gesuiti in Giappone. Allora hanno rivolto la forza del Giappone contro di lui stesso e l’hanno utilizzata per conquistare il mondo.

L’onda Reiki forma parte dell’onda 666, l’onda che unirà l’umanità dal basso. E’ come un’onda che inghiotte sempre più persone credule, imprimendo loro dei segni che le mettono sotto il loro controllo, un po’ come il battesimo della Chiesa cattolica che, in altri tempi, serviva essenzialmente per tornare ad essere docili, spegnendo il fuoco delle domande interne.

Chi si azzarderà domani a mettere in discussione i miracolosi benefici del Reiki?

Epilogo

Ai Gesuiti piace divertirsi con le leggende mitologiche (e nemmeno loro ci credono) però quando si oppongono ai loro piani non ridono affatto.

Quando così gli Illuminati (un ordine fondato dal gesuita Adam Weishaupt) sono perseguitati in Baviera, giurano la totale distruzione della Germania, che otterranno nel 1945, dopo due secoli di sforzi. Dieci milioni di tedeschi moriranno per questo affronto.

E quando i Gesuiti furono espulsi dal Giappone, non bastò loro tornare due secoli più tardi e mettere l’Imperatore sotto controllo. Avranno bisogno di una vendetta totale. Per questo motivo la seconda bomba atomica (una bomba con un’utilità strategica nulla a livello militare) cade su Nagasaki, il feudo gesuita da dove furono espulsi.

«Chi ha lasciato aperta la porta della bomba atomica?»

150.000 Giapponesi dovettero pagare con la loro vita. E’ anche un caso che il Giappone si arrenderà il 15 agosto 1945 e che quel giorno è celebrato in occidente sempre come il giorno della vittoria sul Giappone?


LISTA DEGLI AVVENIMENTI ACCADUTI IN GIAPPONE UN 15 AGOSTO

15 agosto 1549 - San Francesco Javier sbarca sulla costa di Kagoshima, in Giappone.
15 agosto 1863 - Bombardamento di Kagoshima. Gli Inglesi attaccano il Giappone in seguito ad un oltraggio dei samurai.
15 agosto 1869 - L’Imperatore Meiji costituisce sei nuovi ministeri e tra loro decide di dedicarne uno allo “Shintoismo di Stato”.
15 agosto 1945 - Il Giappone si arrende dopo le due bombe atomiche, una il 9 agosto su Nagasaki (la prima fu lanciata il 6 agosto 1945: 6 + 9 = 15),

…e una data meno conosciuta, ma senza dubbio fondamentale nella storia del Giappone: il 15 di agosto 1865, giorno in cui nasce Mikao Usui.

Caso o coincidenza? O il segno che, forse, il mitico Usui non è esistito mai e non è altro che una costruzione gesuita?

ALTRI AVVENIMENTI DALLE FORTI CONNOTAZIONI GESUITE

15 agosto 1537 - E’ fondata la città di Asunción in Paraguay. I Gesuiti sperimentarono il loro sistema di riduzionismo.
15 agosto 1947 - L’India ottiene l’indipendenza. (L’India è il primo paese in cui entrarono i Gesuiti).
15 agosto 1954 - Alfredo Stroessner inizia la sua dittatura in Paraguay.
15 agosto 1960 - Indipendenza del Congo (Il Congo è il primo paese africano in cui entrarono i Gesuiti).
15 agosto 1963 - Il presidente del Congo, Fulbert Youlou, è defenestrato dopo 3 giorni di manifestazioni nella capitale.
15 agosto 1965 - I Beatles suonano davanti a 60.000 fans nello Shea Stadium di New York, un avvenimento considerato come l’inizio del “rock da stadio”.
15 agosto 1969 - Inizia il festival di Woodstock.
15 agosto 1971 - Richard Nixon annulla la conversione del dollaro in oro, aprendo una nuova era per l’economia mondiale.
15 agosto 1977 - Un radio-telescopio, negli Stati Uniti, che è parte del programma di ricerca SETI riceve un segnale radio proveniente dal profondo spazio.”

Un'ultima annotazione 15 Agosto = 15/08 ... 15+8 = 23, altro numero molto caro a certe elite...

Monsieur Chouchani, il profeta errante

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Nessuno conosce il suo vero nome. Nessuno sa quali sono le sue origini. La sua storia è ricostruibile solo dalle testimonianze dei suoi allievi su cui ha lasciato tracce indelebili. Ha incontrato Einstein ed è stato maestro di Lévinas e di Elie Wiesel.

Di chi stiamo parlando? Di Monsieur Chouchani (o Shushani), uno degli uomini più misteriosi che sia mai esistito. Questo non è il suo vero nome ma un soprannome e perfino la sua origine è ignota.

Chouchani è apparso per la prima volta a Parigi subito dopo la seconda guerra mondiale. Gettato sulla terra esattamente in quell’epoca e in quel luogo, non ha lasciato passato dietro di sé. Chiunque abbia provato a far luce sulle sue generalità o sulla sua biografia ha fallito.
 
Monsieur-Chouchani

Le testimonianze sulla sua persona arrivano dai quattro angoli del mondo: India, Palestina, Marocco, America. Era ovunque.

Si presentava come un barbone e offriva lezioni di Talmud in cambio di ospitalità. Puzzava terribilmente e indossava sempre gli stessi abiti, d’estate e d’inverno. Molte persone che l’hanno conosciuto utilizzano questo aggettivo per descriverlo: repellente. Pare che questo suo modo di presentarsi non fosse dovuto alla necessità, ma piuttosto frutto di una scelta. Elie Wiesel, nell’intervista rilasciata a Salomon Malka nel libro Monsieur Chouchani: L’enigme d’un maitre du XXe siecle dichiara: “negli anni ’20, pare, è stato immensamente ricco […] Visitò l’America, investi molti soldi in borsa, guadagnò  una fortuna”.

Alla puzza e agli abiti logori, bisogna aggiungere il suo carattere. I suoi modi erano dissacranti e cinici. Collerico e polemico, Chouchani amava essere ingombrante.

Fin qua può sembrare una storia normale. La storia di un vagabondo dal pessimo carattere che bussava in cerca di un pasto caldo ed un letto. Ma non è così.

Nessuno l’ha mai visto consultare un libro e tuttavia poteva tenere lezioni universitarie (e l’ha fatto) di fisica, matematica, economia e filosofia. Eccelso maestro di esegesi, pare che Chouchani conoscesse non solo il Talmud e i relativi commentari, ma anche tutto ciò che era stato scritto successivamente da laici e cristiani. Una memoria fotografica incontenibile. Sempre Elie Wiesel nel testo sopra citato dichiara: “tutto ciò che conoscevo, lui lo conosceva meglio di me. Conosceva Bergson a memoria. Conosceva i romanzi di Kafka. Platone e naturalmente Socrate. Non parliamo poi di Maimonide”. Ma le sue doti non si limitavano a questa memoria ai limiti dell’umano. Ciò che più colpisce era la sua acutezza, la sua intelligenza. Oltre alla memoria fotografica era presente in Chouchani anche un’intelligenza creativa, capace di giudizi spiazzanti e illuminanti.

Per finire, padroneggiava più di 70 (s-e-t-t-a-n-t-a) lingue. Ciò rendeva pressoché impossibile capire dove fosse nato e vissuto.

Fra i suoi allievi più celebri c’è Emmanuel Lévinas uno dei maggiori filosofi del ‘900 che su di lui dichiara: “Incontrarlo era come entrare in contatto con un genio nel senso assoluto della parola; era un uomo che poteva tenere insieme un numero molto vasto di idee senza essere soggetto alla costrizione di condurle a un esito conclusivo. Era come se il Talmud fosse presente dentro di lui, incorporato, vivente”. E ancora: “Tutto quello che io so, lo sa anche Chouchani. Quel che sa lui io non lo so”. Questa non è la storia di un vagabondo. E’ la storia di un genio il cui intelletto procedeva temerario sul limite delle capacità umane.

La sua vita, la sua morte, la sua persona rimangono avvolte nel mistero. Non ha lasciato nessun manoscritto, nessuna traccia se non nella memoria di chi l’ha incontrato.

Un profeta errante che è ha turbato e cambiato la vita di chi ha avuto la fortuna (o la sfortuna) di incontrarlo. Vestito di cenci si approssimava a Dio nella sapienza, fra miseria e santità.

E’ morto in Uruguay, a Montevideo. La sua lapide, pagata e incisa da Elie Wiesel recita: “Il savio maestro Chouchani di benedetta memoria. La sua nascita e la sua vita sono chiuse in un enigma”.
 

Le Ere del Mondo degli Hopi. Tra Scienza e Mito (seconda parte)

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Il Terzo mondo degli Hopi: da circa 11.700 a 8000 anni fa

Una moltitudine di piccole inondazioni si è verificata in varie località nel corso della storia, ma è improbabile che avessero potenza sufficiente per causare il caos su tutto il pianeta. Solo un unico diluvio universale sostiene questa distinzione. Così, non sorprende che il "diluvio"è una leggenda universale che compare nelle storie orali o nei testi di quasi tutte le culture della Terra.

Gli Hopi affermano che il Terzo Mondo, l'età precedente al nostro attuale Quarto Mondo, si è conclusa in una inondazione in tutto il mondo. Questo periodo di tempo aveva ospitato una civiltà altamente evoluta. Secondo gli Hopi, gli antenati del Terzo Mondo costruirono grandi metropoli in diversi paesi e possedevano una sofisticata rete di commercio globale. 

Con la loro società complessa e tecnologicamente avanzata, hanno anche costruito veicoli aerei per i viaggi, i trasporti, e il combattimento. Questi aerei erano simili ai vimana descritti nei testi indù come il Vaimanika Shastra. 

Gli Hopi chiamano un tale veicolo un paatuwvota, che significa "scudo volante magico". Questa parola significa etimologicamente sia "scudo meraviglioso" o "scudo d'acqua." (28) Alcuni ricercatori ipotizzano anche che Mu e Atlantide si siano combattute in una guerra.



Alcuni studiosi ritengono che il livello di tecnologia fosse più avanzato della nostra di oggi. Potrebbe essere coinvolta una preponderanza di ciò che chiamiamo "tecnologia verde". In altre parole, i principi fondamentali delle loro realizzazioni si erano sviluppati lungo linee storicamente diverse rispetto a quelli che producono il nostro ambiente tecnologico e scientifico in epoca industriale.

D'altra parte, se l'antica scienza e la tecnologia erano simili al nostro sviluppo attuale, una notevole quantità di gas serra e CO2 avrebbero potuto essere rilasciati nell'atmosfera durante il Terzo Mondo, creando le condizioni che la maggior parte climatologi vedono come causa del riscaldamento globale e del cambiamento climatico. Ancora una volta dobbiamo sottolineare che gli Hopi, non certo una cultura high-tech, ha tramandato leggende della precedente età del mondo che era più sofisticata del nostro oggi.

In ogni caso, la corruzione sociale e morale ha superato questa società, alla fine, e il riequilibrio cosmico si è rivelato come un devastante diluvio. Anche se ancora a volte chiamiamo i disastri naturali "atti di Dio", l'idea che diluvi, uragani, tsunami, terremoti, ecc. siano causati dal peccato dell'uomo è di solito limitata ai fondamentalisti cristiani. Tuttavia, gli Hopi hanno ereditato questo sistema di credenze dai loro antenati, non da una qualche forma di evangelizzazione. Di tutte le tribù del Nord America, gli Hopi, in parte a causa della loro lontananza geografica, sono i meno colpiti dalle religioni esterne.

Secondo la leggenda, il dio del cielo Sotuknang disse alla nonna ragno chiamata Kókyangwúti che avrebbe distrutto la terra con l'acqua prima che tutto il popolo Hopi fosse corrotto da pensieri e pratiche malvagie che si diffondevano in tutto il paese. Ha sigillato le persone virtuose all'interno di canne cave, che cominciarono a galleggiare sulle acque. Più tardi i sopravvissuti costruirono barche di canne su cui navigavano verso est attraverso l'oceano. Alla fine raggiunsero le coste occidentali del Nord America e cominciarono a popolare il sud-ovest americano. Ma da quale specifico diluvio stavano fuggendo?

Il periodo effettivo durante il quale la massiccia alluvione del Terzo Mondo degli Hopi può essersi verificato è discutibile. La maggior parte degli scienziati sono d'accordo, però, ci sono stati tre grandi alluvioni (cioè, non locali) circa nelle seguenti date: 13.700, 11.700, e l'inondazione finale circa 8000 anni fa. La prima di queste inondazioni si è verificata dopo la fine dell'Older Dryas durante il periodo di riscaldamento Allerød, e il secondo ha avuto luogo a seguito della fine del Younger Dryas. La terza alluvione, tuttavia, è stata la più grande e la più catastrofica; quindi, probabilmente, ha concluso il Terzo mondo degli Hopi per sempre.

Il millennio precedente a 8000 anni fa ha dato inizio a quello che è conosciuto come Holocene Climatic Optimum (9000 - 5000 anni fa), durante il quale le temperature erano più alte di quanto non siano oggi. Infatti, le temperature estive aumentarono in media di 40° C al Polo Nord e fino a quasi 50° C in alcune zone della Siberia. Questo certamente avrebbe affrettato lo scioglimento della calotta polare e dei ghiacciai del nord. Tuttavia, questi aumenti di temperatura si verificavano solo durante l'estate, non durante l'inverno. Inoltre, a latitudini più basse le varianti di temperatura furono più moderate, e nel sud del mondo il clima era ancora un po' più fresco. 


Inoltre circa 8.000 anni fa, l'Etna in Sicilia eruttò, causando il crollo del fianco orientale del vulcano. 

Questo evento ha causato una valanga di detriti in mare, che ha generato uno tsunami catastrofico. Un muro d'acqua alto 40 metri ha influenzato gran parte del Mediterraneo orientale, costringendo l'abbandono di un certo numero di villaggi nel Levante, tra cui Atlit Yam. 

Questo insediamento neolitico che copre quasi 10 ettari, una volta conteneva una serie di case rettangolari e un semicerchio fatto di sette pietre megalitiche, ognuno del peso di oltre 1.3 tonnellate. Le rovine di questo paese sommerso ora riposano circa un kilometro ad ovest della linea di costa vicino alla città di Haifa, Israele. (32)

Nello stesso periodo il ponte di terra tra la Gran Bretagna e il continente europeo sprofondò in quello che oggi è il Canale della Manica e del Mare del Nord. Inoltre, un diluvio nel Mar Nero presumibilmente si è verificato circa 7600 anni fa, che potrebbe essere alla base del leggendario diluvio di Noè. 

Il Mar Nero era una volta un lago d'acqua dolce poco profondo alimentato da antichi fiumi. I geologi Walter Pitman e William Ryan sostengono che l'acqua salata in lieve aumento del Mediterraneo finalmente si riversò da un davanzale roccioso e salito attraverso lo Stretto del Bosforo. Questo torrente sommerse oltre 160.000 km quadrati di terreno agricolo fertile e ampliato in maniera significativa la costa del Mar Nero, che si è salinizzato nel processo. 

Il Bosforo è diventato un canale artificiale contenente 200 volte il volume delle Niagara Falls, ruggendo verso nord per quasi un anno. Pitman e Ryan stimano che il mare sia avanzato di 15 cm al giorno, con una profondità totale di quasi 150 metri durante il diluvio.


Nel 1999 Robert Ballard e una squadra di archeologi marini hanno esplorato con apparecchiature sonar l'area del Mar Nero, dove era stato il primo litorale. L'indagine ha infine confermato le risultanze di Pitman e Ryan. Ballard anche ripescato molluschi di acqua dolce anteriori a 7500 anni fa, insieme con recenti molluschi d'acqua salata. Gli abitanti traumatizzati della regione che sono stati costretti a fuggire dalle loro case devono essere stati afflitti per generazioni con i ricordi di questa esperienza terribile.

L'autore e ricercatore genetico Stephen Oppenheimer dell'Università di Oxford commenta sull'aumento precipitoso del livello del mare nel corso degli ultimi giorni di quello che fu la il Terzo Mondo degli Hopi. "Un improvviso aumento del livello globale del mare di 5-10 metri, 8000 anni fa, dovrebbe essere sufficiente a soddisfare alcuni catastrofisti che qui c'è stato un vero e proprio candidato per il grande diluvio. I rapporti che ora compaiono in riviste geologiche, tuttavia, sembrano dire che questo evento è stato, se possibile, ancora più catastrofico e più complicato. 

Invece di 5-10 metri, l'aumento potrebbe essere stato anche di 25 metri. Inoltre questo aumento avrebbe potuto essere un aumento seguito da una caduta simile, proprio come dicevano le leggende." Un aumento di oltre 25 metri del livello degli oceani di tutto il mondo deve aver travolto le coste di interi continenti, in un modo o nell'altro.

In quei tempi, soprattutto durante l'alluvione finale, un continente enorme in Malesia noto come Sundaland si spense. (Le persone con una predilezione più metafisica potrebbero fare riferimento a questo continente sia come Lemuria o Mu.) Robert Schoch descrive il processo geofisico.


Nel 18.000 a.C., quando il livello del mare era molto più basso, una distesa di terra delle dimensioni di un continente giaceva nel sud-est asiatico, dove la portata meridionale del Mar Cinese Meridionale, il Golfo di Thailandia e il Mar di Giava sono ora. Quando il mare si alzò, una superficie pari alla misura del subcontinente indiano affondò lentamente sotto le onde, lasciando solo i relativi altopiani del Malese, Indocina, Borneo, e le numerose isole dell'Indonesia sporgenti sopra di loro. I geologi chiamano questa distesa di terra annegata Sunda Shelf o Sundaland. 

Secondo Oppenheimer, questa inondazione ha causato una serie di emigrazioni in tutte le direzioni: a sud, verso l'Australia, a ovest verso l'Oceano Indiano, a nord, verso l'Asia continentale, e ad est verso Micronesia e Polinesia. I profughi salparono con grandi canoe oceaniche o zattere portando con loro le conoscenze e le competenze che hanno permesso alla civiltà di fiorire in India, Cina, Mesopotamia, Egitto e Grecia. Gli antichi Hopi avrebbero fatto parte dell'ondata verso est, in viaggio su zattere di canna verso il sorgere del sole.



Il Quarto Mondo verso il Quinto: da 8000 anni fa a -?

A differenza dei Maya, gli Hopi non sono mai precisi nella datazione della durata di una Età del mondo, o sul passaggio da un mondo all'altro. In questo saggio ho cercato di correlare la descrizione di queste epoche cicliche con vari cambiamenti della terra e/o eventi astronomici catastrofici. Platone nel suo dialogo Timeo afferma: "Ci sono state e ci saranno molte calamità diverse per distruggere il genere umano, le più grandi di queste dal fuoco e dall'acqua, quelle minori di innumerevoli altri mezzi". 

Molti studiosi assumono che la data approssimativa per la distruzione di Atlantide fu il 9600 a.C. Questo perché Platone ha dichiarato che la sua immersione avvenne circa 9000 anni prima del tempo di Solone, il poeta e legislatore ateniese del V secolo che aveva ricevuto le sue informazioni circa il continente sommerso dagli Egiziani.

Ricapitoliamo ogni Età del mondo degli Hopi insieme alla sua data di scadenza approssimativa, e gli eventi geologici o celesti che possono averne causato la fine.

Primo Mondo: 12.900 anni fa, distruttoa da una cometa, un asteroide, o una serie di espulsioni di massa coronale, forse messo in risalto da un superonda galattica (Morte per fuoco dal cielo). Questo ha spazzato via gran parte della megafauna della Terra.

Secondo Mondo, 11.700 anni fa, distrutto da uno spostamento dei poli, probabilmente causato da una supernova o da un evento di plasma, che porta ad una mini era glaciale (Morte per ghiaccio). Anche in questo caso, lo Younger Dryas è durato da circa 12.900 a 11.700 anni fa. Queste condizioni di freddo possono aver causato l'estinzione di molti mammiferi del tardo Pleistocene.

Terzo Mondo: 8000 anni fa, distrutto da un diluvio e la sommersione finale di un continente pacifico chiamato Sundaland (Morte per acqua). Tuttavia, il parziale allagamento si è anche verificato 11.700 anni fa verso la fine del secondo mondo e 13.500 anni fa durante il Primo mondo - un periodo più caldo (interstadiale) chiamato oscillazione Allerød.

Attualmente stiamo vivendo alla fine del Quarto Mondo degli Hopi, dove il caos e una vita fuori equilibrio con le vie del Creatore sono la norma. Gli anziani Hopi credono, tuttavia, che ben presto entreremo nella prossima Età del mondo (Quinto Mondo), dove la pace, la prosperità e la spiritualità regneranno. Alcuni profeti Hopi prevedono che il fuoco sarà di nuovo l'agente purificante che ci porterà in ultima analisi, in questa nuova era. 

In termini biblici, sarà "un nuovo cielo e una nuova terra". (39) L'anziano David Monongye, membro del Clan del Fuoco del villaggio di Hotevilla, in Arizona, ha dichiarato nel corso del 1970, quando aveva più di 90 anni:

Hotevilla

Dovremo quindi aprire i nostri cuori e le nostre menti quando una nuova era
è in procinto di essere, con la gente rinnovata e purificata attraverso il fuoco.
Sarà come l'oro puro di un nuovo giorno.
Ma il fuoco è rosso, e quando prende il comando,
metterà le forze della natura in movimento.
Sapremo allora che il giorno della purificazione è arrivato.
Noi tutti siamo i custodi della vita.
L'equilibrio della natura dipende da noi.
Il mondo sarà ciò che noi vogliamo che sia.

Un Braccialetto dei Denisova di 40mila anni fa. Un Indizio sulla Strada di Atlantide...

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Sempre più convinto che gli "Antichi Dei" e la civiltà atlantidea antidiluviana fosse rappresentata dai Neanderthal e dai Denisova, percepiti dagli arretrati Sapiens come i 'figli degli dei'.

Risalente a 40 mila anni fa e attribuito alla specie Denisoviana dei primi esseri umani, le nuove immagini mostrano la bellezza e l'arte della gioielleria preistorica.

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Malgrado altri braccialetti ritrovati predatano questa scoperta, 
gli esperti russi dicono che questo è il più antico gioiello in pietra 
conosciuto del suo genere. Immagine: Vera Salnitskaya

E' molto elaborato, fatto con una lucida pietra verde e si pensa che abbia ornato una donna molto importante o un bambino solo in occasioni speciali. Ma questo non è un accessorio di moda dei nostri giorni si crede invece sia il più antico braccialetto di pietra del mondo, risalente a 40 mila anni fa.

Dissotterrato nella regione degli Altai in Siberia nel 2008, dopo un'analisi dettagliata gli esperti russi ora riconoscono come corretta la sua notevole età. 

Le nuove immagini mostrano questo antico gioiello nella sua piena gloria, gli scienziati hanno concluso che sia stato fatto dai nostri antenati umani preistorici, i Denisova, e mostra come questi fossero molto più progrediti di quanto si pensasse.

"Il bracciale è stupefacente - alla luce del giorno riflette i raggi del sole, di notte accanto al fuoco getta una profonda tonalità di verde," ha detto Anatoly Derevyanko, direttore dell'Istituto di Archeologia ed Etnografia di Novosibirsk, parte del ramo siberiano dell'Accademia Russa delle Scienze.

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Fatto di clorite, il braccialetto è stato trovato allo stesso livello dei resti
di alcuni uomini preistorici e si pensa appartenesse a loro.
Immagini: Anatoly Derevyanko e Mikhail Shunkov

"E' improbabile sia stato utilizzato come un pezzo di gioielleria di tutti i giorni. Credo che questa bellissimo e molto fragile bracciale sia stato indossato solo per alcuni momenti eccezionali".

Il bracciale è stato trovato all'interno della famosa Denisova Cave, sui monti Altai, che è rinomata per i suoi ritrovamenti paleontologici risalenti ai Denisovani, conosciuti come homo altaiensis, una specie estinta di esseri umani geneticamente distinti da uomini di Neanderthal e dagli esseri umani moderni.

Fatto di clorite, il braccialetto è stato trovato allo stesso livello dei resti di alcuni uomini preistorici e si pensa appartenesse a loro.

Ciò che ha reso la scoperta particolarmente eclatante è stata che la tecnologia di produzione, più comune in un periodo molto più tardo, come ad esempio il neolitico. Infatti, non è ancora chiaro come i Denisovani avrebbero potuto fare il braccialetto con tanta abilità.

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Nuove immagini mostrano questo antico gioiello nella sua piena gloria.
Immagini: Vera Salnitskaya

Scrivendo nella rivista di Novosibirsk, Science First Hand, il dottor Derevyanko ha detto: "Sono stati trovati due frammenti del braccialetto di una larghezza di 2,7 centimetri e uno spessore di 0,9 centimetri. Il diametro stimato del ritrovamento è stato di 7 cm. Vicino ad una delle fessure è presente un foro con un diametro di circa 0,8 cm. Dallo studio di questo foro, gli scienziati hanno scoperto che la velocità di rotazione del trapano era piuttosto alta, con fluttuazioni minime, tecnologia che è comune in tempi più recenti.

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Tracce dell'uso di un attrezzo per la perforazione sul braccialetto della Denisova Cave. 
Braccialetto lucido di pietra di epoca neolitica.
Immagini: Anatoly Derevyanko e Mikhail Shunkov, Vera Salnitskaya

"L'antico maestro era abile nelle tecniche precedentemente considerate non caratteristiche per il Paleolitico, come la perforazione con un attrezzo, l'utilizzo di utensili come una raspa, la levigatura e la lucidatura con pelli di diversi gradi di conciatura."

La Clorite non è stato trovata nei pressi della grotta e si pensa provenga da una distanza di almeno 200 km, che mostra di quale valore fosse questo materiale a quel tempo.

Il Dottor Derevyanko ha detto che il braccialetto ha subito danni, compresi visibili graffi e urti, anche se sembra che alcuni dei graffi siano stati levigati. Gli esperti ritengono inoltre che il gioiello aveva altri ornamenti per renderlo più bello.

"Accanto al foro sulla superficie esterna del bracciale può essere vista chiaramente una limitata zona lucida causata da intensi contatti con qualche materiale organico morbido," afferma il dottor Derevyanko. "Gli scienziati hanno suggerito si trattasse di un cinturino in pelle con un ciondolo, e che questo ciondolo fosse piuttosto pesante. La posizione della sezione lucida ha permesso di identificare l'alto e il basso del bracciale e di stabilire che era portato sulla mano destra".

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Zona lucida a causa di intensi contatti con qualche materiale organico morbido.
Ricostruzione dell'aspetto del braccialetto e comparazione con braccialetto moderno. 
Immagini: Anatoly Derevyanko e Mikhail Shunkov, Anastasia Abdulmanova

Situata vicino al fiume Anuy, a circa 150 km a sud di Barnaul, la Denisova Cave è una popolare attrazione turistica, tale è la sua importanza paleontologica. Nel corso degli anni vi sono stati trovati una serie di resti, tra cui alcuni animali estinti, come il mammut lanoso. Un totale di 66 diversi tipi di mammiferi sono stati scoperti all'interno, e 50 specie di uccelli.

La scoperta più emozionante è stata quella dei resti dei Denisoviani, una specie di primi umani risalente a 600 mila anni fa, e diversa sia dai Neanderthal che dall'uomo moderno.

Nel 2000 è stato rinvenuto nella grotta un dente di un giovane adulto e nel 2008, quando è stato trovato il braccialetto, gli archeologi hanno scoperto l'osso di un dito di un giovane Denisoviano, che hanno soprannominato "donnaX". Un ulteriore esame del sito ha permesso di trovare altri reperti risalenti fino a 125 mila anni.

Il Vice direttore dell'Istituto Mikhail Shunkov ha suggerito che la scoperta indica che i Denisoviani - anche se ormai estinti - erano più avanzati rispetto a Homo sapiens e Neanderthal.

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Le tracce di riparazione sulle crepe.
Il bracciale aveva subito un danno, compresi graffi visibili e urti.
Immagini: Anatoly Derevyanko e Mikhail Shunkov

"Nello stesso livello, dove abbiamo trovato un osso Denisoviano, sono state trovate altre cose interessanti; fino ad allora si credeva che queste fossero il segno distintivo della comparsa del Homo sapiens," ha detto. "Prima di tutto, ci sono stati gli elementi simbolici, come i gioielli - compreso il braccialetto di pietra e un anello, scolpito nel marmo."

I dettagli completi dell'anello devono ancora essere rivelati. 

"Questi oggetti ritrovati sono stati fatti con metodi tecnologici - limatura della pietra, la perforazione con un attrezzo, le correzioni - che sono considerati tradizionalmente tipici per un momento successivo, e in nessuna parte del mondo sono stati utilizzati così presto, nel Paleolitico. In un primo momento, abbiamo collegato i reperti con una forma progressiva di essere umano moderno, e ora si è scoperto che questo era fondamentalmente sbagliato. Ovviamente furono i Denisoviani, che lasciarono queste cose".

Ciò ha indicato che "il più progredito della triade" (Homo sapiens, Homo di Neanderthal e Denisova) erano i Denisoviani, che in base alle loro caratteristiche genetiche e morfologiche erano molto più antichi di Neanderthal e uomo moderno". 

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L'ingresso alla Denisova Cave e degli scavi archeologici all'interno.
Foto: The Siberian Times

Ma questo braccialetto di aspetto moderno potrebbe essere stato con resti più antichi?

Gli esperti hanno considerato questa possibilità, ma anche rifiutato, affermando di credere che gli strati non erano contaminati da interferenze umane di un periodo successivo. Il terreno intorno al braccialetto è stato anche datato utilizzando l'analisi isotopica dell'ossigeno.

Il bracciale si trova ora presso il Museo di Storia e cultura dei popoli della Siberia e l'Estremo Oriente a Novosibirsk. Irina Salnikova, a capo del museo, ha detto del braccialetto: "Io amo questa scoperta. 

Le competenze del suo creatore erano perfette. Inizialmente abbiamo pensato che fosse stata fatta da uomini di Neanderthal o moderni umani, ma si è scoperto che il maestro era Denisoviano, almeno a nostro parere.

"Tutti i gioielli hanno avuto un significato magico per gente antica e anche per noi, anche se non sempre ce ne accorgiamo. Bracciali e ornamenti del collo erano utilizzati per proteggere le persone dagli spiriti maligni, per esempio. Questo oggetto, data la complicata tecnologia e il materiale "importato", ovviamente apparteneva a una persona di alto rango di quella società".

Mentre altri braccialetti ritrovati pre-datano questa scoperta, gli esperti russi dicono che questo è il più antico gioiello in pietra conosciuto del suo genere.

Altai in Siberia... Iperborea poteva essere la siberia e gli iperborei essere i Denisoviani?

La civiltà dei Jiroft dell'Iran orientale

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La fede nella sopravvivenza del defunto dopo la morte è simboleggiata nelle rappresentazioni di rinascita della vita sulla terra dopo il diluvio universale, che sembrano narrate dalle decorazioni sui vasi restituiti dalle necropoli di Jiroft, capitale di una civiltà antichissima ultimamente scoperta sull’altopiano dell’Iran sud-orientale: è questa la suggestiva interpretazione formulata dall’archeologo veneto Massimo Vidale, sui reperti recuperati dalle tombe della cultura dell’Halil Rud (il fiume Halil), fiorita nella seconda metà del terzo milennio a.C., contemporanea alla civiltà dei Sumeri. Era lo stato di Marhashi (così lo chiamavano i Sumeri), molto ricco e forte, così potente che i regnanti di Ur ne cercavano l’alleanza mandandovi le loro figlie come spose.
 


Almeno una dozzina delle ricche necropoli di questa civiltà perduta furono saccheggiate nel 2001 in seguito ad una devastante alluvione che mise allo scoperto le tombe (si calcola che siano decine di migliaia i preziosi reperti trafugati e rivenduti clandestinamente). Gli scavi condotti dall’Iraniano Youssef Madjidzadeh, da Massimo Vidale e dagli altri suoi colleghi in una delle grandi necropoli saccheggiate della valle dell’Halil  hanno permesso di recuperare almeno parte dei corredi tombali distrutti dai clandestini. Una sola tomba è stata sinora  trovata inviolata.

Vi si leggono i segni di un rituale funerario che lo stesso archeologo trova enigmatico: il defunto vi era stato adagiato su un fianco in posizione fetale, ma la salma risulta incomprensibilmente riesumata in parte dopo meno di un anno dalla sepoltura. Nella tomba sono stati identificati anche i resti di una pecora sacrificata nel corso del rito funebre, le quattro zampe mozzate davanti alla porta della camera tombale, la coda, combusta, sotto il corpo del defunto:

”È tutto ancora da comprendere e da interpretare”, ammette Vidale, in un’intervista concessa a “Scienzaonline.com”.in occasione della 22° Rassegna Internazionale del Cinema Archeologico di Rovereto, dove è stata presentata l’anteprima mondiale del suo film “L’Aquila e il Serpente” (regista Alessandro Dardani), con cui l’archeologo, insieme ai colleghi del Museo Civico di Rovereto,  ha documentato nuove scoperte e nuove suggestioni.
 
La religiosità e la mitologia di questa civiltà, dimenticata da quattro millenni, ci viene raccontata dalle immagini scolpite sui vasi in clorite dei corredi funebri (la clorite è una pietra di colore verde scuro, un silicato di ferro e magnesio) recuperati dalla polizia iraniana dopo il saccheggio delle necropoli di Jiroft. Innumerevoli sono i reperti dello stesso tipo sottratti all’Iran e trafugati all’estero. Cause internazionali intese a recuperare almeno una parte degli altri reperti sono ancora in atto, promosse dal governo iraniano soprattutto nei confronti del Louvre di Parigi e di alcune case d’asta britanniche.

Non disponiamo purtroppo di documenti scritti della civiltà dell’Halil Rud, con l’eccezione di quattro tavolette coperte di misteriosi caratteri geometrici, ancora indecifrabili (mentre i Sumeri già erano da tempo padroni della scrittura, che usarono, almeno dagli inizi del secondo milelnnio a.C., per trascrivere i loro mit in caratteri cuneiformi). Il patrimonio di immagini dei vasi in pietra di questa civiltà è tanto sorprendente quanto ricco: Vi compaiono leoni che assaltano le loro prede, affrontati da mastini (cioè cani domesticati), e convulse lotte fra serpi e felini, orsi e leoni. Alcune figure sono enigmi la cui soluzione – come ammette Vidale – appare ancora lontana: combattimenti di uomini-toro, uomini-leone e uomini-scorpione, sempre in lotta fra loro e/o contro animali.
 

Foto 2 - il Dio sopra i flutti apre l'arcobaleno, segno di pacificazione con l'umanità (l'arcobaleno è presente nella versione persiana/iranica del mito, ma non in quella sumero-babilonese, come Vidale spiega nel pezzo)

Inoltre, in alcuni dei vasi in pietra recuperati dalle autorità Iraniane o perduti nelle spire del mercato antiquario sono ben chiaramente leggibili scene e racconti rinascita ad una vita ultra-terrena, con una chiave di lettura che potrebbe richiamare proprio al mito di Gilgamesh. Oltre alla saga mesopotamica, sembtrano affiorare racconti documentati, più tardi ancora, nella Bibbia. In particolare, Vidale identifica un simbolo di resurrezione,o almeno di rinascita, nell’arcobaleno che il dio, nelle narrazioni figurative rinvenute in quelle tombe, apre in alto nel cielo, ordinando la fine del diluvio e la riemersione delle terre dalle acque: è la pacificazione della divinità con l’uomo, dopo la punizione, con la promessa di non far tornare mai più quella estinzione; ed è il ritorno della vita e della futura moltiplicazione dei viventi.

Tuttavia, come sottolinea l’archeologo veneto, l’apertura dell’arcobaleno dalle mani del dio, raccontata nelle tombe di Jiroft, che appartengono ad una cultura iranica, non compare nella saga mesopotamica babilonese. Invece, l’arcobaleno è ben presente nel racconto biblico della fine del diluvio, dove sta a significare la promessa divina di non punire mai più l’umanità con la condanna allo sterminio.
 
E c’è da chiedersi perché, dal momento che “Genesi” (il primo dei cinque libri del Pentateuco biblico ma l’ultimo ad essere scritto) è databile al sesto secolo a.C., proprio durante la prigionia del popolo di Israele a Babilonia dopo la deportazione in massa. Fu grazie al contatto con Babilonia che il mito del diluvio universale entrò a far parte anche della cultura ebraica.
 
Ma allora perché l’anonimo redattore del Genesi biblico riprende l’arcobaleno, appartenente alla versione iranica, più remota, invece di quella sumero-accadico-babilonese, che sembrerebbe la più vicina alla cultura del popolo di Israele. Secondo  Vidale, questa preferenza è forse attribuibile alla simpatia e alla gratitudine che il popolo ebraico nutriva per la Persia (Ciro il grande, che aveva invaso la Mesopotamia, era appena stato il loro liberatore), piuttosto che per l’oppressore babilonese sconfitto.
 

Foto 3 - dettaglio dell'arcobaleno aperto dal dio sopra le nuvole (cioè i tori dagli zoccoli alati, i cui muggiti sono i tuoni)

L’arcobaleno che appare sui vasi di Jiroft (databili fra il 2400 ed il 2100 a.C,) risale ad un’epoca precedente l’unificazione della Mesopotamia sotto il dominio degli Accadi: questi ultimi distrussero l’impero dei Sumeri e mossero guerra anche a Marhashi, tanto è vero che gli stessi vasi di alabastro e clorite restituiti dallo scavo a Jiroft si trovano fra il bottino che gli invasori e saccheggiatori Accadi si portarono via in Mesopotamia. Su quei vasi predati si legge ancora l’incisione del nome del sovrano accadico conquistatore: Sargon, e i figli Manishtushu e Rimush). Il tema dell’arcobaleno che pone fine alla punizione divina appare chiarissimo nella fascia superiore di quattro vasi di clorite.

Nell’intervista a “Scienzaonline.com” Vidale ha spiegato come si leggono le immagini sui vasi di Jihad: il racconto della storia, inciso con una notevole qualità artistica, si dipana cronologicamente dal basso verso l’alto. In basso sono disegnati tori dalle zampe alate, che rappresentano le nuvole (il tuono è il loro muggito): comandati dal dio, i tori rovesciano sulle terre fiumi d’acqua che sgorgano dalle loro bocche e sommergono il mondo. Successivamente, dalle acque cominciano a riemergere le montagne, e ancora più in alto, al di sopra di tutto, il dio allarga le braccia aprendo l’arcobaleno per pacificare la terra e farvi ricominciare la vita.

Un altro simbolo di salvezza e di sopravvivenza per la resurrezione dopo la morte-diluvio universale, che ricorre sui vasi di clorite di Jiroft, è una sorta di Arca, una struttura architettonica a tre porte concentriche, in qualche caso circondata dai simboli di onde e flutti. Questa costruzione ricorda il Vara, il castello sotterraneo che nella versione iranica e zoroastriana (ben più recente) del mito prende il posto dell’arca di Noè. Il Vara è rappresentato come l’architettura di un castello sotterraneo, in cui uomini, piante e bestie si salvano dalle acque di un rovinoso disgelo che sommerge il mondo.

Che personaggi sono l’aquila e il serpente che danno il nome al titolo del filmato presentato a Rovereto, e in che modo la loro storia rappresenta la resurrezione dopo la morte? Fanno parte della saga di Etana, risponde Vidale: era un mitico re mesopotamico che, cavalcando un’aquila, era salito fino al dio del sole, Shamash, per chiedergli un’erba che lo guarisse dalla sterilità e gli consentisse di fondare la sua dinastia.
 
La storia dell’aquila e del serpente è in realtà la “contaminatio” di due miti, e il racconto illustrato sui vasi di Jiroft verrebbe oggi classificato come un “prequel” da un cineasta che volesser lavorarci sopra.
 
L’aquila [Enlil secondo il Progetto Atlanticus] e il serpente [Enki] erano un tempo due personaggi alleati e amici, ma un giorno l’aquila commise un orrendo delitto: divorò i figli del serpente, ignorando anche le suppliche del proprio figlio, un aquilotto che lo implorava di non farlo.
 
Quando il serpente si recò dal dio Shamash per chiedere giustizia, questi gli consigliò di nascondersi nella carogna di un animale morto e di aspettare che l’aquila scendesse a cibarsene.
 
Questa la vendetta alla quale forse alludono altre immagini sui vasi di Jiroft: quando l’aquila penetrò nella carogna dell’agguato, il serpente l’aggredì, le spezzò le ali e la gettò in un pozzo (anche il pozzo, oltre alla carogna dell’animale, rappresenta la morte in cui l’aquila precipitò dopo l’empio peccato commesso). Fu il dio Shamash stesso a salvare l’aquila, facendola “risorgere” dal suo pozzo mortale: proprio come chi si faceva seppellire con simili corredi funebri, sperava di risorgere a nuova vita. .

Non mancano, sui vasi di Jiroft, rappresentazioni che l’archeologo definisce “edeniche”, cioè di paradiso terrestre: gazelle e stambecchi sullo sfondo di giardini e pendii fioriti con mandorli, albicocchi, pistacchi e palmeti. La palma è un albero particolarmente significativo come simbolo, spiega Vidale: domesticata già nel 5°-6° millennio a.C,. è la pianta sempreverde, carica di frutti indeperibili, l’unica che consente la vita nei deserti.
 

La CIA dietro "Mani Pulite" e le vicende del 1992

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«La Cia coprì l’apertura del Conto Protezione per il finanziamento illecito al Psi. Sapeva tutto. Il giorno dopo il disfacimento dell’impero comunista, la Cia ha preso e se n’è andata lasciandoci con il cerino in mano. Se ne andò perché l’Italia non aveva più un ruolo geopolitico e non c’era più da garantire l’equilibrio di Yalta. 

Da noi prevalse l’Fbi, interessata ad evitare che la mafia prendesse troppa forza». L’ex ministro craxiano Gianni De Michelis non ha dubbi, e cita un’intervista al console americano Peter Semler: «Dice che Di Pietro lo avvertì nel ’91 che presto il Psi e la Dc sarebbero stati spazzati via». 

Dichiarazioni consonanti con quelle di un altro ex ministro socialista, Rino Formica: sotto il ciclone Tangentopoli, gli Usa puntarono tutto su leader “zoppi” e quindi condizionabili: D’Alema e Fini, con alle spalle legami con un passato totalitario, e Berlusconi, imprenditore dai trascorsi controversi.

Nel ’92, continua De Michelis – intervistato da Mattia Feltri per “La Stampa” – Luciano Violante, del Pds, diventa presidente della Commissione antimafia, stringendo così uno stretto rapporto con Louis Freeh, dell’Fbi. «Niente di oscuro, s’intenda. Non parlo di complotti. Ma tutto si lega: l’ex Pci – con l’ambasciatore, con l’Fbi – diventa interlocutore dell’America. E al Pci non si applica il “non poteva non sapere”. Curioso no?». 

Dunque l’Fbi si occupava di mafia con lo Stato italiano negli anni cruciali della “trattativa”? Secondo De Michelis bisognebbe chiederlo a Di Pietro, invitato al Dipartimento di Stato di Washington perché in quel momento «era l’uomo politico più importante d’Italia». C’era un progetto americano per pilotare la Seconda Repubblica? «Disegno sostanzialmente fallito», dice De Michelis., visto l’attuale frazionamento della magistratura italiana.

Gianni De Michelis

“Mani Pulite” un complotto? Quantomeno, un’operazione pilotata. Ne è convinto l’ex ministro democristiano Paolo Cirino Pomicino, sentito da Francesco Grignetti sempre su “La Stampa”. «Quando l’ex console americano a Milano Semler dice che era informato già alla fine del ‘91 di come sarebbero andate le cose, per me torna tutto», dice Pomicino, che ricorda un episodio rivelatore: «Nella primavera di quell’anno mi venne a trovare Carlo De Benedetti e mi disse che, assieme ad alcuni suoi amici imprenditori, voleva dare vita a un nuovo progetto politico. 

Mi chiese se avessi voluto diventare il “suo ministro”. Mi misi a ridere. Pochi mesi dopo però capii che non scherzava affatto. E’ dalla primavera del ‘91, metabolizzata la caduta del Muro, che si fa strada il disegno di cambiare la classe politica italiana. Sul versante italiano, chi si rifaceva al vecchio partito d’azione pensò che fosse giunto il momento di prendere la guida del Paese».

Sul versante americano, le strutture d’intelligence ritennero che gli italiani si erano spinti un po’ troppo in là, aggiunge Pomicino: «Non dimentichiamo che l’episodio di Sigonella era accaduto appena cinque anni prima». I palestinesi di Abu Abbas, sequestratori dell’Achille Lauro, sfuggiti alla cattura grazie alla fermezza del governo Craxi. 

«E gli americani, intendo gli uomini della loro intelligence, non se ne erano dimenticati». Ma la magistratura milanese che c’entra? «E’ storia, anche se poco nota da noi, che la Cia agli inizi degli anni ‘90 abbia avuto ordine di fare anche intelligence economica e di raccogliere informazioni sull’Europa corrotta», racconta Pomicino. 

«Ora, che in Italia ci fosse un sistema di finanziamento illecito ai partiti è noto oggi ed era noto allora. Io lo dissi pure in una riunione dei vertici della Democrazia cristiana, che il finanziamento illecito era il nostro fianco scoperto. Ritengo che la Cia abbia raccolto informazioni e le abbia girate alla magistratura di Milano dove c’era un pm, ex poliziotto, che non andava troppo per il sottile».

La Cia, diretta “ispiratrice” di Di Pietro? «Nello stesso periodo – continua Pomicino – la Francia allontanò sei agenti segreti americani che indagavano sulla loro industria degli armamenti e su presunte mazzette verso Taiwan. In Germania, sempre nello stesso periodo, il cancelliere Kohl fu fatto dimettere per un finanziamento non dichiarato». 

E anche in Italia, in quel periodo, capitarono diverse stranezze: «Qualcuno ricorda lo strano furto della pistola d’ordinanza dalla macchina dell’allora capo della polizia, Vincenzo Parisi? Reagì con una frase stizzita: “Qualcuno vuole fare dell’Italia una terra di nessuno”. Oppure vogliamo parlare del panfilo Britannia, dove si ritrovarono a parlare di come privatizzare la nostra industria di Stato? Era il giugno ‘92».

Paolo Cirino Pomicino

Poi però è lo stesso Bartholomew, ambasciatore designato da Clinton per “mettere ordine” nell’Italia terremotata dagli scandali, ad ammettere di aver in seguito frenato i giudici di Milano. 

Per Paolo Cirino Pomicino, la versione di Barthlomew – prima la “rivoluzione” di “Mani Pulite”, poi il colpo di freno – è perfettamente credibile: «Un conto è muovere le cose per riconquistare un’influenza perduta, e fare i conti con Andreotti e Craxi che si muovono troppo liberamente sullo scacchiere arabo e mediterraneo; altro è destabilizzare un Paese cruciale per le loro alleanze. Bartholomew ha una visione più larga e si rende conto che l’interesse americano è diverso. E ferma le macchine».

Gli Elohim di oggi: le UR-Lodges - Player B e Player C all'interno dell'eterogeneo universo massonico.

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Player B e Player C all'interno dell'eterogeneo universo massonico.

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I detentori del potere italiano, europeo e mondiale sono massoni. Non massoni “ordinari”, ma appartenenti a enormi logge sovranazionali, le Ur-Lodges. Angela Merkel, Barack Obama, Giorgio Napolitano, Mario Draghi, 

perfino Abu Bakr al-Baghdadi, il leader dell’Isis. Lo dimostrano documenti riservati custoditi negli archivi delle Ur-Lodges, li racconta chi li ha visionati, il Gran Maestro dell’Oriente democratico Gioele Magaldi. Non esattamente un estraneo all’argomento, visto che lui stesso è stato affiliato per un periodo a una di queste superlogge, la “Thomas Paine”.

Prima di procedere con la lista dei nomi e delle relative logge di appartenenza, però, è necessario fare un po’ di chiarezza sull’argomento. Che cosa sono, di preciso, le Ur-Lodges? 

«Entità cosmopolite e sovranazionali che riuniscono gli ottimati della modernità e si contrappongono o si alleano fra di loro, ormai da decenni, in una dialettica a volte tragica e feroce, interpretata dalle correnti più progressiste e da quelle più conservatrici e oligarchiche della libera muratoria planetaria, non senza le tante sfumature di molte zone grigie, composte da moderati che non vorrebbero essere coinvolti in questo drammatico scontro fratricida per il potere globale e locale», scrive Magaldi.

Quindi: esistono due fazioni contrapposte, nell’ambito della massoneria globale. Quella progressista, erede e portatrice di quei valori (libertà, fratellanza, uguaglianza) che, nel passato, hanno ispirato le rivoluzioni che hanno segnato la svolta dall’ancien regime alla società moderna. E quella conservatrice e aristocratica, che storpia quegli stessi valori intendendoli come esclusivi: fratelli, liberi e uguali lo sono solo gli “iniziati” e non i “profani”. Desiderosa, quindi, di ricreare una società oligarchica.

E c’è una vera e propria guerra in corso. “Massoni – Società a responsabilità illimitata” è una delle battaglie di questa guerra. È un massone progressista che apre gli occhi ai non iniziati su quello che stanno facendo e hanno fatto le Ur-Lodges conservatrici. E lo fa nel nome di quella fratellanza tanto cara ai vari Montesquieu, Roosevelt, eccetera. Sottolineando fieramente l’appartenenza a questa corrente.

Ma i documenti? Le prove? I riscontri? Viene chiarito anche questo punto, nel libro. «Gli originali sono conservati dai loro custodi naturali, cioè i segretari e gli archivisti delle varie Ur-Lodges. Però il sottoscritto e gli altri fratelli che hanno collaborato alla stesura del libro si sono presi la briga di fotocopiare tutto il materiale esaminato nonché quello, vastissimo, ancora da esaminare, e di depositarlo in più copie presso diversi studi notarili e legali di Parigi, Londra e New York. 

In caso di smentite e di contestazioni plateali i documenti saranno resi pubblici con un adeguato risalto mediatico». E non è tutto. Quattro eminenti esponenti dell’establishment massonico planetario, che nel libro proteggono la loro identità con uno pseudonimo, in caso di necessità sono disponibili a «presentarsi in pubblico a viso aperto».

Ecco, dunque, l’elenco di eminenti massoni (alcuni noti e altri meno noti) tutti coinvolti a vario titolo nella crisi politica ed economica del Vecchio continente. «Una crisi non solo ancora in corso ma destinata a peggiorare ulteriormente».

ITALIA

Mario Draghi (classe 1947, presidente della Banca centrale europea dal 2011, affiliato alla “Edmund Burke”, alla “Pan-Europa”, alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”, alla “Three Eyes” e alla “Der Ring”).

Giorgio Napolitano (classe 1925, presidente della Repubblica italiana, affiliato alla “Three Eyes”). 

Mario Monti (classe 1943, economista, senatore a vita e presidente del Consiglio italiano dal 2011 al 2013, affiliato in forma più o meno coperta alla United Grand Lodge of England e alla Ur-Lodge “Babel Tower”). 

Fabrizio Saccomanni (classe 1942, banchiere, economista, già direttore generale della Banca d’Italia dal 2006 al 2013, dal 2013 al 2014 è stato ministro dell’Economia del governo Letta, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum” e alla “Edmund Burke”). 

Pier Carlo Padoan (classe 1950, economista, dal 24 febbraio 2014 ministro dell’Economia nel governo Renzi, affiliato, al pari di Massimo D’Alema, alla “Pan-Europa” e alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”). 

Gianfelice Rocca (classe 1948, tra i più importanti imprenditori italiani, presidente di Techint e di Assolombarda, affiliato alla “Three Eyes”). 

Domenico Siniscalco (classe 1954, economista, banchiere, già ministro dell’Economia dal 2004 al 2005, affiliato alla “Edmund Burke”). 

Giuseppe Recchi (classe 1964, top manager, affiliato alla “Three Eyes”). 

Marta Dassù (classe 1955, saggista, già sottosegretaria e viceministra degli Affari esteri, siede attualmente nel cda di Finmeccanica, affiliata alla “Three Eyes”). 

Corrado Passera (classe 1954, banchiere, manager, politico, già ministro dello Sviluppo economico dal 2011 al 2013 nel governo Monti, affiliato alla “Atlantis-Aletheia”). 

Ignazio Visco (classe 1949, economista, governatore della Banca d’Italia dal 2011, affiliato alla “Edmund Burke”). 

Enrico Tommaso Cucchiani (classe 1950, banchiere e top manager, affiliato alla “Three Eyes”). 

Alfredo Ambrosetti (classe 1931, economista, fondatore e presidente emerito di The European House-Ambrosetti, affiliano alla “Pan-Europa”). 

Carlo Secchi (classe 1944, economista e politico, affiliato alla “Three Eyes”, alla “Pan-Europa” e alla “Babel Tower”). 

Emma Marcegaglia (classe 1965, imprenditrice e top manager, affiliata alla “Pan-Europa”). 

Matteo Arpe (classe 1964, banchiere e top manager, affiliato alla “Edmund Burke”). 

Vittorio Grilli (classe 1957, economista, direttore generale del ministero del Tesoro dal 2005 al 2011 e ministro dell’Economia con il governo Monti, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”). 

Giampaolo Di Paola (classe 1944, ammiraglio, ministro della Difesa dal 2011 al 2013 con il governo Monti, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”). 

Federica Guidi (classe 1969, imprenditrice, ministro dello Sviluppo economico dal febbraio del 2014, affiliata alla “Three Eyes”). 

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RIUNIONE DEI G7 LO SCORSO MARZO. QUATTRO DELLE PERSONE SEDUTE AL TAVOLO, SONO AFFILIATI A UR-LODGES: DA SINISTRA, FRANÇOIS HOLLANDE (PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA FRANCESE), DAVID CAMERON (PRIMO MINISTRO INGLESE), BARACK OBAMA (PRESIDENTE DEGLI STATI UNITI) E ANGELA MERKEL (CANCELLIERA TEDESCA).

DI ALTRI PAESI

Angela Merkel (classe 1954, politica, cancelliera tedesca dal 2005, affiliata alla “Golden Eurasia”, alla “Valhalla” e alla “Parsifal”).

Barack Obama (classe 1961, attuale presidente degli Stati Uniti, affiliato alla “Maat”). 

Vladimir Putin (classe 1952, attuale presidente della Federazione Russa, affiliato alla “Golden Eurasia”). 

François Hollande (classe 1954, presidente della Repubblica francese in carica dal 2012, affiliato alla “Ferdinand Lassalle” e alla “Fraternité Verte”). 

Christine Lagarde (classe 1956, avvocatessa, politica, direttrice del Fondo monetario internazionale, affiliata alla “Three Eyes” e alla “Pan-Europa”). 

George W. Bush (classe 1949, presidente degli Stati Uniti dal 2001 al 2009, affiliato alla “Hathor Pentalpha”). 

Michael Ledeen (classe 1941, giornalista, intellettuale e politologo, affiliato alla “White Eagle” alla “Hathor Pentalpha”). 

Condoleezza Rice (classe 1954, politica, affiliata alla “Three Eyes” e alla “Hathor Pentalpha”). 

Abu Bakr Al-Baghdadi (classe 1971, leader dell’Isis e Califfo dell’autoproclamato Stato islamico, affiliato alla “Hathor Pentalpha”). 

José Manuel Durão Barroso (classe 1956, docente universitario, politico, presidente della Commissione europea dal 2004 al 2014, affiliato alla “Pan-Europa” e alla “Parsifal”). 

Olli Rehn (classe 1962, politico, attuale vicepresidente del parlamento europeo, affiliato alla “Pan-Europa” e alla “Babel Tower”). 

Tony Blair (classe 1953, premier britannico dal 1997 al 2007, affiliato alla “Edmund Burke” e poi alla “Hathor Pentalpha”). 

David Cameron (classe 1966, premier britannico dal 2010, affiliato alla “Edmund Burke” e alla “Geburah”). 

Pedro Passos Coelho (classe 1964, primo ministro del Portogallo dal 2011, affiliato alla “Three Eyes”, alla “Edmund Burke” e alla “White Eagle”). 

Mariano Rajoy (classe 1955, primo ministro della Spagna dal 2011, affiliato alla “Pan-Europa”, alla “Valhalla” e alla “Parsifal”). 

Antonis Samaras (classe 1951, politico, attuale primo ministro della Grecia, affiliato alla “Three Eyes”). 

Jean-Claude Trichet (classe 1942, economista, banchiere, presidente della Bce dal 2003 al 2011, affiliato alla “Pan-Europa”, alla “Babel Tower” e alla “Der Ring”. 

Bernard Arnault (classe 1949, imprenditore ricchissimo, dominus della Louis Vuitton Moët Hennessy, affiliato alla “Three Eyes” e alla “Edmund Burke”). 

Nicolas Sarkozy (classe 1955, politico, presidente della Repubblica francese dal 2007 al 2012, affiliato alla “Edmund Burke”, alla “Geburah”, alla “Atlantis-Aletheia”, alla “Pan-Europa” e alla “Hathor Pentelpha”). 


Manuel Valls (classe 1962, attuale primo ministro francese, iniziato a suo tempo nel Grand Orient de France e poi affiliato alla “Edmund Burke”, alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum” e alla “Der Ring”). 

Christian Noyer (classe 1950, banchiere, attuale governatore della Banca di Francia, affiliato alla “Pan-Europa”, e alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”). 

Mark Rutte (classe 1967, primo ministro dei Paesi Bassi dal 2010, affiliato alla “Three Eyes” e alla “Pan-Europa”). 

Ben van Beurden (classe 1958, top manager, ceo della Royal Dutch Shell, affiliato alla “Geburah” e alla “Der Ring”). 

Wolfgang Schäuble (classe 1942, politico, attuale ministro delle finanze tedesco, attuale Maestro Venerabile della “Der Ring”, affiliato alla “Joseph de Maistre”). 

Peter Voser (classe 1958, top manager e ceo della Royal Dutch Shell, affiliato alla “Pan-Europa”). 

Bill Gates (classe 1955, imprenditore, affiliato alla “Compass Star-Rose/Rosa-Stella Ventorum”).

Penso che queste fantomatiche UR-Lodges siano quanto di più simile oggi a ciò che un tempo venivano chiamati Elohim e il cui potere veniva rappresentato e amministrato in terra dai sovrani, faraoni, sommi sacerdoti... oggi invece quello stesso potere viene rappresentato ed amministrato dai personaggi e dai ruoli ricoperti dal tipo di persone citate qui sopra.


UFO e alcune testimonianze credibili

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Il sito Ovni66.com elenca alcune testimonianze riguardanti oggetti volanti non identificati e apparizioni fino ad oggi non ancora spiegate. Eccone alcune.

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Questo avvistamento è avvenuto in Salses-le-Château(Francia) il 30 mar 2015 dove è stato osservato uno spettacolare fenomeno. Infatti,molti testimoni hanno riferito di aver osservato nel cielo terso un luminoso oggetto dalla forma sferica.

Questa non è la prima volta che viene segnalato un avvistamento del genere perché lo stesso tipo di manifestazione ha avuto luogo in tutto il mondo e nei Pirenei Orientali, dove nella località di Argeles-sur-mer il 28 dicembre 2009 è stato avvistato un oggetto simile, e in seguito nel mese di Luglio 2010 lo stesso fenomeno è stato segnalato nella località di Baho e Rodes.


Alcuni testimoni sono credibili per cui non c'è motivo di dubitare della loro testimonianza. Errare è umano visto che è relativamente facile scambiare qualsiasi oggetto volante per un UFO.Può essere capitato a tutti di aver osservato dei presunti Ugo che alla fine si sono rilevati essere dei comuni palloni sonda o delle lanterne cinesi. Detto questo, alcuni oggetti sono risultati essere particolarmente insoliti per via della loro forma e il modo in cui si muovevano.

Alcune volte questi oggetti sono stati visti brillare in modo insolito nel cielo.

Ciò nonostante molti continuavano ad asserire che probabilmente quelle luci appartenevano a un aereo o a un dispositivo simile, anche se ci sono ancora molte domande che meritano risposte.

Cosa vola realmente nei nostri spazi aerei? Siamo diventati davvero oggetto di interesse da parte di esseri tecnologicamente più avanzati di noi? 

È possibile che ciò che vediamo di volta in volta possano essere solo dei detriti spaziali ? Continuiamo ancora a scambiare dei comuni aerei per degli Ufo? 

Molti piloti vi diranno che attribuire gli Ufo a un erronea interpretazione non è del tutto corretto perché alcuni equipaggi ben addestrati hanno visto con i propri occhi degli inspiegabili fenomeni assicurando che tali oggetti luminosi non potevano essere scambiati per degli aerei.

Ultime scoperte sugli Impianti Alieni

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Il tema delle interferenze aliene e dei cosiddetti “impianti” costituisce, da molti anni, un campo controverso e spesso soggetto a feroci quanto crudeli critiche mediatiche. Nonostante moltissimi scienziati e ricercatori, di fama internazionale, abbiano dedicato gran parte della loro vita allo studio di questa particolare realtà, i risultati sono ancora del tutto lontani dall’individuare non solo una soluzione adeguata e definitiva al problema ma anche una difesa efficace per coloro che, inconsapevolmente e soprattutto indipendentemente dalla loro volontà, vengono coinvolti. Ma quali sono le ultime scoperte effettuate dalla ricerca sul campo?

Il compianto dottor Roger Leir (recentemente scomparso) ha lasciato ai suoi collaboratori, il chimico Steven Colbern ed il fisico Robert Koontz, la gravosa eredità di continuare l’opera da lui iniziata nel 2008, periodo nel quale riuscì ad isolare ed estrarre dal corpo di un presunto addotto un oggetto che emetteva una frequenza radio di 14.74850 Mhz ed irraggiava anche RF nella banda ELF delle microonde.

Dal punto un punto di vista squisitamente statistico, i “grigi” (ossia la razza aliena che sembra essere preposta ai rapimenti), opererebbero a livello mondiale ed, in alcuni casi, in aree ben localizzate. Il loro modus operandi si avvarrebbe di strane ed innovative tecnologie che paralizzerebbero nel sonno la vittima predestinata, permettendo loro di prelevarla e condurla nei loro mezzi o in basi sotterranee dove poi viene largamente esaminata e sottoposta all’introduzione di veri e propri microchip, utili all’individuazione del soggetto o al controllo mentale. 

Di cosa sono fatti, questi impianti? Generalmente hanno una composizione simile ai meteoriti ferrosi e presentano rilevanti quantità di elementi come cobalto ed iridio.

Hanno rapporti isotopici non riscontrabili sulla Terra che, teoricamente, potrebbero essere trovati nel nucleo di una supernova. Di forma solitamente irregolare ed insolita sono generalmente coperti da una sostanza gelatinosa che servirebbe ad evitare da parte dell’organismo nel quale vengono introdotti, il classico rigetto. Essi non producono alcune reazione da parte del sistema immunitario ed osservandoli al microscopio è possibile individuare la crescita di tessuti intorno al metallo di cui sono composti. 

Alcuni di questi microchip emettono onde elettromagnetiche con frequenze FM che vanno dai 93 mhz ai 15 mhz, utilizzate anche dai satelliti per comunicazioni collocati nello spazio, fuori della nostra atmosfera. 

Il loro rivestimento risulta essere sensibile ai fononi e trasmette onde sonore. Dal punto di vista chimico gli impianti derivano da una tecnologia a noi sconosciuta, almeno ufficialmente, e vengono generalmente individuati in varie parti del corpo umano. Alcuni di essi emettono forti campi magnetici e durante il 1° mese di innesto sono identificabili per una fluorescenza della pelle, visibile ai raggi X e con altri macchinari più sofisticati.

Spesso è difficile stabilire il punto di innesto di questi impianti, poiché in superficie, i segni fisici scompaiono in un giorno o due senza lasciare alcuna traccia. Sino ad oggi, gli impianti recuperati e riconosciuti come tali non superano le trenta unità. 

Alcune di queste strutture, asportate dall’organismo degli addotti, sembrano cristalli aventi forma differente, generalmente a rombo o rettangolari, e sono presumibilmente utilizzati per l’emissione di onde scalare. Secondo le ultime statistiche, infine, almeno il 2% della popolazione degli Stati Uniti presenterebbe segni e cicatrici di origini sconosciute ma ciò risulta essere puramente indicativo poiché il numero delle persone “rapite” ed impiantate potrebbe essere più alto di quanto si possa immaginare, soprattutto considerando che questi rapimenti avvengono in ogni parte del globo.


Tombe Kofun su Marte - Il Cimitero degli Anunnaki?

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Ci sono molte misteriose strutture con simmetrie molto strane presenti sulla superficie di Marte.
 
Quella di cui ci occupiamo oggi è molto particolare. Si tratta di un’imponente struttura, con apparenti bordi rettilinei, trovata in una pianura situata all’interno di una regione isolata e senza particolari attrattive. La NASA afferma che l’attuale forma della struttura è il risultato di una fagliazione causata da movimenti tettonici durati miliardi di anni con conseguente erosione del terreno intorno. Bè, amici lettori, non possiamo non ammettere che alla Nasa manchi la fantasia.
 
tomba marte
 
È interessante notare che, nonostante le fantomatiche erosioni estese attorno alla struttura, la formazione presenta una notevole simmetria. Incredibile è anche la somiglianza con le tombe Kofun del Giappone. I Kofun (250-538 d.C.) sono delle antiche sepolture tipicamente di forma megalitica risalenti alla protostoria.

I tumuli dei kofun hanno acquistato varie conformazioni nel corso della storia. La più comune assume una forma simile a quella di un buco di una serratura che vede praticamente rappresentato un cerchio sopra un trapezio. Dire che le due si somigliano è a dir poco riduttivo. 
 
Paragone tra le due strutture
 
Esistono tombe kofun con forme circolari (empun), rettangolari (zempokoho) e quadrati (hofun). Il kofun a forma di serratura (zempo koen) è tipicamente giapponese. La camera funeraria in genere veniva posta nelle camere circolari.
 
La parte anteriore del kofun di solito era orientato in direzione sud o ovest. Gli Haniwa venivano schierati per poter proteggere e delimitare l’area sacra. Alcuni kofun sono circondati da un fossato, altri da pozzi d’acqua che dovevano simboleggiare la separazione tra il mondo della vita e quello della morte.
 
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Molti kofun in origine erano comuni colline, molto probabilmente sono state scolpite fino ad ottenere la loro forma finale. Le dimensioni dei kofun sono varie, ma possono superare il 400 metri in lunghezza. Le tombe di alcuni imperatori, come l’imperatore Ojin e Nintoku, sono considerati i kofun più grandi in assoluto.
 

Quando la Storia è un False Flag...

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C’e’ un detto secolare : ”Se non impariamo la storia, siamo condannati a ripeterla’

Ci sono molti attacchi false flag documentati, dove un governo effettua un attacco terroristico … e poi incolpa falsamente il suo nemico per scopi politici.

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Nei seguenti casi, i funzionari del governo che hanno effettuato l’attacco (o proposto seriamente un attacco) lo hanno ammesso oralmente o per iscritto.

1) truppe giapponesi hanno causato una piccola esplosione su un binario del treno nel 1931, e falsamente hanno accusato la Cina per giustificare l’invasione della Manciuria. Questo evento e’ noto come ‘incidente di Mukden’ o ‘incidente Manciuriano’. Il Tribunale Militare Internazionale di Tokyo ha scoperto che ‘molti dei partecipanti del piano, tra cui Hashimoto (ufficiale dell’esercito giapponese di alto grado) hanno in varie occasioni ammesso le loro responsabilita’ e dichiarato che l’incidente e’ stato creato per avere una scusa per l’occupazione della Manciuria da parte dell’esercito Kwantug.

2) un altro grado delle SS naziste ha ammesso al processo di Norimberga che, per ordine del capo della Gestapo, lui ed altri suoi colleghi hanno falsificato attacchi contro il loro stesso popolo per incolpare i polacchi e giustificare l’invasione della Polonia

3) il generale nazista Franz Haider ha testimoniato al processo di Norimberga che il leader nazista Hermann Goering ha ammesso di aver dato fuoco al parlamento tedesco nel 1993 per accusare falsamente i comunisti per l’incendio doloso

4) il leader sovietico Nikita Khruschev ha ammesso per iscritto che l’Armata Russa dell’Unione Sovietica ha bombardato il villaggio russo di Mainila, per poi accusare la Finlandia e lanciargli la ‘guerra d’inverno’ . Il presidente Eltsin ha ammesso che la Russia e’ stato un paese aggressore nella ‘guerra d’inverno’

5) il parlamento russo, Putin e l’ex-leader Gorbaciov hanno ammesso che Joseph Stalin ordino’ alla polizia segreta di uccidere 22.000 ufficiali dell’esercito polacco e civili nel 1940 per poi incolpare falsamente i nazisti.

6) il governo britannico ha ammesso che tra il 1946 ed il 1948 ha bombardato 5 navi che trasportavano ebrei che tentavano di fuggire dall’Olocausto per cercare la salvezza in Palestina. La responsabilita’ era stata attribuita ad un gruppo fake chiamato 'Difensori della Palestina Araba'

7) Israele ha ammesso che nel 1954 una cellula terroristica israeliana che opera in Egitto ha messo bombe in diversi edifici, tra cui in strutture diplomatiche USA, colpa che venne attribuita ad arabi (le bombe esplose prematuramente hanno permesso agli egiziani di individuare i bombardieri e molti hanno israeliani hanno confessato)

8) la CIA ha ammesso che nel 1950 hanno reclutato iraniani per farli spacciare come comunisti e bombardare l’Iran per rivoltare il paese contro il suo primo ministro democraticamente eletto

9) il primo ministro turco ha ammesso che il governo turco nel 1955 ha bombardato un consolato turco in Grecia danneggiando anche la vicina citta’ natale del fondatore della Turchia moderna con lo scopo di incolpare la Grecia ed incitare e giustificare una violenza anti-Grecia

10) il primo ministro britannico ha ammesso al suo segretario alla Difesa che lui ed il presidente americano Dwight Eisenhower hanno approvato un piano nel 1957 per compiere attentati in Siria ed attribuire la colpa al governo siriano per ottenere un cambio di regime

11) l’ex-presidente del consiglio italiano, un giudice italiano, e l’ex-capo del controspionaggio italiano hanno ammesso che la NATO, con l’aiuto del Pentagono e della CIA, hanno effettuato attentati terroristici in Italia ed in altri paesi europei negli anni ’50 per poi incolpare i comunisti, al fine di spingere la gente a chiedere al proprio governo di combattere il comunismo. ‘Dovevi attaccare civili, persone, donne, bambini, persone innocenti, gente sconosciuta ma molto lontana da ogni gioco politico. La ragione era molto semplice. Dovevano costringere il pubblico italiano a chiedere maggiore sicurezza” ha sostenuto una persona che ha partecipato a questo programma. (dopo che l’Italia ed altri paesi europei hanno aderito alla NATO hanno subito attentati). Oltre all’Italia altri attacchi terroristici sono stati compiuti in Francia, Belgio, Danimarca, Germania, Grecia, Paesi Bassi, Norvegia, Portogallo, Regno Unito, ecc.)

Tra gli attacchi false flag :
- assassinio ministro turco (1960)
- bombardamenti in Portogallo (1966)
- strage di Piazza Fontana (1969)
- attacchi terroristici in Turchia (1971)
- attentato di Peteano (1972)
- sparatorie a Brescia ed attentato su un treno italiano (1974)
- la strage di Atocha a Madrid (1977)
- il rapimento e l’omicidio del Presidente del Consiglio italiano Aldo Moro (1978)
- il bombardamento della stazione ferroviaria di Bologna (1980)
- sparatoria ed uccisione di 28 civili nella Contea Brabante in Belgio (1985)

12) nel 1960 il senatore americano George Smathers ha sostenuto che gli USA lanciarono un falso attacco su Guantanamo Bay come scusa per rovesciare Castro

13) documenti ufficiali del Dipartimento di Stato mostrano che nel 1961, il Capo di Stato Maggiore ed altri funzionari di alto livello hanno discusso di far saltare in aria un consolato nella Repubblica Dominicana per giustificare l’invasione di questo paese. Tuttavia, i piani poi non sono stati messi in atto.

14) come ammesso dal governo USA, documenti recentemente declassificati mostrano che nel 1962, i capi di stato maggiore americani hanno firmato un piano per far saltare in aria aerei americani e commettere atti terroristici sul suolo americano, e poi dare la colpa ai cubani per giustificare l’invasione di Cuba

15) nel 1963, il Dipartimento della Difesa USA ha scritto un documento che promuove attacchi contro nazioni facenti parte dell’Organizzazione degli Stati americani, come Trindidad e Tobago o Giamaica, e poi falsamente incolpare gli USA

16) il Dipartimento della Difesa USA ha anche proposto velatamente il pagamento di una persona nel governo di Castro per attaccare gli USA nello specifico Guantanamo

17) la NSA ha ammesso che ha mentito su cio’ che e’ realmente accaduto nel Golfo di Tonchino nel 1964….manipolando i dati per far sembrare che le barche del Vietnam del Nord hanno sparato su una nave USA in modo da creare una falsa giustificazione per la guerra del Vietnam

18) Un comitato del Congresso americano ha ammesso che, come parte della sua campagna ‘Cointelpro’, l’FBI aveva usato molti provocatori tra il 1950 ed il 1970 per compiere atti violenti ed attribuirli falsamente ad attivisti politici

19) un alto generale turco ha ammesso che le forze turche hanno bruciato una moschea a Cipro nel 1970 per poi incolpare il nemico. Ha spiegato che ‘in guerra speciale certi atti di sabotaggio sono inscenati ed incolpato il nemico per aumentare la resistenza del pubblico. Lo abbiamo fatto a Cipro: abbiamo anche bruciato una moschea” Allo sguardo incredulo del corrispondente sorpreso il generale ha poi detto : ”Sto dando un esempio”

20) un documento declassificato della CIA del 1973 rivela un programma di formazione di polizia e truppe straniere su come fare trappole esplosive simulando su come li stavano addestrando per indagare sui atti terroristici: l’agenzia mantiene collegamenti a vari gradi con le organizzazioni straniere di polizia/sicurezza attraverso le sua stazioni da campo… La CIA fornisce sessioni di formazione come segue :

- fornisce ai tirocinanti conoscenze di base negli usi di demolizioni e bombe incendiarie commerciali e militari
- introducendo i tirocinanti sui materiali disponibili in commercio e le tecniche di laboratorio a casa, probabilmente ha usato per la fabbricazione esplosivi ed incendiari da parte di terroristi o sabotatori
- familiarizzando i tirocinanti ai concetti di analisi degli obiettivi e pianificazione operativa che i sabotatori o terroristi devono impiegare
- introdurre i tirocinanti con i dispositivi trappola ed esplosivi e tecniche che danno esperienza pratica con entrambi i dispositivi attraverso l’utilizzo di tecniche di fabbricazione attuale

Il programma fornisce i tirocinanti ampie opportunita’ di sviluppare conoscenze di base ed utilizzare proficuamente attraverso la manipolazione, la preparazione e l’applicazione di varie cariche esplosive, agenti incendiari, dispositivi di terrorismo e tecniche di sabotaggio.

21) il governo tedesco ha ammesso che, nel 1978, il servizio segreto tedesco ha fatto esplodere una bomba nel muro esterno di una prigione e dato strumenti di fuga ad un prigioniero-un membro della Rote Armee Fraktion-a cui si voleva attribuire la responsabilita’.

22) Un agente del Mossad ha ammesso che, nel 1984 ha piantato un trasmettore radio nel recinto di Gheddafi a Tripoli, in Libia che radiodiffondeva false trasmissioni terroristiche registrate dal Mossad con lo scopo di far credere che Gheddafi e’ un sostenitore del terrorismo. Ronald Reagon subito dopo bombardo’ la Libia

23) L’African Truth Sud ed il Consiglio Riconciliazione hanno scoperto che, nel 1989, l’Ufficio di cooperazione civile (una branca segreta dell’African National Congress) ha approcciato esperti di esplosivi per chiedergli di ‘partecipare ad un’operazione volta a screditare l’ANC (African National Congress) bombardando il veicolo della polizia del funzionario incaricato dell’indagine sull’omicido e quindi addossare la responsabilita’ dell’attentato all’ANC

24) un diplomatico algerino e diversi ufficiali dell’esercito algerino hanno ammesso che, nel 1990, l’esercito algerino ha spesso massacrato civili algerini per poi attribuire la responsabilita a militanti islamici

25) in una pubblicazione dell’esercito USA del 1994, aggiornato poi nel 2004, viene raccomandato l’impiego di terroristi e l’utilizzo di false flag per destabilizzare regimi di sinistra nell’America Latina. Attentati false flag sono stati effettuati in America Latina ed in altre regioni come parte della guerra sporca della CIA.

26) in un manuale della CIA di ‘operazioni psicologiche’ preparato per i ribelli Contras del Nicaragua, rivelava il valore dell’assassinio di qualcuno di questo schieramento per creare un ‘martire’ della causa. Il manuale e’ stato autenticato dal governo USA e pubblicizzato da Associated Press ed altri media ed esposto da Reagan durante un dibattito presidenziale del 1984

27) un team d’inchiesta indonesiana ha indagato sui violenti disordini che si sono verificati nel 1988 ed ha stabilito che ‘elementi delle forze armate sono stati coinvolti negli scontri, alcuni dei quali sono stati volutamente provocati 

28) ufficiali d’intelligence ed alti gradi dell’esercito russo hanno ammesso che il KGB ha fatto esplodere condomini russi nel 1999 ed incolpare falsamente i ceceni, per giustificare un’invasione in Cecenia 

29) come riportato dalla BBC, il New York Times ed Associated Press, ufficiali macedoni hanno ammesso che il governo ha ucciso 7 immigrati innocenti a sangue freddo pretendendo che essi erano soldati di Al-Qaeda che tentavano di assassinare poliziotti macedoni per promuovere la guerra al terrore

30) alti funzionari di polizia hanno ammesso che, nel mese di luglio 2001, in occasione del vertice G8 di Genova hanno piantato due bombe Molotov e creato un accoltellamento fake di un agente di polizia, con lo scopo di giustificare una violenta repressione contro i manifestanti

31) gli USA hanno accusato falsamente l’Iraq di essere coinvolta nei fatti dell’11/09, come dimostra una nota della segreteria della difesa, per giustificare l’avvio della guerra in Iraq. Massimi funzionari del governo USA ora ammettono che la guerra era stata lanciata per il petrolio, non per l’11/09 o per armi di distrazione di massa 

32) l’FBI ora ammette che gli attacchi all’antrace del 2001 sono stati effettuati da uno o piu’ scienziati del governo USA inoltre un alto funzionario dell’FBI sostiene che l’FBI, attraverso la Casa Bianca, aveva il compito di incolpare Al-Qaeda. Funzionari del governo confermano anche che la Casa Bianca ha cercato di collegare l’antrace con l’Iraq per giustificare un cambiamento di regime in quel paese 

33) secondo il Washington Post, la polizia indonesiana ammette che l’esercito indonesiano ha ucciso insegnanti americani in Papua nel 2002 ed ha attribuito gli omicidi su un gruppo separatista papuano con lo scopo di farlo spacciare per terrorista 

34) l’ex-presidente indonesiano Wahid ha ammesso che il governo probabilmente ha avuto un ruolo negli attentati a Bali 

35) in un summit dell’Unione Europea del 2003 in Grecia, la polizia ha messo una bomba Molotov su un manifestante pacifista

36) nel 2005 l’avvocato John Yoo, ex-Dipartimento di giustizia, ha suggerito che gli USA dovrebbero attaccare Al-Qaeda creando una falsa organizzazione terroristica per poi lanciare falsi attacchi terroristici spacciandoli per reali, creando di conseguenza confusione nei ranghi di Al-Qaeda

37) nel 2005 il professore John Arquilla, noto analista della difesa USA, ha chiesto la creazione di gruppi terroristici fake. Secondo il giornalista Seymour Hersh, vincitore del premio Pulitzer, la strategia era gia’ in atto

38) nel giugno 2005 United Press International segnalava che insorti in Iraq utilizzavano Beretta con numeri di serie cancellati e secondo gli analisti significava che queste organizzazioni terroristiche erano appoggiate dal governo USA

39) nel 2005 un soldato israeliano sotto copertura ha ammesso di aver lanciato pietre contro altri soldati israeliani in modo da incolpare i palestinesi ed avere quindi una scusa per reprimere le proteste pacifiche palestinesi

40) nel 2007 la polizia di Quebec ha ammesso che teppisti, che avevano sassi, presenti all’interno di una manifestazione pacifica erano in realta’ agenti di polizia sotto copertura

41) nel 2008 il manuale dell’esercito USA per operazioni speciali raccomandava l’utilizzo di forze terroristiche per operazioni speciali

42) nel 2009 alle proteste del G20 di Londra, un membro del parlamento britannico ha visto semplici agenti di polizia in abiti civili incitare la folla alla violenza

43) politici egiziani hanno ammesso che dipendenti pubblici hanno saccheggiato reperti storici inestimabili per screditare i manifestanti

44) un colonnello dell’esercito colombiano ha ammesso che la sua unita’ ha ucciso 57 civili poi vestiti in uniforme e spacciati per ribelli uccisi in combattimenti

45) il noto scrittore del Telegraph Ambrose Evans-Pritchard sostiene che il capo dell’intelligence saudita, il principe Bandar, ha ammesso che il governo saudita controlla i terroristi ceceni

46) fonti di alto livello americano hanno ammesso che il governo turco (servo della NATO) ha effettuato attacchi di armi chimiche ed incolpato il governo siriano, inoltre un politico di alto livello del governo turco ha ammesso piani di attacco per poi incolpare il governo siriano

47) funzionari ucraini hanno ammesso che i cecchini ucraini, quando e’ iniziato il colpo di stato, hanno sparato su entrambi i lati per creare il massimo caos 

48) agenzia di spionaggio britannica ha ammesso che svolge attacchi false flag per poi incolpare determinate persone

49) soldati USA hanno ammesso che se uccidono iracheni ed afghani innocenti poi fanno cadere armi automatiche vicino al loro corpo in modo da far credere che erano militari

50) poliziotti incolpano innocenti per crimini mai commessi utilizzando la tecnica ‘throwdown’ dove viene piantata un’arma su una vittima, come nel caso di Perez, ex-poliziotto di Los Angeles, nei confronti di Javier Ovando

Stephen Hawking: "Trovare la 'particella di Dio' potrebbe distruggere l'universo."

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Stephen Hawking: "Trovare la 'particella di Dio' potrebbe distruggere l'universo."
 
E ciò ha senso, poiché trovandola si svelerebbe l'inganno della demiurgica simulazione olografica che è la "realtà".
 
Trovandola si svelerebbe l'inganno della demiurgica simulazione olografica che è la "realtà". Si troverebbe la via d'uscita dai piani "fisico" e "metafisico" per poter visionare il piano "cosmico" (vedasi file cosmologia.xls caricato nella sezione download del Progetto Atlanticus...) e noi potremmo allora diventare CREATORI di un nuovo universo?
 
Il Large Hadron Collider sviluppato dal Centro europeo per la ricerca nucleare (CERN) è uno strumento pericoloso. Lo start-up 5 del aprile ha avviato un uso più sconsiderato delle capacità del LHC.
 
Come fanno gli scienziati a "sapere" che questi buchi neri sarebbero innocui? Ciò sfida la logica. Perché questi buchi neri funzionerebbero in modo diverso dai buchi neri nello spazio che risucchiano la materia in essi?
 
Una citazione del grande fisico Stephen Hawking: "Trovare la 'particella di Dio' potrebbe distruggere l'universo."
 
LHC - il piu grande Super Collider del mondo si trova presso il Centro europeo per la ricerca nucleare (CERN) di Ginevra, in un tunnel circolare lungo 27 chilometri, sepolto 330 piedi sotto terra.

Investimento totale: più di 9 miliardi di dollari (da gennaio 2010). E' stato finanziato da governi europei di cui 542.000 milioni dagli Stati Uniti.

Il Large Hadron Collider (LHC) è stato riavviato il 5 aprile dopo un arresto di due anni e un aggiornamento di 150 milioni di dolllari.

All'interno del LHC, due fasci di protoni sono costretti a sbattere l'uno contro l'altro ad alta velocità. L'obiettivo iniziale era quello di creare la cosiddetta "particella di Dio" - bosone di Higgs - scoperta nel 2012. Ora si spera di ricreare il Big Bang, scoprire l'antimateria, trovare universi paralleli e altro ancora. Per farlo, gli scienziati RADDOPPIERANNO il livello di potenza in modo che i due fasci di particelle si scontrino molto più violentemente.
 
"...Una cattedrale dei FISICI TEORICI da oltre 9 miliardi di dollari che è apparentemente, in senso pratico, inutile... Tanti anni, tanti sforzi, tanto denaro, tanta avanguardia, tanto ingegno. Eppure i maghi ai bottoni non stanno producendo nulla di pratico, o risolvere qualsiasi problema urgente per l'umanità... "
 
"...I fisici del CERN hanno i loro generosi mecenati nei governi di tutto il mondo... LHC è una cattedrale del 21° secolo della scienza, dove migliaia di devoti appassionati, laboriosi monaci della fisica, si sono riuniti per sperimentare "l'Epifania e l'Apocalisse", e continuare a scrivere la Genesi 2.0 .... " [1] 
 
Genesi 2.0 è vero. Il resto sono bianchetto e menzogne. È la più grande e complessa impresa scientifica mai costruita. I governi non investono miliardi ed enormi quantità di tempo ed energie in progetti teorici "inutili" a meno che non ci siano motivi pratici, intenzioni utili a uno specifico obiettivo.

"L'obiettivo... è di ottenere una più profonda, o meglio più vera comprensione della struttura fondamentale e natura dell'esistenza." [2] 
 
Gli obiettivi del progetto sono stati chiari fin dall'inizio, ivi compresa chiamare il Bosone di Higgs la "particella Dio" e chiamare un esperimento Genesis 2.0. Il Large Hadron Collider sta per creare la vita e controllare le realtà. 
 
L'Associated Press ha riportato il 6 aprile che la materia oscura è stata perseguita al CERN, presso la stazione spaziale internazionale, e in un laboratorio sotterraneo segreto. Sembra che ci sia una corsa a catturare la materia oscura, lasciando intendere che è molto importante.
 
I GOVERNI SPERANO DI GUADAGNARE
 
1) qualcosa che può essere monetizzata e venduta a noi, a far fare soldi per i già ricchi e potenti
2) potenza e di controllo - di essere in grado di controllare le forze primordiali e poter liberare quelle forze a volontà
3) le armi, comprese le armi di distruzione di massa, in grado di annientare con precisione
4) attività, risorse, beni, terre - creazione di una nuova vita, nuovi pianeti, nuovi universi, con attività e proprietà da saccheggiare, mondi da conquistare, possedere, schiavizzare, così in cui fuggire dopo aver sfruttato il pianeta Terra
 
La storia dimostra che ciò sarà solo negli interessi privati e dei governi.
 
Un sponsor del LHC, gli USA è il maggiore responsabile di morte, distruzione e danni ambientali permanenti rispetto a qualsiasi altro paese sulla terra. I suoi obiettivi sono di "comando e controllo" e "dominio ad ampio spettro".
 
Ecco come gli Stati Uniti usano le tecnologie e le conoscenze acquisite:
 
"Dietro copertura di esperimenti segreti presso il CERN c'è la produzione e raccolta di anti-protoni per lo sviluppo di armi nucleari di quarta generazione per conto del Lawrence Livermore Laboratory di Los Alamos. I contribuenti europei stanno pagando il conto per questo progetto di armi nucleari con la scusa di ricerche a scopo di pace. Il vero progetto è una joint venture segreta tra la Rand Corporation e l'USAF."
 
E gli altri sponsor? Campanelli di allarme dovrebbero suonare ovunque.
 
CI SI PUÒ FIDARE DEGLI SCIENZIATI?
 
Il mito popolare è che la scienza e gli scienziati sono obiettivi e neutrali, ma la scienza è estremamente competitiva e spietata.

"La scienza" non è sempre la ricerca della verità, ma spesso la ricerca di essere il primo, vincere le più grandi borse di studio, ottenere i migliori riconoscimenti e onori.
 
Molti scienziati e le loro organizzazioni professionali si aggrappano al credo di "consenso" di fronte a prove contrarie. Le nuove teorie basate su evidenze sono combattute ferocemente come se fossero assalti di pirati. Gelosi del loro rango, dei privilegi, dei laboratori spaziali, dei riconoscimenti, gli uomini e donne di scienza possono abbassarsi ad atti meschini e anche criminali pur di conservare il loro potere e posizione. Assistere al fallimento di un collega può essere motivo di festeggiare.
 
I finanziamenti di solito arrivano dai governi o dall'industria. Raramente questa è "scienza pura". Ci sono obiettivi. Il benessere pubblico è in fondo alla lista come una considerazione. Con il governo la scienza diventa un'estensione, proprio come con LHC, per promuovere gli obiettivi militari e di sicurezza nazionale. Se gli scienziati si dovessero smarrire dai soggetti di studio accettati o trovare informazioni scomode per gli sponsor, potrebbero essere penalizzati, a volte gravemente. Significa lavorare dove sono i finanziamenti o morire e stare alla larga dalle polemiche.
 
STRUTTURA LHC E RISCHI OPERATIVI
 
La realtà della vita è che la Terra e l'Universo sono una nidificazione, interconnessi, ecosistemi intimi.

Ciò che accade in un luogo ha effetto in un tutto, perché tutto è unificato insieme.
 
Fatti e domande circa il Large Hadron Collider riguardanti la sua costruzione:
 
- LHC ha almeno un magnete con un campo magnetico 100.000 volte più forte del campo magnetico terrestre

Quale impatto ha sul campo magnetico terrestre auto-protettivo al sostegno vitale?
 
- Gli enormi magneti superconduttivi che fiancheggiano il tunnel lungo 27 chilometri del LHC devono essere riscaldati, lentamente e delicatamente, da -271 °C a temperatura ambiente [3].

Un arresto e il successivo riavvio possono richiedere mesi. [4]
 
- Qual è l'impatto del sistema magnetico estremo, super-raffreddato LHC sul campo magnetico della Terra?
 
- Cosa succede alla Terra e al suo campo magnetico ogni volta che il LHC viene acceso?

O cosa succede se i magneti non sono "lentamente e delicatamente" riscaldati?

O cosa succede se un incidente disperde l'elio e/o provoca incendi e esplosioni che rapidamente riscaldano i magneti?
 
- Il tunnel lungo 27 km di LHC è super-raffreddato con elio. È di un grado più freddo dello spazio esterno, ciò lo rende il luogo più freddo nell'Universo.

Gli scienziati faranno scontrare fasci di protoni a energie fino a 13.000 miliardi di elettronvolt, raddoppiando l'energia utilizzata in precedenza.
 
- Qual è l'impatto di questo ambiente ultra-freddo lungo 27 km sepolto nella terra?
 
- Possono verificarsi dalle 800 a 1000 milioni di collisioni al secondo
 
- Se qualcosa va storto, qual è il numero di secondi o minuti necessari per reagire e spegnerlo? Vedi sotto dell'incidente settembre 2008.
 
- Con centinaia di milioni di collisioni che avvengono al secondo, quanti danni possono verificarsi a catena, troppo tardi per smettere?
 
- Le pareti del tunnel LHC sono in cemento. All'interno del tunnel ci sono 1.232 bombole pressurizzate (dipoli) posizionati end to end.

Ogni cilindro è lungo 50 piedi, spessore di 2 piedi e del peso di 35 tonnellate.

Un tubo attraversa il centro di ciascun cilindro, circondato da "potenti elettromagneti" raffreddati da elio.

Questi tubi vengono attraversati da fasci di particelle sparati.
 
- Quando l'LHC è acceso, la forza all'interno di ogni dipolo "è uguale alla potenza di un Boeing 747 al decollo". Quindi, all'interno di tutto il tunnel di 27 chilometri di lunghezza, che contiene 1.232 dipoli, vi è la forza di 1.232 che 747 decollano.
 
- Cavi collegano questi cilindri e portano 11.000 ampere di elettricità. Tuttavia, i cavi devono essere super-raffreddati con elio per dare loro "superconduttività" e portare così in alto l'amperaggio. Se non fossero super-raffreddati, i cavi sarebbero ordinariamente filo conduttori e non in grado di gestire i 11.000 ampere di elettricità.
 
INCIDENTE DEL 10 SETTEMBRE 2008 UN PUNTO DI SALDATURA ERRATO
 
"Scintille svilupparono un arco elettrico intenso che creò un buco nell'involucro di acciaio del dipolo. L'elio pressurizzato all'interno della giacca fuoriuscì, da liquido a gas esplose nel tunnel con la creazione di una grande onda di pressione ". [5]

Nessuno nella sala di controllo dell'LHC sapeva che c'era un problema.

"In una reazione a catena domino-like, dipoli di 35 tonnellate urtarono contro altri, alcuni furono spostati due piedi fuori le loro sedi. Nei pressi dell'incidente l'aria divenne immediatamente super raffreddata dalla fuga di elio".

In meno di un minuto si ebbero danni per 40 milioni dollari. Ma sarebbe potuto andare peggio.

Il pulsante di emergenza era stato letteralmente e "fortuitamente" spinto dall'onda di pressione azionando il sistema di spegnimento.

Nessun controllo umano o automatico spense il sistema. Solo allora la sala di controllo si rese conto che era successo qualcosa. Tuttavia, tutti sapevano che il LHC era stato spento.
 
- Se l'onda di pressione non avesse staccato il sistema, cosa sarebbe successo al tunnel pieno di 1.232 bombole pressurizzate del peso di 35 tonnellate ciascuno, attraversato da 11.000 ampere di energia elettrica, super-raffreddato e incredibilmente magnetico? Cosa sarebbe accaduto alla terra soprastante? O cosa sarebbe successo alla Terra?
 
- Cosa succede quando questa POTENZA non attraversa i dipoli ma il calcestruzzo nella terra circostante?
 
- E che cosa è accaduto a causa di questo incidente? Ha causato fratture nella roccia o un terremoto?
 
- Qual è stato l'impatto nei due villaggi che siedono in cima, a soli 330 piedi?
 
- Come può essere integrato un sistema che non ha sensori di allarme per situazioni come questa, che si occupa di "questi livelli" di energia elettrica, quantità di pressione e FORZA (vedi sotto)? Si tratta di un esempio di come questi fisici siano ignari circa la realtà e le procedure di sicurezza, o di come cazzo siano sicuri che nulla possa andare storto?
 
- Perché i governi francese e svizzero hanno esentato questa struttura da requisiti normali di sicurezza come sensori e sistemi di allarme, soprattutto quando sono i loro cittadini in pericolo se qualcosa va storto?
 
IL PROCESSO DI CREAZIONE DEL FASCIO DI PROTONI:
 
"Atomo per atomo, gli elettroni vengono rimossi da ciascun nucleo di idrogeno per creare protoni liberi, che verranno poi irradiati in una serie di quattro pre-acceleratori di dimensioni crescenti, uno dopo l'altro, in una sorta di loop-de-loop, ogni pre-acceleratore alimenta il fascio di un fattore di 10 o 20 o 30, infine fino a 3,5 miliardi di elettronvolt e ... 7 trilioni di elettronvolt. E ora, nel 2015, il potere sarà quasi raddoppiato a 13.000 miliardi di elettronvolt (TeV). All'aumentare dell'energia, il fascio si restringe, per essere guidato e concentrato dalla sala di controllo principale, e quindi essere "iniettato" nel collider."
 
LA FORZA DEL FLUSSO DI PROTONI:
 
L'autore Kurt Anderson ha chiesto a uno dei top manager del team acceleratore, Paolo Fessia, se si potesse sentire un fascio di protoni se puntato addosso. "'Non ho mai pensato che..." ha risposto. Ma ha detto che avrebbe causato un buco di un quarto di miglio attraverso qualsiasi materiale." [6]
 
Paolo Fessia non ha mai pensato all'impatto di una trave su un essere umano. Eppure, sta costruendo e gestendo una potente macchina che potrebbe fallire. In realtà, è un top manager a LHR. Lui è un fisico teorico, forse vede le cose come problemi, equazioni, carta e penna, ma non pensa a conseguenze reali. Questo è un altro esempio della mancanza di consapevolezza della sicurezza del CERN.
 
Questo invisibile all'occhio e infinitamente piccolo, flusso di protoni può causare un foro di un quarto di miglio di attraverso qualsiasi materiale.
 
a- Se il fascio viene focalizzato nella direzione sbagliata?
 
b- Il tunnel è soltanto di 330 piedi sotto terra. Un quarto miglio è 1320 piedi (400m). Sopra il collider siedono villaggi. Il fascio può facilmente penetrare la terra e tutto ciò che fuori terra fino a 1000 piedi sopra la superficie, o sotto terra (falda acquifera o lago).
 
c- Questa è un'arma militare perfetta, parzialmente perché è invisibile.
 
Ironia della sorte, il lungo articolo di Vanity Fair citato qui utilizza diverse immagini apocalittiche per descrivere l'LHC, ma per tutto il tempo minimizza i rischi.

Questi sono solo alcuni dei problemi meccanici del LHC, non gli obiettivi sperimentali stessi. Sei allarmato ancora?
 
LHC OBIETTIVI SPERIMENTALI E PERICOLI PRIMORDIALI
 
Piccolo ma potente. Paradossale. Proporzione inversa. Atomi spogliati, poi spaccati e suddivisi in componenti che non sono mai stati fatti da essere scissi, componenti che funzionano correttamente solo come parte di un intero ecosistema atomico. Come funzionano come entità separate? Sono condannati e siamo condannati?

L'universo, fino alle nostre cellule e le molecole, funziona perché questi atomi sono uno, integrati, interi - non pezzi. Le risposte a quello che potrebbe accadere con queste particelle fondamentali si possono trovare nella poesia, la spiritualità, la metafisica, la biologia, le dinamiche relazionali, e la sociologia. Queste particelle, questa materia, sarà sbilanciata, distaccata, denutrita e separata. Essi non sono fatti per essere separati; essi sono fatti per essere in una relazione di sostegno.

Ma nessuno al CERN sembra "parlare" agli atomi o porsi queste domande. Gli scienziati LHR Spaccano, esplodono, separano.
 
LHC Obiettivi sperimentali (fonti [7]):
 
Il Bosone di Higgs fu scoperto nel luglio 2012- "una chiave di volta di tutta la struttura: il campo di Higgs, associato a bosoni di Higgs, è immaginato come una sorta di "melassa" subatomica che conferisce massa alle altre particelle che la attraversano."
 
Questo bosone di Higgs è parte del sostentamento primario e delle forze di induzione-creazione dell'esistenza e della nostra realtà. Potrebbe un'arma che utilizza le informazioni da bosone di Higgs letteralmente essere un'arma di distruzione di massa? Chi potrebbe resisterle? Questa è una possibilità spaventosa.
 
- La materia oscura comprende la maggior parte dell'universo.
 
- "La materia oscura si è rivelata finora attraverso la trazione che esercita sulle galassie ... ruotano con tale velocità che verrebbero le stesse strappate via se non vi fosse una qualche forma invisibile di materia che le tiene insieme per gravità."
 
- C'è così tanta materia oscura, che supera di cinque volte la materia normale dell'universo osservabile.
 
- "La ricerca di materia oscura sulla Terra non è riuscita a rivelare di che cosa è fatta, ma l'LHC potrebbe essere in grado di rendere la sostanza. Se le particelle che la costituiscono sono abbastanza leggere, potrebbero essere tirate fuori dalle collisioni all'interno del LHC. Mentre risulterebbero invisibili attraverso i rivelatori del collider, potrebbero portare energia e slancio con loro". [8]
 
- "La realtà su grande scala è materia oscura, con la materia visibile solo montata sulla sostanza. Così ci concentriamo a enormi sforzi per cercare di scoprire se la materia oscura è un insieme di molte particelle elementari, e la speranza che alcune proprietà di queste particelle servirà anche a spiegare alcune altre grandi domande. [9]
 
Queste sono potenti, sostanze molto potenti e forze che sono il 75% di tutta la materia e tengono insieme le galassie. Gli scienziati stanno cercando di rompere questo apertamente, crearlo, e rivendicarlo.
 
Le armi che sfruttano la materia oscura o distruggono la materia oscura sarebbero terrificanti. Chi potrebbe resistere contro tali armi?
 
Che cosa succede se gli scienziati tirano questo 75%, molto più forzatamente, di materia oscura nella nostra esistenza di materia visibile? E 'davvero così piccola e leggera? Questo gli scienziati non lo stanno pensando.
 
Rispetto ad altre forze, la gravità della Terra è "gracile", dicono gli scienziati LHC. "Una spiegazione ... è che noi sperimentiamo solo una frazione della forza, con il resto che agisce attraverso le microscopicche, raggomitolate, dimensioni extra dello spazio."

"Il campo gravitazionale che vediamo è solo la punta nelle nostre tre dimensioni, ma in realtà ci sono un sacco di campi gravitazionali nella quarta dimensione, la quinta dimensione, e comunque molte di più che di fantasia", dice Andy Parker, professore di fisica delle alte energie a Cambridge University. [10]
 
Che cosa accadrebbe se questa spiegazione fosse vera e questi scienziati portassero in questa dimensione la intera forza di gravità?
 
"La materia ha la sua anti-materia uguale e contraria, e si distruggono a vicenda a contatto ... secondo il principio guida della simmetria, al momento del big bang, tutta la materia e anti-materia avrebbero dovuto cancellarsi, lasciando il nulla dietro. Non solo non è accaduto ma abbiamo prove evidenti, 14 miliardi di anni più tardi c'è molta più materia di anti-materia nell'universo. Qualcosa deve spiegare questo misterioso squilibrio, e la scommessa è che è la supersimmetria, l'idea che per ogni particella nota c'è un "superpartner" non ancora osservato, sia che la materia oscura è costituita da quei superpartner. C'è una buona possibilità che le collisioni di protoni nel LHC creerà alcuni di questi bit primordiali. "[11]
 
Mancano l'intero aspetto della relazione, dell'inizio dell'universo simile alla creazione dei bambini. I popoli indigeni possono informarli che l'universo è vivo così come siamo.
 
- "Facendo salire l'energia del LHC può dare agli scienziati una risposta alla domanda del perché la gravità è così debole." [12]
 
- "Le regole della meccanica quantistica dicono che le particelle si comportano come onde, quando il LHC sale fino a energie superiori, le lunghezze d'onda delle particelle che si scontrano diventano sempre più brevi. Quando le lunghezze d'onda delle particelle sono abbastanza piccole per soddisfare le dimensioni extra piccole, improvvisamente sentono la gravità molto più forte."
 
- "Quello che ci si aspetta è che, come si raggiunge la giusta energia, improvvisamente vedi dentro le dimensioni extra, e la gravità diventa grande e forte invece di flebile e debole", spiega Parker. L'improvvisa attrazione extra di gravità dovrebbe scuotere molto di più le particelle all'interno della macchina, dando agli scienziati un chiaro segnale che dimensioni extra erano reali. "[13]
 
Sentire la forza di gravità molto più forte? Gravità diventa "grande e forte"? L'improvvisa attrazione extra di gravità? Quanto grande e forte potrebbe diventare questa gravità?

La gravità è una forza fondamentale della natura, di forza inimmaginabile. Cosa succede quando e se è sezionata dal suo ecosistema - il suo ecosistema di bilanciamento - di essere sbilanciata, per essere rilasciata, per essere in forma disinibita? Cosa poi? Cosa potrebbe succedere? E se LHC permette questa forza di diventare arma militare?
 
- Dimensioni extra - "Ci potrebbe essere un intero universo pieno di galassie e stelle e civiltà e giornali che non sapevamo essere", dice il professore Andy Parker. "Sarebbe un grosso problema." [14]
 
- Il fisico teorico John Ellis dice, "possiamo trovare dimensioni extra, i buchi neri, un sacco di cose strane e meravigliose." [15]
 
- "L'avvio era stato preceduto da qualche isteria ben pubblicizzata ai margini, con allarmismi preoccupanti che il LHC creerebbe un buco nero che potrebbe inghiottire la terra ".
 
- "Il tipo di buchi neri che Ellis ha in mente sono quelli innocui, microscopici e di incredibilmente breve durata, pur essendo stati prodotti, se sono prodotti, a migliaia o milioni di un anno.

"Ci vorrà tempo", dice il direttore generale del CERN, Rolf-Dieter Heuer, e probabilmente solo quando il LHC esegue alla massima potenza. Ma se appaiono micro buchi neri, Ellis dice, sarebbe "straordinariamente emozionante," dal momento che esse implicano l'esistenza di ulteriori dimensioni spaziali oltre le tre che conosciamo."
 
Un americano ha intentato una causa per fermare LHC, dicendo che la Terra potrebbe essere distrutta se vengono creati i buchi neri - una probabilità del 50%.

E 'stato calunniato come pazzo.

Come fanno gli scienziati "a sapere" che questi buchi neri sarebbero innocui?

Ciò sfida la logica.

Perché questi buchi neri dovrebbero funzionare in modo diverso dai buchi neri nello spazio che risucchiano la materia in loro?

E come dovrebbe finire per tutti noi?
 
Altre dimensioni sono eccitanti, ma cosa potrebbe esistere in questi regni teorici? Forzare l'apertura di porte verso altre dimensioni, senza alcun invito e senza alcuna conoscenza di cosa e chi vi è dall'altra parte è suicida e potenzialmente omni-cida.
 
"Trovare nuove dimensioni ... potrebbe essere la chiave per creare, finalmente, una fisica unificata che rende il senso di entrambe le forze di piccola scala che tengono insieme gli atomi e la forza di gravità che tira su tutto ciò che possiamo realmente vedere." [16]
 
Solo perché qualcosa - un atomo - sembra piccolo per gli esseri umani è irrilevante. Esso e la forza tremenda che lo tiene insieme sono tremendamente consequenziali e potenti.

SOLO GLI SCIOCCHI E GLI ARROGANTI CHIAMANO QUESTA COSA "PICCOLA".
 
- Genesis 2.0 -Quando l'autore Kurt Anderson disse al fisico Maria Spiropulu che il suo esperimento nel LHC stava "simulando le condizioni" al principio dell'Universo, essa enfaticamente mi corresse. "No: stiamo ri-creando quelle condizioni. Scopriremo la natura fondamentale di come viene creato l'Universo."
 
Quindi, questi fisici stanno cercando di ricreare le condizioni per il Big Bang, l'esplosione iniziale che forse ha creato l'intero universo con tale forza che ha gettato fuori stelle, pianeti e la materia che si sta ancora muovendo lontano da quel centro esplosivo miliardi di anni più tardi.

Queste persone devono essere cieche per non vedere la follia di quello che stanno tentando di fare.
 
LHC sta tentando di creare la vita, creare nuovi universi, creare nuove fonti di competenza per i governi e finanziatori privati - paradisi preda, il tutto alla vibrazione di un interruttore Big Bang.

Se questi universi contenessero forme di vita, anche quelle potrebbero essere saccheggiate, schiavizzate, da mettere negli zoo e in collezioni private, vivisezionate e sperimentate.
 
Quali strumenti e armi possono essere create dalle forze elementali che LHC sta scatenando? I governi che utilizzano liberamente fosforo bianco, bombe e munizioni a grappolo, mine, Agent Orange, napalm, armi atomiche, sonar, uranio impoverito, armi elettromagnetiche e di frequenza, chimiche e biologiche, e che permettono devastanti distruzioni alla Terra hanno dimostrato che non c'è c'è limite a quello che useranno.
 
"Così come la conoscenza è drammaticamente cresciuta, grazie a fisici che frazionano particelle sempre più piccole, e astrofisici che misurano le distanze, i movimenti e le energie delle stelle, così è cresciuta la nostra consapevolezza della vastità della nostra ignoranza". [17]
 
Ma questa consapevolezza non ha creato l'umiltà. La conoscenza che cercano è un miraggio che si allontana sempre più velocemente più la inseguono. Peggio ancora, questa conoscenza è anche un percorso di distruzione.
 
Queste persone di LHC e i governi patrocinanti, perseguono forze che sono il collante della vita, attraverso il quale noi esistiamo. Le forze per creare e forze per annientare. Questi barbari non hanno idea di cosa stanno sfasciando. La ricerca della conoscenza ultima, ultimo potere, per controllare i destini e il futuro di tutto ciò - questo porta sempre la rovina.
 
Atomi piccoli e potenti, spogliati davanti alle loro forze primordiali - solo l'arrogante, il malvagio, il fanatico, o il pazzo perseguono tale "potenzialmente da porre fine alla vita" follia, forzando di aprire porte ad altri domini senza cura di quello che potrebbe attendere dall'altro lato, porte che nessuno li ha invitati ad aprire.
 
Se mai interagiremo con queste dimensioni, sarà perché saremo stati invitati.
 
Non si può comprendere la vita tirandola da parte. Non si può sapere sulla vita distruggendola. Conosci la vita solo dal rapporto Biofilo [18]
 
Ma alcuni al CERN non credono che qualcosa di ciò sia speciale.
 
[Cambridge University dottorando] Thibault Mueller:

"Noi (abbiamo stabilito) che noi come specie non siamo speciali, la Terra non è speciale, il nostro sistema solare non è speciale. Ora stiamo dicendo: 'Ah! Il nostro universo non è che di speciale'." [19]
 
Ecco come un universo vivente può essere distrutto e smontato. Perché, almeno per un po', non ha alcun valore speciale, non crea soggezione, non è qualcosa da essere amato. Queste sono le persone che tengono le nostre vite e il futuro nelle loro mani.
 
IL PUBBLICO È STRANAMENTE DISINTERESSATO SUL LHC.

Ho citato Vanity Fair e gli articoli del Guardian - ognuno ha un enorme numero di lettori. Del LHC è stato scritto per anni. Perché il pubblico non è indignato per questo progetto? Sono persone addormentate? I problemi gravi e catastrofici di questo progetto sono facilmente visibili.

Non ci vuole una laurea o di formazione avanzata. Ci vuole solo buon senso.

Le persone sono diventate così dal lavaggio del cervello che "la scienza conosce meglio" o "gli scienziati non farebbero mai del male" o "i governi la ricerca di fondi per il bene pubblico"?
 
Coloro che vedono devono agire. A causa di questi gravi problemi, il Large Hadron Collider, il complesso CERN, e tutte le iniziative e i collisionatori relativi devono essere chiusi ora, con tutte le attrezzature e complessi smontati completamente.

Guarda i pericoli. Guardate quello che è in gioco. Ripeto: abbiamo l'obbligo morale di intervenire in ogni modo possibile, sulla base delle conoscenze che abbiamo in questo momento.

L'alternativa è guardare indietro dal futuro, se ce n'è uno, e vedere un disastro terribile che avremmo potuto evitare se avessimo solo preso provvedimenti.

Il futuro è nelle nostre mani. La posta in gioco più alta che ci sia mai stata.

Il Large Hadron Collider è uno strumento pericoloso maneggiato da uomini e donne in cerca di "conoscenza ultima" e potere. Lo start-up del 5 aprile ha avviato un uso più sconsiderato delle capacità di LHC, mettendo in pericolo tutta la vita tra cui il nostro universo.

Coniugi e familiari degli scienziati del CERN, aziende energetiche forniscono elettricità a questa struttura, le organizzazioni ambientali e spirituali, ei cittadini in ogni paese - dobbiamo chiudere questo progetto fin d'ora.
 

Gli indoeuropei nell'antica Cina

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Nel terzo libro del suo famoso Saggio sulla disuguaglianza delle razze umane, pubblicato negli anni cinquanta del secolo scorso, Arthur de Gobineau, descrivendo i flussi migratori dei popoli indoeuropei in Oriente, rileva che "verso l'anno 177 a.C. noi intravediamo numerose nazioni bianche dai capelli biondi o rossi e gli occhi azzurri, acquartierate sulle frontiere occidentali della Cina.
 
Gli scrittori del Celeste Impero ai quali dobbiamo la conoscenza di questo fatto nominano cinque di queste nazioni... Le due più celebri sono gli Yüeh-chi e i Wu-suen. Questi due popoli abitavano a nord dello Hwang-ho, al confine col deserto del Gobi... cosicché il Celeste Impero possedeva, all'interno delle province del sud, nazioni ariane-indù immigrate all'inizio della sua storia".

Il de Gobineau traeva le sue informazioni dagli studi di Ritter (Erdkunde, Asien) e von Humbolt (Asie centrale), che si basavano sugli annali cinesi della dinastia Han, iniziata nel 206 a.C.
 
Di fatto oggi sappiamo che già nel IV secolo a.C. le documentazioni storiche del Celeste Impero parlavano di popoli biondi, dallo spirito guerriero, presenti nelle zone di confine, in quello che oggi si chiama Turkestan cinese o Xinjiang (Cina occidentale). A parere del de Gobineau questi fatti indicavano la potenza espansiva e, implicitamente, civilizzatrice, delle popolazioni "bianche".
 
Ma, al di là delle interpretazioni unilaterali e talora inaccettabili dello studioso francese, quasi nessuno prese in considerazione il significato che tale informazione avrebbe potuto rivestire per tracciare una storia della cultura e delle influenze culturali dal profilo meno banale e lineare di quella in voga nell'Ottocento.

Piuttosto si tendeva a essere increduli sulla attendibilità degli annali, in base ai pervicaci pregiudizi eurocentrici, secondo cui i popoli di colore sarebbero bambini fantasiosi, privi di concretezza storica.
 
Inoltre non si poteva verificare la presenza di tali popolazioni "bianche": ammesso che fossero esistite, per quel che se ne sapeva erano da tempo scomparse nel mare delle preponderanti popolazioni gialle circostanti.
 
Quell'area geografica, una volta attraversata dalla "leggendaria via della seta", e ormai da tempo diventata in gran parte deserto, risultava quasi inaccessibile agli europei per cui erano improponibili eventuali studi archeologici seri e approfonditi.

Come sottolinea Colin Renfrew, ben noto per le sue ricerche sulle migrazioni arie, solo agli inizi di questo secolo vi si avventurarono i primi studiosi, in particolare nella depressione di Tarim e in varie aree circostanti. Lì trovarono molti materiali, ben conservati data l'estrema aridità del clima desertico. Si trattava di testi spesso bilingui, scritti in una lingua allora sconosciuta, che però aveva adottato un alfabeto del Nord dell'India, con accanto la versione sanscrita.
 
Il che permise agevolmente di capirla e studiarla. Tale idioma, poi chiamato, forse impropriamente, Tocario, era presente in due forme leggermente differenti, che rivelano "diverse caratteristiche grammaticali che le collegano al gruppo indoeuropeo". Degno di nota è il fatto che le maggiori somiglianze sono riscontrabili con le lingue celtiche e germaniche, piuttosto che con quelle dei vicini Irani o degli altri Arii giunti in Asia.

A titolo di esempio compariamo alcune parole fondamentali rispettivamente in latino, antico irlandese e tocario: padre si dice pater, athir e pacer, madre mater, mathir e macer, fratello frater, brathir e procer, sorella soror, siur e ser, cane canis, cu e ku. Come curiosità riportiamo un'altra corrispondenza: il numerale tre si dice tres in latino, tri in antico irlandese e tre (!) in tocario.

Le affinità ci sembrano più che evidenti. "La documentazione risale al VII e VIII secolo d.C. e comprende corrispondenza e rendiconti monasteriali... Delle due lingue tocarie la prima, spesso chiamata tocario A, era anche nota da ritrovamenti di testi nelle città di Karashar e Turfan ed è talvolta denominata turfaniano. L'altra, il tocario B, è ampiamente nota da testi trovati a Koucha ed è perciò, in genere, chiamata koucheano".

 Oggi si tende a pensare che tali lingue venivano parlate dai Yüeh-chi (o Yü-chi), il popolo citato negli antichi annali, che ebbe contatti prolungati con il mondo cinese. Questo risulta un punto fondamentale, per lungo tempo non risolto. Infatti sulla nascita della civiltà cinese si sono sempre fronteggiate due opinioni opposte: una, volta a privilegiare un processo del tutto endogeno, senza influenze esterne di altri popoli, l'altra, invece, tesa a evidenziare apporti rilevanti, fondamentali, provenienti da aree culturali molto differenti.
 
La prima posizione è naturalmente quella ufficiale dei cinesi, ma anche di coloro che osteggiano ogni concezione della storia dove possano emergere idee di tipo protocolonialista in chiave occidentale.
 
Infatti gli assertori più convinti della seconda posizione sono sempre stati quegli studiosi (il già citato de Gobineau, ma anche Spengler, Kossinna, Günther, Jettmar, Romualdi, ecc.) sostenitori, seppur in modo talora diverso, del ruolo civilizzatore dei popoli indoeuropei nelle loro migrazioni dalla patria primordiale fin nei lontani paesi a cui dettero un'impronta specifica.
 
Naturalmente in certi casi questi studiosi hanno ritenuto che l'apporto culturale non era stato in grado di "dare forma" a una nuova nazione, dato il ridotto numero dei nuovi venuti rispetto alla popolazione "indigena", ma ciononostante la presenza di una influenza indoeuropea, a loro parere, sarebbe stata sufficiente a imprimere un impulso vivificatore e animatore allo sviluppo dei popoli con cui era venuta a contatto. Questo sarebbe stato il caso dei Tocari con i Cinesi.

Ad esempio, Spengler rilevò l'importanza centrale della introduzione del carro da guerra indoeuropeo nella evoluzione della società cinese al tempo della dinastia Chou (1111-268 a.C.). Altri studiosi, come Hans Günther, già diversi decenni addietro avevano avanzato alcune ipotesi ben articolate e supportate con dati di un certo rilievo, attribuendo a queste penetrazioni di popoli indoeuropei l'introduzione dell'agricoltura fra le tribù nomadi dell'Asia Centrale alla metà del secondo millennio e mostrando come l'agricoltura si espanse nell'Asia centrale parallelamente al diffondersi di popolazioni di stirpe nordica.

La stessa introduzione del bronzo in Cina sembrò riconducibile alle invasioni indoeuropee, tanto da far supporre che agli inizi della storia cinese sia da porre un'invasione del popolo dei carri da guerra, cioè di un popolo proveniente dal lontano Occidente. Va detto che i sinologi oggi riconoscono l'estrema importanza della lavorazione e del commercio del bronzo nello sviluppo della società nell'antica Cina. Altrettanta importanza viene riconosciuta, ormai da più parti, alla introduzione di certe tecniche agricole e del carro trainato dai cavalli.
 
Anche gli studi di Günther sul parallelismo tra la presenza di popoli biondi e la diffusione della cultura indoeuropea in Asia, nonostante siano stati demonizzati, meritano attenzione nelle parti ancora valide. Così pochi amano ricordare che nell'oasi di Turfan, situata nel Turkestan cinese dove vivevano i Tocari, si possono vedere ancora affreschi in cui questo popolo viene raffigurato con tratti nettamente nordeuropei e con i capelli biondi. E' una riconferma della attendibilità degli annali del Celeste Impero.

Non si può, quindi, negare una certa concatenazione degli eventi, per quanto, fino a pochi anni fa mancavano prove più dirette e convincenti di insediamenti indoeuropei molto antichi, nell'area asiatica di cui stiamo parlando, cioè insediamenti avvenuti all'epoca delle grandi migrazioni arie verso Oriente (II millennio a.C.) prima che si manifestassero certi aspetti della civiltà cinese.

Dicevamo, appunto, fino a pochi anni fa...
 
Nel 1987 Victor Mair, un sinologo della università della Pennsylvania, durante la visita nel museo della città di Ürümqui, capitale della regione autonoma del Xinjiang, vide qualcosa che gli provocò uno shock. Si trattava dei corpi mummificati, per cause naturali, di una famiglia: un uomo, una donna e un bambino di due-tre anni. Si trovavano dentro una teca di vetro. Erano stati rinvenuti nel 1978, nella depressione di Tarim, a sud del Tian Shan (le Montagne Celesti), in particolare nel deserto del Taklimakan (un posto ospitale, a giudicare dal significato del suo nome: "entra e non ne verrai più fuori"!).   
 
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Alcuni anni dopo, Mair dichiarava al redattore del mensile americano Discover : "Ancora oggi sento i brividi pensando a quel primo incontro. I cinesi mi dissero che quei corpi avevano 3.000 anni, ma sembravano essere stati sepolti ieri".
 
Ma il vero shock venne quando lo studioso guardò da vicino i loro volti. In acuto contrasto con le popolazioni asiatiche, di stirpe cino-mongolica, questi corpi mummificati presentavano degli evidentissimi caratteri somatici di tipo europeo, addirittura nordeuropeo. Infatti Mair notò i loro capelli, ondulati, biondi o rossicci, i nasi lunghi e stretti, l'assenza di occhi a mandorla, le ossa lunghe (la loro struttura longilinea contrastava con quella tarchiata delle popolazioni gialle).
 
Lo stesso colore della pelle, mantenutosi incredibilmente quasi intatto nei millenni, gli appariva quello tipico di una popolazione bianca. L'uomo presentava un fitta barba, carattere del tutto assente tra le popolazioni gialle.

Le tre "mummie" (sarebbe più corretto dire: corpi disidratati dal clima fortemente secco e preservati dalla alta percentuale di sali del terreno che hanno impedito la crescita batterica) costituivano gli esempi rappresentativi di una serie di poco più di un centinaio di individui che i cinesi avevano dissotterrato nelle zone circostanti.
 
Dalle datazioni con il radiocarbonio, eseguite negli anni precedenti dai ricercatori locali, era risultato che questi corpi avevano una età compresa tra i 4000 e i 2300 anni. Quindi ciò induce a pensare che la popolazione di cui erano parte visse e prosperò a lungo in quelle zone, la cui natura nel lontano passato doveva essere più ospitale (sono stati trovati numerosi tronchi secchi di alberi).
    
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Anche il corredo funebre e il vestiario di queste "mummie"è assai interessante. Ad esempio: la presenza di simboli solari, come spirali e svastiche, raffigurate nei finimenti dei cavalli collegano ancora una volta, sotto il profilo culturale, queste genti con gli antichi Arii.

Il materiale usato per i vestiti è la lana, che fu introdotta in Oriente dall'Occidente. Il "popolo delle mummie" conosceva bene l'arte della tessitura: non solo perché sono state trovate molte ruote da telaio, ma anche perché le stoffe rinvenute hanno una eccellente fattura.
 
A testimonianza dei rapporti con il Celeste Impero si può portare poi un dato: la presenza di una piccola componente di seta negli indumenti più recenti (dopo il VI secolo a.C.), evidentemente acquisita dai Cinesi. Gli articoli di vestiario nella maggior parte dei casi dimostrano stretti rapporti con le culture indoeuropee occidentali e includono giacconi ornati e foderati con pelliccia, pantaloni lunghi.
 
Più rilevante è il ritrovamento, in una tomba, di un frammento di tessuto incredibilmente identico ai "tartans" celtici trovati in Danimarca e nell'area della cultura di Hallstatt in Austria, sviluppatasi oltre la metà del II millennio a.C., quindi in parte contemporanea alla popolazione "bianca" del Xinjiang.
 
Se si ipotizza che costoro furono i progenitori dei cosiddetti Tocari (o furono i Tocari tout court), questo dato si accorda bene con quanto detto in precedenza circa le similitudini tra la lingua celtica e quella degli Indoeuropei del Turkestan cinese: i due dati si rinforzano a vicenda.

Una ulteriore nota di interesse deriva da un copricapo a punta, con larghe falde, definito scherzosamente "cappello della strega", indossato da una mummia di sesso femminile, risalente a circa 4000 anni fa: è molto simile a certi copricapi usati dagli Sciti, popolo ario di guerrieri della steppa, ma si possono trovare anche raffronti nella cultura iranica (si pensi ai cappelli dei Magi).

Erano agricoltori, come dimostra la presenza di sementi nelle borse e avevano rapporti con popolazioni che vivevano sul mare, dato che sono state trovate numerose conchiglie di molluschi marini.
    
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L'estrema rilevanza di questi reperti ha indotto a eseguire alcuni studi antropologici (principalmente di antropometria classica), condotti da Han Kangxin, dell'Accademia Cinese di Scienze Sociali di Pechino, che hanno confermato quanto già a una prima occhiata risultava evidente: in molti casi le loro proporzioni corporee, dal cranio alla struttura generale dello scheletro, sono incompatibili con qualsiasi popolazione asiatica "gialla", mentre si inseriscono pienamente nei valori consueti degli europei, specie nordici.
 
Tramite la cosiddetta archeologia genetica, è stato possibile ottenere dati ancora più sofisticati, per chiarire ulteriormente le origini e le parentele di questo popolo misterioso. La tecnica, abbastanza recente, si basa sul raffronto del DNA mitocondriale di varie popolazioni che si vogliono confrontare per valutare la distanza genetica.
 
Uno dei vantaggi risiede nel fatto che si può analizzare anche il DNA di individui morti da molto tempo, naturalmente stando molto attenti a evitare eventuali contaminazioni derivanti dall'ambiente (es. batteri) e dalla manipolazione dei campioni. L'archeologia genetica risulta, quindi, utile per creare un collegamento, a livello molecolare, tra l'antropologia fisica e la genetica delle popolazioni.

I primi test, eseguiti dal ricercatore italiano Paolo Francalacci dell'Univerità di Sassari, hanno ulteriormente confermato l'appartenenza degli individui analizzati alle popolazioni del ceppo indoeuropeo, in quanto il DNA mitocondriale, estratto e tipizzato, è risultato appartenente ad un aplogruppo frequente in Europa (apl. H) e praticamente assente nelle popolazioni mongoliche.
 
Purtroppo le autorità di Pechino hanno permesso di analizzare solo pochi campioni per cui rimane ancora molto da studiare, ammesso che ciò sarà possibile in futuro.

Da ultimo va notato come gli attuali abitanti del Turkestan cinese, gli Uyghuri, mostrano dei caratteri somatici misti, dove i tratti europoidi si uniscono a quelli asiatici, secondo quanto ci si potrebbe aspettare da una situazione dove stirpi assai diverse si sono incrociate formando un nuovo popolo.
 
Non a caso le autorità di Pechino temono che la dimostrazione dell'esistenza di ceppi "bianchi" tra i fondatori dell'etnia uyghura porti al rafforzamento della loro identità culturale e allo sviluppo ulteriore delle già presenti aspirazioni indipendentistiche, violentemente anticinesi. E questo contribuisce a spiegare certi comportamenti di aperto boicottaggio verso le ricerche condotte da Mair e dai suoi collaboratori.

In conclusione ci sembra evidente che l'ampiezza, la solidità e la coerenza dei dati ottenuti supporta l'intuizione di quegli studiosi, a lungo ignorati, che avevano avanzato l'ipotesi di un contributo esterno alla formazione della civiltà cinese, contributo dovuto a stirpi arie alle quali, dopo la scoperta delle "mummie", si tende a far risalire l'introduzione diretta, e non mediata, del bronzo e di altre importanti acquisizioni nella Cina arcaica.

Ad esempio, Edward Pulleyblank ha sottolienato di recente che "esistono segni indubbi di importazioni dall'Occidente: grano e orzo, per quel che riguarda le coltivazioni di cereali, e, ancor più di rilievo, il carro trainato dai cavalli... sembra molto probabile che uno stimolo, proveniente da Occidente, abbia svolto una funzione importante nella nascita dell'età del bronzo in Cina".
 
Naturalmente tutto ciò non toglie originalità alla grande cultura del Celeste Impero, ma evidenzia alcuni aspetti fondamentali della sua genesi e del suo sviluppo, riconoscendo il giusto ruolo giocato dagli antichi migratori provenienti dall'Europa.
 

Il Crop Circle di Fangshan

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Chi avrebbe mai immaginato che anche i Cinesi sarebbero stati capaci di clonare i complessi Crop Circle che fino all'anno scorso erano soliti manifestarsi nei verdeggianti campi di grano del Wiltshire, Inghilterra?
 
Ammesso che il Crop Circle in questione fosse autentico, bisogna tener conto anche di chi nutre qualche dubbio sull'autenticità del pittogramma comparso lo scorso 8 Maggio 2015 in un campo del distretto cinese di Fangshan.
 
Fangshan crop circle

L'autore della segnalazione è un certo Ricky Caponi che fornisce maggiori dettagli sul sito US CropCircle news. La comunità agricola del distretto di Fangshan è costituita da sette fattorie dedite alla coltivazione del grano. Quello che fa riflettere è che la creazione di un girasole dalle dimensioni di un centinaio di metri in antichità rappresentava il Dio Sole presso le popolazioni indigene. Impossibile infatti non pensare al sole con i suoi petali gialli!

Proprio questa affinità del fiore con il sole, fa sì che il girasole venga associato un significato allegro e spensierato, in grado di infondere gioia e allegria ma è anche simbolo di amore!

La leggenda narra infatti che la ninfa Clizia fosse perdutamente innamorata di Apollo: ogni giorno che Apollo passava nel cielo trasportando il sole, Clizia lo guardava e lo seguiva con lo sguardo. Apollo tuttavia non era innamorato di lei e dopo nove giorni la trasformò in un girasole.

Il girasole rappresenta quindi l’amore, ma spesso anche l’amore non ricambiato.

In breve il crop circle vuole simboleggiare lo sviluppo della fiorente e prospera regione del Fangshan.  L'agricoltura ecologica è uno dei settori chiave della regione, il cui scopo e' quello di sviluppare un paesaggio naturale ed ecologico tale da favorire le visite turistiche low cost.

Il distretto di Fangshan ha avviato una serie di attività volte a promuovere ulteriormente lo sviluppo dell'agricoltura urbana. Quindi non e' da escludere che il glifo floreale possa essere stato creato solo per attirare l'attenzione dei media e di conseguenza dei curiosi e studiosi del fenomeno.
 

Manchurian Candidate

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Alla Mostra del Cinema di Venezia nel settembre 2004 viene presentato fuori concorso il film “Manchurian Candidate”. È un thriller politico e “fantascientifico”, remake di “Va e uccidi” con Frank Sinatra.

La trama è simile: un candidato alla Casa Bianca fantoccio di poteri occulti, la multi-nazionale Manchurian, che sperimenta le frontiere del lavaggio del cervello e della manipolazione della memoria per condizionare i comportamenti dove la sua perdita è intesa come perdita della coscienza indipendente. Il meccanismo è sempre la stesso, la paura del mondo esterno. Negli anni cinquanta era il comunismo, oggi è il terrorismo a fare da spauracchio al popolo americano.

Agendo su questa paura si può arrivare ad un controllo totale del pensiero. La paura infatti porta la gente ad accettare anche la guida di un governo nel quale non si riconosce pienamente, e a tollerare leggi intollerabili in nome della sicurezza collettiva. La Manchurian del titolo è una potente multinazionale che col suo denaro determina scelte politiche, investe in armi, tecnologie di guerra ecc.

Il riferimento all’attuale quadro politico, americano e mondiale, è fin troppo palese, e la Manchurian del film è un pò come le società controllate da molti esponenti politici…

… dell’attuale governo USA, tra le prime a garantirsi gli appalti più ricchi in Iraq.

Di storie come quella della Manchurian e del suo candidato al governo del mondo è piena la letteratura, e troppo spesso sconfina con la fantapolitica: che i politici non siano propriamente delle mammole lo si sa, che i candidati non corrispondano a ciò che si intendeva nell’antica Roma con la parola Candidato (colui che può, poichè privo di pregiudizio, indossare la tunica bianca ed occuparsi della Polis), anche questo lo si sa. Ma che questi politici – Candidati e non – siano dei fantocci nelle mani di potenti logge massoniche, e che questi burattinai muovano le fila della finanza, dell’economia e della politica mondiale dall’ombra del loro anonimato, può sembrare a molti un’ ipotesi fantasiosa, se non addirittura il frutto di una mente poco sana.

Eppure la Manchurian e il suo Candidato mi hanno portato a rileggere una “vecchia storiella” nella quale, tra leggenda e fantasia, si racconta l’origine di uno stemma – lo scudo rosso – e di come la casata che se ne fregiava sarebbe riuscita a determinare, influenzare e cambiare la storia mondiale.
Ma sarà solo una storiella?

Le origini di questa casa finanziaria risalgono alla Germania del 1743, nella città di Francoforte, quando, cinquant’anni dopo la nascita della banca d’Inghilterra, un orafo ebreo di nome Amschel Moses Mayer inaugurò un locale per il conio di monete, collocando sull’entrata un’insegna rappresentante un’aquila romana su uno scudo rosso; il negozio divenne noto come la Ditta dello Scudo Rosso o, in lingua tedesca, Rothschild.

Quando il figlio di Mayer, ereditò la conduzione dell’azienda, decise di cambiare il nome appunto in Rothschild, dando così origine alla dinastia; egli imparò ben presto che prestare denaro a governi e monarchi era assai più vantaggioso che farlo nei confronti di singoli privati, in quanto non solo i prestiti erano di maggiore entità, ma venivano anche assicurati dalle tasse delle varie nazioni.

Mayer Rothschild aveva cinque figli che addestrò alle segrete tecniche di creazione e manipolazione del denaro e che inviò nelle principali capitali europee per aprire filiali della banca di famiglia; stabilì inoltre che uno dei figli di ogni generazione avrebbe diretto gli affari della casa (escluse le donne). E i conti li sapevano fare molto bene! Conti che dirottavano sempre più verso operazioni finanziarie speculative su titoli britannici ed esteri, cambi valute, metalli pregiati ecc.

Ecco qualche esempio:

Il Duca di Wellington non avrebbe potuto pagare il suo esercito nella battaglia di Waterloo senza il portafogli dei Rothschild la cui banca, dopo la vittoria, si aggiudicò il contratto per il pagamento dei tributi agli alleati europei.

Anche la Francia ricorse ai Rothschild per rimpinguare le casse nazionali svuotate dall’estenuante guerra Franco-Prussiana, e il principe di Metternich a Vienna stipulava, sempre con la banca Rothschild, contratti di prestito per finanziare il debito estero.

E grazie ad una immissione di un grosso quantitativo di oro, nel 1826, riuscirono a scongiurare una grave crisi di liquidità della Banca d’Inghilterra, che aveva piegato le gambe del governo britannico.

Il loro potere economico aumentava col passare degli anni e delle generazioni che si susseguirono nella dinastia. Così li vediamo finanziare la rete ferroviaria in Francia, Italia, Austria, per il canale di Suez, permisero l’acquisto di terreni minerari in Spagna, Sudamerica, Sudafrica, e Africa Occidentale. L’oro era così importante per i Rothschild che dal 1919 fino ai nostri giorni la banca ha ospitato e presieduto, due volte al giorno, il fixing mondiale del prezzo dell’oro.

Ripetiamo: erano i Rothschild a stabilire il prezzo mondiale dell’oro.

Narra la leggenda che una banca della famiglia abbia addirittura finanziato John D. Rockefeller per la sua monopolizzazione della raffinazione del petrolio che portò alla fondazione della Standard Oil. Dopo la prima guerra mondiale il denaro Rothschild finanziò la ricostruzione post-bellica in Francia, Germania, Cecoslovacchia ed Ungheria. Certo che per un banchiere la guerra è una ghiotta opportunità di investimenti, di prestiti, di ricostruzioni….insomma di profitto. E a questo punto si insinua legittimo un dubbio:

E’ possibile che banchieri senza scrupoli fomentino, a proprio piacimento, le guerre, magari finanziando entrambe le fazioni, innescando poi la miccia, e fornendo infine i soldi per la ricostruzione? Scatenare una guerra non è così difficile, dopotutto: una volta fornite le armi ad entrambe le parti, basta trovare una motivazione qualunque – religione, petrolio o terrorismo, c’è da scegliere – per scatenarle l’una contro l’altra.

E oggi? Come è messa questa “famigliola”? 

Se dunque le guerre si creano per un profitto (è un’offesa all’intelligenza non riconoscerlo), prendiamo un attimo in considerazione questa lotta per il dominio globale scatenata dall’America nella cui agenda militare lanciata alla fine della Guerra Fredda sono entrate le guerre all’Afghanistan e all’Iraq. Ma è stato ed è un periodo contraddistinto anche da operazioni di Intelligence all’interno dell’ex Unione Sovietica , strumentali per scatenare guerre civili in diverse ex repubbliche, comprese la Cecenia , la Georgia e l’Arzebaijan : lo scopo è sempre lo stesso e cioè la prospettiva di rendere sicuro il controllo delle pipeline del petrolio e del gas.

Queste operazioni militari sono condotte in stretto coordinamento con le riforme del “libero mercato” imposte sotto la tutela dell’ FMI in Europa Orientale, nell’ex Unione Sovietica e nei Balcani, devono destabilizzare le economie nazionali e permettere alle economie occidentali di acquisire la proprietà ed il controllo dell’ex blocco orientale.

Questo processo è alla base delle fusioni e scalate strategiche nelle industrie petrolifere e del gas ex sovietiche da parte di potenti multinazionali occidentali, attraverso manipolazione e corruzione politica.

È impensabile che la famiglia Rothschild, la famiglia più potente del mondo, sia estranea a questa ricolonizzazione americana volta ad oriente. La stampa e i media non si occupano mai di loro, e la cosa è quanto meno bizzarra: possibile che a nessuno interessi sapere nulla della famiglia più potente del mondo? Dobbiamo essere maliziosi a forza, e dire che la stampa NON può occuparsi di loro?

Oggi per avere notizie dei Rothschild basta aprire un giornale finanziario, e se si legge che la multinazionale X si è unita con la transnazionale Y, sicuramente lo ha fatto sotto l’insegna dello scudo rosso. Sono fusioni il cui unico scopo infatti è la creazione di megacorporazioni, amministrate da pochissimi, e composte da migliaia di holding e affiliate. Sono operazioni però che necessitano di molti soldi, liquidi e disponibili, e chi, se non grossi banchieri, ha accesso a tali risorse?

Queste sono solo alcune delle più note società mondiali controllate dal rosso scudo di Amshel Mayer: De Beers, diamanti. Enron, fallita di recente. Telecom, France Telecom, Deutch Telekom, Alcatel, Eircom, Mannesmann, AT&T, BBC. E poi Petro China, Petro Bras, Canal+ , Vivendi, Aventis, Uniliver, Royal Canin, Pfaff, Deutch Post……..e tante altre. In Italia abbiamo Tiscali, Seat Pagine Gialle, Eni, Rai, Banca di Roma, Banco di Napoli, BNL, Banca Intesa, Bipop-Carive, Banca Popolare di Lodi, Monte dei Paschi di Siena, Rolo Banca , Finmeccanica……..e la lista è appena iniziata.

Qualche autore ha pubblicato affermazioni assai inquietanti su questa dinastia di banchieri, tanto quanto è inquietante il fatto che tutti i maggiori media evitino accuratamente di trattare trame ed intrecci economici che sono sotto gli occhi di tutti – o almeno di chi vuole vedere.

Forse non siamo davanti ad una cospirazione globalizzata alla Orwell, ma possiamo almeno farci sorgere il dubbio che una potente famiglia che finanziava le guerre, senza badare ad una fazione piuttosto che ad un’altra, che finanziava le ricostruzioni post-belliche, che finanziava Governi e governanti, Sovrani e regnanti, non lo faccia ancora oggi?

Scrisse Frederic Morton : I Rothschild hanno conquistato il mondo in modo più completo, più astuto e molto più durevole di quanto non abbiano fatto in precedenza tutti i Cesari”.

Tra queste riflessioni ce n’è una che è prepotente e drammatica: se negli ultimi 200 anni c’è un solo potere in Europa ed è quello dei Rothschild …se non c’è stata guerra che non sia stata finanziata dalle sue banche, se non c’è governo europeo che non abbia avuto a che fare col denaro dello scudo rosso….allora chi ha finanziato l’Olocausto?

Oppure..chi non lo ha impedito? Come mai i Rothschild non hanno subito persecuzioni naziste pur essendo risaputo che dietro il cognome tedesco c’era una famiglia ebrea?

Hanno solo potuto e saputo comperare la loro libertà, o risultano nella lista dei grandi industriali che hanno finanziato il nazismo?

Se vi sembra fantapolitica, allora almeno considerate le motivazioni per le quali i governi di tutte le maggiori nazioni mondiali abbiano e continuino a promulgare leggi bancarie che consentono agli istituti di credito di prestare almeno dieci volte tanto la somma che hanno in deposito. In pratica le banche possono creare denaro dal nulla, ogni qualvolta lo vogliono.. E che i Governi mondiali facciano leggi ad hoc è sintomatico: chi governa davvero il mondo sono loro, i banchieri.

Ho sentito dire che dalle guerre nessuno trae guadagno, ma questo non è vero. I banchieri ci guadagnano di continuo, a breve termine. Prestano denaro che non esiste per finanziare entrambe le parti e realizzano profitti enormi sugli interessi. Poi, quando i due o più paesi si sono devastati l’un l’altro, con l’aiuto del denaro fornito dalle banche, quelle stesse banche prestano loro ancora più soldi che non esistono per ricostruire le loro nazioni e le infrastrutture distrutte . Questo produce ancora più profitti per le banche e, attraverso Il debito, fornisce loro il controllo di quei paesi e dei loro popoli.

E se gli imperi americani di J.P. Morgan, e di Rockefeller a detta di qualche storico, sono stati originati dall’impero Rothschild, e se accettiamo la teoria, non poi così tanto improbabile, che pochi potenti multinazionali governino il mondo e tirino le fila di nazioni e governi, quale vero potere ha la casa dello scudo rosso?

L’uscita nelle sale cinematografiche americane del film è coincisa con la vigilia delle elezioni. Certo non sarà questo film a modificare i risultati elettorali, ma è un film anti-guerra, e lancia un messaggio alla gente, cioè quello che non si mandano cittadini a combattere per uccidere in altri paesi, e aiuta a riflettere e a discutere sugli intrecci tra interessi delle grosse corporation e la Casa Bianca.

Ma è la realtà, come sempre, che supera di gran lunga la fantasia.

Antenna Uomo

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Secondo la biofisica l’uomo non è soltanto un composto chimico regolato da reazioni chimiche. L’uomo come ogni altro organismo vivente emette e riceve radiazioni.

L’ing. Georges Lakhovsky (1870 – 1942) riteneva che quello che noi attribuiamo all’istinto animale, come ad esempio il senso d’orientamento degli uccelli e dei pesci, sia il risultato dell’emissione e della ricezione di onde elettromagnetiche e in modo particolare delle radiazioni cosmiche. 

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“Una cellula è schematicamente costituita da un protoplasma cellulare circondato da una membrana cellulare. Nel protoplasma è immerso il nucleo costituito da un filamento tubolare contenente liquido conduttore avvolto in sostanza cromatica isolante. 

Essa può essere considerata un circuito oscillante microscopico avente una determinata lunghezza d’onda assai corta. Il nucleo ricorda da vicino il circuito oscillante di Hertz poiché è un vero circuito elettrico dotato di Self induzione e capacità quindi suscettibile a oscillare e di risuonare con altissima frequenza. La bobina di induzione è rappresentata dalla spira continua di filamento nucleare, il condensatore è dato dalla capacità tra i due estremi del filamento stesso.” 

Tutti gli esseri viventi, in quanto costituiti da quegli oscillatori elementari che sono le cellule, sono assimilabili a circuiti oscillanti ad altissima frequenza in grado di emettere e ricevere radiazioni elettromagnetiche. In quest’ottica energetica egli sosteneva che le malattie sono causate dall’interazione dell’irraggiamento cosmo-tellurico con le cellule. 

Infatti, in base alle indagini statistiche effettuate, chi abita in prossimità di terreni argillosi é più soggetto ai tumori di chi vive su terreni sabbiosi in quanto un suolo impermeabile oltre a provocare un’intensificazione delle radiazioni dà anche luogo ad interferenze con il campo di radiazione naturale.

L’ing. Lakhovsky sosteneva che la vita nasce dalla radiazione, è trattenuta dalla radiazione ed è soppressa dal disequilibrio oscillatorio. Se la cellula è costretta a vibrare ad una frequenza diversa da quella naturale, si danneggia e per guarirla occorre sottoporla ad una radiazione avente una frequenza tale da fornirgli l’energia necessaria per riportarla allo stato di salute naturale. 

Se per Pasteur era necessario uccidere i microbi, per Lakhovsky era sufficiente ripristinare l’oscillazione ovvero l’energia cellulare naturale mediante l’impiego di radiazioni aventi frequenze adeguate. 

Mosso da queste considerazioni, ideò alcuni dispositivi energetici costituiti da anelli aperti di rame e argento isolati e di dimensioni variabili in modo da ottenere bracciali, collane e cinture. Tali dispositivi erano veri e propri circuiti oscillanti aperti in grado di riequilibrare lo stato energetico delle cellule e di guarirle. 

Dal 1924 impiegò i suoi circuiti oscillanti nella battaglia contro il cancro, presso l’ospedale della Salpetriére a Parigi. Inizialmente condusse i suoi esperimenti su gerani affetti da tumore ottenendo le prime guarigioni e successivamente, spinto dal primario del reparto di oncologia, su malati terminali di cancro ricoverati presso l’ospedale, ottenendo la guarigione straordinaria di soggetti ritenuti dai medici incurabili. 

Lakhovsky progettò e costruì un oscillatore a lunghezze d’onde multiple che, emettendo innumerevoli armoniche, era in grado di entrare in risonanza con qualsiasi gruppo di cellule del corpo umano.

Con Lakhovsky è nata la medicina vibrazionale.

Il Dott. Royal Raymond Rife (1888 – 1971), grazie ad un potente microscopio di sua invenzione, è stata la prima persona al mondo in grado di vedere i virus. Nel 1920 riuscì ad identificare e isolare quello che definì il virus del cancro umano a cui diede il nome di bacillo X. Successivamente coltivò il virus e lo iniettò in 400 animali da laboratorio che si ammalarono tutti di cancro. Come se ciò non bastasse Rife inventò un dispositivo che attraverso l’emissione di onde elettromagnetiche era in grado di distruggere le cellule cancerose che si trovavano dentro il suo raggio d’azione.

Nel 1931 quarantaquattro tra i più importanti medici d’America si riunirono in suo onore per festeggiare “la fine di tutte le malattie”.

Nel 1934, l’Università della Carolina del Sud sponsorizzò un Comitato di ricerca, composto da medici e patologi, per esaminare 16 malati terminali di cancro condotti presso la clinica di Rife. Dopo 90 giorni 14 pazienti su 16 risultarono completamente guariti e dopo altri 130 giorni, a seguito di una modifica introdotta nel trattamento, anche gli ultimi due pazienti guarirono. Il metodo usato da Rife per distruggere i virus consisteva nell’aumentare l’intensità della frequenza irradiata fino al valore della frequenza di risonanza del virus. 

E’ lo stesso principio utilizzato dai medici per disintegrare i calcoli renali e dalle cantanti per mandare in frantumi un bicchiere di cristallo quando una nota raggiunge la frequenza di risonanza del bicchiere. E’ da notare che tale frequenza non danneggiava i tessuti circostanti. Purtroppo, nel 1939 la maggior parte dei 44 medici che otto anni prima lo avevano osannato negarono persino di averlo mai incontrato. Alcuni incidenti quali la distruzione del suo laboratorio, l’uccisione di alcune persone a lui vicine e la distruzione di tutta la documentazione in loro possesso, convinsero Rife a porre fine alle sue ricerche.

Dal 1939, pur di nasconderlo all’opinione pubblica, la stessa esistenza del Dr. Rife è stata messa in discussione.

La D.ssa Hulda Clark ha ideato un dispositivo elettronico chiamato Zapper che emette, a basse tensioni (circa 7-9 volt), frequenze capaci di distruggere microbi, parassiti, muffe, ecc., creati nell’intestino o introdotti con gli alimenti. I parassiti dall’intestino, per mezzo del sangue, vengono trasportati in tutto l’organismo andando ad annidarsi nei punti del corpo dove il “terreno” è per loro più propizio. 

Questa sorta di “antibiotico elettronico” non ha controindicazioni per l’organismo umano e bastano poche applicazioni per eliminare parassiti, microbi e virus patogeni, dal sangue e dalle cellule degli esseri viventi. Poiché eliminando dei cadaveri dal corpo possono prodursi dei disturbi, occorre mettere in atto, contemporaneamente, un’adeguata terapia disintossicante. Il limite di questo tipo di terapie è dovuto al fatto che non si può avere vera guarigione se non si modifica il terreno su cui proliferano i germi patogeni.

La Bioenergetica

Il Prof. Walter Kunnen, da alcuni decenni si occupa dello studio delle complesse manifestazioni energetiche della Biosfera e delle sue influenze sulla salute ed il benessere dell’uomo. Secondo il Prof. Kunnen, il corpo umano è un’antenna e come ogni antenna emette e riceve frequenze. Inoltre, ha dimostrato che ogni organo emette su una frequenza o lunghezza d’onda propria. Ne consegue che grazie alla sua funzione di antenna il corpo umano può nutrirsi delle energie presenti nella biosfera o subirne gli effetti nocivi.

Analizzando le frequenze emesse dagli organi del corpo umano, mediante uno strumento molto sensibile noto come antenna Lecher, egli asserisce di riuscire ad individuare gli organi affetti da patologie. Per Kunnen particolare importanza per la salute riveste la camera da letto (disposizione, materiali da costruzione, arredi, impiantistica elettrica ed idraulica, ecc.) dove il nostro corpo riposa durante la notte. Durante il sonno, infatti, il corpo rimanendo nella stessa posizione per diverse ore viene impressionato, come una lastra fotografica, da tutte le radiazioni emesse dall’ambiente circostante nel raggio di 150 m., realizzando un ologramma cioè un’immagine tridimensionale delle energie della biosfera.

Così come i raggi luminosi creano all’interno di una sfera piena d’acqua l’immagine di una stanza, allo stesso modo i campi energetici esterni creano l’immagine olografica della biosfera nel corpo umano. econdo Kunnen è possibile curare le diverse patologie semplicemente sanando, da un punto di vista energetico, l’ambiente in cui si vive a partire dalla propria abitazione e dall’ambiente in cui si lavora.

Radiestesia

Sin dall’antichità l’uomo ha sempre percepito l’esistenza di radiazioni invisibili ai sensi materiali, energie che possono essere positive o negative, nei sarcofagi egizi sono stati trovati pendoli e rametti a forcella. L’uomo ha ricercato queste energie per costruirvi insediamenti e luoghi di culto. Esempi di questi siti sono Stonehenge e Glastonbury in Inghilterra, la Cattedrale di Chartres in Francia, ecc.

Abbiamo visto nei capitoli precedenti come ogni cosa in natura vibri ed emetta radiazioni aventi differenti lunghezze d’onda. Nonostante la maggior parte di queste radiazioni non sia percepibile con i comuni sensi materiali, ogni essere vivente sulla Terra, incluso le piante e gli animali, ha delle facoltà che gli consentono di percepirle. 

La scienza che studia la capacità di percepire radiazioni che si trovano al di sotto della soglia sensoriale viene chiamata Radiestesia. La radiestesia anticamente veniva chiamata Rabdomanzia ed era impiegata per la ricerca delle fonti d’acqua o dei metalli come l’oro. 

Il radioestesista è colui che utilizza per le sue indagini bacchette, pendoli o biotensor, strumenti che non hanno come alcuni credono poteri propri, ne tantomeno magici, ma servono esclusivamente ad amplificare le reazioni muscolari e nervose del radiestesista quando interroga la sua sensibilità extrasensoriale. Tramite la radiestesia si possono effettuare indagini su qualunque argomento di tipo fisco, mentale o spirituale, si possono fare domande su tutto ciò che fa parte della nostra vita e che ha una qualche influenza sulla nostra salute, su corsi d’acqua, alimenti, rimedi, abitazione, abbigliamento, arredamento, ecc. 

L’indagine può anche essere condotta su un’altra persona ed a distanza, nel qual caso ci si servirà di testimoni adeguati ovvero di oggetti che hanno una correlazione con la persona da esaminare come ad esempio capelli, foto, ecc.. 

La radiestesia è la capacità che ha ogni essere umano di ascoltare, sviluppando la propria sensibilità, il proprio Sé e l’ambiente in cui vive. Egli può ottenere risposte e scegliere cosa è meglio per lui, al di là dell’opinione altrui. Chiaramente non essendo possibile percepire radiazioni che devono ancora essere emesse, non sarà possibile interrogare e predire avvenimenti futuri. Affinché avvenga la comunicazione tra il radiestesista e l’oggetto o la persona in esame occorre che entrambi vibrino alla stessa frequenza detta frequenza di risonanza.

La sede dell’apparato ricetrasmittente del corpo umano, nelle applicazioni radiestetiche, si trova nel plesso solare.

I Biofotoni

Si è osservato che se in due bicchieri, posti uno a fianco all’altro senza che si tocchino, viene versato sangue fresco di animale e in uno dei due viene aggiunta una sostanza in grado di far reagire gli anticorpi del sangue, dopo un po’ di tempo è possibile rilevare la stessa reazione anticorpale anche nel sangue dell’altro bicchiere senza che vi sia stata aggiunta alcuna sostanza. L’informazione è passata dal sangue del primo bicchiere a quello del secondo, scatenando la stessa reazione anticorpale.

Secondo il biofisico Fritz Albert Popp, ogni cellula vivente emette segnali specifici sotto forma di una debolissima luce laser (biofotoni) che ha la capacità di trasportare informazioni. Questa scoperta avvalora la componente energetica del corpo umano sia in fase di costruzione sia di guarigione.

Il nostro corpo é costituito da 50 trilioni di esseri viventi cellulari che comunicano fra di loro alla velocità della luce, per organizzare la casa comune dell’organismo umano. In questa prospettiva la malattia appare sempre più come un’interruzione delle linee di comunicazione biofotoniche all’interno dell’organismo operata da batteri, virus, funghi, parassiti, sostanze inquinanti e tossiche, che nel loro complesso vengono chiamate “tossine”.

La medicina naturale ha come primo obiettivo l’eliminazione delle tossine e il ripristino delle corrette linee di comunicazione e quindi della salute, agendo sulla causa delle malattie e non solo sui sintomi come fa la medicina allopatica. Questa nuova visione energetica del funzionamento del corpo umano è avvalorata da un’altra importante scoperta scientifica.

Il campo elettromagnetico del cuore

Quando un bambino viene concepito, il cuore inizia a battere prima che il cervello sia formato. Ciò ha portato i medici a chiedersi da dove provenga l’intelligenza necessaria ad avviare e regolare il battito cardiaco. Con sorpresa del mondo medico, gli scienziati dell’HeartMath Institute in California hanno scoperto che il cuore ha un cervello proprio composto all’incirca da quarantamila cellule; inoltre, hanno dimostrato che il cuore umano genera il campo energetico più ampio e potente fra tutti quelli generati dagli altri organi del corpo, compreso il cervello all’interno del cranio. 

Hanno scoperto che questo campo elettromagnetico ha un diametro che si estende dai due metri e mezzo ai tre metri, con l’asse centrato nel cuore. Il campo elettromagnetico generato dal cuore permea ogni cellula e, in maniera analoga all’informazione portata dalle onde radio, può agire da segnale sincronizzante per tutto il corpo. L’evidenza sperimentale dimostra che questa energia, non solo è trasmessa internamente al cervello, ma è anche recepibile da altri soggetti che si trovino nel suo raggio di azione. 

Il campo elettrico che viene misurato dall’elettrocardiogramma (ECG) è all’incirca 60 volte più grande in ampiezza di quello generato dalle onde cerebrali registrate da un elettroencefalogramma (EEG). La componente magnetica del campo del cuore, che è all’incirca 5000 volte più potente di quella prodotta dal cervello, non è ostacolata dai tessuti e può essere misurata fino ad alcuni metri di distanza con uno Strumento a Superconduzione di Interferenze Quantiche (SQUID) basato su magnetometri.

DNA

Il DNA, come sappiamo, ha la forma di una doppia elica avvolta su se stessa. Tale configurazione è tipica di un circuito oscillante in grado di trasmettere e ricevere informazioni. Grazie a questa caratteristica del DNA le cellule possono comunicare tra loro e con i campi energetici. 

Ogni cellula del corpo umano, contiene un microchip avente una capacità di memoria di 3 Gigabits, riceve dall’ambiente circostante informazioni di natura elettromagnetica, li immagazzina, li processa e a sua volta li trasmette. La frequenza naturale del DNA, in base alla sua conformazione, è di 150 megahertz e corrisponde alla frequenza della luce blu, il colore del cielo e degli oceani. 

Negli anni ’90 un equipe multidisciplinare di scienziati, diretta dal Dott. Pjotr Garjajev, ha fatto alcune importanti scoperte, ha messo in relazione la struttura del codice genetico con tutti i linguaggi esistenti o meglio ha visto che i linguaggi umani seguono la struttura e le regole del codice genetico; inoltre, ha scoperto che il 90 % del nostro DNA, che la scienza ufficiale si ostina a definire “DNA spazzatura”, in quanto non è in grado di spiegarne la funzione, viene impiegato per comunicare. 

Infatti, è stato osservato che cromosomi danneggiati dai raggi X possono essere riparati utilizzando il linguaggio modulato dalla luce laser e dalle onde radio.

Mentre la scienza occidentale ricerca nuove medicine chimiche, traendo informazioni dalle ricerche sul genoma, gli scienziati russi seguono un approccio più olistico cercando di capire il funzionamento del DNA nella sua globalità e sviluppando dispositivi elettronici per la cura delle malattie che dovrebbero sostituire i costosi e pericolosi rimedi chimici della medicina allopatica. 

Era ben nota dalle filosofie orientali l’influenza dei suoni e quindi delle parole (mantra) sul funzionamento dei nostri organi, adesso è stato scoperto che il DNA reagisce al suono delle parole. Siamo immersi in un campo di energia intelligente che agisce sul DNA fornendogli le informazioni per la costruzione degli organismi viventi e l’energia necessaria per il corretto funzionamento delle cellule. Il DNA, tramite i biofotoni, comunica con tutti gli organismi interni ed esterni al corpo umano e con tutti i campi informati dell’universo. In realtà siamo una sorta di ricevitori che galleggiano in un caleidoscopico mare di frequenze.

La ghiandola pineale o epifisi

La pineale è una piccola ghiandola endocrina, situata al centro del cervello, che svolge importantissime funzioni fisiologiche.

Trattandosi di un’antenna sensibilissima il suo corretto funzionamento, in una società come la nostra bersagliata da ogni tipo di radiazione (segnali televisivi, cellulari, eccessiva illuminazione nelle ore notturne, ecc.) può essere compromesso. 

All’età di 12 anni la sua atrofizzazione, a causa della formazione di calcificazioni, inibisce la sintesi di ormoni come la melatonina e la pinolina, fondamentali sia per il benessere psico-fisico sia per accedere al fantastico mondo delle percezioni extrasensoriali (apertura del terzo occhio). Un metodo suggerito per la riattivazione della ghiandola pineale è quello di rimanere al buio per 72 ore e mangiare cibi ricchi di triptofano, sostanza base per la produzione della melatonina. Quando è attiva secerne un liquido, chiamato dagli orientali “amrita”, a cui vengono attribuiti poteri miracolosi tra cui la guarigione da tutte le malattie, l’immortalità e l’illuminazione.

I custodi della tradizione e il mito di Agartha

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Secondo molte leggende dei Popoli naturali di tutto il pianeta, gli eredi diretti della Tradizione delle mitiche civiltà perdute non sarebbero scomparsi insieme ad esse, ma si sarebbero nascosti in posti segreti, nelle viscere della Terra o nel cuore delle montagne.

Le leggende degli indiani Hopi parlano dei misteriosi Katchina, esseri ancestrali da cui gli Hopi fanno dipendere la sopravvivenza della loro tradizione, provenienti dal cuore delle montagne di San Francisco Peaks dove tuttora dimorano.
 


Secondo la tradizione Apache, la loro montagna sacra Mount Graham (nome Apache “Dzill Nchaa Si'An”) è la casa del messaggero spirituale del passato, Ga’an. Ga’an secondo gli Apache dimora nel monte Graham, ed è conosciuto oggi come il danzatore spirituale della montagna, da cui il Popolo Apache, sin dai tempi degli Antenati e fino alla generazione moderna, dipende per le cerimonie e per la sopravvivenza della loro cultura.

Anche le leggende dei Nativi europei fanno riferimento a misteriosi Antichi che dimorerebbero ancora oggi nelle montagne.

Nella mitologia irlandese si parla dei mitici Tuatha de Danann, gli esseri misteriosi venuti dal cielo avvolti dalle nebbie, che donarono la Conoscenza ai primi Re d'Irlanda, gli Ard-Rì. Secondo le leggende, un membro di questa mitica tribù si rifugiò nel cuore segreto di un tumulus in Irlanda. I miti dei Celti inoltre parlano della Montagna bianca, che non può essere mai sommersa da nessun diluvio distruttore, come di un luogo inaccessibile in cui si celerebbero i depositari di una antica conoscenza.

Nella cultura dei megaliti, gli imponenti templi di pietra di cui non si conoscono le origini e i cui reperti si trovano su tutti i continenti, esiste il concetto di Tumulus, una costruzione a forma di collina circolare di notevoli dimensioni, alta mediamente sui 20-30 metri, denominata anche come Cairn, che ospita al suo interno una camera ricavata da una struttura a dolmen.

Questa camera era utilizzata dagli antichi druidi per i loro riti iniziatici e di culto e costituiva la dimensione più segreta del tumulus, rappresentando la riproduzione dell’archetipo iniziatico della caverna, in cui veniva attivato il contatto intimo con la natura simbolica di Madre Terra.
 
Ferdynand Ossendowski narrò nel libro “Bestie, uomini e dèi” il suo contatto con il misterioso regno di “Agarthi”
 
In questa camera erano riposti i più importanti oggetti di culto. Essa rappresentava lo spazio mistico in cui gli iniziati si ponevano in cerchio per condurre la loro meditazione collettiva orientata ad atti creativi di varia natura.

Di questa pratica druidica rimasero nel tempo le credenze tramandate attraverso le leggende che narravano la presenza nel cuore di particolari montagne - come il Roc Maol, il Musiné e la grande pietra della Rocca di Cavour, in Piemonte - di esseri particolari e misteriosi che custodirebbero tesori di conoscenza e spiritualità.
 
Leggende della Valle di Susa, in Piemonte, narrano della città ciclopica di Rama, una mitica città scomparsa a causa di una catastrofe, i cui abitanti non scomparvero tutti, ma una parte di loro si salvò e costruì una città segreta nelle viscere rocciose del Roc Maol, il monte Rocciamelone, dove i sopravvissuti si rifugiarono mantenendo nascosta la loro esistenza. Altre leggende asseriscono che all'interno del Roc Maol vi sarebbe un mago benevolo che veglia su un immenso tesoro fatto di monili preziosi e di strumenti magici.

Probabilmente queste leggende vogliono significare che i Celti e altri Popoli naturali consideravano che in certi menhir e nelle montagne sacre ci fosse la presenza segreta degli Dei che potevano essere risvegliati per accedere al loro aiuto e alla loro conoscenza.

In Asia esiste il mito di Agarttha, che ha una assonanza piuttosto simile al mito nordico di Asgard degli Asi. Agarttha rappresenta la cittadella costruita dagli antichi iniziatori dell’umanità dopo la scomparsa di una grande civiltà che avrebbe dato inizio a un periodo di barbarie sulla terra. La cittadella sarebbe stata costruita dentro una bianca e inaccessibile montagna e i loro costruttori, dopo aver lasciato la Terra all’umanità, si sarebbero ritirati nelle sue viscere per fungere da custodi dell’antica Tradizione.

Gli stessi antichi Egizi, secondo le interpretazioni del loro esoterismo, avrebbero costruito le piramidi a modello della montagna in cui sarebbe stata celata la cittadella di Agarttha.
 
Numerose tradizioni, sparse su tutto il pianeta, sostengono con molta chiarezza l'esistenza di una o più misteriose cittadelle sotterranee, celate al mondo, sedi di una comunità di Saggi (“Superiori Sconosciuti”) che influirebbero invisibilmente sul cammino dell'umanità; molto significative, a questo proposito, sono ad esempio alcune leggende comprese nel ciclo del Graal e quelle relative al “Prete Gianni”, elaborate nell'Europa medievale.

Il nome di Agarttha, che designa il principale di questi centri, nascosto nella zona tibetana, compare già, oltre che in racconti indo-tibetani, in alcune antiche leggende del Nord Europa, relative all'abitazione di Odino, posta a oriente, tra i monti, e chiamata Asgard.
 
Una statuetta Katchina, raffigurante i misteriosi custodi degli Hopi che dimorerebbero nelle montagne di San Francisco Peaks
 
L'argomento venne a conoscenza del grande pubblico quando un viaggiatore del XX secolo, Ferdynand Ossendowski, narrò nel libro “Bestie, uomini e dèi” il suo contatto con il misterioso regno di “Agarthi” e con il “Re del Mondo” che in quel regno avrebbe la sua sede.

Sulla sua strada attraverso l’immensità della Mongolia nel 1921, lo scrittore e profugo polacco Ferdynand Ossendowski fu testimone di alcuni strani comportamenti da parte delle sue guide mongole. Fermarono i loro cammelli in mezzo al nulla e cominciarono a pregare fervidamente, mentre uno strano silenzio cadde sugli animali e tutto intorno. I mongoli successivamente spiegarono che questo rituale accadeva ogni volta che “il Re del Mondo prega nel suo palazzo sotterraneo e cerca il destino di tutti i popoli della Terra.” Da diversi lama, Ossendowski apprese che questo Re del Mondo era il sovrano di un misterioso, ma presumibilmente molto reale, regno di “Agharti”. Mito di cui ha parlato anche il suo contemporaneo René Guénon, esoterista francese dedito alla Teosofia, nel suo libro “Il Re del mondo”.

Da quel momento, com'è naturale, si cominciarono a elaborare le più strane teorie su questo misterioso centro.

Alcuni occultisti, accettata in blocco l'idea di una comunità che guida le azioni degli uomini, per giustificare la presenza nel mondo del “bene” e del “male”, hanno dovuto contrapporre ad Agarttha, sede di “iniziati buoni”, una fantomatica cittadella, Shanballah, sede di “iniziati malvagi”, che agiscono a danno dell'umanità.

Secondo alcune tradizioni invece Agarttha e Shanballah sarebbero una sola e identica entità, al punto che nei Visnhupurana si afferma che la stirpe che restaurerà l'Età dell'Oro dopo il Kali-Yuga scaturirà proprio da Shanballah. I due nomi coprirebbero in realtà i due aspetti con cui si manifestano le funzioni di questo centro: quello conservativo ed ordinatore (Agarttha) e quello trasformatore (Shanballah), così come Vishnu e Shiva rappresentano i due aspetti di Brahma.

Tornando alla natura di Agarttha, alcune interpretazioni esoteriche identificano con questo nome un nucleo di persone, più o meno numeroso, che in tempi non troppo remoti si assunse l'incarico di mantenere inalterata l’antica Tradizione attraverso il tempo, compito che rese necessario l'isolamento da qualsiasi contingenza storica contaminante. In questo modo, questo nucleo di Saggi, pur non intervenendo mai direttamente, opererebbe nella società per l'evoluzione e il progresso.

Agarttha si collocherebbe all'interno dell'Everest. Questo mito rappresenta il punto in comune tra la mitologia orientale e quella occidentale.

Il mito dei Superiori Sconosciuti nascosti all'interno della Terra è presente in maniera molto esplicita anche presso le tradizioni dei Nativi australiani che parlano del “Tempo del Sogno”.

Secondo le leggende australiane, Il Tempo del Sogno finì quando i Signori lasciarono la Terra. Una parte di loro ascese al cielo e una parte si nascose sotto terra.
 
La Rocca di Cavour, in Piemonte, è una formazione collinare che rappresenta un elemento insolito rispetto al paesaggio circostante. Secondo le leggende, la collina sarebbe un tumulus abitato da misteriosi custodi della Tradizione
 
Presso i Nativi australiani esiste ancora oggi la leggenda di una tribù segreta che è la capostipite di tutte le altre tribù, nascosta sotto la Terra per custodire gli antichi segreti del popolo degli australiani e garantire il loro ritorno alla libertà.

Questa tribù si nasconderebbe in città sotterranee i cui ingressi sono mantenuti segreti. I suoi membri parlano una lingua segreta per impedire che la loro esistenza venga scoperta dagli invasori. Sono retti da un matriarcato che ha aperto le sue conoscenze anche agli uomini.

Secondo questa leggenda, essi praticano riti legati al mito del serpente piumato e ospitano i sopravvissuti dei sauri rimasti ancora sulla Terra.

Anche le tradizioni del Piemonte narrano di esseri misteriosi, custodi di conoscenze antiche, che si nascondono all'interno di monti particolari. La leggenda del Dragone d'Oro del Musiné parla infatti di una montagna abitata da un drago. Questa leggenda viene raccontata dai valligiani come un racconto reale ed è colma di simbolismi che sono legati ancora una volta al mito del Graal.

Secondo la leggenda, in una grotta all'interno del Monte Musiné, nella Valle di Susa, viveva un mago che si era nascosto per compiere indisturbato incantesimi e fabbricare filtri magici. L'ingresso era sorvegliato da due giganteschi grifoni.

Un signorotto del luogo, un certo Gualtiero, cercò di penetrarvi con degli amici armati. Quando fu entrato, il gruppo giunse in una grande sala illuminata dove sembrava che la luce venisse emanata dalle pareti stesse.

Nel mezzo della sala accovacciato al suolo, si trovava un enorme drago giallo che li fissava con due occhi fiammeggianti.Tutti si misero sulla difensiva, ma constatarono che il drago era d'oro e gli occhi due grossi rubini.

Su una parete spiccava questa scritta: “Sappiate o audaci che il Dragone d'Oro custodisce il tesoro. Guai a chi ardirà toccarlo, la sfortuna lo perseguiterà.” Il gruppo trovò una piccola cripta dove era posto uno smeraldo grande quanto il pugno di una mano d’adulto, irradiante una luce verde di estrema limpidezza che illuminava tutta la cripta.

Il gruppo trovò infine il mago seduto davanti a una fontana d'acqua che sgorgava dalla roccia. Egli invitò gli intrusi a guardare nell'acqua del laghetto che subito divenne lattea e mostrò delle immagini che rappresentavano una profezia sulla Valle di Susa. Non si sa quale fosse la profezia né come si concluse la storia, che ancora oggi viene raccontata con un po’ di inquietudine. Occorre aggiungere che presso gli antichi Celti che abitavano la Valle di Susa, l’intera estensione della valle che portava dall’oltralpe alla pianura padana era interpretata come il “Sentiero del drago”, un percorso magico e mistico che era inteso non solo come via di comunicazione ma anche come sentiero iniziatico.
 

Dei Oscuri tra Templari e assassini

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Questo materiale è la traduzione di una parte delle ricerche del Prof. von Archensbak su alcuni culti o pseudo religioni che credono di essere in collegamento con i piani dei Grandi Anziani per riassumere il loro dominio sul nostro pianeta.

In origine il professore aveva intenzione di non dare informazioni fino al completamento del suo principale lavoro sui culti di Cthulhu.


Dopo la recente morte del grande erudito bulgaro Dr. Philius Sadowsky che stava preparando anche un riassunto definitivo sul Necronomicon, von Archensbak mi aveva chiesto di preparare una scaletta dei suoi risultati per una pubblicazione immediata.


LA VITTORIA DELLE SABBIE

Dopo l’ubicazione della mia monografia sul manoscritto di Sigsan i Sussex avevo ricevuto un certo numero di lettere di compagni ricercatori.

In molti casi si trattava di mere rarità dovute a diversi convincimenti. Tra molte stupidaggini, però, aveva attirato la mia attenzione un’informazione di qualcuno che voleva rimanere anonimo, ma la cosa più importante era che aveva tolto delle parti che erano incomplete e confuse di questa informazione.

Come avevo detto nel mio lavoro precedente, ci sono pochi dubbi che il Manoscritto Sigsand (Sigsand Manuscript) sia completamente derivato da fonti arabe o perlomeno che la sua tesi dipenda da quei lavori; quello che non mi è chiaro se quando ho scritto quelle parole conoscevo l’identità del materiale originale.

Mi permetto di affermare molto categoricamente che il documento al quale mi riferisco mi è ancora sconosciuto. Non ero però capace di indicare la probabile fonte del materiale Singsand, compresa una lista dei principali gruppi o culti tramite i quali questo insegnamento è stato portato avanti nel tempo fino ad oggi.

Secondo le frequenti considerazioni dello scrittore statunitense H.P. Lovecraft, l’epoca in cui i Grandi Antichi Anziani (Great Old Ones) sono stati sulla Terra, quasi sicuramente ha preceduto i nostri tempi di molti millenni. Ciononostante la sua conoscenza e quella dei suoi poteri insieme ai riti ripugnanti e blasfemi che ne derivavano sono continuati in gruppi isolati come una terribile piaga per l’anima ed il corpo della razza umana.

Fino ad oggi le mie ricerche mi hanno condotto ad una nuova informazione.

Una semplice credenza riporta che tali persone “perdute” come i temuti Tcho-Tcho della pianura Tsang, gli Abominevoli Uomini delle Nevi di Mi-Go e gli Abitatori del Profondo di Ponape (compitato anche Pohnpei e prima Bonabee) erano gli ultimi rimasti degli adoratori dei Grandi antichi Anziani sulla Terra.

Quanto poco ne sapevo io!

  



GLI ASSASSINI

Nel rintracciare nella storia questo infame e terribile culto degli Hashishinos, più comunemente detti gli Assassini dobbiamo guardare i gruppi deviati della fede musulmana.

La prima e più importante breccia nell’Islam era basata sulle diverse attitudini di colui che chiamano il Profeta (cioè Maometto). Da una parte abbiamo i Sunniti che accettano il Corano (così come è presentato dal Profeta) come la fonte dell’autorità religiosa. Il principale gruppo di oppositori è rappresentato dal convincimento sciita che sostiene che ogni età ha il suo capo divinamente ispirato o Imam, che ha autorità assoluta data da Dio su tutti gli uomini.


Secondo gli Sciiti, ogni imam ha poteri positivi sovrumani - trasmessi da un’era all’altra da Adamo. Per gli sciiti, ogni imam è, letteralmente, la voce di Dio in Terra.

Mano a mano che la setta sciita si sviluppa, essendo la minoranza, si protegge ricorrendo al segreto. E quando gli stessi Sciiti iniziarono a frammentarsi si arrivò a formare tutta una serie di nuove società segrete, in particolare quella degli Ismaeliti.

Gli Ismaeliti si distinguono perché credono che Ismaele, figlio di Ja’far, fosse il settimo Imam ed erede del potere e dell’autorità di Adamo - tutti gli altri Sunniti e Sciiti credono che Ismaele fu un uomo malvagio, legalmente privato del titolo di Imam da suo padre. Anche la setta ismaelita ha dato vita ad un altro sotto gruppo. Una società segreta dentro un’altra società segreta! Mi riferisco naturalmente agli Assassini.

Per quello che gli studiosi moderni, compresa la mia fonte, sono stati capaci di individuare documentazioni su questo argomento, il culto degli Assassini fu fondato da Ibn Hassan Sabah - il vecchio delle montagne - attorno al 1090 d.C.

Il soprannome Ibn Sabah sembra sia stato dato dai Crociati e questo ci dice molto sulle due parti. Il termine “anziano” potrebbe essere derivato dalla idea di un uomo prudente saggio, visto che Ibns Sabah non era certamente “vecchio” in quegli anni. E’ possibile invece che “vecchio” fosse un riferimento alla presunta antichità dell’autorità di Ibn Sabah il che implica che perlomeno alcuni dei crociati erano disposti a riconoscere la suddetta autorità.

Le montagne a cui ci si riferisce si trovano nel nord dell’Iraq, dove Ibn Sabah aveva il suo castello, ad Alamut - il nido dell’Aquila - da dove egli ed i suoi successori diressero un regno di terrore che si propagò a tutto il mondo arabo ed oltre.


Ma quale fu il vero proposito nel voler formare questa setta?

Hassan ibn Sabah ed i posteriori Grandi Maestri della setta erano interessati al potere; di fatto ci fu un tempo in cui, prima che le sue ambizioni fossero frustrate per un periodo dall’arrivo di Genghis Khan e delle orde mongole, sembrava che gli Assassini potessero prendere il controllo di tutto il mondo musulmano.


L’influenza degli Assassini, come indicato dal loro nome, sembrava basarsi fondamentalmente sulla pratica di uccidere chiunque fosse incappato nello scontentare il Maestro o che fosse una minaccia reale o immaginaria per il culto realmente. Queste esecuzioni erano proprie di sicari estremamente allenati e totalmente dediti chiamati Fidavis.

La loro formazione è interessante visto che si tratta di tecniche di alterazione della mente.

Ho già detto che gli Assassini erano anche conosciuti come gli Hashishinos. Questo nome alternativo si riferisce alla pratica di drogare gli iniziati con hashish per introdurli poi in “un cielo in Terra” costruito appositamente - un lussuoso palazzo circondato da bei giardini ed abitato da moltitudini di belle donne che esaudivano ogni desiderio dell’iniziato durante la loro breve permanenza.

Dopo un periodo adeguato di tempo, l’iniziato era drogato un’altra volta e ritornava al Nido dell’Aquila e gli si diceva che poteva ritornare al Paradiso solo se lo voleva il Maestro, cioè se egli avesse obbedito senza vacillare a tutti i suoi ordini. I risultati di questo procedimento ebbero un notevole successo. 

La “divisa” degli Assassini, che ancor oggi sussistono, era costituita da una tunica bianca, una cintura rossa e scarpe nere o rosse, Si deve segnalare che così come sono esperti nell’uccidere con qualsiasi mezzo, sono anche ben allenati in ogni aspetto del travestimento. La loro obbedienza assoluta alla volontà del padrone non ha paragoni, nemmeno con i mortali Ninja dell’Oriente poiché non hanno paura della morte, anzi le danno il benvenuto come al cammino di ritorno ad un paradiso che hanno già sperimentato!

Nel tredicesimo secolo, quando gli invasori mongoli liberati dal luogotenente di Genghis Khan, Halaku, sembrava che avessero debellato gli Assassini, questo era parte della campagna per sterminare l’Islam.

Però, quando i Mongoli dovettero ritirarsi obbligati dal sultano d’Egitto, gli Assassini risorsero più forti di prima, non solo in Siria (dove il loro potere era rimasto quasi intatto), ma anche in Persia, Afganistan (dove si chiamavano Roshaniya - gli Illuminati) ed in India (come gli Thugs).

Gli Assassini però non stavano operando solo in Oriente e in India.

Indirettamente erano penetrati nel cuore della stessa Cristianità, fornendo già la base per tutte le posteriori società segrete di qualsiasi tipo in lungo ed in largo per l’Europa. 


I CAVALIERI TEMPLARI

La data esatta della fondazione dei Cavalieri Templari, come molti altri aspetti di questa ambigua organizzazione, è quasi impossibile da determinare con assoluta precisione.

Alcuni autori indicano 1120 d.C o 1118, mentre altri li collocano una decina di anni prima. Senza ombra di dubbio siamo sicuri che non oltre il 1120 d.C., i nove primi membri dell’Ordine si stabilirono nella parte del palazzo (Cristiana) del Re di Gerusalemme - la parte dove si trovava il luogo in cui una volta c’era il Tempio di Re Salomone.

In questa prima parte della storia dei Templari, ci troviamo con una serie di paradossi interessanti.

In primo luogo si afferma che Hugues de Payen, il primo Maestro dell’Ordine e tutti i suoi colleghi erano cavalieri “poveri”. Però, in un ridotto lasso di tempo dalla fonazione dell’Ordine, i cavalieri iniziarono ad inviare grandi somme di denaro in Francia, in particolare all’Abate del monastero cistercense di Chiaravalle - San Bernardo. Questa fu una fortuna per il monaco visto che lo elevò dal bordo del fallimento ad una posizione di massima influenza dell’ordine nel mondo occidentale.

In secondo luogo, troviamo la questione dell’accettazione apparentemente immediata dei cavalieri fondatori da parte del re Baldovino I. Con quali mezzi i nove furono capaci di ottenere tali immensi ed estesi mezzi?

In terzo luogo, dobbiamo esaminare l’obiettivo dichiarato dai Templari - rendere sicure le vie della Palestina per i pellegrini e gli altri viaggiatori. Come speravano di avere successo in questo immenso compito? Il loro sigillo enfatizzava la loro dichiarata povertà con due cavalieri su un solo cavallo. Anche con un cavallo per uno come avrebbero potuto nove uomini controllare un compito così grande solo con le loro mani? E infine contro chi stavano sorvegliando le strade?

Nel 1127 la maggior parte dei templari compreso Hugues de Payens ritornarono in Francia dove furono ricevuti come l’incarnazione e l’apoteosi dei valori cristiani!

De Payens fu ufficialmente conclamato Gran Maestro (!) dei Cavalieri dell’Ordine del Tempio, un ordine semi religioso di monaci soldati. Fu nello stesso periodo che venne concesso loro il permesso esclusivo di usare mantelli bianchi sull’armatura adornata da una croce rossa sul lato sinistro.

Centottanta anni dopo i Templari erano così ricchi che erano diventati i banchieri di Europa, così potenti da non riconoscere lealtà a nessuno, nemmeno al Papa, però erano accusati dappertutto di essere dispotici, degenerati adoratori del diavolo.


Non posso quasi pensare che devo inculcare nei miei lettori le mille similitudini tra gli Assassini e i Templari. In effetti molti tra coloro che entrarono in contatto con i Templari appresero rapidamente che la setta aveva adottato molte delle idee e dei metodi degli Assassini.

[Nota del traduttore: In questo punto les note del professor Archensbak diventano totalmente frammentarie. Essenzialmente egli delinea le strutture del conflitto che nacque tra Filippo IV - Filippo il Bello - ed i Templari che Archensbak attribuisce principalmente all’arroganza in crescita dei Templari, dal Papa in giù e cosa più importante al fatto che Filippo era fortemente indebitato con loro, con poca o nessuna speranza di poter pagare il debito che aveva con loro.] 

Quando due Papi di seguito non vollero aiutare Filippo con il suo piano di eliminare i Templari, ambedue morirono in circostanze sospette.

Filippo così riuscì ad avere il suo candidato ed in meno di due anni una lista di blasfemie furono elaborate e le fortezze dei Templari erano state distrutte. Tra le accuse formulate contro i Templari, due in particolare sono degne di essere menzionate.

Nella prima fu accampato il fatto che tutti i Templari all’entrare nell’ordine furono obbligati a rifiutare Gesù Cristo come falso profeta e a sputare e calpestare un crocifisso messo sul pavimento a questo fine.

La seconda accusa si riferiva a qualcosa, probabilmente ad una scultura di una testa barbuta che era chiamata Bafometto, che si diceva fosse ritenuta in alta considerazione.

Per quanto riguarda la rinuncia a Cristo da parte dei membri di quello che appariva un ordine cristiano parlerò più avanti. Al momento permettetemi semplicemente di suggerire un parallelismo tra questa pratica ed il rifiuto effettivo di Maometto da parte degli Assassini.

La questione del Bafometto potrebbe essere discussa subito visto che possono esserci pochi dubbi sul suo vero significato.

Molti studiosi si sono preoccupati del nome Bafometto, non solo per l’incertezza su ciò che era, ma anche perché questa parola dalla fonetica araba non si trova in quella lingua in quella esatta forma. Però quasi non abbiamo bisogno di andare lontano per un spiegazione in quanto abbiamo una parola molto simile in arabo, abufuhamet - che si divide in abu che significa “padre di” o “fonte di” e fuhamet dalla parola radice fehm) che significa “saggezza” o “comprensione”.

Se allora prendiamo Bafomet come “padre della saggezza” e lo riconduciamo inesorabilmente agli Assassini, una volta ancora nel loro credo nell’Imam anziano - il loro Grande Maestro - come la fonte unica vera di tutta la conoscenza.

Del resto, nonostante gli elogi su di loro in quanto difensori della Terra Santa, i Templari lottarono in realtà solo quando conveniva loro e non fu sempre e solo in nome dei loro compagni Crociati.

Allora abbiamo visto gli Assassini come un culto dedito alla ricerca del potere, e non contrari ad accumulare ricchezze, con omicidi, sequestri e ricatti - quando se ne presentava l’opportunità. I Templari d’altra parte sembra che non avessero interesse al potere in sé, ma come mezzo per proteggere i propri interessi. La loro dedizione per la ricerca della ricchezza sotto ogni forma, era leggendaria, quasi ossessiva.

Che successe quindi dei Templari e delle loro ricchezze?

Come organizzazione furono distrutti dalle incursioni organizzate da Filippo V nel 1307. Nel 1312 l’Ordine fu sciolto ufficialmente con decreto papale e nel 1314, l’ultimo Gran Maestro, Jacques de Molay fu bruciato sul rogo per ordine di Filippo.

Comunque questa non fu la fine dei Templari. Primo perché il loro tesoro non fu mai trovato né è stato scoperto fino al momento in cui scrivo. In quanto ai membri, molto pochi furono catturati e ancora meno messi a morte. I sopravvissuti trovarono senza dubbio nuove “alleanze” in altri posti.

Alcuni cavalieri si trasferirono dalla Francia in Prussia dove furono senza dubbio alcuno accolti bene dai Cavalieri dell’Ordine Teutonico.

Altri, approfittando del vantaggio della guerra che era in corso tra Scozia e Inghilterra, intrapresero il cammino verso le Terre Alte, dove il decreto papale era stato totalmente ignorato. Nei due casi l’esilio non si limitò a riposare tra i ricordi del passato, ma cominciarono a costruire le basi per nuovi ordini.

Una società creata per gli esiliati in Scozia, si trasformò in quella che oggi conosciamo come la Massoneria. In Germania, più portati per il segreto, presero in prestito il loro nuovo nome dagli afgani.

Si trasformarono negli llluminati!

Giulio Ossequente e gli UFO dell'Impero Romano

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"...Furono vedute in cielo immagini di navi...".  

In altri contesti e in epoche diverse sono stati chiamati vimana, in altri ancora forse kavod, i romani li chiamavano scudi infuocati...

Con frasi come queste la celebre opera "Liber Prodigiorum" di Giulio Ossequente è diventata la Bibbia ufologica dell'era prima di Cristo. Lo storico romano vissuto nel IV secolo, ha raccolto in una sola opera il Libro dei Prodigi (De prodigiis) eventi anomali avvenuti a Roma e nei dintorni in epoche così lontane che è difficile trovare riscontri. Per i romani il "prodigio" veniva letto come evento straordinario con funzione di anticipazione della realta. 


Tra i prodigi possiamo ritrovare calamità naturali, epidemie, eclissi, ma anche descrizioni più enigmatiche, considerate in ogni caso come manifestazione del favore o della collera divina. Il compito dei sacerdoti era cercare di interpretare queti segni premonitori per non farsi trovare impreparati. Tra gli eventi alcuni sono incredibilmene evocativi.

Dell'opera ci è giunta la parte tra il 249 a.C. ed il 12 a.C. Gli eventi vengono descritti in regolare ordine cronologico, utilizzando la lista dei consoli. L'opera venne stampata per la prima volta, a Venezia, da Aldo Manuzio, nel 1508, in un'edizione ricavata da un manoscritto rinvenuto e copiato in Francia dall'umanista Giovanni Giocondo di Verona e andato perduto.

Le fonti da cui Ossequente prende le sue storie sono le più varie, alcune inevitabilmente sconosciute altre più note come l'opera Ab Urbe condita libri di Tito Livio.

Nel libro dei prodigi si possono riconoscere alcuni fenomeni tipicamente atmosferici come fulmini, semplici o globulari, cirrostrati e cirrocumuli, tempeste, incendi e fasi lunari. Contestualizzati nel pensiero dell'epoca fortemente influenzato da religiosità basata sull'elemento naturale, questi accadimenti vengono riletti come segni del cielo, premonizioni e fatti inspiegabili. Oggi la scienza ci ha dimostrato la normale routine di questi episodi.


Esistono però altri passaggi più complicati, che non sono assimilabili a fattori naturali che è giusto analizzare. 

L'Ufologo Jacques Vallée racconta nel libro Wonder in the Sky la presunta evidenza UFO dal passato ad oggi nelle cronache e nei reperti archeologici anomali, questa branca di ricerca prende i nomi di Clipeologia, Paleoastronautica, Paleoufologia ed Archeologia Spaziale. 

Chi aprì la strada alla Clipeologia fu l'astrofisico ed Ufologo Donald Menzel che nel suo Flyng Saucers del 1953 esaminò una cronaca di un evento strano citata da Plinio il vecchio, da allora altri ricercatori si misero allo studio di altre cronache e tracce di possibili visitatori alieni nel passato. 

La parola Clipeologia fu coniata nel 1959 dall'italiano Umberto Corazzi dal nome dello scudo dei legionari romani chiamato Clypeus, il termine non ebbe fortuna all'estero dove vengono usate gli altri termini. Questa branca dell'Ufologia ricerca le prove di un'evidenza aliena nel passato tramite lo studio di miti, reperti archeologici, dipinti. 

Presto seguirono le teorie degli Antichi Astronauti di Erick Von Daniken, Peter Kolosimo, Robert Charroux, Zacharia Sitchin, mentre Raymond W. Drake con i suoi e Barry Downing iniziarono a ricercare presenze extraterrestri nei racconti della Bibbia. 

Eccooci arrivare al Liber Prodigiorum testo scritto da Giulio Ossequente nel V° secolo di cui abbiamo parlato all'inizio, che destò l'interesse di diversi ricercatori tra i quali proprio Jacques Vallée, che lo citò diverse volte nel suo libro Wonder in the Sky dove fece uno studio delle possibili interazioni ufologiche partendo dall'antichità. 

Nel Liber Prodigiorum Ossequente annotò in ordine cronologico diverse cronache insolite dell'antica roma riferite come detto ad un periore che va dal 249 al 12 ac, riportando eventi come eclissi, eventi atmosferici, bolidi, terremoti, e strane travi e scudi volanti (Clypeus), come nascite di bambini od animali mostruosi, piogge di sangue apparizioni di 2 Soli ed altri fenomeni prodigiosi. 

Molti ricercatori hanno ricamato sopra a livello ufologico, altri hanno dato spiegazioni razionali, ma restano alcune cronache lasciano dei dubbi. pare che ci siano stati rimaneggiamenti o errori durante le stampe del libro nel 1508 dato che era trascritto da un manoscritto appartenuto all'illuminista Giovanni Giocondo. 

Esaminiamo due cronache e commentiamole con l'aiuto degli interessati alla tematica. 
M. Claudio Q. Fabio Labeone coss. - 183 a.C. 

LATINO 

In area Vulcani per biduum, in area Concordiae totidem diebus sanguinem pluit. In Sicilia insula 
nova maritima. Hannibal in Bithynia veneno periit. Celtiberi subacti. 

ITALIANO 

Per due giorni nell'area di Vulcano piovve sangue e, in altri due giorni, nell'area della Concordia. 
Attorno alla Sicilia emerse dal mare una nuova isola. Annibale morì avvelenato in Bitinia. I Celtiberi furono sottomessi. 

In questa cronaca del 183 a. c. si parla di una pioggia di sangue, di questi fenomeni abbiamo anche report vicini nel tempo come la pioggia avvenuta nel 2001 nello stato indiano meridionale di Kerala in india. 

Per spiegare questa tipologia di fenomeno la scienza ufficiale ha ipotizzato trombe d'aria che abbiano ucciso uno stormi di uccelli nel caso dell'india di pipistrelli anche se su questo ci sono dubbi, sabbia desertica, residuati chimici che comunque nel 183 a.c. non esistevano. 

Sul fronte dell'ipotesi extraterrestre Godfrey Louis e A. Santhosh Kumar, due scienziati del Mahatma Gandhi University in Kottayam da analisi conseguite ipotizzarono che si trattasse di microrganismi alieni arrivati con qualche meteorite. 

Il loro studio è stato contrastato da una parte della comunità scientifica, che a quanto pare non ha dato spiegazioni veramente valide. 



L'altro fenomeno che ha del prodigioso è la nascita di un'isola in Sicilia, abbiamo cronache dalla Prima Guerra punica sino al 1831 dell'emersione della bocca di un vulcano sottomarino situata a circa 6 metri sott'acqua tra Sciacca e l'isola di Pantelleria, probabile che ossequente si riferisse a questa. 

In questa cronaca vediamo quello che dal punto di vista ufologico potrebbe essere un disco volante. 
2.49 C. Mario L. Valerio coss. - 100 a.C. 

LATINO 

Fax ardens Tarquiniis late visa subito lapsu cadens. Sub occasu solis orbis clipei similis ab occidente ad orientem visus perferri. 

In Piceno terrae motu domicilia ruinis prostrata, quaedam convulsa sede sua inclinata manserunt. Fremitus armorum ex inferno auditus. Quadrigae aureatae in foro a pedibus sudaverunt. Fugitivi in Sicilia proeliis trucidati. 

ITALIANO 

A Tarquinia si vide una fiaccola ardente improvvisamente scendere. Al calare del Sole si vide un oggetto circolare simile a uno scudo dirigersi da ovest a est. Nel Piceno le abitazioni furono ridotte 
in rovine da un terremoto, mentre alcune rimasero inclinate nella loro sede sconvolta. Un fremito di armi fu udito dal fondo della terra. Le Quadrighe dorate nel foro sudarono nella parte inferiore. Gli schiavi fuggitivi in Sicilia furono trucidati in battaglia

La cronaca parla di una fiaccola ardente che scendeva dal cielo, potrebbe trattarsi di un bolide o di un meteorite. Rimangono dei dubbi rispetto il Clypeus che volava da ovest verso est che potrebbe essere in questo caso un bolide, da quello che sappiamo i romani non avevano conoscenza di macchine volanti o aquiloni. 


Tantissimi fenomeni sono spiegabilissimi dal punto di vista accademico, per altri resta il dubbio delle manipolazioni nelle prime ristampe, di cronache molto vecchie di secoli prima che fossero raccolte, resta affascinante il tema da approfondire ed il fatto che Giulio Ossequente sia considerato il primo ufologo della storia. 

Per chi dopo questa lettura si fosse incuriosito segnaliamo che Stefano Lancioni del liceo Torelli ha pubblicato su internet con una traduzione integrale il libro latino, facendone apprezzare anche ai meno pratici tutte le incredili sfumature. 

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